valhalla rising regia di Nicolas Winding Refn Danimarca, Gran Bretagna 2009
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valhalla rising (2009)

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locandina del film VALHALLA RISING

Titolo Originale: VALHALLA RISING

RegiaNicolas Winding Refn

InterpretiMads Mikkelsen, Gary Lewis, Jamie Sives, Alexander Morton

Durata: h 1.30
NazionalitàDanimarca, Gran Bretagna 2009
Genereazione
Al cinema nell'Agosto 2009

•  Altri film di Nicolas Winding Refn

Trama del film Valhalla rising

In un tempo mitologico sconosciuto, c'era una volta uno schiavo di incredibile forza guerresca. Con l'aiuto di un giovane ragazzo, un giorno riuscì a liberarsi e riversò la sua furia sugli uomini che lo avevano tenuto prigioniero per anni torturandoli e uccidendoli. Attraverso le valli della Scozia, questo guerriero orbo e muto ma dalla potenza sovrumana si imbarcò su un vascello di nobili vichinghi per intraprendere una crociata in Scandinavia, ma, passando attraverso una bruma inquietante e ripetuti attacchi da una forza sconosciuta, comprese presto di essersi addentrato in una terra oltre i confini della natura e che il suo fato era già stato scritto dagli dei.

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Voto Visitatori:   6,51 / 10 (78 voti)6,51Grafico
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Voti e commenti su Valhalla rising, 78 opinioni inserite

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Jumpy  @  14/12/2020 22:13:12
   7 / 10
Un film dall'impatto visivo potentissimo fin dai primi fotogrammi: fotografia curatissima, panorami mozzafiato, taglio delle inquadrature sempre studiato e calibrato.
Chi si aspetta una specie di via di mezzo tra Braveheart e 300 in versione vichinga (come si può pensare dal titolo e da come è stato presentato a suo tempo) resterà molto deluso, quindi posso comprendere i voti bassi.
In realtà, tra la violenza delle scene e la forza visiva racconta...

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Avendo già visto tempo fa Neon Demon (come questo, con dialoghi ridotti all'osso e giocato molto sul detto/non detto sapevo più o meno cosa aspettarmi.
Stavolta però il regista è ancor più ermetico nel suo messaggio che va letto tra le righe (e neanche son sicuro di averlo colto a pieno, tanto è carico di simbolismi e metafore.
Forse è proprio questo il suo "limite": troppo chiuso in se stesso, troppo ostico nella comprensione.

clint 85  @  29/11/2020 01:24:43
   7 / 10
Affascinante. il miglior aggettivo per definire questa pellicola.

zerimor  @  05/03/2020 16:26:38
   9 / 10
Visionato 2 volte in 2 giorni. Uno degli aspetti che mi ha colpito maggiormente è stata la regia, pazzesca. Fotografia stupenda, scenografia evocativa e una colonna sonora in perfetta simbiosi con l'incedere della pellicola, costituita da molteplici silenzi che mettono in risalto il "rumore" circostante.
Si tratta di un film particolarmente ostico, ma che non posso non consigliare.

jek93  @  10/10/2018 10:14:56
   7½ / 10
Film tanto brutale quando affascinante e ben realizzato. Ottima fotografia, ottime recitazioni, intrigante il significato sotteso ad una trama apparentemente banale.
Purtroppo la sceneggiatura e la regia rendono alcuni punti chiave poco chiari e abbastanza confusionari, impedendo alla pellicola di raggiungere voti più elevati.
Resta comunque un film da vedere

Filman  @  23/01/2017 13:21:06
   9½ / 10
L'esistenza violenta nata dalla repressione della propria natura, imposta da un sistema apparentemente purista e globalmente accettato, promulgatore del proprio credo e determinato a opprimere, fino ad ignorare ciò che non si conosce. Quella che può essere una riflessione sulla società degli uomini e dell'emarginazione diventa in VALHALLA RISING un'allegoria criptica inserita in un tempo mitologico che poco ha a che fare con una realtà storica o un carattere fantastico, cosparso da una scenografia naturale e incontaminata, spettacolare ma essenziale allo stesso tempo, narrata audacemente dalla camera a mano di Nicolas Winding Refn e da sonorità elettrogene, altri elementi tecnici di un complesso avanguardista che si aggiungono a una forte magrezza di parti parlate e sequenze totalmente folli e grottesche, completando un quadro cinematografico surreale che non aveva mai visto precedenti nella sua forma spoglia e che l'autore danese sfrutta per santificare l'uomo violento, vittima e salvatore di altre esistenze eccetto la propria.

Mike91  @  12/01/2017 23:20:14
   8 / 10
Un'iniziazione quasi religiosa alla brutalità immanente della vita. Un cercare di andare oltre tutte le convenzioni per scoprire o scolpire quel se nudo di cui parlano molte filosofie e religionio. Oneeye è un uomo senza rango che sa di dover combattere se vuole mantenersi vivo.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR wicker  @  28/10/2016 19:08:22
   7 / 10
Film complesso ,difficile sia da capire che da vedere .. non certo per tutti.
è un'esperienza visiva non è cinema come normalmente lo si intende..
La trama c'e' ma è un surrogato della vita ,con la divisione in atti a scandirla ..
Ottimo Madsen ..

Mildhouse  @  16/06/2016 22:58:25
   6½ / 10
E' indubbiamente un film complesso , strapieno di citazioni e simbolismi difficili da evincere e comprendere ( tanto che io ne avrò evinti si e no mezzo), tuttavia tra gli aspetti positivi e apprezzabili anche dai palati meno fini sicuramente rientra una atmosfera costruita in maniera accorta.
Tra le tante scene pregne di suggestione, una nota di merito a quella che vede i protagonisti sulla nave in mezzo alla nebbia, probabilmente i 15/20 minuti più efficaci del film.

tenson95  @  12/01/2016 00:57:50
   7½ / 10
"è guidato dall'odio, è così che lui sopravvive"

Siamo lontani anni luce dalla periferia marcia dei vari Pusher e dall'estetica post-moderna di Drive. Refn qui firma il suo film più atipico e contorto; un epic-fantasy dove quel meraviglioso rosso al neon che ha dominato le sue pellicole più recenti si è intriso di sangue e si manifesta solo durante le profetiche visioni del nostro protagonista lasciando ampio (ampissimo direi) spazio alle maestose lande nordiche immerse in una fotografia algida e imponente(probabilmente l'aspetto migliore di tutta la pellicola).

One-Eye è uno schiavo privo di referenti, è puro istinto animalesco che guidato dalle sue visioni,dopo essersi liberato dai suoi carcerieri, giungerà in una terra dominata da discordia e miseria dove il suo fato andrà progressivamente a manifestarsi in attesa di un sacrificio che lo porterà alla massima affermazione di se stesso. L'odio verrà mitigato solo per il bene di una creatura, forse l'unica che gli sia stata vicino dall'inizio...

Ritmo lento per una durata breve, film pieno di simbologie e sotto-testi (religiosi,onirici e antropologici)che sicuramente non arriva alla prima visione neanche per gli aficionados del regista che si addentra in territori poco convenzionali per il suo cinema ma che dimostra di saper gestire con la solita classe un film tecnicamente parlando ineccepibile (limitatamente all'aspetto tecnico e di regia è forse il punto più alto della sua carriera). Se non avete visto altro di Refn vi consiglio di partire da film altrettanto belli ma più "carnali" come Bronson e Drive per poi spararvi subito questo a cui comunque dovete dare più di una chance per assimilarlo.

Epico.

ferzbox  @  05/01/2016 18:09:30
   6½ / 10
"Valhalla rising" è un film esattamente uguale al suo protagonista, silenzioso, lento e agressivo, stracolmo di pittoreschi scenari, dalla bellissima fotografia e splendidi costumi, ottime riprese e....bhè...e basta sinceramente......mi duole doverlo dire ma credevo che il finale sarebbe stato l'apice di una partenza che tutto sommato mi stava piacendo; trovavo quel clima mitologico/tribale affascinante; da una parte il protagonista mi ricordava Gatsu, il personaggio del manga "Berserk" ....insomma qualcosa di ganzo c'era......però ammetto che l'ultima mezz'ora era davvero inconcludente e sfortunatamente non mi ha detto un caxxo......(anche se in fin dei conti un significato, per quanto evocativo, ci sarebbe).
Peccato però, aggiustando un pò il tiro poteva venire fuori un bel film.....alcuni registi si fanno fregare dalla presunzione di voler fare qualcosa di profondo oltre il dovuto ....e arriva la frittata.....

N.B. C'è chi lo paragona a "300" ma non ha per niente inquadrato il film; "Valhalla rising" sta a "300" come una quercia sta ad un tostapane.....

LaCalamita  @  04/12/2015 14:13:24
   10 / 10
Un mezzo capolavoro.
Affascinato dagli altri film più conosciuti di Refn, guardo Valhalla Rising con zero informazioni.

Per buona parte del film rimango stranito/sorpreso e notevolmente affascinato.
L'atmosfera è veramente incredibile! Come poche volte succede con film ambientati nel passato, si ha la sensazione di assistere ad eventi appunto da Medioevo. Non ovviamente per il contenuto del film (che è di fantasia) ma per le dinamiche, per il modo di dialogare, gli atteggiamenti. E' tutto avanti anni luce rispetto alle porcherie americane (ad esempio film come Troy e il recente Exodus).

Ma è alla conclusione del film che resto veramente colpito: il film che sembrava avere poco contenuto, quasi vuoto per via dei molti silenzi e molti passaggi "muti" (sia da un punto di vista sonoro che visivo), in realtà discute diversi grandi aspetti dell'esistenza..!
Non mi dilungo qui, anche perchè Valhalla Rising mi ha dato degli input nuovi che avrei difficoltà ad esprimere. Il film non è di facile interpretazione ed è necessaria un'attenta analisi per tirare fuori i contenuti.

Sembra assurdo quello che sto per dire (visto che il film ha un ritmo e una struttura totalmente non godibile per lo spettatore medio) ma secondo me Valhalla Rising è uno di quei film che quasi tutti dovremmo vedere almeno una volta.

outcast  @  18/10/2015 10:50:55
   8 / 10
La rabbia di odino verso un popolo che ha tradito le sue origini pagane, divorate dal cristianesimo. Fosse uscito nei primi anni 90, l'avrebbero proiettato all'helvete durante le riunioni dell'inner circle

GianniArshavin  @  09/05/2014 12:53:13
   7 / 10
Scandalosamente distribuito in Italia come un action tutto sangue e rallenty alla "300" , "Valhalla rising" è quanto di più lontano esista dal cinema commerciale essendo un'opera molto ostica , simbolica e davvero per pochi palati.
La storia parla di un guerriero , One-eye , che intorno all'anno 1000 intraprende un percorso di purificazione spirituale molto intimista. Questo abbozzo di trama verrà costellato durante la visione da un numero spropositato di simboli e allegorie, dal bambino biondopagano che fa da "portavoce" al guerriero protagonista al mutismo dello stesso combattente e alle sue visioni premonitorie.
Cercare un significato in un prodotto cosi minimalista (pochissimi dialoghi e una narrazione frammentaria) è assai difficile , essendo continuamente richiesta una buona conoscenza della mitologia Norrena e una forte predisposizione al capire il significato di simboli e metafore. Da non sottovalutare nemmeno i molteplici elementi che rimandano alla religione , alla purezza e alla violenza , un connubio di aspetti in contrapposizione fra loro ma perfettamente amalgamati nella fittissima rete di simbologie di "Valhalla rising".
Il film di Refn gode di moltissime similitudini con opere come "Aguirre , furore di Dio" e "Cuore di tenebra " e ovviamente con alcuni miti nordici come quello riguardante il Dio Odino.
Tecnicamente siamo su altissimo livelli ed a spiccare sono la magnifica fotografia , la superba ambientazione (inquietante e desolata in modo esponenziale) e l'atmosfera marcia che di respira per tutta la durata della storia.
Ugualmente grande il lavoro di Mads Mikkelsen , incredibile nel suo linguaggio del corpo e portentoso nel dare le fattezze a questo personaggio cosi misterioso e affascinante.
Da evidenziare l'intento chiarissimo di Refn di non dare alla sua creatura una datazione precisa e di conseguenza non avere nessuna pretesa di accuratezza storica.
Tuttavia l'opera non è solo pregi ma purtroppo ho trovato alcuni difetti che voglio citare, fra cui: una lentezza a tratti esasperante , una violenza non sempre giustificata (tipo le interiora del tizio strappate ) ed una leggera pretenziosità del titolo , troppo colmo di elementi astrusi inseriti tutti in una volta.
Mi riservo comunque di rivedere ancora il film , poiché una singola visione non è assolutamente sufficiente per capire al meglio il profondo significato di questo controverso lavoro.

Kit Carson  @  08/10/2013 02:48:19
   9 / 10
Il capolavoro di Refn a mio parere. Un film coraggioso, con una regia sublime, una fotografia magnifica, pieno di simbolismi, lascia allo spettatore il compito di leggere l'opera, di viverla durante tutto il "viaggio", regalandoti poco o nulla. Strepitoso Mikkelsen. Assolutamente non per mainstreamers, chi si aspetta storie di spade, maghetti ed epiche battaglie resterà totalmente deluso. E' un film intimo, un percorso dell'animo umano. Stupendo.

manuakacoach  @  18/06/2013 16:54:26
   9 / 10
Un opera piena di simbolismi che si rivolge a un pubblico di nicchia. E' quel genere di film lenti e criptici (ma pieni di pathos) che si amano o si odiano. Sulla scelta delle fantastiche location e sull'eccezionale fotografia direi che non si discute. La lentezza della pellicola si può certamente sentire ma anche qui è un discorso soggettivo e dipende da quanto ci si lascia coinvolgere dalla visione.
Un mistico viaggio dalla rabbia alla redenzione in terre misteriose e spietate.

Dante69  @  13/06/2013 11:23:39
   6 / 10
Dopo aver visto Drive mi sono appassionato al cinema di Refn , valhalla rising tra quelli che ho visto è forse il peggiore ma perchè ? Ora ve lo spiego. Intanto leviamoci dalle scatole gli elementi positivi della pellicola ovvero la buona regia ( tutta curata e colorata , come nei più classici film di refn ) e gli attori appena sufficienti ( tra questi mads mikkelsen che impersona il ryan gosling della situazione ovvero sempre silenzioso ed emblematico). Tutti gli elementi restanti potevano essere sviluppati meglio come la trama che non si capisce dove voglia andare a parare ( e a tratti risulta forse un pò troppo pretenziosa ) , l'atmosfera è convincente ma alla fine si resta un pò a bocca asciutta , è un film che va ben capito ed è adatto a un pubblico veramente ristretto.
Regia:7,5
Attori:6
Trama:5
Musica: /
Effetti Speciali: /
Evil Forces: /
Longevità:5,5

Crazymo  @  04/06/2013 23:47:03
   8½ / 10
Magnifico film di Refn che si posiziona fuori dal tempo, in un mondo quasi paralello, metafisico, in queste ambientazioni selvagge e tempestose, in preda al vento e all'insicurezza, come possedute da un male onnipresente e incombente sui nostri protagonisti; con una fotografia, una regia e una colonna sonora magnifica abbiamo anche dei grandissimi attori (Bellissimo il personaggio di One-Eye interpretato dal mitico Mads Mikkelsen e quello del suo fedele compagno bambino) e una moltitudine di significati, vi rimando alla magnifica analisi di Skorpio per approfondire, non voglio ripetere cose già dette da altri. Un film incredibilmente sottovalutato anche dai fan del regista, è un film originale, coraggioso, che nessuno si sarebbe aspettato dopo Bronson e che a mio parere lo supera (Stessa cosa che Refn ha fatto dopo il successo di Drive con Only God Forgives) , in un'ora e venti scarsa non ho mai visto così tanti grandi momenti e così tanta intensità, così tanti sguardi, tanti silenzi e tanti significati impressi in scenari mozzafiato. Grande Refn, un film da non perdere, non ascoltate le critiche di chi si aspettava un Braveheart del 2000.

Stebre  @  26/05/2013 21:29:00
   8½ / 10
Non poteva mancare in questa maratona di avvicinamento a OGF il film forse più discusso di Refn, ovvero Valhalla Rising. Premetto che l'80 % dei pareri che ho letto prima di vedere il film parlavano di "noia mortale", "il film si regge solo sui paesaggi" o cose simili. Prima cosa, non l'ho trovato affatto noioso. Seconda cosa, non si può negare però che sia un film costruito sulle atmosfere, quindi non di impatto immediato (nonostante quello che possano far intuire i primi dieci minuti, conditi da scene di violenza estrema). Ho dovuto metabolizzarlo abbastanza prima di poter scrivere un parere, in quanto mi ha lasciato sensazioni molto diverse, a cui si possono attribuire molti significati. Vorrei quindi tralasciare l'aspetto tecnico (regia, fotografia, montaggio, su cui non c'è da discutere) per soffermarmi su quello narrativo. Valhalla Rising narra appunto la storia (senza voler avere pretese storiche) di un guerriero Vichingo, senza nome (verrà poi ribattezzato One Eye) che è l'incarnazione del furore, dell'odio e della violenza. Un protagonista in apparenza accecato dall'ira e sospinto solo dalla sete di sangue, in balia degli eventi che gli accadono intorno; la concezione del mondo che lo circonda è però destinata a cambiare nel corso del film, anche grazie all'unico tramite con il quale riesce a comunicare verbalmente con gli altri personaggi, ovvero un bambino che lo segue, lontano da casa e senza famiglia. In questo percorso di umanizzazione che intraprende il protagonista si aggiungono altri percorsi secondari intrapresi dai personaggi di contorno, come i crociati(in alcune parti mi ha ricordato Aguirre furore di Dio), i capi clan vichinghi o lo stesso bambino. Tutti però intraprendono uno stesso viaggio per uno scopo: chi per trovare la tanto ambita Terra Santa, chi per tornare a casa e chi invece per trovare il Valhalla, una sorta di Paradiso vichingo per guerrieri. Non è comunque un film semplice, è davvero poco parlato e i significati sono spesso nascosti nelle immagini, che sono da decifrare ( per esempio la pila di sassi che tenta di costruire One Eye, ma ci sono un sacco di altri simbolismi sia nei dialoghi che nelle sequenze), forse in qualche punto un po' troppo pretenzioso ma rimane un'opera davvero particolare, unica nel suo genere, un'immersione completa in un mondo mitico che non deluderà chi ama più il Cinema delle sensazioni\atmosfere che quello delle parole.

Badu D. Lynch  @  28/02/2013 12:39:12
   9 / 10
Il mio Refn preferito (attendo a livelli spasmodici Only God Forgives). Un viaggio all'esterno e, soprattutto, all'interno di One Eye.. Un viaggio che parte dall'inferno per arrivare alla redenzione. Un trip mistico, un'esperienza visiva ed emozionale..
Niente musiche strappa lacrime o strappa rabbia. Questo è l'Izo danese.

cicatesta  @  05/02/2013 20:40:59
   8 / 10
A me è piaciuto moltissimo, bello misterioso e senza musichine american-style a voler guidare le emozioni dello spettatore.
Mads Mikkelsen è fighissimo, Nicolas Winding Refn un gram bel regista.

Neurotico  @  18/12/2012 10:17:15
   6 / 10
Apprezzabile per la violenza e il sangue, e per l'ambientazione desolata. Per il resto sembra ambire a uno stile metafisico contemplativo che soprattutto vago, etereo e velleitario.

Invia una mail all'autore del commento DjAlan78  @  27/09/2012 16:19:21
   6½ / 10
Non il miglior film di Refn, al quale pero' va dato atto di avere sempre il coraggio di rischiare.
E' una pellicola per pochi a mio avviso. I dialoghi sono pressochè inesistenti, la violenza di alcune scene talmente cruda da essere disturbante, i silenzi talvolta pesanti come macigni.
Scenografie naturali desolate e incontaminate fanno da sfondo al viaggio di un guerriero verso il proprio fato e la propria redenzione da una vita di prigionia, violenza e totale assenza di umanità. Paradossalmente la totale assenza di umanità altro non è che l'estremizzazione della cattiveria e dell'ipocrisia di cui solo gli esseri umani sono capaci.
Catartico per certi versi, sicuramente criptico e in qualche modo poetico.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Skorpio  @  08/09/2012 19:47:19
   9½ / 10
Prima di poter commentare Valhalla Rising occorre, un po' fastidiosamente, liberarci un peso. Facciamolo subito, così non se ne parla più. Certo non aiuta il fatto che il film sia presentato come film "d'azione" né che il trailer lo spacci per favoletta di spada e magia. Non è dunque affatto sorprendente che questo film sia stato per molti una delusione: one-eye non parla dopotutto, e la maggior parte delle persone non ha la capacità di percepire quel che non è spiegato, semplificato e banalizzato. La gran parte delle persone guarda film per non perder tempo a leggere libri semplicemente perché nei film spera di trovare spiegazioni più estese, di dover "faticare" meno a ragionare e immaginare, e se proprio legge vuole libri che confermino le proprie convinzioni/convenzioni – o perlomeno quelle convinzioni/convenzioni su realtà e identità che crede esser "sua" ma che di fatto apprende semplicemente dalla cultura in cui vive imprigionata. Viviamo un'epoca di codardia imperante, e film come questo inevitabilmente deludono la pigrizia mentale e la mancanza di flessibilità.

Ora, sulla "poca credibilità" della trama: Valhalla Rising sta a Braveheart come Dead Man (di Jarmusch) sta a Ombre Rosse. Qui la vicenda è simbolo e l'accuratezza storica, se e quando c'è, è poco più che un ornamento. Che i vichinghi siano giunti sul continente americano nel medio evo è un fatto piuttosto documentato, e forse proprio da questo evento prende spunto il film, ma lì inizia e finisce ogni pretesa di verosimiglianza storica. Così come ben presto finisce ogni pretesa di realismo in generale, visto che i personaggi non mangiano per giorni forse settimane. Anche il più ottuso degli spettatori dovrebbe arrivare a capire che tutto qui, è simbolo. Il digiuno stesso, ad esempio, è un simbolo di purificazione. In molte culture il digiuno è visto come il percorso per avvicinarsi alla spiritualità, alla ascesi. Così come lo è il viaggio.

Quel che il film dice senza dire all'ottuso medio spettatore, così come one-eye comunica senza parlare con gli ottusi esseri umani che lo circondano nel film, è che la cecità non sta in un occhio orbo ma nel tenere entrambi gli occhi fissi solo su quel che "desiderano" vedere – o per esser più precisi su quel che la propria cultura gli impone di vedere, rendendoli ciechi e sordi ad ogni altra cosa. E in un perfetto meccanismo metacomunicativo, lo spiega con visioni e presagi insieme affascinanti e spaventosi. A chi questo film guarda senza capire, senza "sentire" nulla, si può dare solo la risposta alla domanda di uno dei vichinghi: "perché sono venuto qui, perché devo passare tutto questo?" – e la risposta è il silenzio.

Simboli dunque, simboli e visioni allegoriche. E sui simboli quindi ritengo interessante fornire le mie osservazioni, qui di seguito.

Prima di tutto, il viaggio. "On the road" è un modo di dire spesso usato a sproposito, ma esprime bene l'idea di un percorso di conoscenza, purificazione, libertà. A guardare più a fondo esprime anche l'essenza della perdita delle convenzioni, delle strutture, della forme di percezione mentale che una cultura – qualsiasi cultura – necessariamente produce e impone ai suoi membri. Allora saltare in motocicletta e partire per il deserto, o a cavallo per le praterie, o in camion in stile anatra di gomma non è affatto diverso che saltare in barca e salpare verso il nulla delle nebbie oceaniche. Il primo e forse più grande contenitore simbolico di questo film è dunque il viaggio: si parte in catene, e ci si affranca, passo dopo passo, talvolta con la furia omicida, talvolta con la semplice resistenza, poi con il digiuno, con le visioni, e infine con il sacrificio.

Valhalla Rising è un viaggio dunque, in e fuori di noi, e un percorso di purificazione.
Nello specifico, sui mille spunti e simboli che affollano questo film:


Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER


Queste sono ovviamente soltanto alcuni dei moltissimi spunti che il film offre, mi si perdoni se non ho neppure accennato alla fotografia, alle scenografie, all'uso dei filtri per colorare le luci e alle molte altre faccende di tipo strettamente cinematografico, mi sono voluto concentrare sul percorso simbolico-iniziatico che è, a mio vedere, il nucleo fondamentale del film.

3 risposte al commento
Ultima risposta 18/12/2012 17.56.15
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Gruppo COLLABORATORI Zero00  @  28/07/2012 12:36:15
   8 / 10
Valhalla Rising è un metaforico viaggio attraverso una terra selvaggia (immortalata perfettamente dalla bellissima fotografia di Morten Soborgper) che spingerà i viaggiatori a confrontarsi con i propri istinti, i propri egoismi e le proprie superstizioni; viaggio verso la terra promessa o il Valhalla (il paradiso dei guerrieri valorosi, secondo la mitologia vichinga) dove solo chi è in grado di leggere tra le righe e di specchiarsi in quel silenzio tanto temuto senza perdere la ragione, potrà arrivare. Non tutti sapranno capire il senso di tale viaggio.
Questa è forse l'opera più difficile e ambiziosa del regista danese a cui l'attuale "Drive" deve molto, soprattutto se pensiamo ai due protagonisti, figli di epoche diverse ma accomunati dalla stessa natura e dallo stesso amore, quello puro e vero verso un altro individuo, fino al sacrificio.
Di certo non è il lavoro più riuscito di Refn, troppo aleatorio e indefinito, ma probabilmente è il più personale e sincero. E basterebbe solo questo per farlo amare.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  03/07/2012 15:27:18
   7 / 10
Di Refn avevo visto "Drive" che non mi era piaciuto. Per questo mi sono avvicinato a "Valhalla Rising" con una certa titubanza, invece sono rimasto pioacevolmente sorpreso. Anche questo film di Refn è molto lento, con pochissimi dialoghi, eppure non mi ha annoiato. Merito soprattutto dei magnifici paesaggi e di quell'atmosfera mistica che pervade tutto il film. Mikkelsen perfetto per la parte di One Eye. Molti punti mi sono rimasti oscuri, anche perchè probabilmente lo stesso Refn ha deciso di lasciare le interpretazioni allo spettatore, però a differenza di quanto succede di solito ciò non mi ha dato molto fastidio.
Un film sicuramente difficile da apprezzare pienamente ma non privo di fascino ancestrale.

Tyron80  @  21/06/2012 11:50:11
   8 / 10
Film epico della Danimarca diretto dal regista di DRIVE. Pur avendo un ritmo molto lento e un' elevata dose di violenza spesso fine a se stessa, è un film particolare ma a suo modo interessante. Mikkelsen è convinvente nel ruolo del guerriero muto col sprannome di One Eye e le ambientazioni, suggestive e spettrali, con le ottime scenografie creano atmosfere intense e ipnotiche. La storia non è sempre comprensibile, ma lascia spazio a varie interpretazioni. Un buon film ma non ci si aspetti un lavoro simile a 300 o TROY.

deadkennedys  @  31/05/2012 11:52:36
   7½ / 10
Film suggestivo e mistico che sfugge a etichettature e canoni classici.
Il fatto che venga presentato come un film d'azione inganna ed attrae alla visione un pubblico di persone non adatto.
Da vedere da soli, in silenzio, al buio.

1 risposta al commento
Ultima risposta 31/05/2012 12.48.08
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rockyeye  @  28/03/2012 09:49:19
   7 / 10
Buon film, non il migliore di Refn, ma comunque molto buono. La fotografia, la regia (come al solito!).sono ad altissimi livelli. Il protagonista (gia' presente nei primi due Pusher) ha reso credibile il suo burbero e misterioso personaggio (una specie di Odino). Merita comunque una visione. Film con atmosfere molto oniriche!!

mauro84  @  14/02/2012 01:32:13
   7 / 10
un film sottovalutato e manco arrivato nei cinema.. trovato in dvd per caso.. noleggiato e visto con tanta parsimonia e cura.. bello.. mi è piaciuto.. ha soddisfatto.. ambientazione perfetta.. .. complimenti al registra e alla sua idea di come l'ha riadattata e resa molto bene. soddisfatto!!

spoonji  @  08/02/2012 18:58:58
   8 / 10
Mi stupiscono tutti questi voti bassi, per me è stato una rivelazione.

Regia, fotografi, attori, personaggi, atmosfera, alternanza fra staticità esasperante e violenza estrema, tutto ottimo secondo me.

Il personaggio (e l'interpretazione) del guerriero è uno dei più belli e più riusciti che io abbia mai visto.

DarkRareMirko  @  28/01/2012 22:35:44
   9 / 10
Ottimo, ma c'è da dire che è probabilmente il film di Refn più furbo, o comunque quello più "facile" (riguardo ad idee, stile, messaggi).

A fronte della solita curatissima messa in scena/regia, c'è un'indiscutibile autoreferenzialità, staticità, pretestuosità, elementi che un pò minano il parere che ci si può fare nei confronti dell'opera.

Ad ogni modo sopraggiungono interpretazioni mirabolanti (e alcuni attori sono degli afecionados del regista), paesaggi maestosi, indicati rimandi a maestri come Herzog e quindi l'obiettivo del cinema d'autore viene pienamente raggiunto.

Ipnotico e maestoso, ma anche ambizioso e un pò presuntuoso.

Comunque un ottimo film, fantastico e di poca attinenza storica.

Beefheart  @  11/11/2011 16:35:27
   7 / 10
Visto un po di tempo fa, ricordo che mi ha suggestionato per le atmosfere cupe e pesanti in stile medievale o giù di lì... Fotografia greve, luci tetre, lunghi silenzi e tempi dilatati. Buona la recitazione. Il tutto funziona.

Spera  @  04/11/2011 12:01:59
   7 / 10
Il film comincia e siamo catapultati in un mondo senza tempo dove si narra la storia di un uomo dalla forza straordinaria senza nome e senza storia. La cosa terrificante è come ci si ritrovi all'inferno senza nemmeno accorgersene. In principio seguiamo la storia come uno dei tanti racconti storici che riguardano l'uomo e le sue epoche ma a un certo punto cominciamo a chiederci se ciò che stiamo vedendo appartiene a questa terra. A un certo punto le nostre convinzioni ancorate al mondo terreno vacillano e cominciamo a credere che niente sia più reale, niente sia più sicuro, nemmeno la terra sotto i nostri piedi. Ora siamo all'inferno e pare che Oneeye sia nato lì e che stia accompagnando come un Caronte delle popolazioni nordiche le anime verso un viaggio senza ritorno. E' vero, probabilmente la sceneggiatura pecca in diversi punti ma la lentezza del film non va a discapito della riuscita finale. L'ipnotismo di alcune inquadrature insieme alla location mozzafiato, ad una fotografia epica in tutti i suoi significati e alle musiche claustrofobiche e opprimenti nonostante il film sia girato tutto in esterni crea un atmosfera di tensione paranoica nella consapevolezza di essere sospesi tra la vita e la morte. L'atmosfera onirica e ipnotica non lascia tregua anche nelle scene lente. Oneeye non prova sentimenti, non prova pietà, continua il suo viaggio, senza bisogno di parlare facendo si che ogni personaggio della spedizione giunga al suo punto di arrivo che per ognuno è diverso. Ovvio che durante questo viaggio venga fuori prendendoci per il collo l'odio umano e gli errori che da li ne consegue. Sembra proprio che Oneeye sia figlio dell'odio e che viva in uno dei tanti inferni per portarci in questo viaggio infernale per la quale tutti si sono aggiudicati un biglietto: "Ci sono uomini che nascono nell'odio, altri nel sangue, Oneeye è nato all'inferno."

Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  24/10/2011 20:55:23
   6½ / 10
One-Eye furore di Refn.


Istruzioni: fare le dovute proporzioni fra i registi per ricavarne il voto.

guidox  @  18/10/2011 00:23:00
   6 / 10
lo stile della regia e la fotografia sono di un livello eccelso e Winding Refn ormai questo lo garantisce sempre, per la gioia di chi apprezza un certo modo di fare cinema.
però stavolta mi sono perso, mi sono fatto mille domande senza necessariamente essere interessato alle risposte.
nel senso: film ultracriptico che dura pochissimo, pretese evidentissime ma che a mio avviso restano inespresse nel contenuto, tanta forma e poca sostanza.
viaggio interiore ok, ma rappresentato così? non mi convince.
uomo e natura ok, ma Herzog è un'altra cosa, sono proprio altre sensazioni.
la lentezza ci può anche stare, ma forse in questo caso il rallentamento è una carenza, a differenza di altri casi dove un ritmo "rilassato" porta al godimento del film.
insomma, pensavo meglio.

PignaSystem  @  16/10/2011 18:14:25
   8 / 10
Una meraviglia di estetica e potente lirismo. La fotografia è grandiosa, la colonna sonora azzeccata e talvolta spiazzante, la storia dal respiro epico ed evocativo.

Larry Filmaiolo  @  25/09/2011 20:38:04
   7 / 10
film di comprensione difficilissima, a tratti impossibile, tuttavia mi ha affascinato per i toni epici della storia e per le straordinarie immagini. Allo stesso tempo brutale e ammaliante il personaggio di One Eye, interpretato da un grande Mikkelsen. Ottima la regia di Refn, nonostante la lentezza di alcune scene.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

draculia  @  10/09/2011 17:06:01
   9 / 10
...ho dato un voto alto per la sua potenza visiva ed ermetica, l'ho trovato affascinante, mistico e la sua lentezza fà riflettere negi strepitosi paesaggi che si frappongono alla crudezza delle scene, un film artistico, un viaggio onirico, non per tutti, probabilmente per pochi ed ha l'atmosfera di un film di Herzog in cui trovo alcuni punti d'incontro .....
Mikkelsen è imperioso e domina la scena con i suoi silenzi e l'occhio sfregiato con le visioni ne fanno un avatara in terra di Odino stesso, accompagnato dalla purezza del ragazzino che lo porterà alla redenzione attraverso un cruento viaggio nelle nebbie di una terra ignota....

iankurtis  @  30/08/2011 18:21:04
   7 / 10
ke dire? Ha una fotografia meravigliosa, paesaggi incredibili e una colonna sonoprta da brividi... al di là della storia non molto chiara... attori dignitosissimi

Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  31/07/2011 02:21:14
   6½ / 10
Non è un film facile da valutare. Innanzitutto è diviso nettamente in 6 parti diverse tra loro. Il prologo lasciava pensare a tutt'altro film. Visivamente è perloppiù notevole, anche se ogni tanto scade parecchio. La colonna sonora è altrettanto notevole in certi punti. Il film si trascina moltissimo in una lentezza esasperante. A un certo punto mi ha ricordato molto Apocalypse Now! tra nebbia, fiume, frecce e poi il finale (anzi, ho il sospetto che il regista si sia ispirato parecchio al film di Coppola). Messaggio criptico a parte quello antireligioso (che funziona così così). Un po'troppo simbolico ed onirico secondo me.

Febrisio  @  25/06/2011 13:41:08
   8 / 10
Mettiamo il caso di non conoscere Robin Hood. E se un film vi facesse vivere la leggenda di Robin Hood senza dirvi chiaramente “questa è la leggenda di ...” ma ve la facessero vivere in prima persona inserendo le credenze del tempo???

Un gruzzolo di pagani, uno di vichinghi cristiani, una terra selvaggia, il bambino e One eye (orrendo questo nome, mezzo punto in meno!): è Valhalla Rising. Il film sembra non offrire qualcosa di nuovo. Grazie al regista Refn ciò a cui assisteremo sarà una mini novità. C’è un avvolgente silenzio. C’è la robustezza della nebbia. C’è il ritmo d’immagine. C’è la composizione della fotografia, più che i colori a volte troppo contrastati e tirati specialmente a cielo aperto. La forza del film sta nel non seguire nessun stereotipo, creandone anche di nuovi. Riesce a ricreare e a dedicarsi pienamente alla sua atmosfera, come fosse, per nostra fortuna, una boccata d’aria fresca.

La storia di Valhalla Rising è indefinita; non ha esattamente un inizio, e in verità non ha nemmeno una fine. Non riuscendo nemmeno ad identificare un preciso luogo e tempo, è qualcosa che vive come fosse una leggenda. Le visioni di One Eye spesso statiche come quasi fossero “quadri del destino” danno un senso inquitante e mistico. La rappresentazione essenziale, come la sua efferrata violenza, non scade in piccoli dettagli variando la struttura:

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

Il possente, ma non scolpito, sporco e tatuato protagonista è un gran bel vedere. Quell’unico occhio è più che sufficiente per imporre il disagio. L’accoppiata col bambino è meravigliosa. Una complicità, demoniaca o angelica, legata dal silenzio.

Valhalla Rising sembra un poco fine a se stesso, ma riesce a comunicare, quasi come One Eye, in un altro modo. Più che ascoltarlo, bisogna capire il modo per farlo. Non sembra voler dare risposte o morali, pur essendo molto simbolico. Non trovo che ci sia bisogno di darne un senso compiuto. Non piacerà a chi possiede il bisogno della compostezza di un lavoro “falsamente completo”, come se fosse un compitino universatario da far compiacere al professore per la sua rigidità didascalica.
Fa vivere, soprattutto gustare, un esperienza leggendaria e soggettiva, anche parecchio stilistica, per un’oretta e mezza. Penso questo sia il suo grande pregio a cui va il mio apprezzamento.

Diciamocelo, dopo anche Bronson e la trilogia di Pusher, Nicolas Windin Refn è pronto a ricevere i fondi finanziari necessari per creare il suo capolavoro.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  21/06/2011 07:06:28
   7 / 10
Refn gira un film difficile, duro, sporco e cupo. Tali sono anche i luoghi e le ambientazioni senza tempo.
Un viaggio apocalittico verso un sacrificio enorme.
Un natura onnipresente che rimanda alla memoria Herzog.
Un film arduo da decifrare, non adatto a tutti.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  15/06/2011 13:27:20
   8 / 10
"Perché lo segui se pensi che mente?"
Un quesito emblematico nella sua semplicità, attraverso cui decifrare uno dei plurimi simbolismi presenti in questo ermetico viaggio da un capo all'altro di un mondo primitivo e crudele.Come l'uomo che si affida ad un Dio sul quale nutre dubbi,ma non avendo nessun altro appiglio cerca nella fede l'ultima ancora di salvezza, il vichingo disperato segue One-Eye,guerriero iperforzuto e sanguinario,una sorta di divinità affetta da mutismo e priva di un occhio ma in grado di prevedere il futuro.In lui si percepisce un'essenza sovrumana mentre si viene risucchiati da un gorgo metafisico.
Ralenty ipnotici,inquadrature fisse e spesso sghembe,musiche e suoni ossessionanti,fatti i dovuti e sacrosanti distinguo sembra che Refn abbia preso "Cuore di tenebra" intingendolo nella percezione esistenziale di Malick e nel naturalismo mistico di Herzog.Non c'è azione ed infatti il trailer è tra i più fuorvianti degli ultimi anni,solo improvvisi scatti di furia bestiale,poi atmosfere rarefatte,panorami in cui la natura non è stata ancora soggiogata dall'uomo,dialoghi sporadici e scarni in cui Refn occulta le sue allegorie e la sua proiezione dell'uomo guidato da una religione che si specchia nell'incontrollabile brama di ricchezze e potere.
Luoghi senza tempo e minacciosi sui quali spirano venti di morte,inferni mimetizzati da Eden in cui One Eye si erge a traghettatore onnisciente,fendendo una nebbia che occulta alla vista il viaggio verso un sacrificio in nome di ciò che è rimasto del proprio popolo.Quella parte accerchiata dalla violenza e da convincimenti fanatici eppure ancora intonsa nella propria verginale innocenza.
Arduo da decrittarsi "Valhalla Rising" è un film irremovibile nella propria cupa sintesi,reso ancor ancor più aspro dall'aspetto degli uomini e dei territori.I riferimenti ai culti ,in particolar modo norreni, si sprecano,anche se cristianesimo e paganesimo vengono poi unificati nella figura di One Eye,in grado di parlare solo per bocca dei suoi fedeli e guercio come Odino o come nella raffigurazione cristiana della piramide con l'occhio al suo interno,poi divenuta anche simbolo massonico.
Refn si conferma come uno tra gli autori più interessanti dell'intero panorama europeo,utilizza il suo attore feticcio Mads Mikkelsen e trascura qualsiasi aspirazione commerciale sfoderando un lavoro terribilmente evocativo ed inquietante.

Constantine  @  14/06/2011 17:28:14
   9 / 10
La potenza evocativa dell'immagine che si sostituisce alla parola e allo stesso tempo metafora della natura che sopravvive all'uomo e all'umanità. Il guerriero muto ed orbo di Refn accompagnato dal suo portavoce ragazzino trascinano lo spettatore in un film: ruvido, crudo, asciutto, crudele. Il messaggio che permea la pellicola è quello della caducità, del lento scorrere del tempo, dell'ingenerosa temporaneità dell'uomo rispetto alla natura; ma anche della volubile natura umana contro l'immutevole. La violenza è il train d'union. Ecco così che la religione muta in pretesto per prendere possesso di nuove terre e ricchezze, che un uomo viene tenuto schiavo dai suoi simili per guadagnare denaro su di lui, che compagni di viaggio per mera superstizione sono pronti ad uccidere un fanciullo; l'unico essere a prendersi cura dell'altro è in realtà un guerriero silenzioso venuto dall'inferno. Refn gira una pellicola coraggiosa, ricca di fascino e maestria, piena di richiami alla mitologia norrena (Odino aveva un occhio solo come il protagonista) e al cinema d'essai; sorretta da una fotografia pregevole e dall'interpretazione solida ed egregia di un Mads Mikkelsen indimenticabile. Un opera non per tutti, senza tempo, assolutamente imperdibile.

"Lui è emerso dall'inferno."

ster6  @  13/06/2011 15:50:35
   6½ / 10
Appena iniziato il film mi sono detto tra me e me: questo film è spettacolare! Poi con il passare del tempo tutto il fascino iniziale si è perso in un film molto, troppo lento che ti lascia ( a mio parere personale) niente sul finale... Comunque rimane una fotografia bellissima e il mitico Mads Mikkelsen riempie lo schermo con una ottima interpretazione. C'e da dire che Refn si e fatto scappare dalle mani un'occasione di fare di questo film un capolavoro... Cmq da vedere.

TheLegend  @  13/06/2011 14:13:03
   6½ / 10
Film visivamente molto valido e con degli ottimi attori.
Manca però qualcosa nello sviluppo della trama e,dopo il finale, si rimane un pò a bocca asciutta.
Occasione sprecata.

videovicenza  @  18/05/2011 11:59:16
   6 / 10
E QUINDI SPLENDIDO NELLA SCENOGRAFIA,ANZI DA URLO....PAESAGGI ED ALCUNE SCENE INIZIALI DA MOZZARE IL FIATO....LA STORIA PERO' E' TALMENTE CRIPTICA E DIFFICILE DA CAPIRE CHE SMORZA PIAN PIANO L'ENTUSIASMO INIZIALE....PROPRIO UN GRAN PECCATO!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR oh dae-soo  @  12/05/2011 13:05:11
   7½ / 10
ATTENZIONE: il commento potrebbe contenere anticipazioni.

Dare un voto a Valhalla Rising è insieme una delle cose più difficili e al tempo stesso più inutili che si possa fare. E' un film talmente particolare, quasi unico, che a seconda di come lo si guarda e interpreta può risultare un capolavoro o un pippone metafisico senza precedenti. Senz'altro rappresenta una delle opere più originali che mi sia capitato di vedere in questi ultimi anni.
Siamo intorno all' anno 1000. In una remota regione del Nord Europa (presumibilmente le Highlands scozzesi) le varie tribù pagane hanno i primi contatti con il Cristianesimo. One Eye è uno schiavo usato dai pagani in combattimenti mortali, insomma, una specie di gladiatore. Riuscirà a liberarsi e scappare, incontrerà i Cristiani e partirà con loro verso la Terra Santa.
Valhalla Rising, malgrado sbudellamenti, scontri cruenti, teste mozzate e sangue a go-go, è un film prettamente simbolico, atavico, religioso. Il protagonista One Eye (un ottimo Mikkelsen) oltre alle eccezionali capacità fisiche, è un personaggio assolutamente straordinario: muto, veggente, carismatico, quasi divino. I Cristiani, inizialmente ostili, ben presto vuoi per paura, vuoi per una sorta di ammirazione saranno pronti a seguirlo. Un incredibile viaggio in nave non li porterà alla Terra Santa desiderata ma in un luogo sconosciuto e misterioso (forse l'America?) dove finalmente One Eye potrà compiere il suo sacrificio, sacrificio inevitabile di cui, come in un ineluttabile disegno divino, aveva già avuto la "visione". Cos'è One Eye? E' un semidio che sacrifica il suo corpo in cambio della propria e altrui redenzione? Un personaggio simbolico che porta allo sgretolamento del Cristianesimo stesso? O semplicemente un uomo che ritorna alle proprie origini, alle proprie terre, come un novello figliol prodigo? Grazie a una fotografia incredibile, meravigliosa, per cui ogni sequenza ha in sè qualcosa di pittorico (le lotte nel fango, le colline con le nubi, la straordinaria nebbia nel viaggio in nave, la terra di approdo con il suo verde e il cielo azzurro) è ancora più forte il senso di straniamento, di simbolismo di cui Valhalla Rising è pervaso.
E accanto alle figure dei Cristiani, che di cristiano avevano solo le croci, emerge la figura del ragazzino, simbolo di purezza, libero e non lordato dalle sozzure delle religioni, vuoi pagana, vuoi cristiana, che sembrano avere tutti gli altri personaggi. A lui One Eye non farà niente perchè forse quel ragazzino siamo tutto quello che dovremmo essere noi, puri, vuoti di ideologie pregresse, pronti ad esser testimoni in prima persona di un Sacrificio che poi ognuno, dentro di sè, dovrà interpretare e conservare come meglio crede.

12 risposte al commento
Ultima risposta 07/11/2013 14.24.39
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Pivvo92  @  22/03/2011 22:44:59
   9 / 10
Non saprei cosa dire se non che è un capolavoro...sicuramente però non è un film per tutti: molto lento e complicato da capire, è un film che vuol fare riflettere più che rilassare.

1 risposta al commento
Ultima risposta 04/05/2011 22.32.52
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  26/01/2011 22:47:47
   7½ / 10
benzo24  @  23/12/2010 15:06:50
   8 / 10
film ipnotico e magico, molto herzogiano, non per tutti.

2 risposte al commento
Ultima risposta 01/03/2017 20.12.24
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sirvioz  @  10/09/2010 21:33:45
   7 / 10
Molto particolare, ambientazione e fotografie spettacolari.
Potente in ogni fotogramma

Sedizione  @  01/06/2010 22:21:24
   6 / 10
Sinceramente ho dato 6 perchè non so effettivamente come valutare il film...nella mia testa passa dall'1 al 10 ogni secondo che ci ripenso.
Premettendo il fatto che non ci ho capito quasi niente,il film visivamente è molto ispirato,crudo e se vogliamo poetico.
Ma più che un film sembra un lento viaggio di uno sotto l'effetto di un lsd.
Davvero non so se trovarmi di fronte ad un opera d'arte o ad una delusione...nel dubbio....un 6 politico.
Dalla locandina sembra preso da un libro....(forse chiarificatore?)

El_Baro  @  31/05/2010 09:13:46
   7½ / 10
Film difficile da valutare.
Premetto che è il primo di Refn che vedo, quindi non si tratta di una valutazione legata in qualche modo ai film passati o condizionata dal suo stile.
Visivamente si tratta di un film straordinario.
Gli scenari scozzesi sono qualcosa di incredibile e Refn riesce sempre a tagliarli in modo magnifico, romantico, come quadri di Turner e Friedrich.
Valhalla Rising è un film estremamente fisico e metafisico insieme, crudo ma non gratuito, spiritualmente complesso e sicuramente non per tutti. Certo, se in Italia sarà distribuito come action movie vedremo andare a fuoco le sale in cui sarà proiettato.
Mi ha ricordato molto Malick, sia da un punto di vista visivo che concettuale.
Assolutamente non per tutti, con qualche punto di debolezza in un finale secondo me un po' troppo frettoloso e non chiarissimo. Ma sicuramente stimolante.
Ottimo Mikkelsen.

2 risposte al commento
Ultima risposta 01/06/2010 21.44.33
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