piano 17 (2005)

Questo piccolo thriller con venature più ironiche è uscito alla chetichella nelle sale italiane nonostante un paio di nomi discretamente noti nel cast e la firma dei Manetti Bros alla regia. Piano 17 è un esperimento tra amici (come hanno detto gli stessi registi), un tentativo di riuscire a fare un film con pochi soldi e buone idee di base: il risultato è piuttosto riuscito, nonostante alcune cose decisamente fuori luogo (ok, è vero che i Manetti hanno diretti dei video per Max Pezzali, ma trovarselo nella soundtrack altrimenti buona, mi è sembrata una forzatura bella e buona).
Il punto di partenza della pellicola prevede tre persone (che non si conoscono) rinchiuse in un ascensore. Uno dei tre ha una bomba che scoppierà da lì ad un'ora e mezza.

I Bros dirigono bene, senza essere mai veramente originalissimi, ma il film è coinvolgente, si segue con piacere, non annoia mai.
Gli attori partecipano divertiti alle riprese: Morelli convince in un ruolo così diverso dal tenero orsacchiotto de "L'uomo perfetto", bene Giuseppe Solieri, sempre pessima Elisabetta Rocchetti (che, inspiegabilmente, appare sempre con maggiore frequenza nelle pellicole italiane). Piacevole ed elegante il cameo di Ghini.
Enrico Silvestrin è il punto forza del film, la sua prova è davvero molto valida e sorprendente.

Con qualche soldino in più, ma soprattutto con qualche strafalcione logico in meno, il voto sarebbe stato decisamente alto.

SPOILER