bereavement (2010)

Nulla di particolarmente innovativo nello slasher movie di Mena: il bambino rapito ricorda CHAINED, il serial killer è una figura ampiamente usata in decine di pellicole dello stesso genere e l'evoluzione del ragazzino fa venire in mente un Michael Myers bambino.
BEREAVEMENT non mostra nemmeno una gran cura nei dettagli ma tuttavia riesce a catalizzare l'attenzione del pubblico sugli eventi che accadono, grazie ad un cast all'altezza, una regia tutto sommato abile e una discreta dose gore, specialmente nel finale, che riescono a non far scemare l'interesse per una storia che come già detto non offre grandi spunti originali.
La scenetta dopo i titoli di coda fa parte di quelle cose che non hanno grande cura ma il solo scopo di fornire un finale ad hoc.

E' un horror del sottogenere survivor/torture-porn, influenzato dal Capolavoro di Tobe Hooper. Il regista non ci risparmia scene truculente, immerse in una periferia americana oscura, in cui un sadico serial killer, dopo averlo rapito, insegna lo sporco lavoro da psicopatici a un ragazzino, un aiutante con un handicap particolare: è incapace di sentir dolore, una prerogativa che lo rende molto vulnerabile. C'è anche Michael Biehn nei panni dello zio della protagonista, un'impressionante Daddario, capace di essere un'ottima scream queen, credibile, coraggiosa, e incredibilmente sexy.
Un'ora e quaranta per un horror abbastanza convenzionale, seppur diretto, interpretato e fotografato molto bene, sono un pò troppo. Ma ciò che conta è l'atmosfera sudicia e malata che riesce a evocare dall'inizio alla fine, con dei poveri ragazzini protagonisti sia come vittime che come carnefici.
L'insensibilità al dolore sarà affrontata due anni dopo anche dal regista Juan Carlos Medina nel suo Insensibles, contestualizzato però in un ambiente meno horror/torture, e con una cornice storica.

Buon slasher , nulla di che ma si lascia guardare...ottima prova della Daddario ...prova fisica si intende haha : P , buono per intrattenersi :)

Seppur privo di qualsiasi innovazione e quindi per niente originale direi che si lascia comunque guardare; un horror tutto sommato sufficiente, ben curato e con la giusta dose di splatter. Forse il finale zoppica un pò, il colpo di scena era intuibile.
Splendida e convincente la protagonista.

Il film in sè è carino perchè è carino, curato nella forma e tutto quanto ma non si vede veramente nulla di nuovo all'orizzonte. Dopo questo primo capitolo faranno il secondo, il terzo fino ad arrivare all'ottavo senza un briciolo di inventiva. Si capisce già che il marmocchio diventerà un ennesimo clone di Michael Myers, che sbudellerà chiunque incontrerà sulla sua strada e che dopo 180 rivolverate si rialzerà più arzillo e inca.zzato di prima.
Ormai sembra di guardare sempre lo stesso film da anni. Insomma, in questo film non c'è veramente nulla che possa aggiungere qualcosa di nuovo al genere horror.
Se faranno i seguiti sicuramente non li guarderò, come ho fatto anche con Cold prey e altri 750 miliardi di film uguali a questi.

La regia di Mena è migliorata rispetto a "Malevolence" però la sceneggiatura è sempre esile, povera. Il killer è perfetto come psicopatico anche se non fa paura. E in generale poteva essere sfruttata di più la suspense. Niente di nuovo, rimane un horror guardabile, senza infamia né lode.

Dopo "Satan's Little Helper" ecco un altro psicopatico che decide di trovarsi un giovane aiutante, questa volta affatto da un particolare disturbo.
C'è qualche forzatura e qualche momento troppo statico, però compessivamente non mi è dispiaciuto affatto.
Ancora 1 cosa :

SPOILER

buon horror con una protagonista che ha due occhi che son due perle..
piuttosto lento a dirla tutta ma nel complesso risulta convincente e nonostante alcuni clichè del genere si porta a casa più d'una sufficienza.
la violenza c'è ma abbastanza moderata,non ci sono esagerazioni che farebbero perdere anche credibilità alla storia..finale prevedibile..
da lodare l'ottima fotografia.