doctor sleep (2019)

"Doctor Sleep" e un esempio di ottimo sequel. Il grosso del lavoro lo aveva fatto King, scrivendo un bel libro che pur riprendendo il personaggio di Danny Torrance si stacca decisamente dalla storia raccontata in "Shining", spostando il focus dall'Overlook Hotel ai "vampiri" di luccicanza. Il resto lo fa l'ottima regia di Mike Flanagan che già con la serie "Hill House" aveva dimostrato di poter cavarsela bene nel campo dell'horror.
"Doctor Sleep" dà nuovo splendore al personaggio di Danny Torrance, ora cresciuto e caduto, come il padre, vittima dell'alcolismo con la differenza che il Danny adulto riesce a dare una svolta alla sua vita, impiegando i suoi poteri a fin di bene. Danny e i suoi poteri sono il collegamento con "Shining" ma King ha avuto il buonsenso di non fare un copia-incolla della precedente opera e si è inventato dei (nomadi) vampiri di luccicanza: a conti fatti un bello spunto che oltre a rivelarsi un'idea interessante permette di smarcarsi dal predecessore. Il tutto ben trasposto, mantenendo l'atmosfera dell'opera letteraria seppur con qualche naturale differenza di sceneggiatura, su grande schermo da Flanagan con l'aiuto di un McGregor come sempre molto in parte e da una Rebecca Ferguson che si rivela una Rose Cilindro perfetta. Meno convincente la ragazzina interprete di Abra e l'amico di Danny (poco credibile). L'unico grosso difetto a mio avviso è riscontrabile in una ricerca, nell'ultimissima parte, di richiami/citazioni al film di Kubrick che appaiono forzatissime (e che rischiano seriamente di intaccare quanto di buono visto).

Pellicola horror notevole, anche se non spaventosa in senso stretto, soprattutto di questi tempi.