la belva col mitra regia di Sergio Grieco Italia 1977
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la belva col mitra (1977)

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locandina del film LA BELVA COL MITRA

Titolo Originale: LA BELVA COL MITRA

RegiaSergio Grieco

InterpretiHelmut Berger, Marisa Mell, Richard Harrison, Marina Giordana

Durata: h 1.31
NazionalitàItalia 1977
Genereazione
Al cinema nel Febbraio 1977

•  Altri film di Sergio Grieco

Trama del film La belva col mitra

Nanni Vitali, un pericoloso criminale, evade dal carcere con quattro complici. Insieme, dopo aver rubato un'auto, rapinato un distributore di carburante e picchiato a sangue i titolari, sequestrano Barbareschi, autore della soffiata che ha portato all'arresto di Vitali. Al momento del sequestro di Barbareschi c'è anche la sua donna, Giuliana, che viene stuprata dallo stesso Vitali mentre i complici pestano e uccidono con la calce viva Barbareschi. Il Commissario Santini, figlio del procuratore che aveva fatto condannare Vitali, cerca di fermarlo.

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Voti e commenti su La belva col mitra, 14 opinioni inserite

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Italo Disco  @  14/05/2024 19:12:14
   7 / 10
Minore rispetto ad altri film poliziotteschi più compiuti, però non lesina in violenze e soprattutto Helmut Berger vale il prezzo del biglietto. Marisa Mell e le musiche di Umberto Smaila sopperiscono alle mancanze dell'opera di Sergio Grieco.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  22/10/2014 09:43:36
   6 / 10
Il pluriomicida Nanni Vitali evade insieme ad altri complici dal carcere, a nulla serve l'accanito inseguimento ingaggiato dal Commissario Santini che si deve arrendere perchè seminato.
Gli obiettivi del criminale sono due: vendicarsi di chi fece la soffiata costringendolo dietro le sbarre e quindi effettuare un colpo particolarmente remunerativo per poi fuggire in Sud America.
A mettergli i bastoni tra le ruote per l'appunto il Santini, sorta di clone mediocre -vista la considerevole somiglianza fisica e l'incapacità recitativa- di Maurizio Merli.
A spiccare è la violenza, spesso compiaciuta, prevalente nella prima parte del film con due sequenze in particolare di una certa crudezza, tanto che nella scena della cava e in quella del benzinaio viene risparmiato ben poco allo spettatore.
Sergio Grieco, regista non proprio avvezzo al genere ma buon conoscitore della serie b, lavora bene tenendo molto alta la tensione in prima battuta, perdendo però parecchio strada facendo. La storia infatti, nel confronto tra il poliziotto e il malavitoso, assume connotati sempre più improbabili sino a scadere in momenti illogici e in evitabili buchi di sceneggiatura.
"La belva col mitra" si riduce ad essere un film poco appassionante, come l'intrigante score musicale ideato da Umberto Smaila (si, proprio quello di "Colpo Grosso") che però riproposto con ostinata frequenza alla fine stufa.
Il cast internazionale vede il tedesco Helmut Berger come tra i malvagi più indimenticabili del filone, la sua ferocia è davvero senza freni; in contrapposizione c'è l'abbagliante bellezza dell'austriaca Marisa Mell.
Dignitoso prodotto di genere, niente di più, tornato in auge tempo fa per l'ammirazione di Quentin Tarantino il quale arriva a citarlo nel suo "Jackie Brown".

peppe87  @  03/03/2013 03:54:44
   7½ / 10
parte a 1000 e non cala di una virgola fino alla fine, berger da oscar, contorno di attori perfetto, scene trucide, spietato senza via di scampo, una parabola del male, super grieco

andrea90  @  19/08/2011 12:29:15
   10 / 10
Dopo aver in qualche modo reso giustizia a due film western che presentavano dei giudizi e delle medie scandalose mi accingo a recensire questo splendido noir di Sergio Grieco che coincidera' con il mio ritiro definitivo da questo Forum che devo dirlo , rovina alcuni film permettendo a certi individui di inserire dei giudizi numerici ingiustificati. Queste cose pensavo di essermele gettate alle spalle con le scuole superiori dove difficilmente si vedono dei voti inferiori ai primi quattro numeri della scala decimale. Qui invece chiunque puo' scrivere le idiozie che gli passano per la testa. Continuo a ripetere che l' analisi di un film non e' cosa per tutti e non dipende dai gusti personali. Avrei voluto commentare anche alcuni capitoli della fulciana "Trilogia della morte" , ma mi astengo poiche' sono gia' troppo affollati da commenti indegni. Tornando al film in questione bisogna segnalare uno straordinario Helmut Berger non ancora ripresosi dallo shock causato dalla scomparsa di Visconti ( lo si nota nei numerosi primi piani sul suo volto) in una delle sue migliori ( e in questo senso ultime) prove di attore e una regia molto competente che non esita a mostrare scene caratterizzate da una violenza molto forte che viene in qualche modo smorzata dalle musiche di Umberto Smaila. Bellissimo il finale. E' stato recuperato solo dopo che Tarantino ne ha inserito una sequenza nel suo "Jackie Brown" (dove i protagonisti che vedono alla televisione "La belva col mitra" scambiano Helmut Berger per Rutger Hauer). Con tutto il rispetto per quest' ultimo trovo abbastanza sconcertante che debba venire qualcuno dall' America a sottolineare il valore di certe pellicole nostrane e che certe mediocrita' sfornate di recente debbano essere osannate in tutto il mondo. Questo e' cinema di genere che non esiste piu' e non potra' piu' esistere anche a causa della televisione e per questo va commentato e analizzato con molta attenzione e col massimo rispetto. Vorrei chiedere a questo castalvetro o castelvetro come cavolo si chiama se abbia visto il film in questione e che film sia abituato a vedere perche ' posso essere daccordo che non siamo ai livelli di "Milano odia: la polizia non puo' sparare" dove vi e' un finale molto piu' forte coraggioso e nichilista di questo. Di attori poco convincenti c' e' solo Richard Harrison il commissario di polizia la cui inespressivita' e' da attribuire all' intensita' del personaggio di Nanni Vitali ovvero la belva protagonista del film. Infine né "Milano odia" e né "La belva col mitra" sono da definirsi poliziotteschi , ma dei noir in quanto e' vero che e' presente la polizia , la quale riveste pero' un ruolo marginale poiche' i veri protagonisti di questi film sono dei criminali in lotta contro la societa' e contro se stessi.

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Ultima risposta 19/08/2011 17.15.09
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JOKER1926  @  18/10/2010 13:02:39
   6 / 10
Nella tipicità del Poliziesco italiano "La belva col mitra" rientra nella "normalità" del genere; non è affatto un gioco di parole ma un'analisi alquanto netta che certifica le positività del film di Sergio Grieco come fotografia, musica e scenari ma che allo stesso tempo denota una certa superficialità circa la trama fin troppo approssimativa e dunque molto ordinaria, senza colpi geniali, senza colpi avvincenti.

"La belva col mitra" è violento, l'icona predominante è quella di un folle assassino (la belva) scandito poi abbastanza bene sul piano caratteriale; a non convincere enormemente l'altra figura, quella del detective.
Il film, sul piano del ritmo, non delude ma giunge ad un finale troppo smanceroso, quasi banale.

"La belva col mitra" è degno di visione, ma niente di trascendentale.

Invia una mail all'autore del commento baskettaro00  @  15/06/2010 23:21:02
   7 / 10
Accipicchia,tra i polizieschi italiani che mi sia capitato di vedere più violenti di sempre.
Stupri,persone sepolte da vive con della calce,massacri senza pietà ed altro ancora.
Eppure il film ha un suo fascino,riesce a tenere incollato lo spettatore anche se quello che ha di fronte non è certo uno spettacolo destinato a tutti.
Bravo Helmut Berger ,che ricorda vagamente il protagonista del capolavoro kubrickiano"Arancia Meccanica".
Gli amanti dei polizieschi lo vedano,coscienti del fatto che alcune scene sono davvero forti(c'è molto di peggio in giro,ma in film come questi ne dubito)

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Ultima risposta 16/06/2010 08.29.59
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Gruppo COLLABORATORI Marco Iafrate  @  31/01/2009 15:48:48
   6 / 10
Non me ne voglia il buon Goat, apprezzo sempre molto i suoi commenti, molti film li ho scovati grazie a lui e ne ho condiviso le opinioni, ma qui non me la sento proprio di andare oltre una più che generosa sufficienza, a me questo film ha fatto soltanto ridere. Se escludiamo quella che è effettivamente la scena più cruda del film ( la sepoltura del povero malcapitato con il cemento vivo), il resto è un prevedibile fumettone che sfiora il grottesco.
La violenza gratuita dei malviventi è gentilmente permessa da una polizia che viene ridicolizzata come non mi era mai successo prima di vedere, il commissario Santini (una sorte di Maurizio Merli dei poveri) è quanto di più irritante si possa trovare, un ebete parrebbe più sveglio; d'accordo sul fatto che stiamo parlando di un film, i polizieschi degli anni '70 sono pieni di situazioni paradossali e grottesche, ma qui un pò più di attenzione Grieco avrebbe potuta mettercela. Le situazioni assurde si susseguono durante tutto il film, dalla superficialità dei poliziotti nei posti di blocco ( sta girando indisturbato un pluri-assassino) alla stupidità del commissario, (mono-espressivo in qualsiasi situazione) capace di farsi sfuggire il crudele bandito (un buon Helmut Berger comunque) più di una volta ed in maniera fantozziana; tutto ha un limite, va bene far passare le forze dell'ordine per un mucchio di
incapaci (vedere per credere) ma qui siamo ai livelli di Gianni e Pinotto, nella scena del pestaggio a sangue al distributore di benzina se il povero benzinaio invece di sussurrare al figlio "avvisa la polizia" gli avesse sussurrato "avvisa la signora Maria" i criminali avrebbero avuto senz'altro più da temere. Questa è l'impressione che ho avuto io.
Ci ho un pò scherzato sopra e mi scuso con chi il film lo ha apprezzato (scusa Goat), rimane il fatto che di polizieschi degli anni '70 moooolto più belli ce ne sono eccome (Cani arrabbiati ad esempio) , quelli sicuramente meritano una visione.

2 risposte al commento
Ultima risposta 19/05/2009 14.27.16
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento goat  @  07/09/2008 10:32:42
   9½ / 10
pazzesco, sarebbe uno dei polizieschi più belli di tutti i tempi se il magistrato/nemesi non fosse una delle più solenni teste di minchia mai prestate al genere.
quasi un film a sè stante nel filone, di una ferocia inaudita, e incastonato in un clima folle di violenza compiaciuta ma allo stesso tempo necessaria.
i meriti vanno equamente divisi fra grieco (autore anche della sceneggiatura)
e un helmut berger strabordante: un metrosexual con 30 anni di anticipo, dalle movenze eleganti ed alcuni atteggiamenti vagamente effeminati, ma allo stesso tempo un figlio di p.uttana della peggior specie, duro, senza pietà, animalesco in un sentimento di vendetta che supera anche la sua ricerca di libertà.
scena cult, occhio che spoilero: nanni vitali, appena evaso coi suoi compari, va a prelevare la spia che lo aveva sbattuto dentro. lo porta in una sorta di cava, gli stupra la donna davanti agli occhi, lo massacra con un tirapugni e lo fa seppellire nella calce viva. ed in questo momento il film forse non è ancora arrivato al 20° minuto.

Sestri Potente  @  02/04/2008 19:53:19
   7 / 10
Bel film d'azione italiano, con una storia molto coinvolgente strutturata in due parti diverse. Buone le interpretazioni degli attori, e la regia di Sergio Grieco (sconosciuto ai più) ha fatto scuola per i thriller americani. Tarantino ha omaggiato questa pellicola in Jackie Brown, se amate il genere non dovete perderla!

minù  @  27/02/2006 19:42:36
   9 / 10
L''ANTESIGNANO DEL GENERE PULP PER ECCELLENZA , INSIEME AI CANI ARRABBIATI DI MARIO BAVA,CON UN HELMUT BERGER PAZZOIDE CRIMINALE CON L''ISTINTO OMICIDA ,EVASO CON ALRTI 3 CRIMINALI ,CHE PRIMA DI SCAPPARE DALLA CITTA'' VUOLE FARE UN SALUTO A CHI LO HA TRADITO.....
COLONNA SONORA IN MANO ALL'' ESORDIENTE UMBERTONE SMAILA..(COLPO GROSSO SI PROPRIO LUI)
FAMOSO ANCHE PER LA CLIP INSERITA DA TARANTINO ALL''INTERNO DEL SUO JACKIE BROWN....
DURANTE TUTTO IL FILM ALEGGIA UN ATMOSFERA MALVAGIA E MALSANA ,BELLISSIMA LA SCENA DELLA CALCE VIVA ......UN CULT PER GLI AMANTI DEL GENERE, TRA I MIEI PREFERITI INSIEME AI FILM DI DI LEO E ALTRE ECCEZIONI...

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