the union (2024)

Idea iniziale piuttosto balorda, da menti di livello superiore, svolgimento invece che sa di già visto, tra sparatorie, giochi di spie e inseguimenti.
Abbastanza scialbo nelle interpretazioni ma si salvano i dialoghi che, quantomento, cercano di essere spiritosi.
Un action mediocre.

The Union è un film che ha come discreto spunto il fatto che come agente segreto si sceglie qualcuno che passi inosservato, che non dia nell'occhio come la gente comune. Ciò che non è comune è che una persona comune entri in un'agenzia e nel giro di pochi giorni supera l'addestramento. Passi che la Berry ha un look copia/incolla da Tempesta del X-Men, il guaio è che la sceneggiatura è scritta col pilota automatico delle spy stories, cioè prevedibile dall'inizio alla fine. Malgrado la presenza di buoni comprimari nel cast e la discreta chimica fra la stessa Berry e Wahlberg, The Union è uno di quei film che dimentichi in poco tempo dopo la visione. Al di là di qualche sequenza di inseguimento e scene stunt, non ha molto da offrire.

Dialoghi infantili per una spy story che dice poco o nulla. Non è quasi mai divertente e la parte action è la solita brodaglia. Plot twist principale telefonoto col solito cattivone corrotto. Che barba, che noia.

Speso l'intero ammontare del budget per l'ingaggio del cast, tra cui Wahlberg come working class hero (la canzone di Springsteen lo conferma), la 58enne ex Miss Mondo 1986 con ancora addosso il costume in latex di "Catwoman" (Pitof 2004) e uno spaesatissimo J. K. Simmons, gli spiccioli rimasti non sono stati sufficienti a Netflix per assumere un coreografo degli stunt né per uno sceneggiatore e un regista degni di nota. Il taglio di capelli di HB rimarrà negli annali del trash.