the hateful eight regia di Quentin Tarantino Usa 2015
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the hateful eight (2015)

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locandina del film THE HATEFUL EIGHT

Titolo Originale: THE HATEFUL EIGHT

RegiaQuentin Tarantino

InterpretiSamuel L. Jackson, Kurt Russell, Jennifer Jason Leigh, Walton Goggins, Demiàn Bichir, Tim Roth, Michael Madsen, Bruce Dern, Channing Tatum, James Parks, Dana Gourrier, Zoe Bell, Gene Jones, Keith Jefferson, Lee Horsley, Craig Stark, Belinda Owino

Durata: h 3.02
NazionalitàUsa 2015
Generewestern
Al cinema nel Febbraio 2016

•  Altri film di Quentin Tarantino

Trama del film The hateful eight

La guerra di secessione è finita da qualche anno. Una diligenza viaggia nell’innevato inverno del Wyoming. A bordo c'è il cacciatore di taglie John “The Hangman” Ruth (Kurt Russell) e la sua prigioniera Daisy Domergue (Jennifer Jason Leigh), diretti verso la città di Red Rock dove la donna verrà consegnata alla giustizia. Lungo la strada, si aggiungono il Maggiore Marquis Warren (Samuel L. Jackson), un ex soldato diventato anche lui un famoso cacciatore di taglie, e Chris Mannix (Walton Goggins) , che si presenta come nuovo sceriffo di Red Rock. Infuria la tempesta e la compagnia trova rifugio presso la stazione della diligenza di Minnie Haberdashery, dove vengono accolti non dalla proprietaria, ma da quattro sconosciuti: Bob (Demian Bichir), che è accompagnato dal boia di Red Rock Oswaldo Mobray (Tim Roth), il mandriano Joe Gage (Michael Madsen) e il generale della Confederazione Sanford Smithers (Bruce Dern). La bufera blocca gli gli otto personaggi che ben presto capiscono che raggiungere la loro destinazione non sarà affatto semplice. Per molte ragioni.

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Voto Visitatori:   7,50 / 10 (216 voti)7,50Grafico
Miglior colonna sonora (Ennio Morricone)
VINCITORE DI 1 PREMIO OSCAR:
Miglior colonna sonora (Ennio Morricone)
Miglior colonna sonora (Ennio Morricone)
VINCITORE DI 1 PREMIO GOLDEN GLOBE:
Miglior colonna sonora (Ennio Morricone)
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Voti e commenti su The hateful eight, 216 opinioni inserite

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goophex  @  23/02/2024 23:59:24
   7½ / 10
Ben scritto e stupendamente interpretato. Dialoghi in pieno stile Tarantiniano e colonna sonora memorabile, forse un po' eccessivo il finale ma senza, forse, non sarebbe Tarantino.

zerimor  @  25/08/2023 01:21:17
   8 / 10
Un western quasi "puro" con contaminazioni di altri generi come Tarantino ci ha abituati nel corso della sua incredibile filmografia, tuttavia dialoghi e personaggi mi sono parsi meno incisivi del solito e lo sviluppo narrativo inizialmente è troppo lento per poi aumentare d'intensità da metà in poi, quando il mistero inizia a districarsi. L'epilogo è tanta roba e fa guadagnare al film almeno un punto.

Noodles71  @  03/07/2023 10:45:33
   8 / 10
Quentin Tarantino sceglie di nuovo il genere western dopo "Django Unchained" come suo ottavo film regalandoci un'altra perla cinematografica. "The Hateful Eight" ancora una volta dimostra come Quentin ami il cinema ed abbia fagocizzato tutta la sua conoscenza in materia con omaggi e citazioni di altre pellicole, del resto la colonna sonora è affidata all'indimenticabile maestro Ennio Morricone. Film molto verboso dove i dialoghi come di consueto la fanno da padrone ed è il più lungo diretto dal regista che ha il merito di fargli prendere vivacità con un'ottima realizzazione finale.. Che sia o meno il miglior Tarantino è superfluo e soggettivo rimane uno "spaghetti western" con ambientazione suggestiva tra paesaggi innevati che gradualmente vira verso il thriller con le sfaccettature tipiche del regista: maniacale descrizione dei particolari, sangue in abbondanza, ironia dotata di uno sprezzante cinismo e come già detto chiari riferimenti ad altri film del passato. Egregia scelta del cast dove prevalgono le interpretazioni di Samuel L. Jackson ai livelli di "Pulp Fiction", il "Boia" Kurt Russell e l'assassina psicopatica Jennifer Jason Leigh. Presente anche il veterano Bruce Dern nel ruolo del "Generale Sanford Smithers". Ambientato per quasi tutta la durata all'interno dell' "emporio di Minnie" dove la graduale escalation di violenza giunge al grand guignol finale che probabilmente alcuni non sopportano ma questo è il cinema di Tarantino.

weareblind  @  09/09/2022 23:29:14
   6½ / 10
Come al solito Tarantino pensa di poter strafare, e spesso non gli riesce.

cort  @  07/10/2021 19:42:47
   7 / 10
In questo film tarantino mescola tutti i suoi tratti distintivi, ci sono personaggi ipercaricati(il buon samuel su tutti), dialoghi/monologhi lunghissimi, sangue a fiumi. Un bel piatto per i fan del regista. Io personalmente l'ho trovato troppo lungo, perde molto tempo nel caratterizzare i personaggi e tralascia la profondità della trama che viene facilmente intuita e che non dice un granchè.
Non la migliore opera ma comunque film di qualità!!

biagio82  @  05/04/2021 18:08:27
   8 / 10
mastodontico film di tarantino che mischia vari generi in un'architettura wester.
passando per il film storico (l'ambientazione e i vari riferimenti alla guerra di secessione) i film claustrofobici (tutti i personaggi dalle motivazioni diverse che si trovano costretti a vivere in uno spazio chiuso e impossibilitati ad uscire) fino al giallo (chi ha avvelenato il caffè?) il tutto mischiato con una regia precisa, dei dialoghi strepitosi ed un finale esplosivo
tutto funziona alla perfezione dai costumi alla violenza esasperata, dalle musiche fino agli elementi a cui inizialmente non si fa caso (come mai c'è da inchiodare la porta ogni volta?) ma che ricevono comunque una spiegazione alla fine rendendo il tutto un meccanismo ad orologeria perfettamente calibrato.
Tarantino è sempre una certezza.

daniele64  @  24/11/2020 10:21:38
   7 / 10
In un sperduta stazione di posta tra le montagne del Wyoming , isolata da una tempesa di neve , si trovano a convivere otto pericolosi ceffi , ma non tutti sono quello che sembrano ... Per il suo ottavo film , Quentin Tarantino rimane in ambiente Western , come per " Django unchained " , ma qui la location è molto più ristretta e claustrofobica , visto che in pratica tutta la vicenda si svolge nello spazio angusto di una capanna di legno . La sceneggiatura ne tira fuori una pellicola di oltre tre ore , in cui Tarantino può gigioneggiare dando sfogo ai suoi istinti di logorroico citazionismo , con dialoghi divertenti ma spesso fuori luogo , quando non proprio fastidiosamente esagerati ( come l' irritante pistolotto di Jackson verso Dern ) . I personaggi principali , quasi tutti interpretati da attori feticcio di Tarantino , si divertono a caratterizzarsi in maniera palesemente sopra le righe , come accade sovente nelle opere del regista di Knoxville . La sceneggiatura cerca di tener in piedi il più possibile l' elemento suspense su quello che è successo prima nell' emporio e su quello che accadrà dopo , rendendo difficile la distinzione tra cattivi e buoni ( o meno cattivi ) , ma ad un occhio esperto i misteri non sono poi così difficili da intuire . E pure la sorpresa del penultimo minuto si rivelerà poco più di un fuoco di paglia , che complica ma non ribalta la situazione conclamata . Il finale è un tripudio di gore , che ricorda un po' " Le jene " , con schizzi di sangue a fiumi e violenza a bizzeffe . Colonna sonora di Ennio Morricone , non trascendentale ma comunque discreta , che gli frutterà l' unico , tardivo , Oscar di una carriera inimitabile , che ne avrebbe meritati ben altri . In buona sostanza , Tarantino fa accademia , omaggiando il Western Spaghetti , ma il suo penultimo lavoro non è proprio una cosa indimenticabile , risentendo probabilmente dell' esorbitante lunghezza , degli spazi ristretti e delle troppe chiacchiere . Ma è sempre un bello spettacolo , divertente , per cui gli do 7 .

Paolo70  @  31/08/2020 15:11:56
   6½ / 10
Regia buona di Tarantino. Buone le interpretazioni dei protagonisti. La trama è a tratti attraente mentre in altre parti del film è banale e scontata. Il film è lungo e a differenza di Kill Bill per alcuni tratti noioso. Le scene violente e di sangue si sprecano. Non è un brutto film ma per me sicuramente non è il migliore di Quentin Tarantino e non mi ha entusiasmato tanto.

sciroppo  @  31/08/2020 08:13:15
   7½ / 10
Deve capire che fare film troppo lunghi senza azione (o con sola azione) puntando quasi tutto sulle facce dei personaggi e i dialoghi, è difficile che dia ottimi risultati. Va detto che qua le 3 ore scorrono a velocità accettabile, quasi non si sentono, segno che qualcosa è stato calibrato bene,o che sopperisce alla bassa velocità di ritmo... nel caso i dialoghi e l'interazione tra gli attori.
Guardate un film veramente quadrato come le Iene, li il ritmo è perfetto.
Per me la stampella per sopportare è stato lo splendido paesaggio, l'ambientazione western, i personaggi pittoreschi e l'atmosfera...ma questo è soggettivo. Con una struttura più snella il film avrebbe guadagnato punti, e non c'entra la noia dello spettatore.
Grandi gli attori, un po' sacrificato Tim Roth.
Tarantino lo odi perché ti ammazza ogni volta personaggi che non vorresti mai finire di seguire. Allo stesso tempo, la mancanza di pietà per le sue marionette è una delle cose migliori del suo cinema.

Jokerizzo  @  28/01/2020 11:54:59
   8 / 10
The Hateful Eight è, salvo sorprese "involutive" future, l'opera che segna la maturità autoriale di Quentin Tarantino, che sembra aver fatto pace con la sua solita autoreferenzialità e coi colpi di testa imprevedibili che hanno da sempre segnato il meglio e il peggio del suo cinema. Continuiamo a preferire i film degli esordi, ma la storia degli Odiosi 8 è, a conti fatti, un'opera più compiuta di Django Unchained e Bastardi senza gloria, seppure meno artistica e divertente, più prevedibile forse, ma realizzata con grande maestria e impreziosita da un cast formidabile e da un'ottima colonna sonora (ma quelli sono sempre stati punti fermi dei film tarantiniani, del resto). Chi già ama il cinema dell'autore statunitense non potrà che adorare anche questo. Chi, invece, non lo apprezza potrebbe trovarlo noioso o insignificante, o al contrario potrebbe essere la volta buona per digerire il suo cinema astruso, citazionista e strappabudella. Nota a margine: il tanto strombazzato 70mm non è una trovata pubblicitaria, ma una vera e propria modalità di visione alternativa del film, che gli conferisce tutto un altro appeal più classicheggiante e adatto al tipo di storia. Vi consigliamo, dunque, se possibile, di fare un salto a Roma, Milano o Bologna per poter goderne appieno.

Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  20/10/2019 23:59:47
   7½ / 10
Che buffo, ho visto questo film in anteprima e poi ho dimenticato di votarlo (oltre che di recensirlo... Che cialtrone). Film non perfetto, che prende gli schemi di vecchissimi, grandi film tipo "La foresta pietrificata" e "L'isola di corallo" per costruirci attorno un western atipico, fotografato splendidamente e popolato da grandi personaggi e con alcune scene di grandissimo cinema: l'inizio innanzitutto, ma soprattutto la scena in cui Jennifer Jason Leigh canta Jim Jones of Botany Bay - indimenticabile.

Mauro@Lanari  @  06/10/2019 17:31:01
   2½ / 10
"Quentin si ama o si odia". È dal suo debutto ch'invece la critica più avveduta cerca di sgattaiolar via dagli speculari fanatismi monovalenti provand'a evidenziare i pro e i contro, i pregi e i difetti del cinema tarantiniano. Innovativo come soggettista e sceneggiatore, ha introdotto nella 7a arte quella "quotidianizzazione della violenza" (sadica) ch'aveva già segnato il XX secolo partend'addirittura dalla spiritualità di Teresa di Lisieux, morta nel 1897 e considerata la santa di maggior importanza del '900 per la sua "petite voie", la "piccola via" ch'indica l'esercizio (sacrificalmente) eroico delle virtù cristiane praticato nella ruotine giornaliera e non più dai grandi sant'in form'epicamente appariscenti: "In Cielo vi son più casalinghe che teologi o fondatori e riformatori d'ordini religiosi". Il s/m harendtianamente banale delle nostre vite è il cardine di Tarantino che n'afferma l'ineluttabilità. Per quasi l'intera durata de "Le iene" (1992) il personaggio di Tim Roth giace a terra, spess'abbandonat'in secondo piano e ferito sin'a svenarsi: è l'Hegel della "Geschichte als Schlachtbank", la storia come banco da mattatoi'o macellaio delle "Lezioni sulla filosofia della storia" III, 2, 24 (cf. http://www.filosofico.net/Antologia_file/AntologiaH/Hegel_01.htm). Poi però ci son'anche la tortura ostentata, l'exploitation, lo splatter, il gore, l'horror, appunt'il pulp, una crudeltà compiaciuta, gratuita ed eccessiva, un cruento rilanciare "The Atrocity Exhibition" di Ballard (1970). I protagonisti usano per nomignolo un colore: Mr. White, Mr. Orange, Mr. Pink, Mr. Blonde, Mr. Brown, Mr. Blue, ma d'allora il pantone del regista s'è fissato sul "Mr. Blood Red". Ironia, cinefilia, fumettismo, citazionismo non attenuano l'effetto d'oscenità e il dibattito sulla c.d. "estetizzazione della violenza" prosegue accesissimo ancora oggi. Pur'il suo penultimo film, "Django Unchained" (2012), è stat'oggetto d'analoghe accuse (cf. Geoffrey Mcnab, "Django Unchained and the 'new sadism' in cinema", "The Independent", 11 febbraio 2013: "There is something disconcerting about sitting in a crowded cinema as an audience guffaws at the latest garroting or falls about in hysterics as someone is beheaded or has a limb lopped off", https://www.independent.co.uk/arts-entertainment/films/features/django-unchained-and-the-new-sadism-in-cinema-8446213.html). Chi giustifica autori come lui tir'in ballo la catarsi coscienziale della tragedia greca, mentre chi non lo difende lo paragona semmai alla barbara e macabra catarsi del pollice verso nei giochi gladiatorii, quel "thumb down" a cui fin qui s'è opposto lo stesso Zuckerberg per non fomentare ulteriori atti di cyberbullismo. Sta di fatto che Tarantino non ha mai mostrat'interesse, o capacità, per esportare il suo stile applicandolo a poetiche diverse dalla propria. Egli è a buon diritto celebre anche per la costruzione del racconto, con un "back and forth" che costella la struttura delle sue storie ed è una notevol'alternativa sia ai tipi di montaggio classico sia alle strutture diegetiche lineari e non. Altro punto a suo favore: l'utilizzo dei proverbiali dialoghi fiume sempr'allo scopo di livellar'eventi del tran tran esistenziale e fenomeni di trucida ferocia. Questi dialoghi, sospesi fra iperrealismo e surrealismo, allungano efficacemente la suspense, sebbene già in "Pulp Fiction" (1994) c'era chi ne stigmatizzava l'abuso come nel monologo del capitano Koons (Christopher Walken) al bambino e, in "The Hateful Eight", alcuni sproloqui son'interminabili, logorroici, inutili. "Il film s'apre con un lentissimo dolly all'indietro che parte dal volto d'un Crocifisso ligneo, coperto di neve e ghiaccio, forse la singola sequenza più bella degl'ultimi anni." Sarebbe potuto iniziar'e terminare lì, m'a Tarantino non s'addice il dono della sintesi e dunque rilancia per tre ore nella "nichilistica, spietata, paranoica storia degli Stati Uniti d'America", "di stati uniti per forza, con la guerra, con la morte, nel nome d'una giustizia ch'è tale solo quando condivisa, anche da chi magari si detesta e s'è guardato con odio fin'al momento della verità", una storia di 8 "bastardi senza gloria", coi colori de "Le iene" che "stavolta non sono dei modi creativi per celare l'identità, ma un modo razzista per svilirla e discriminarla", 8 pistoleri "senz'eroismo in cui si percepisce chiaramente la natura degl'archetipi e la violenza del dna" della nazion'a stelle & strisce. La pellicola pìù politica del cineasta per sua esplicit'ammissione, sottolineando comunque l'incongruenza d'una protesta contro lo yankeecentrismo affetta dalla medesima tara: un localismo superato dall'attuale globalizzazione. Citando un paio di registi di cui Quentin ha dichiarato l'influenza, il Carpenter de "La cosa" (1982) con l'dentic'attore Kurt Russell aveva saput'evitare l'aporìa, P.T. Anderson no. "Last but non least": "possibile ch'uno sceneggiatore come Tarantino, così preciso, perfett'e ossessivo nella stesura dello script, si sia lasciato sfuggire un dettaglio mica da poco?" Sì, l'ha fatto: la trama è incentrata/concentrata s'un agguat'in un emporio, ma che la diligenza dovesse sostare lì è solo per caso fortuito, imprevedibile da tutt'i personaggi mess'in scena.

Mauro Lanari

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Ultima risposta 06/10/2019 22.16.10
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Invia una mail all'autore del commento Spinny Z  @  02/10/2019 23:26:01
   9 / 10
Questo è uno dei film più maturi, cinici, sadici, spietati, razzisti e infami che il buon Quentin potesse mai partorire dalla sua mente malata. Sia incredibile come sembri un pò La Cosa (Kurt Russel) e un pò Le Iene (Tim Roth e Michael Madsen). Non saprei da dove cominciare...beh, in qualche modo devo pur cominciare. I primi due capitoli, nonostante la loro lunghezza, sono molto interessanti. Ed è qui che si vede la bravura di un regista: Riuscire a intrattenere il pubblico con dialoghi infiniti, nonostante la scena sia in ambientata in una semplice carrozza, . Gia successo, Bastardi senza Gloria La Padite e Hans Landa ma in quel caso era ambientata in una casetta. Poi dal terzo capitolo in poi, piano piano, il film comincia a decollare fino ad arrivare ad un finale che dire cattivo (in senso buono) e fargli un complimento. Il film ha varie scene di violenza, abbastanza impressionanti e truculente. Ma non è una violenza esagerata alla Django Unchained o alla Kill Bill volume 1, qui la violenza è, per modo di dire, più matura. In passato i personaggi dei suoi film nonostante volessero tenere una certa serietà, c'era sempre un alone di...grottesco. Qui no. I personaggi qui hanno una maggiore serietà. Il cast è eccezionale e la recitazione è eccezionale. Samuel L.Jackson, è un gran b@stardo sadico, Kurt Russel mi piace il personaggio gli calza a pennello e mi dispiace per come va a finire, Jennifer Jason Leigh invece è impressionante...un personaggio molto difficile da interpretare ma alla fine il risultato si vede. Walton Goggins è stato un grande mentre Tim Roth...si è impegnato molto bisogna renderglielo atto, ma questo era un ruolo più per Waltz, Madsen svolge il suo ruolo come si deve mentre bravissimi tutti gli altri. Un film lungo, ma ben realizzato.

gemellino86  @  11/04/2019 21:08:30
   8 / 10
Uno dei film più sadicamente cinici di Tarantino. La storia suddivisa in capitoli ricorda un po' quella di "Bastardi senza gloria". Straordinari Samuel L. Jackson e Kurt Russell ma mi ha colpito particolarmente Jennifer Jason Leigh. Da notare anche le musiche di Morricone. L'ultima parte non è adatta ai deboli di cuore. La tematica razzista non manca. Sicuramente è tra i più riusciti del regista.

jek93  @  03/04/2019 22:28:22
   8 / 10
Vero che gran parte della pellicola sembra scorrere senza particolari picchi di interesse; vero che si tratta sostanzialmente di dialoghi per due ore, ma la costruzione registica e di sceneggiatura meritano un applauso (così come la colonna sonora, la fotografia e la cinematografia).

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gabe 182  @  29/01/2019 00:44:11
   7½ / 10
Buonissimo film western firmato Tarantino, a mio avviso inferiore a Django o altri lavori del regista, ma di buonissimo spessore.
Un western-giallo, così definirei The Hateful Eight.
La regia è sua, i film di Tarantino si notano fin da subito e la sua originalità che la reso uno dei migliori registi dell'epoca contemporanea spicca sempre e ovunque, dialoghi sempre perfetti e ben studiati, ritraggono in grande stile l'America post guerra civile.
La lunghezza tende a renderlo un po pesante (è il film più lungo realizzato da Tarantino), soprattuto nella parte iniziale, ma riesce a tenerti incollato alla poltrona soprattutto quando John "The Hangman" Ruth (Kurt Russel) e la sua diligenza arrivano alla stazione, da li in poi sembra di assistere ad un giallo degno della migliore Agatha Christie, tesissimo, con un finale spietato, accompagnato a delle scene uniche e memorabili.
Gli attori tutto sommato convincenti, Samuel L Jackson superiori a tutti, con Tarantino ha fatto delle prestazioni eccellenti.
Colonne sonore firmate Morricone magnifiche, calzano a pennello e finalmente si aggiudica un meritato premio Oscar.
Non siamo ai livelli di Pulp fiction, Django o Le iene (parlo per gusti personali) The Hateful Eight è un buonissimo film e ogni amante di Tarantino (come me) deve vederlo.

Hagen di Tronje  @  21/08/2018 15:57:44
   9½ / 10
Thriller di ambientazione western con il quale Quentin Tarantino dimostra, una volta di più, di conoscere molto bene il suo mestiere. I personaggi sono apparentemente quanto di più classico ci possa essere nel genere western, ma il regista gioca, stravolgendoli, con i luoghi comuni del genere, ottenendo l'effetto di interessare e, in alcuni casi, di sorprendere lo spettatore. I dialoghi, come al solito, sono brillanti e non mancano momenti che difficilmente saranno dimenticati,

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Ottimo il cast e splendida la colonna sonora di Morricone.
Unico difetto è l'eccessiva lunghezza, che potrebbe rendere il film un po' noioso (almeno nella prima parte) per uno spettatore non particolarmente appassionato del genere o dei lavori di Tarantino.

FiumeMansueto  @  27/06/2018 17:04:04
   9½ / 10
Storia semplice e densa resa grande da dialoghi e monologhi.
Molti criticano l'assenza di flashback che secondo me avrebbero dato un ritmo più veloce alla pellicola mentre così va dal lento dei primi dialoghi a veloce dell'azione nella fine.

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Ultima risposta 01/08/2018 09.01.03
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Romi  @  13/06/2018 10:43:21
   6 / 10
I film di Tarantino non sono il mio genere (fatta eccezione per Pulp Fiction) li trovo eccessivi, anche un po' inutili. Ma sono gusti personali. Di The hateful eight ho apprezzato il primo tempo, il secomdo tempo e' scaduto in una serie crescente di scempiaggini. Bellissima la colonna sonora e la fotografia.

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Ultima risposta 26/06/2018 15.22.50
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Filman  @  09/06/2018 14:17:03
   7½ / 10
Inchiodato al western e alla possibilità di far critica nei confronti della controversa realtà socio-politica dell'affascinante Far West (un mondo giustizialista, razzista e vendicativo), Quentin Tarantino descrive con THE HATEFUL EIGHT un fenotipo culturale racchiudendolo in un microcosmo espositivo che attraverso la convivenza è destinato a crollare in una deriva paranoica e violentemente rancorosa. A legare tutto questo non vi è una storia di facciata né un particolarmente affascinante intreccio di personaggi: chiamati in causa come in un giallo tradizionale, delle maschere caratteriste ostentano la loro personalità ridotta al loro scopo, come nei più classici del genere. Si fa tuttavia fatica a capire se il lavoro di Quentin Tarantino sia stato effettivamente teorico, ed eventualmente quanto di esso sia stato portato a compimento, se ci si rende conto degli eccessi non risparmiati che non portano alcun vantaggio alla visione, come piccole ovvietà narrative, eventi che non meriterebbero particolare attenzione ma sul quale ci si sofferma notevolmente e addirittura un magnifico girato quasi sprecato per degli interni di pochi metri cubi e degli esterni condizionati da un Whiteout.

Invia una mail all'autore del commento iron klad  @  28/02/2018 16:19:00
   7 / 10
Buon film con un ottima interpretazione degli attori. Parliamo comunque di una storia non semplice, girata esclusivamente all' interno di un rifugio.
La sceneggiatura è mediocre, in quanto usa un linguaggio fuori tema rispetto al contesto culturale e storico di quel periodo.
Per il resto il film è guardabile dall'inizio alla fine.

Gruppo COLLABORATORI peter-ray  @  29/01/2018 15:09:31
   7½ / 10
Ottima sceneggiatura, dialoghi ben costruiti e le due ore e 40 girate quasi esclusivamente in un ambiente chiuso scorrono senza annoiare, ma manca il tocco di genialità a cui il regista ci ha abituato in altre sue opere. Da vedere comunque sia

blaze  @  22/01/2018 20:46:26
   9 / 10
Terzo film -storico- di Tarantino iniziato con la seconda guerra mondiale di Bastardi senza gloria poi proseguito con l'epopea della schiavitù in Django ed ora la guerra di secessione in questo grande film di quasi tre ore , lungo sicuramente e a tratti lento però cupo , inquietante pieno di ingredienti tarantiniani che segnano l'evoluzione del regista di Pulp Fiction. Mi sono piaciuti i dialoghi fluenti divertenti e la dialettica dei personaggi a tratti cartooniani , la sdrammatizzazione della violenza cruda vista in scene sempre forti e sanguinose , l'ambientazione particolareggiata resa in una fotografia di Richardson di tutto rispetto per arrivare alla colonna sonora assolutamente geniale del maestro Morricone. E' nel complesso un film che omaggia o cita diversi altri ma non copia , più che altro il regista di Knoxville attinge alla sua vastissima conoscenza di film , anche i meno conosciuti , e li riporta con una chiave di lettura tutta sua e particolare , matura e nel contempo originale , una visione quasi onirica per certi aspetti che va in profondità e colpisce lo spettatore o cerca di farlo come un pugno allo stomaco dando emozione e che piaccia o meno in questo ci riesce perfettamente.
Grande cast con alcuni attori ripescati da film precedenti come Russel , Jackson , Madsen , Roth , Dern , Bell per fare degli esempi con una Jennifer Jason Leigh una spanna sopra tutti a mio modo di vedere.
Ultima chicca da non sottovalutare , il costoso formato da 70mm Ultra Panavision con una minuziosa cura dei dettagli per rendere il tutto ancor più interessante.

Cardablasco  @  27/12/2017 23:18:40
   6½ / 10
Mi ha deluso,ottima scenografia e ambientazione, ma 3 ore di film dovevano essere secondo me riempite meglio, non bastano per me gli ottimi dialoghi e la bravura degli attori.Per me uno dei peggiori di Tarantino

VincVega  @  03/11/2017 18:17:38
   6 / 10
A mio avviso, il Tarantino peggiore di sempre (per ora), anche sotto "Death Proof", che era si un esercizio di stile, ma almeno era divertente. "The Hateful Eight" è un western davvero troppo lungo (più di 3 ore di film non le faceva nemmeno Sergio Leone), divertente a tratti, noioso a tratti, compiaciuto spesso. Mi ha deluso questo Tarantino, veramente troppo presuntuoso nel dipanare una vicenda, troppo ingarbugliata nelle intenzioni. Ci sono troppi cambi di rotta e, sinceramente, in molte situazione la noia prende il sopravvento all'interesse di quello che vuole raccontare Tarantino sui protagonisti di questo western. Qualche lampo di genio in più di 180 minuti, non basta. Poi con un cast del genere, si doveva fare di più. In definitiva, una delusione. Speriamo che la parabola discendente degli ultimi due film cambi rotta.

Milito22  @  17/10/2017 19:04:12
   8 / 10
Altro bellissimo film di Tarantino.
L'ho trovato un po' simile alle Iene. È vero che è lungo e rischia di essere noioso, ma i film di Tarantino vorrei che non finissero mai.

riobissolo  @  18/09/2017 14:26:31
   6 / 10
Amo alcuni film di Tarantino. Questo non mi è piaciuto molto, non lo riguarderei certamente. La sufficenza è per la stima nel regista.

yeah1980  @  04/07/2017 10:40:28
   7 / 10
Buono, ma da Tarantino mi aspetto sempre di più...

alex94  @  06/06/2017 11:22:41
   8 / 10
Altro bel film western di Tarantino,superiore al divertente e *****ne Django,più cupo,oscuro e tesissimo nella parte centrale, e con un finale spietatissimo.
Non ci sono personaggi positivi in questa storia,sono tutti dei gran figli di *******,con i quali è difficile se non impossibile immedesimarsi,tutti però splendidamente resi da un cast in massima forma.
Troviamo Kurt Russell e Samuel L. Jackson nei panni dei cacciatori di taglie che danno vita a due personaggi assolutamente memorabili nel loro essere degli spietati bastardì (in particolare il maggiore nero interpretato da Jackson),mi è piaciuta molto anche Jennifer Jason Leigh che interpretando la crudele Daisy Domergue ci regala un'altra grande interpretazione (peccato che sia abbastanza sottovalutata perché è proprio una brava attrice) e poi c'è Walton Goggins che interpreta l'ex rinnegato ora (forse) sceriffo,Goggins anche quì si riconferma un grande,purtroppo poco sfruttato dal cinema nonostante le sue indiscusse qualità (spettacolare la sua interpretazione in quella che probabilmente è la miglior serie poliziesca di sempre, "The Shield").
Bravo anche il resto del cast ovviamente.
Belle le musiche, anche se mio avviso Morricone avrebbe meritato l'Oscar per altre colonne sonore.
Un film di tarantino diverso,meno citazionista (nonostante non manchino ripetuti omaggi alla Cosa di Carpenter) e *****ne,ma ugualmente molto coinvolgente nonostante il ritmo lento e nonostante la prima parte della pellicola si basi unicamente sui dialoghi e ovviamente sui vari personaggi,assolutamente consigliato.

risikoo  @  15/05/2017 17:51:33
   8 / 10
Film appassionante in pieno Tarantino style.

werther  @  18/03/2017 08:51:07
   7 / 10
Un altro marchio di fabbrica Tarantino! I suoi film si respirano, si sentono e si ascoltano. La colonna sonora è in puro stile Tarantino, cosi come i dialoghi e la sceneggiatura. Gli amanti del genere lo ameranno, non come i precedenti ma abbastanza. Adoro il suo modo di fare film e anche se questo mi risulta inferiore ad alcuni capolavori suoi precedenti non nego che le due ore sono volate,tolta la premessa iniziale un po' lunga. Da vedere.

fabio57  @  15/03/2017 10:50:54
   7½ / 10
I film di Tarantino hanno un comune denominatore, la violenza, in tutte le sue forme. Questa predilezione del regista, appare inquietante, è come se coltivasse il gusto per l'orrido. Naturalmente, al di la di questo aspetto, non si può non riconoscere la stoffa di quello che si può considerare un maestro e occorre anche sottolineare che stiamo parlando di un western ben strutturato, originalissimo, ben recitato e molto suggestivo. Tuttavia alcune scene sono decisamente "forti"
In ogni caso da vedere.

Gabrielendil  @  06/02/2017 00:37:54
   9 / 10
Forse il vero capolavoro di Tarantino ( secondo solo alle iene ), sono contento non risulti essere il più idolatrato, acquisirà fascino col tempo, al momento lasciatelo a quei pochi che hanno capito.

addicted  @  03/02/2017 12:19:22
   8 / 10
Ci ho messo un bel po' per chiarirmi le idee su questo film. La prima volta, visto al cinema, mi ha impressionato positivamente per il formato e la forza della fotografia, ma ho avuto anche la sensazione di qualcosa di inceppato nel ritmo, il che parlando di Tarantino suona come un problema bello grosso. Ci è voluta una seconda visione domestica per capire che questo film viene fuori col tempo, non ammalia al primo approccio e richiede visioni multiple. E alla fine è un grandissimo film. Ha un incedere lento e solenne, accompagnato da una colonna sonora d'autore che rimbomba di echi sinistri e orrorifici. È un'opera cupa, pessimista e disperata. Sembra quasi che Tarantino abbia perso qualcosa sul versante cazzeggio e abbia guadagnato qualcosa in termini di "impegno", pur senza snaturare il suo stile. E forse era ora che il suo cinema evolvesse e si sviluppasse verso nuove direzioni. È un gran film di un autore sempre più consapevole e maturo. Un film che crescerà col tempo, secondo me. Da non perdere.

Overfilm  @  03/01/2017 13:45:01
   5½ / 10
Al prima domanda che mi faccio per meglio "classificare" questo film, e' questa:
potessi tornare indietro lo rivedrei?
Risposta: no.
Forse sara' per l'abitidine, ma i film che superano i 90/100 minuti a mio modo di vedere rischiano di stancare. Insomma.. le difficolta' aumentano consideravolmente: la posta in gioco si alza notevolmente...
Ovviamente ci sono registi, come Sergio Leone (a cui Tarantino pure si ispira) che anche se fanno opere di 4 ore sembran cortometraggi per come volan via...
Ma appunto non tutti son Sergio Leone.
Cio' detto le 3 ore di questo film alla fine risultan pesanti.
Giusto caratterizzare i vari personaggi (opera per altro non riuscita completamente), ma qui si eccede nella lungaggine (come in Django del resto) ed il risultato non puo' patirne le conseguenze.
A completare il tutto c'e' il fatto che non sono un fan dei western ne' un fan di Tarantino (di cui perlatro ho visto anche film piacevoli)

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Luca95  @  02/12/2016 22:19:37
   8½ / 10
Un nove mancato per alcune cadute di stile. Per il resto un capolavoro.
Un film spiazzante, un pugno allo stomaco. Un'opera devo dire inaspettata: Tarantino con questo da film abbandona gran parte del citazionismo (se non in modo più sottile e velato) e crea un film suo, riconoscibile e gigantesco. Il film più maturo di Tarantino, senz'altro, e secondo me anche il più bello.
La violenza ha finalmente una motivazione forte, addirittura politica. Quasi nulla è fine a se stesso e lasciato al caso. Proprio per la motivazione e le metafore che sono evidenti dietro alla violenza, questa risulta ancora più forte, indigesta, dura. Il finale è qualcosa di disturbante e nello stesso tempo di molto profondo, una metafora che alla luce del risultato delle ultime elezioni e della fine che ha fatto la Clinton si potrebbe anche leggere come un "vederci lungo".
Menzione d'onore alla "sigla" (quella traccia della colonna sonora mette una inquietudine incredibile e il resto trasmette benissimo il senso di freddo, di storia selvaggia e intricata, di dramma e di spargimento di sangue imminente), al finale e ovviamente al monologo di Samuel Jackson, in stato di grazia.
Più thriller psicologico che film pulp, Tarantino firma un ottavo film che, nella tradizione dei migliori, merita di essere proprio l'ottavo.
Chapeau!

topsecret  @  24/11/2016 15:51:19
   9½ / 10
Sangue, ironia e violenza sono i tratti distintivi di Tarantino nei suoi film, e in questa sua ultima fatica tutto è amplificato e caricato a pallettoni, ad uso e consumo del pubblico che ne beneficia in maniera sostanziosa.
THE HATEFUL EIGHT è, per quanto mi riguarda, il capolavoro di Tarantino, capace di offrire un lavoro impeccabile concernente quelle tematiche citate prima e tanto care al regista di Knoxville, interpretate al meglio da un cast importante, scandito da una colonna sonora interessante, firmata da un Ennio Morricone che finalmente vede premiato il suo talento e la sua passione, ben costruito nei dialoghi e nell'ambientazione e dotato di un ritmo narrativo talmente fluido che la durata notevole quasi non si avverte.
L'ho già visto tre volte e credo che lo rivedrò ancora, poichè le sensazioni che riesce a trasmettere sono intense e di grande presa e questo, secondo me, merita di essere premiato, soprattutto perchè il fine ultimo di un film è quello di saper intrattenere regalando emozioni forti e una storia che non abbia sbavature e sia priva di banalità...e in questo Tarantino ci riesce benissimo.

Kerpen  @  11/10/2016 13:55:29
   6½ / 10
Un passo indietro rispetto a Django, due o tre passi rispetto a Kill Bill che reputo l'opera migliore e più matura di Tarantino. Prima parte molto - troppo - lunga e lenta. Finale movimentato ma sempliciotto. Nessun colpo di scena, niente di memorabile. Rimane un discreto film, con ottimi interpreti e buona originalità, ma mi sarei aspettato di meglio.

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  12/09/2016 16:01:14
   6½ / 10
Ho preferito "Django - Unchained" rispetto a quest'ultimo lavoro di Tarantino, anche se non posso dire che sia uscito un cattivo film. Prima parte interessante, poi una ventina di minuti un po' morti, quindi si riprende fino ad arrivare allo splatter finale. Bella la struttura a capitoli, bravi (seppur non eccelsi) gli attori (il migliore è Samuel Jackson), bella la fotografia, le musiche di Morricone le ho preferite di altri film, la sceneggiatura ha dei punti morti, per questo ritengo eccessiva la durata del film, considerato anche il genere.

Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  08/09/2016 18:39:58
   8½ / 10
Questo film è tanta, tanta roba. Non è il migliore Tarantino, dove probabilmente bisogna disturbare i lontani anni '90, ma è quello più maturo.
Oltre ai soliti dialoghi di altissimo livello, qui si continua ad approfondire le ferite ancora aperte dell'America, proprio come aveva fatto con BSG (in maniera minore) e Django, in un gioco western di pallottole e sangue.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  16/08/2016 11:31:50
   7½ / 10
Tarantino non sbaglia mai, e anche se questo film pare un poco inferiore a Django, è comunque un ottimo film. Tecnicamente ineccepibile, ma la lunghezza contribuisce un poco ad acuirne una certa pesantezza, ma cattura comunque l'attenzione nonostante l'azione si svolga quasi esclusivamente in una stanza. Ottimo il cast. Dialoghi meno memorabili del solito ma ottimo ritratto dell'America post Guerra Civile. Per concludere, ottime musiche del maestro Morricone che finalmente guadagna un Oscar che avrebbe dovuto vincere già molti anni fa.

GreatJohn96  @  13/08/2016 20:48:23
   6½ / 10
Un Tarantino che si prende talmente tanto per il **** da risultarne una sitcom alla camera cafè, pieno di parolacce, solo che in questo caso si chiamerebbe "Camera Minnie". Ciò però non significa che sia brutto, anzi, pur non essendo tra i migliori del regista, si rivela comunque un'ottima sorpresa.

David94  @  04/08/2016 17:41:20
   7½ / 10
Non é sicuramente il miglior film di Tarantino, ma non é affatto male, dai commenti mi aspettavo peggio. Non mancano i soliti elementi che caratterizzano i film di Tarantino, come i dialoghi ( un po'meno epici del solito), la violenza ( ce ne é in abbondanza soprattutto nel finale), la cronologia invertita e i personaggi molto ben interpretati( bravissimi Samuel L. Jackson e Jennifer Jason Leigh). Prima ora abbastamza noiosa, si riprende alla grande dalla fine del terzo capitolo in poi anche se poteva benissimo durare una mezz'ora di meno. Meritato l'oscar a Morricone per la colonna sonora.

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paradis  @  04/08/2016 16:18:51
   5 / 10
Una porcata e lo dice una che ama il genere tarantiniano. Gli unici fotogrammi apprezzabili sono quelli iniziali arricchiti dalla magistrale colonna sonora che purtroppo ti riempe di inutili aspettative. La musica, sprecata per questo film, sarebbe stata perfetta per un thriller alla hitchcock.

corey  @  03/08/2016 09:54:21
   8 / 10
Film con tutti gli ingredienti di Tarantino come dialoghi e sangue che scorre a fiumi, personaggi ben caratterizzati, la storia scorre via che è un piacere nonostante le quasi 3 ore di durata. Quentin ci infila anche un po' di politica americana che purtroppo sta ritornando prepotentemente attuale, mi aspettavo forse di più dalla colonna sonora visto che ha avuto un premio Oscar, se hai Morricone va sfruttato meglio secondo me. Samuel L. Jackson spicca su tutti, insomma l'ottavo film di Tarantino è altamente consigliato.

Thorondir  @  19/07/2016 23:44:20
   7½ / 10
Sono un grande fan di Tarantino, ma ciò non mi impedisce di valutare in modo imparziale ogni suo film. The hateful eight è l'ennesimo ottimo film di Tarantino, girato con la magniloquenza e la sapienza registica di uno dei migliori cineasti post-moderni, uno che ha riscritto la storia del cinema influenzadola e cambiandola come solo i più grandi sanno fare. Detto questo, non mi accodo a chi vede nel suo ultimo film un capolavoro: per me si posiziona sul livello di Bastardi senza gloria, di cui ricalca l'andamento dialoghistico con relativa "esplosione" finale. Interessante l'idea di un "western giallo" in cui tutti non sono ciò che dicono di essere e bravo Tarantino a tenere tesa la visione con la sceneggiatura, nonostante il film sfiori le tre ore. Ci sono sequenze memorabili, come il finale con le risate isteriche di Jackson, o il lungo arrivo in diligenza, uno dei migliori Tarantino nel "preparare" il campo per ciò che arriverà dopo. Eppure quella melassa di cui parla Kurt Russell finisce per prendere la mano di Tarantino, che si lascia andare a lungaggini di scrittura sul passato dei personaggi che a conti fatti non hanno reale incidenza sulla vicenda, o quantomeno diversi racconti dei characters potevano essere evitati. La stessa scelta di rivelare il retroterra che porta alla situazione nell'emporio, per quanto necessaria a ri-definire l'impalcatura filmica nel suo complesso, finisce per spezzare il finale che tanto avevamo atteso. Di certo è un'opera complessa e multistratificata, che forse necessità di più visioni, ma nella sua grandezza di messa in scena e interpretazioni attoriali, paga in parte un pachidermico impianto sceneggiativo che questa volta Tarantino non gestisce alla perfezione.

Cemmone  @  16/07/2016 04:42:33
   6½ / 10
6 e mezzo perchè il film nonostante la lunghezza intrattiene, ma non tanto per la trama o la sceneggiatura, tutt'altro che avvincenti (solo un mero pretesto per mettere in scena personaggi e dialoghi con il Tarantino Trademark) ma più per la caricaturalità e appunto i dialoghi degli attori.
Però il tutto sottotono, alcune esagerazioni quando non servivano, alcuni cali quando sarebbe servito ritmo. Forse per un italiano i dialoghi risultano ancor più fini a sè stessi, tirando fuori temi non sentiti da noi, non propri al nostro passato.
Ho notato anche io la presenza di luce elettrica diretta dal soffitto, da faretti, che ha creato un'atmosfera troppo artificiale nell'emporio. Channing Tatum che parla spagnolo poi...

Beefheart  @  13/06/2016 11:55:38
   7 / 10
Tarantino ha fatto di meglio, non c'è dubbio, ma anche quest'ultimo sforzo ha dato discreti frutti.
Forse stavolta ha rischiato di esondare nel verboso, sconfinare nel monotono, ma il rischio alla fine è scongiurato dalla solita sagace ironia dei testi, dalla solita azzeccata scelta degli interpreti e dal solito efficace tratto dei personaggi.
Hateful Eight ricorda Le Iene (quello si, pietra miliare veramente ineguagliabile del regista) per la corposità dei dialoghi, l'unicità di un solo ambiente chiuso nel quale avvengono il novantanove-virgola-novantanoveperiodico-percento degli eventi, il mistero del personaggio chiave da scoprire, ed, ovviamente, l'apoteosi della carneficina finale.
Novità, da valutare, la voce fuoricampo a coadiuvare la narrazione nonostante una sceneggiatura ed un montaggio decisamente più classici e lineari del suo solito. Serviva ad altro che non fosse soddisfare la sua personale voglia di cambiare? Forse no, ma tant'è.
Dentro per dentro ho avvertito anche qualche sentore di approssimazione, o grossolanità narrativa ma non tali da inficiare del tutto quello che rimane un discreto esercizio cinematografico.

antifan  @  04/06/2016 14:02:44
   9 / 10
"Questo sarò il mio film più politico" disse Tarantino parlando del suo più recente film, io non saprei dire se è vero o no, non avendo visto tutta la sua filmografia, pero di certo lo è se lo si confronta con Bastardi senza gloria o Pulp Fiction o Le Iene, film che ho molto apprezzato. Questo Hateful eight è di certo il più ambizioso di quelli che ho visto, la scelta di fare un film pulp usando il western(ghiacciato)solo da sfondo è atipica, via quindi le scene epiche , via i duelli all'aperto, Quentin sceglie invece di mettere i suoi personaggi in due ambienti( a parte alcuni momenti brevi): la carrozza (luogo della preparazione) e la locanda di Minnie (l'esecuzione vera del film), vero teatro degli orrori, infatti tra le sue mura si trovano i nostri sventurati antieroi, i detestabili otto; infatti non c'è nessun personaggio (ed è qui l'encomiabile lavoro di Tarantino sceneggiatore ) per la quale si può provare totale simpatia, non ci si può immedesimare in loro perché con il passare dei minuti ognuno di loro mostra la relativa e persino comprensibile crudeltà. Il razzismo( e non solo nei confronti dei neri) e discorsi sulla guerra civile fanno che l'atmosfera all'interno de la locanda sia piuttosto teso e in questo contesto a spiccare per geniale malvagità è senza dubbio il personaggio di Daysi interpretata da una bravissima J.J.Leigh, la donna non è altro che un killer irriverente(nonostante le botte subite) portata a morte da un boia(un Kurt Russel perfetto nel ruolo) che per il maltempo finiscono nella citata locanda, oltre a loro si mettono in evidenza Samuel Jackson nei panni di un altro cacciatore di taglie nero con tanto di lettera di Lincoln da esibire. Il resto del cast (tra cui un affidabile Tim Roth) però è più che altro funzionale e servono solo per aumentare i momenti di tensione, ma questa è una chiara scelta consapevole. Un doveroso elogio va fatto alla scenografia, davvero eccellente, che viene valorizzata da una splendida fotografia, le scene nella locanda sono al cinema straordinariamente belle , è senza dubbio un film da vedere sul grande schermo. Quello che differenzia questo film rispetto a Bastardi senza gloria ad esempio è che sostanzialmente questo è più compatto, più omogeneo con meno trovate geniali(ma molto ma molto più sangue) e una colonna sonora meno invadente e sicuramente ha personaggi meno memorabili rispetto a Pulp Fiction ma questo non lo rende inferiore in partenza, anzi da certi angoli è anche superiore, il film non cala nonostante i suoi 170 minuti, non da noia (per la tensione citata, a differenzia dei Bastardi dove più di una volta diventa un po pesante.) nonostante la prima parte quasi tutta ambientata nella carrozza(grande prova di regia!) piena di dialoghi sulla storia americana(ma non mancano le battute divertente). Insomma Tarantino ha fatto un gran film , sulla carta rischioso, lento ma il cui progressivo aumento di tensione porta pian piano il film a esplodere in un bagno di sangue forse un po troppo lungo e a momenti anche un po disgustoso(ma questo è soggettivo) ma questi sono dettagli che non rovina affatto l'opera. Spero solo che questo non sia l'ultimo film di questo grande regista americano.

kastalya  @  03/06/2016 01:01:05
   7½ / 10
Bello.... ma da Tarantino mi aspettavo sinceramente qualcosa di meglio...
E comunque, tra i due, ho preferito decisamente Django...de gustibus!

Ps
Belle la colonna (da oscar) di Morricone!

eures  @  30/05/2016 17:32:30
   9 / 10
I dialoghi di Tarantino sono musica, specialmente in questo suo 8° film. La colonna sonora è praticamente inutile, fanno già tutto gli accenti delle voci in originale, e naturalmente il ritmo della sceneggiatura. Dopo quella grandissima bastardata di Revenant di Inarritu ho fortunatamente ritrovato il sorriso.

KINGLIZARD  @  30/05/2016 08:42:31
   7 / 10
Che dire?...volevo mettergli 6 e mezzo...perchè da Tarantino mi aspettavo anche un evoluzione...però il 7 se lo merita perchè è un film divertente che intrattiene tutto sommato, anche che tutto sommato abbastanza prevedibile...7 perchè secondo me ha una bellissima fotografia, soprattutto nella prima parte così anche come la colonna sonora..l'oscar Morricone se lo meritava anche se di colonne sonore ne ha fatte di migliori!!!
Per il resto è una tipica "tarantinata", ecco gradirei che ogni tanto uscisse dai suoi cliche splatter che a dire il vero mi hanno un pò stufato..mi sembra che ormai sia prigioniero di se stesso nel suo ruolo di regista..mi aspetterei un evoluzione.
Secondo me molto meglio DJANGO nel genere...comunque al di la di tutto è un film che si lascia piacevolmente vedere.

deliver  @  29/05/2016 11:06:02
   8 / 10
Dopo Django Unchained, che sembrava girato col pilota automatico e che pativa troppa ripetizione, Quentin sembra ritornare alle origini, nel corner delle Iene.
Western solo nelle premesse e nell'ambientazione, The Hateful Eight è una sorta di Kammerspiel ove un gruppo di personaggi si sfidano tra loro. Il proseguo della trama, come Quentin ha sempre fatto, ricco di flashback, si dipana in modo da creare, cammin facendo, una vera e propria tensione "climatica" che sfocia in un finale quasi biblico: muoia Sansone con tutti i filistei.
Quentin non risparmia nessuno, non assolve nessuno, condanna tutti. Messo da parte il citazionismo, Tarantino ricorda a tutti perché è un grande regista è un grande scrittore: riesce a produrre azione, dialoghi e svolgimento tenendo i personaggi per quasi due ore dentro un emporio di 120 mq e senza perdere il ritmo della "cavalcata".
Poi certo, Tarantino o lo si ama o lo si odia, ma per la miseria, è cosa rara trovare uno che abbia delle capacità narrative di tale spessore. Nessun vuoto, nessuno silenzio: Quentin macina sequenze e la parola è onnipresente.
Consigliato !

Tuco ElPuerco  @  28/05/2016 21:54:21
   1 / 10
La solita pretenziosa e fumosa pacchianata dell'ultimo Tarantino. Un omaggio ( se cosi si puo' chiamare) a LA COSA di Carpenter. Imbarazzante

3 risposte al commento
Ultima risposta 22/01/2018 19.58.40
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nazgul  @  28/05/2016 11:46:44
   6 / 10
oscar alla migliore colonna sonora? beh si vede che nn ci stava di meglio e sicuramente nn e' stata la migliore che io abbia sentito di morricone. Non dico che nn sia buona ma niente di che, sembra piu' che altro un oscar alla carriera (l'ha mai ricevuto?). il film nei primi 45 minuti nn si sa dove voglia andare a parare e nn se ne capisce il filo conduttore con tutti i discorsi che fanno su argomenti inutili e noiosi...bla bla bla. Poi riusciti a sopportare la tortura ai cojons la cosa si fa un po piu' interessante ma nn al punto da dover gridare al capolavoro e le varie sequenze e dialoghi splatter e a dir poco volgari nn fanno altro che rendere il film ironico se nn demenziale. un po come essersi ridotti , come per alcuni comici, che per far ridere bisogna mettere nel mezzo dei discorsi (per nn essere volgare) parole che richiamino agli apparati genitali c...o , f...a, ecc ecc.

hometheatre  @  23/05/2016 22:26:32
   4 / 10
Ohhhh....finalmente un film di Tarantino che non mi sia piaciuto nemmeno un po'.
A partire da un casting pessimo per il genere.
Il Western per me è Sergio Leone, dove sono i suoi volti ?
Forse in Russel e " il negro ".
Walton Goggins, Channing Tatum, persino l'onnipersente attore feticcio di Tarantino M. Madsen, sono assolutamente inadatti, a mio avviso.
Waltz ?
Perchè non c'è Waltz e si fascimmiottare l'attore tedesco a un Tim Roth altrettanto inadeguato o che poteva essere sfuttato molto diversamente ?
E pensare che sono tutti attori che apprezzo moltissimo.
Il flashback con Zoe Bell, ( sempre gradevole da vedere ) era necessaria ?
Ah, prima che mi scordi.
Menzione d'onore per avere fatto parlare Kurt Russel con la voce di MAdsen in Kill Bill.
Questa poi me la dovrebbero spiegare, un errore madornale del doppiaggio italiano.
Che continuo a reputare uno dei migliori al mondo anceh se anno dopo anno scendele scale verso la cantina.
PEr il resto che dire, scene già viste mille volte, assolutamente prevedibili e " telegrafate " .
Dialoghi sottotono in maniera imbarazzante, avevo imparato ad apprezzare Tarantino, proprio per i dialoghi.
Qui non ci siamo.
Morricone lo ricordo per la bellissima colonna sonora di Djiango, qui non rammento neppure una canzone.
Mi fa piacere abbia vinto l'oscar ma per resta quello della trilogia del dollaro e C' era una volta in America.
Bellissima la sua Elisa.
Qua non mi sono accorto ci fosse, pazienza.
Un western molto al di sotto del precedente.
Forza Quentin, sarà per la prossima volta, dai.
Ti aspetto con impazineza ;) ;) ;)

Goldust  @  18/05/2016 17:09:46
   6½ / 10
L'ultima fatica di tarantino è un western atipico in cui l'azione è quasi tutta concentrata all'interno di una scalcinata stazione del Wyoming più sperduto. In quella che con il passare delle ore diventerà una resa dei conti in piena regola il regista è magistrale nel ricreare una situazione di tutti contro tutti che ha radici profonde in Agatha Christie e nel Carpenter de "La cosa", aggiungendoci tocchi di violenza, gore e sadismo ormai consueti nel suo repertorio. L'intelligente sceneggiatura messa in immagini in capitoli ed i dialoghi perennemente sopra le righe sono i punti di forza di "The hateful eight", che a tratti può essere considerato un compendio di tutte le storture e le contraddizioni di un'America ancora ferita dalle lotte intestine post Guerra di Secessione. Se questi meriti sono incontestabili è anche vero che nella pellicola vi sono parecchie zone d'ombra, più che altro delle "mancanze" : tra le più evidenti manca ritmo nella prima parte ( tre ore di film da gestire non sono uno scherzo neppure per Tarantino ), manca quello humour al quale ormai il regista ci aveva abituato e manca soprattutto un personaggio autenticamente indimenticabile, uno da consegnare alla Storia ( il migliore in campo è ancora una volta il mefistofelico Samuel L. Jackson ma corre quasi da solo e non basta ). Erano le debolezze già riscontrate nel precedente Django che, casualmente o no, con quest'ultimo film ha molte affinità: entrambi non sono capolavori eppure meritano ampiamente una visione.

lukef  @  05/05/2016 21:20:45
   7 / 10
Lo preferisco a Django (che mi è sembrato un'overdose di tarantinate) ma non raggiunge comunque la magia di un tempo. E' diventato un regista come tanti e infatti questo rimarrà un film (bello) come tanti.
Solite facce, qualche perversione, qualche crudeltà e qualche testa che esplode giusto per appiccicare il suo marchio di fabbrica.
Per il resto è un film simpatico, intelligente e che non annoia, pur durando tre ore.



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gherardo81  @  28/04/2016 19:34:25
   8 / 10
Più che genere Western, lo definirei genere Tarantino. Non c'è niente da fare, Tarantino è garanzia di qualità. Non annoia mai. I dialoghi sono sempre ben fatti e coinvolgenti, il cast è ottimo gli attori recitano molto bene, la scenografia è molto bella, i tempi sono quelli di Tarantino, eccezionali. Da vedere.

Gruppo COLLABORATORI Harpo  @  12/04/2016 13:20:54
   10 / 10
Non ne sono ancora sicuro, ma forse potrebbe essere il mio Tarantino preferito. E' un western da camera semplicemente geniale, dove tutto funziona perfettamente. Tantissimo Tarantino ovviamente, tanta Agatha Christie e, non so voi, ma io ci ho visto anche dei collegamenti con diversi vecchi classici (Rio Bravo e High Noon su tutti). Forse l'unica stonata è l'interpretazione di Tim Roth, decisamente troppo Waltzizzante.

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freddy71  @  10/04/2016 20:35:58
   8 / 10
bel film ......non sono un appassionato di tarantino...ma devo ammettere che il film mi è piaciuto...anche se ho notato delle piccole pecche nella regia.

GLIMMERTWINS  @  09/04/2016 11:33:37
   1 / 10
A parte un enorme Samuel L.Jackson, tutti gli attori (pur celebri) sembrano svolgere il compitino senza il benchè minimo impegno senza lasciare la minima traccia.

Nettamente il peggior film di Tarantino.

Ricerca nauseante di "stupire" ad ogni scena.Violenza gratuita, zero pathos, previdibilissima ogni scena

Ora capisco perchè ai botteghini non ha avuto alcun successo

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Ultima risposta 22/01/2018 20.08.25
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franky83  @  07/04/2016 19:24:14
   9 / 10
Dai commenti altalenti mi aspettavo un film al livello di Django,invece è molto superiore!

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Ultima risposta 08/04/2016 04.19.44
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zeta  @  07/04/2016 14:25:42
   5 / 10
A mio avviso il peggior film di Tarantino insieme a Grindhouse. Il fatto di appartenere allo stesso genere di Django rende il paragone ancora più impietoso. I personaggi, i dialoghi, la costruzione narrativa, tutto è stato al di sotto delle mie aspettative. Mi sono decisamente annoiato. Rispetto a Django, ma anche a Inglorius Bastard, un deciso passo indietro.

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Ultima risposta 08/04/2016 04.22.59
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  05/04/2016 19:19:24
   9 / 10
Dopo "Django Unchained" Tarantino torna ad omaggiare un genere per cui non ha mai nascosto il suo sconfinato amore. e per far ciò richiama a raccolta gran parte dei suoi attori feticcio, da Kurt Russel a Samuel L. Jackson, da Tim Roth a Michael Madsen. E il risultato è addirittura al di sopra delle attese. Una prima ora e mezza di preparazione, in cui Tarantino gioca con lo spettatore, facendogli credere che la sua ultima fatica sia una pellicola che si trascina stancamente all'infinito in un turbinio di dialoghi che ti lasciano tanta voglia di veder sgorgare un po' di sangue, cosa che accadde in maniera debordante in un'esplosiva seconda parte che assume toni quasi da film horror.
Forse Tarantino non sarà un cineasta con velleità artistiche, come qualche altro collega a cui qualche critico con la puzza sotto il naso vuole paragonarlo allo scopo di metterlo in ombra, ma certamente è il regista che nella nostra generazione ci ha fatto divertire più di chiunque altro.

Giovans91  @  26/03/2016 15:43:39
   9 / 10
In "The Hateful Eight" Tarantino esprime la propria maturità, un ottimo drammaturgo e sarto di generi cinematografici, tessuti a regola d'arte per produrre un pezzo unico, un'icona di stile registico che non cambia nel tempo, ma si affina sempre di più.
Film ingiustamente scartato agli oscar sia per la regia che per la sceneggiatura. Un film, che per quasi tre ore, con la sola forza della sceneggiatura e per gli attori riesce a catturare e a non annoiare mai lo spettatore, ma questo è Tarantino ragazzi. Congratulazioni a Ennio Morricone per l'Oscar ottenuto.

ely87  @  25/03/2016 23:08:25
   8½ / 10
Semplicemente magnifico... Attori strepitosi... Non annoia mai, nonostante si consumi il tutto in un' unico ambiente... Gli appassionati non possono perderselo.

Signor Wolf  @  24/03/2016 00:28:04
   9½ / 10
Ma quanto è bello questo gioiellino, la situazione è inedita (no le iene non centrano una mazza) però i marchi di fabbrica tarantiniana ci sono tutti: i dialoghi ed i dettagli

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Ultima risposta 29/03/2016 03.02.44
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DarkRareMirko  @  22/03/2016 23:34:14
   9½ / 10
Un altro capolavoro di Tarantino, citazionista, curatissimo e girato in pellicola.

Tutto perfetto, attori grandiosi (e si è andati al recupero più che altro, da Roth, Madsen e Russell, passando per il feticcio Jackson sino a Goggins che già c'era in Django; ottima la new entry per la Leigh), score di Morricone premiato con l'Oscar, omaggi a teatro e cinema, cenni storici, dialoghi fiume e tanto gore e violenza.

E' un pò meglio di Django Unchained, che già trovai ottimo; avrei aggiunto soltanto qualche altra faccia nuova (proprio come in Django), ma per il resto non riesco a trovare difetti.

Il film e' un continuo crescendo dall'inizio alla fine: di idee, di invenzioni, di violenza, di talento.

Finale memorabile ed autodistruttivo; è un'opera dilatata, statica, lunga (ma non pesante), tecnicamente ineccepibile (e Raskin ha preso il posto della compianta Menke al montaggio), che non si preoccupa tanto del botteghino ma bensì si prende tutto il tempo che vuole per fare e per dire ciò che vuole.

A quanto ne so è il secondo capitolo di una trilogia del regista sul western; non vedo l'ora di vedere il terzo capitolo allora.

Summa Tarantiniana al 100%, con tanto di flashback finale.

Oskarsson88  @  22/03/2016 00:29:42
   8 / 10
Eight è il voto che si merita. Parte pacato per la prima ora con una splendida colonna sonora, un ritmo blando e la presentazione dei personaggi, che crea le pretese per la seconda parte dove iniziano sospetti, intrighi, trash e delirio. Non manca di ironia e di qualità, bravissimi gli attori, tre ore che schizzano come il sangue dei protagonisti!

Mic Hey  @  15/03/2016 20:17:57
   8½ / 10
- atmosfera impagabile (dopo 5 minuti ero già bello incollato alla sedia)

- molto meglio di django unchained (ci voleva poco)

- prima parte per "familiarizzare" con i personaggi fenomenale
, la seconda un po meno ! eh sì la soluzione del mistero/intreccio non è sta
gran cosa secondo me comunque fa il suo effetto

In buona sostanza un film da non perdere che sancisce il ritorno alla massima forma di Tarantino, il quale ha pure il merito (non da poco) di usare sceneggiature originali scritte da lui (vero Hollywood ?)

Invia una mail all'autore del commento elvis84  @  14/03/2016 06:08:13
   9 / 10
Nonostante le Tre ore di film, mi è dispiaciuto quando è finito, così come tutti i grandi film, questo, anche senza una storia profonda, normale nei lavori di Tarantino, non stanca mai, ed è un ulteriore genialata del grande regista. I dialoghi, esaltanti e curati nei minimi dettagli vanno ad aggiungersi ad una scenografia, colonna sonora, e spettacolarità che solo un'opera tarantiniana può regalare. Più raffinato ed elaborato di Django e più scorrevole di Bastardi senza gloria. Grandioso

dima  @  13/03/2016 22:39:47
   6½ / 10
Mi aspettavo di più. Non ci sono scene o personaggi che colpiscano particolarmente. E' sempre molto ben scritto e ben girato, ottima fotografia, cast stellare. Eppure manca quell'originalità sorprendente, quella capacità di creare situazioni assieme tese e accattivanti. Mi sono sentito come se ad una festa l'amico più brillante e simpatico della compagnia avesse la febbre.... è sempre lui, si riconosce lo stile, ma è un po' meno brillante e un po' meno simpatico... peccato.

stiffa  @  13/03/2016 12:14:37
   1 / 10
Soporifero, noioso, deludente....

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Ultima risposta 15/03/2016 20.24.20
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matteino24  @  11/03/2016 23:23:43
   9½ / 10
Film tarantiniano dalla tipica trama e tipico finale ma se dopo settimane che l'ho visto lo ricordo ancora vuol dire che rimane indelebile in me e che è piaciuto

IL GATTO  @  07/03/2016 02:25:39
   8 / 10
Un crocifisso in primo piano,e una carovana che avanza verso Red Rock nel bel mezzo di una bufera di neve. Questo il meraviglioso incipit dell'ottava fatica di Tarantino. Poi l'arrivo forzato nell'emporio di Minnie dove l'azione rimane. 8 "odiosi" sotto un tetto. Da storia del cinema tutta la prima parte, con i personaggi che poco alla volta si incontrano. La neve, e l"emporio fotografati perfettamente. Cala leggermente la tensione nella seconda,parte per poi rifarsi in un finale dove gli spari e l'emoglobina giustificano la prima parte (tutta parlata,ma piu avvincente).Costumi meravigliosi e dialoghi taglienti ci offrono un grande spettacolo, e un grande spaccato sull'america.Bravissimi tutti gli attori tra cui spiccano Walton Goggins e Jennifer Jason Leigh.Bella colonna sonora di Morricone

Niko.g  @  07/03/2016 01:25:49
   6½ / 10
Questa può essere l'occasione giusta per rimpiangere gli esordi di Tarantino (e anche i superbi montaggi di Sally Menke, la fedele collaboratrice che ha messo la firma ai suoi film più riusciti). Ricordate "Le iene"? Un'unica location, dei folli criminali che straparlano, gli stessi folli che si fanno la bua a vicenda e così via…
Siamo lontani da quell'esordio, tristemente lontani.
Tanto per cominciare non c'è la composizione postmoderna della narrazione. Per carità, con questo non sto dicendo che il postmoderno sia garanzia di qualcosa, anzi. Il punto è che la composizione creativa dei primi film, che era effettivamente il tratto distintivo di questo regista/sceneggiatore, sembra svanita.
Restano le buone riprese, un paio di ottimi colpi di scena, certo, ma la narrazione stavolta è in gran parte lineare e poco interessante, i dialoghi mostrano spesso un vuoto d'ispirazione e le scene non sempre corrispondono a una vera logica narrativa. Il flashback della fellatio, ad esempio, è una volgarità così gratuita da risultare triste e naturalmente decisiva per un abbassamento impietoso del voto (tra l'altro non ho mai capito perché ficcare il membro in bocca a un uomo contro la sua volontà debba essere un atto che umilia solo uno dei due e se Tarantino si permette di giocare con il razzismo, allora io gioco con l'omofobia e dico che tutto mi sarei aspettato meno che Warren fosse una checca pervertita).
La teatralità è un altro aspetto fastidioso, perché essa appare inutile, così da nuocere alla credibilità dei personaggi, al loro spessore psicologico e al rapporto di empatia con il pubblico.
Anche la suddivisione in capitoli risulta priva di senso. Perché? Non c'è nessun capitolo che svolga la funzione che gli compete e nessuna scomposizione narrativa che affronti un particolare personaggio o una particolare situazione che meriti un capitolo dedicato.
E perché utilizzare il formato Ultra Panavision di "Ben Hur", per un film girato praticamente dentro un emporio? Vorremmo delle risposte dal sempre più scontroso Quentin e se egli si infastidisce quando qualcuno gli pone delle domande scomode, non è neanche possibile che noi si venga trattati così, come se stessimo qui a fare la ceretta all'orangotango.
Di Ennio Morricone ho sentito di molto, ma molto meglio.
Concludo repentinamente mettendo una doverosa e sacrosanta distanza tra "The hateful eight" e "Le iene": 6,5.

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Ultima risposta 08/03/2016 16.34.08
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Liz_801  @  06/03/2016 13:59:30
   8½ / 10
Capisco perfettamente che questo film possa non piacere a tutti e magari risultare anche noioso ma io l'ho amato.
Sono rimasta ad occhi spalancati completamente rapita dall'incredibile capacità narrativa di Tarantino, di come con una serie di infiniti dialoghi ci ha raccontato una storia e una serie di personaggi incredibilmente sfaccettati, nessuno al mondo per me sa scrivere una sceneggiatura così ed è vergognoso che non sia stata nominata agli Oscar, considerato poi che annata povera sia stata per il cinema.
L'ho già visto tre volte e non mi stanca mai, è vero, la risoluzione finale è abbastanza banale ma la costruzione del racconto e di coloro che ne fanno parte è così perfetta che per me vale da sola il prezzo del biglietto e mi rapisce ogni volta.
Da vedere tra parentesi in lingua originale senza dubbio alcuno, il doppiaggio è discreto ma come fa recitare i suoi attori Tarantino nessuno e qui in particolare ognuno regala delle interpretazioni troppo straordinarie per perderle col doppiaggio, per non parlare poi degli accenti, fondamentali in un film politico come questo.

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Ultima risposta 17/09/2016 19.13.35
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Jolly Roger  @  05/03/2016 12:52:33
   7 / 10

-----------------------SPOILEROSO e AMMAZZAFILM-----------------------

Io credo che questo sia un film di Tarantino per i tarantiniani. Io ho visto poco di questo regista, ma sono convinto che chi ha visto molto e ama il suo cinema, non può che restare estasiato da quello che mi pare essere (leggendo i commenti) una sorta di manifesto della sua poetica, un'autocelebrazione di ciò che vuol dire, forse il punto più alto della sua carriera. Non sto dicendo il suo film migliore, no perché non posso certo dirlo, sto dicendo il "suo" film, il cinema come lo intende lui. Un po' come quando una band organizza un tour auto celebrativo; se la band è buona apprezzi sicuramente la musica, ma se quella band sono i tuoi idoli vai in estasi.
Sicuramente chi ha tarantino nelle corde riesce a cogliere ed apprezzare sfumature della melodia che chi come me non ha l'orecchio allenato non può. D'altro canto chi non è un fan del regista può cogliere qualche difetto che, evidentemente, c'è.
Il film è maestoso, è grandioso, ma allo stesso modo autocompiaciuto, con una lentezza voluta e un po' stancante, una prolissità che sfiora l'autolatria. La prima parte non finisce mai, quel viaggio in carrozza fino all'emporio di Minnie che sembra distante anni luce. La trama c'è ed è solida, ma troppo semplice per un film che dura ben tre ore, il cui unico scopo peraltro è quello di caricare e caricare e caricare le armi per prepararsi ad un'esplosione di violenza. Perché questo, fuor di metafora, è il film: un lento climax che estenua lo spettatore e si auto - alimenta della tensione che crea, generando ancora più tensione, che prima o poi verrà liberata nel sangue.
Il cinismo è la vera chiave di questo film. La catarsi del sangue che lava via tutto. E potrebbe avere anche un senso, comunque :-)
L'America poggia sui massacri degli Indiani e sulla guerra di secessione, così come l'Europa di oggi nasce da due guerre mondiali. Il mondo civile per come oggi lo conosciamo, nasce indubitabilmente da bagni di sangue, dai massacri che hanno lavato il peggio e che ci hanno ripuliti dai "bastardi".
Bastardi privi di ideali (o con un ideale sbagliato), ammazzati da bastardi forse ancor peggiori, ma che si faranno ammazzare per il loro ideale giusto. In mezzo, la massa che sopravvive ed avanza in un mondo più giusto…e con meno bastardi.
"Soltanto i brutti bastardi vanno impiccati. Ma quei bastardi vanno impiccati". Questo è il motto del film, il fulcro del pensiero del bounty killer Kurt Russell, bramoso di incassare la taglia di 10.000 dollari, ma anche in grado di prendere il suo ruolo estremamente sul serio, come un ideale, una missione. I brutti bastardi non vanno ammazzati con una pistolettata alle spalle, no, è troppo facile, non se lo meritano. Vanno impiccati, devono vedere la morte che avanza lentamente, devono essere mostrati alla massa.
Ma, attenzione, il film non sposa questo ideale; dire che The Hateful Eight è un film per la pena di morte è uno sbaglio, così come lo è dire che sia un film misogino. Soprattutto se si pensa alla frase con cui la prigioniera controbatte: "Tutti i bastardi meritano di essere impiccati. Ma i grandi bastardi sono quelli che impiccano."
E in un certo senso ha ragione. Lo scopo è rappresentare quel peggio che l'America nasconde a sé stessa: la violenza immotivata, il bagno di sangue fraterno che è stata la guerra di secessione americana e la pena di morte, ciascuna cosa ben rappresentata da una rispettiva scena agghiacciante:

- Il bandito che segue l'inserviente ferito nel bagno, lo trova indifeso e gli spara in testa, con il sangue che sporca la neve;
- Il nero che inventa una storia sordida sul figlio del vecchio sergente confederato, solo per provocarlo e ucciderlo;
- L'impiccagione della prigioniera, forse la scena più cinica che io abbia mai visto in un film.

Comunque, se di "morale" si può parlare in un film così, il fine giustifica i mezzi.
Infatti:
Lo sceriffo – personaggio un po' meschino, dal quale non ti saresti mai aspettato qualcosa di moralmente decente – alla fine non cede al ricatto, non si accorda con la prigioniera, non tradisce.
Alla fine, la prigioniera viene impiccata, applicando la legge.
Ma soprattutto perché, a livelli più ampi, il progresso umano e civile pare il sillogismo di due estremi che s'ammazzano a vicenda, ma il fine - l'eliminazione dei "cattivi" - ci illude di aver giustificato i mezzi.

Una visione interessante, ma troppo cinica, oltretutto rafforzata da un finale in cui muoiono tutti (ma proprio tutti, anche i comprimari).
Concludendo, è un bel film, con grandi attori e un ottimo plot, ma l'aspetto dissacrante nei confronti dei valori e della storia - che culminano con l'ammissione che la lettera di Lincoln è un falso, il disprezzo per l'umanità, l'eccessiva confusione tra bene e male - con dei personaggi tutti ambigui che non incarnano pienamente né l'una né l'altra cosa - così come il cinismo e la violenza rappresentati in alcune scene, sono talmente forti da farti venire il dubbio che questo film altro non sia che una rappresentazione nichilista del peggio dell'umanità, con qualche sotteso intento critico ma soprattutto con malcelato autocompiacimento voyeuristico.
E forse è davvero così.

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Ultima risposta 19/04/2016 09.32.22
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR alexava  @  04/03/2016 15:08:13
   7 / 10
Inutile nascondersi dietro un dito: Tarantino ha cominciato a voler rassomigliare sempre più a sé stesso e alla fine è arrivato a perdere qualcosa.
Dove vediamo il pieno raggiungimento della sua cifra stilistica in quella perla che è Bastardi Senza Gloria, da Django Unchained in poi, notiamo un leggero impoverimento della sua poetica e della suo più straordinario superpotere: ovvero quella capacità di andare incredibilmente a fondo dei personaggi, senza mai cedere al dialogo come mezzo per passari informazioni su di loro. Il dialogo nei film di Tarantino serve la tensione, il pathos e il climax ascendente.
Detto questo, visivamente e tecnicamente, l'ottavo film del mascelluto regista è un gioiello.

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Ultima risposta 19/04/2016 01.10.56
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