old boy (2004)

È incommentabile. Penso sia già stato detto tutto. Attirato dalla trama (che mi ricordava molto Kill Bill) mi sono guardato Old Boy. Bé, che dire? Non è assolutamente alla Kill Bill, non è alla Tarantino. In Old Boy c'è di più e di meno. L'incipit è un fulmine a ciel sereno, un medias res azzeccato e vincente e da brividi. Epico. Continua in modo soffocante, sembra di sentire sulla propria pelle, la chiusura del protagonista dentro quella cella.
Personaggi malati, lacerati, violenti e imprevedibili. Non ci sono buoni o cattivi, non c'è un tempo certo, azioni sicure e umane. C'è la malattia, di chi vede, di chi spia, di chi muore e di chi uccide. E di chi pensa. Pensa alle domande sbagliate, pensa ed agisce in modo scioccante, egoista e bestiale.
La figura della bestia ricorre in tutto il film. Che cos'è il male? Qualcosa di infinitamente grande o una forza contrastante imprevedibile? Oppure una piccola azione sbagliata che come nel domino, ci spinge a sbagliare tutto il resto, contamindandoci la vita fino alla fine dei nostri giorni? Il male è questo. Il male è la solitudine nel vedere le formiche, è l'innamorarsi in modo artificiale, è l'uccidere perché lo si sente nel sangue, è il dimenticare il male che c'è in noi ed è soprattutto essere il male e volerlo continuare ad essere. Nonostante tutto.
Un film importante che insegna ma soprattutto stupisce. Finisci il film e rimani accecato, sorpreso. Non hai parole.
Difetti? Forse avrei voluto che mi lasciasse più emozioni. Nei film di C.W.P. ci sono fiumi di emozioni e parole. Ma sono molto più impliciti di quanto siamo abituati a provare e a sentire.
Comunque, eccezionale. Da vedere sicuramente.