molto forte, incredibilmente vicino regia di Stephen Daldry USA 2011
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molto forte, incredibilmente vicino (2011)

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locandina del film MOLTO FORTE, INCREDIBILMENTE VICINO

Titolo Originale: EXTREMELY LOUD AND INCREDIBLY CLOSE

RegiaStephen Daldry

InterpretiTom Hanks, Sandra Bullock, Thomas Horn, Max von Sydow, Viola Davis,John Goodman, Jeffrey Wright

Durata: h 2.09
NazionalitàUSA 2011
Generedrammatico
Tratto dal libro "Molto forte, incredibilmente vicino" di Jonathan Safran Foer
Al cinema nel Maggio 2012

•  Altri film di Stephen Daldry

Trama del film Molto forte, incredibilmente vicino

Il film è incentrato sulla storia di Oskar Schell, un inventore dilettante di nove anni che perde il padre durante l'attacco dell'11 settembre.

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Voto Visitatori:   6,72 / 10 (52 voti)6,72Grafico
Voto Recensore:   7,50 / 10  7,50
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Voti e commenti su Molto forte, incredibilmente vicino, 52 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Goldust  @  28/07/2020 16:22:42
   5½ / 10
Diciamo subito la cosa più immediata: il bambino protagonista dotato di tamburello è insopportabile! La storia zuccherosa di dolore post 11 settembre che interpreta - anche bene, va detto - non sta molto in piedi ed è lecito farsi più di una domanda sull'opportunità dell'operazione cinematografica ( tratta da un libro di successo ): un lavoro costruito a tavolino per colpire le coscienze ed il cuore dello spettatore più suggestionabile ancora straziato per l'immane tragedia? Penso di si, anche se c'è del vero quando la storia affronta il tema del difficile percorso personale che lentamente porta all'elaborazione del lutto. Ce n'è molto meno nei personaggi secondari che aiutano il piccolo protagonista a ricercare se stesso, a partire da quello misterioso ed appunto inverosimile di Von Sydow. Nonostante ciò il grande vecchio ruba spesso la scena e riesce a far parlare il suo ( mutissimo ) personaggio con gli occhi e le espressioni.

Burdie  @  18/05/2020 19:24:14
   7½ / 10
the saint  @  06/01/2019 15:34:18
   6½ / 10
Non male, come il libro d'altronde!
Anche se senza le interpretazioni degli attori, forse avrebbe meritato di meno come film

SANDROO  @  12/03/2018 09:11:43
   7 / 10
Buon film, vale la pena vederlo

Jolly Roger  @  06/04/2015 21:54:44
   9 / 10
Film toccante, intelligente, emozionante e commuovente come pochi!
Oscar è un bambino di 11 anni che ha perso il padre durante l'attacco terroristico dell'11 Settembre.

Mi ricordo bene quel giorno.
Ero appena rincasato dalle lezioni universitarie del mattino, accesi la tv e appresi.
Il cuore mi batteva, mentre vedevo le torri colpite a morte, le persone che si buttavano giù dagli ultimi piani preferendo una morte suicida, piuttosto che una morte lenta e più terribile, soffocati dal fumo dell'incendio che stava divorando i due grattacieli.

Oscar sa che il proprio padre è lassù al 106esimo piano….
quindi, purtroppo, sopra il punto di impatto dell'aereo.
Il padre, da lassù, chiama a casa.
Ma Oscar non risponde.
Il bambino è terrorizzato.
E' per questo motivo che non riesce ad alzare la cornetta e a rispondere al proprio padre, che cerca un ultimo contatto vocale col proprio figlio, l'ultima occasione di sentirlo, di salutarlo, di dirgli che lo ama, di dargli un addio.
Ma Oscar è terrorizzato.
Oscar non risponderà.
Vedrà la linea interrompersi, proprio nell'istante in cui, al notiziario, vedrà la Torre crollare. In quel momento, egli saprà definitivamente che il proprio padre sta morendo - e lui non ha trovato la forza di dargli l'addio.
Non è stato in grado di dargli l'ultimo saluto e di dirgli che gli voleva bene.

Parecchi qui hanno commentato in modo superficiale. Pochi, invece, si sono calati effettivamente nella storia a livello emotivo, mentre gli altri hanno reagito come se le cose brutte succedessero sempre agli altri, ma mai a loro.
Qui non si tratta di retorica USA. Qui si tratta di realtà.
Si tratta di reazioni assolutamente umane di fronte ad una tragedia che nessuno di noi si aspettava, una tragedia che, al di là di qualsiasi motivazione pseudo - politica o religiosa, ha colpito persone vere, persone normali che non avevano alcuna colpa, persone completamente innocenti.
"Face your fears", questo è il messaggio del film.
Bisogna affrontare le proprie paure per andare avanti.
Affrontare le proprie paure significa anche affrontare i propri sentimenti, i propri sensi di colpa, affrontare un viaggio che può congiungerci alle persone che più amiamo, anche se esse non sono più accanto a noi.
Un film assolutamente consigliato...anche se probabilmente vi farà piangere un sacco.
Almeno questo è l'effetto che ha fatto a me. M'ha fatto emozionare e commuovere dall'inizio alla fine, ma ben vengano film così profondi, anche se fanno arrossire gli occhi.

stallo  @  31/03/2015 19:54:30
   8 / 10
assolutamente da vedere... commovente ed emozionante

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  20/01/2015 21:24:59
   7 / 10
Da un romanzo di J.S. Foer un bel film. Il ragazzino protagonista, dopo la morte del padre nel crollo del 9/11, è alla spasmodica ricerca di un senso. Gli umani sono da sempre spaventati dal dolore e dalla morte, ma ciò che è più intollerabile è la mancanza di senso. Per accettare l'insensatezza della vita occorrerebbe un oltre-uomo (Nietzsche docet).
Un buon prodotto, con una trama abbastanza originale, un film che può essere commovente ma non troppo piagnucoloso, anche se un po' eccessivo in certi aspetti.

CavaliereOscuro  @  03/01/2015 23:29:16
   8 / 10
Come una lacrima nell'oceano, il dramma di una piccola vittima di una delle pagine più tristi della recente storia, affrontato attraverso un viaggio, la caparbietà di svolgere una missione, l'ultima lasciata dal padre. Commovente, emozionante.

mauro84  @  01/01/2015 23:35:35
   7 / 10
Grazie a canale5, grazie alla tv recupero sto film. Trama davvero particolare, originale come concetto, sto viaggio alla ricerca di qualcosa... tutto ben congeniato. Difficile dimenticar la verità dell'11 settembre...

Thomas Horn è il vero protagonista del film, ha tutte le carte in regola per diventar un attore che sà recitare!! Tom Hanks, poca presenza, tanta resa! Sandra Bullock, come invecchi bene donna mia!

Complimenti al regista per il lavoro svolto. ci fossero film così particolari, che alla fine lascia quella cosa di davvero ben fatto.

Uno dei miglior film drammatici dell'annata 2012, meritevole di visione. Prende molto. Consigliato.

marpir  @  13/11/2014 13:45:01
   4 / 10
La storia di un bambino disadattato , logorroico e maleducato che cerca di dare un senso alla morte di suo padre, unica persona a sopportarlo, morto l'11 settembre. Il tema 11 Settembre è stato trattato in tutte le salse e ormai non se ne puo' più, quindi non spreco una parola di più.C'è troppa retorica, il film inoltre è lento, John Godman rilegato a fare il portire del palazzo dove abita il ragazzino il quale puntualmente lo apostrofa con parolacce cammuffate; Sandra Bullock nella parte della madre apparentemente assente ; Un nonno che ricompare dal nulla e non parla più ma comunica tramite messaggi che scrive su un blocchetto, anche lui sottomesso al bambino. Il cast e il trailer invogliano alla visione , ma il film è molto deludente.

topsecret  @  01/08/2014 14:35:47
   7 / 10
Si potrebbe dire di questo film che sia retorico, sdolcinato, patinato, laccato e ruffiano e forse è vero, ma io ci ho visto anche una storia toccante, delicata, quasi romanzata per essere più incisiva e creare un solco nel cuore e nella mente di chi guarda, per non dimenticare il dolore che quel brutto giorno investì il mondo intero.
La prova del cast è eccellente, le emozioni che riesce ad instillare nel pubblico sono tante, la malinconia e l'aura di tristezza che circondano la storia non lasciano scampo e non si può fare a meno di emozionarsi. La regia è buona, il ritmo è fluido e la colonna sonora colpisce per essere semplice ma efficace, elevando la pellicola di Daldry e rendendola un'esperienza struggente che tiene incollati al video meritando un voto positivo.

pak7  @  05/01/2014 02:56:35
   6½ / 10
Merita la piena sufficienza anche solamente per il tema trattato, a cui sono molto legato. E' vero, è un pò ricattatorio, ma ripercorre quella tragica giornata attraverso gli occhi di un bambino e lo fa in maniera abbastanza originale. La Bullock irriconoscibile.

paride_86  @  09/12/2013 04:34:41
   6 / 10
Dal regista del capolavoro "The Hours" viene fuori questo film commovente, zuccheroso, a tratti davvero fastidioso. Stavolta Stephen Daldry ha veramente toppato, nonostante la regia capace e le brillanti interpretazioni, specialmente quella del bambino - seppur con un copione odioso.
Guardabile.

DeathAngel90  @  07/10/2013 23:31:06
   7 / 10
da un certo punto di vista è la solita americanata, ma allo stesso tempo mi ha dato una bella sensazione di dolcezza che ha condizionato tutto il film.

Matteoxr6  @  28/09/2013 13:06:06
   5 / 10
Se cercate il classico film studiato a tavolino, ben confezionato e fine a se stesso, eccolo, fa proprio al caso vostro.
Stolto e solito rimando all'11 settembre, senza alcun nesso, peraltro; bambino prodigio problematico, padre super bravo, buono e senza macchia, vecchia gag del nonno che non parla e pieno di rimorsi, madre in rigoroso stile "Sandra Bullock" (che non passa mai di moda), nonna amica e giocosa, il tutto condito dal feticcio di turno e da tante lacrime e riflessioni ridondanti. Questo è il film: molto inutile, estremamente autoreferenziale.
Tuttavia l'ho trovato ben girato, ben recitato e con una fotografia sufficiente. Perciò il mio voto è 5---, cioè "Così, così. Solo se ti pagano".

elnino  @  26/09/2013 15:25:57
   8 / 10
Film bello dall'inizio alla fine, significato, ottima recitazione, profondità, c'è tutto. Assolutamente da vedere

Invia una mail all'autore del commento INAMOTO89  @  01/08/2013 11:25:19
   5 / 10
Visto solo perchè un mio amico mi stava addosso col vederlo, ma gia' il suo pressing e la visione del cast mi aveva fatto pensare a una commercialata per culattoni dalla lacrima facile e di fatti non mi sbagliavo di tanto.
Gia' il solo fatto di scomodare john goodman x relegarlo ad una particina insulsa (in un film del genere) è da codice penale, è come vedere denis lavant in un film di vanzina x intenderci , ma poi è proprio il tutto che non funziona , la storia è talmente zuccherosa e ammiccante che in confronto Spielberg è Haneke, e nonostante cio' è tutto talmente prolisso e noioso che non emoziona neppure ( figuriamoci commuovere...se avete pianto con sto film davvero ...no comment! ).
La tematica di base poi è piu' abusata di sara tommasi ( sti americani hanno fracassato le palle con sto 11 settembre !! ) ma la cosa piu' irritante di tutte è sicuramente il protagonista 12 enne logorroico che sembra la brutta copia di sheldon cooper e si esprime con un linguaggio OSCENO ( le parolacce con le sillabe modificate tipo vaffantubo? no signori miei questo è troppo, ma dove cazzzo siamo, in un video dei Dari ? ), veramente l'apoteosi del fastidio al punto che ho sperato che di punto in bianco il nonno muto esclamasse un bel ''PORCO *** HAI ROTTO I COJONI ! ''
che avrebbe avuto un po' l'effetto del ''ti amo'' in ferro3.

5 per rispetto a goodman e perchè mi sento buono, film del genere sono da condannare x principio !

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  11/07/2013 13:48:55
   7½ / 10
La difficile elaborazione di un lutto da parte di un ragazzino che ha da poco perso il Padre in quel famigerato 11 Settembre.
In realta' non si tratta di un film che parla di quello storico giorno ma il peso piu' grando che si porta il ragazzo è quello che il Padre è stato ucciso da persone che nemmeno conosce!
Inizia una ricerca, che è anche una ricerca della verita', che lo portera' a conoscere persone di diversa lingua, colore e religione e anche un curioso vicino...Uno strepitoso Max Von Sydow, finalmente con un ruolo importante!
Struggente ed estremamente commovente, sara' un 'impresa trattenere le lacrime...certo, in due ore di film non mancano alcuni momenti un po' stucchevoli e il ruolo della Madre non è mai troppo chiaro, ma rimane comunque un film bellissimo, l'ennesimo di questo regista che difficilmente sbaglia un colpo...tra una lacrima e un'altra...

leonida94  @  26/06/2013 12:38:42
   7½ / 10
Delicatissimo film diretto da un Daldry che si riesce a far apprezzare sempre di più.
Una meravigliosamente storia nata da una delle più tragiche.
Avventuroso ed emozionante, riesce a catturare grazie, oltre alla storia originale, a dei personaggi veramente ben caratterizzati e intriganti.
Non capisco perchè è così poco apprezzato. Io tutta questa poca sincerità non la vedo, e non percepisco nemmeno l'abuso di una tragedia per far commuovere.
Penso che ci sia solo un limite dello spettatore, che percepisce un po' di facile retorica come un modo per "fregarlo". Ma in fondo serve un po' anche quella...
Da goderselo senza farsi troppe paranoie !

Scuderia2  @  25/06/2013 20:21:52
   9 / 10
Un protagonista strano.
La morte del padre.
La ricerca di qualcuno/qualcosa.
L'Olocausto (quello vero e quello moderno).
Sarà,ma a me questo film ha ricordato un sacco This Must Be The Place.
E TMBTP mi è piaciuto in maniera devastante.
A questo film regalo qualcosina in meno, ma solo perché le musiche non mi hanno colpito,e perché non lo rivedrei a breve.
Quest'ultima cosa però è un pregio della pellicola:ha dei risvolti che nelle visioni successive avranno ormai perso il pathos originale.
Mi è piaciuto veramente il fatto che abbia risposto ai dubbi che mi ponevo: il bambino non va a scuola? possibile che la madre resti così estranea alla vicenda?
Tutto spiegato.
Tutto perfetto.
Un von Sydow gigantesco.
Il ragazzino commovente nel suo tentativo di mantenere inalterata la distanza dal genitore scomparso.
Non bisogna avere paura dell'altalena.
L'altalena ti aiuta ad avvicinarti al sole.

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Ultima risposta 26/06/2013 20.03.38
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  18/02/2013 00:32:21
   4½ / 10
L'accettazione della perdita come momento di crescita, il confronto con il mondo come occasione per uscire dal guscio del proprio isolamento e lentamente ricominciare a vivere.
I rapporti conflittuali con chi ha la colpa di "restare" e la difficoltà di comunicare....questo e molto di più in "Molto forte e incredibilmente vicino un film che vi farà piangere, riflettere sulla vita e sulla morte, presentando un bambino ricco di risorse, intelligente, sagace, che soffre e cerca di elaborare il lutto in un mondo di dolore ma anche di amore.

E' difficile trovare film più irritante di questo, in ogni momento sembra spiattellarci l'essere un film profondo, con tematiche impegnative, in ogni momento il protagonsta ci spiega come si sente, in un percorso di autoanalisi talmente semplificato e banalizzato da essere imbarazzante.
Daldry fa un film brutto, ma ancora più brutto se si pensa a quanta poca sincerità c'è in questa pellicola, a partire dalla scelta di un protagonista che purtroppo fin da subito si dimostra distante ed eccessivo nel suo volercelo per forza dipingere come "originale".
Il solito ragazzino di buona famiglia, geniale e profondo, fuori dall'ordinario, che alla fine risulta odioso anche se l'effetto è amplificato qui in Italia dal pessimo doppiaggio.

Per il resto le siutazioni sono forzate, i dialoghi imbarazzanti e didascalici fanno si che i sentimenti ci vengano solo raccontati dai protagonisti ma mai fatti vivere, quasi che ogni loro reazione dovesse essere successivamente spiegata: "Sto facendo tutto questo perchè in realtà non accetto la morte di mio padre", "Sto soffrendo" ecc...
Non ne parliamo poi del voler ricorrere all'effetto 11 Settembre che è da vera orticaria, inoltre è completamente fuori contesto, qualcosa di estraneo in un film che parla di una elaborazione di un lutto.
Peccato perchè la regia sa muoversi e non avrebbe bisogno di ricorrere a certi trucchetti di bassa lega, capisco che in molti possano averlo trovato interessante, potendo contare su un soggetto molto forte (anche se non originale) peccato che lo sviluppo sia quantomeno discutibile.

danielplainview  @  25/01/2013 10:53:08
   4 / 10
Troppe carte sul tavolo, gran confusione e poca credibilità.
Per la mia personale visione è sempre difficile gestire la somatizzazione di un lutto, molto spesso , se non si presta attenzione, si rischia di farla fuori dal vaso, se poi si va ad analizzare la gestione di un lutto derivante da un attentato storico, il compito risulta ancor più difficile e pericoloso.
Daldry in questo caso non c'è riuscito, sfornando un blockbuster strappalacrime ma retorico e patetico e poco credibile.
Difficile dire quello che si salva di questo film: quasi niente, al più Max Von Sydow.

calso  @  05/01/2013 14:22:39
   7½ / 10
Film toccante e dolcissimo...un bambino, con qiualche problema sociale, perde il padre nella tragedia dell'11 settembre...da qui inizia una ricerca per riuscire a staccarsi dal suo ricordo che gli impedisce di andare avanti...la ricerca è deliziosa, delicata ed emerge una figura materna stupenda e affascinante...da vedere!!!

vale1984  @  01/01/2013 14:44:16
   7½ / 10
un bellissimo film, toccante e dolce...molto tenero e con un finale davvero emozionante. Il bambino è bravissimo e ha una storia che non può non far riflettere e far provare compassione. La storia è ovviamente trattata con delicatezza e riesce a coinvolgere fino alla fine; i personaggi sono davvero interessanti e le vicende che si intrecciano regalano un senso di pace e profondità.

Ezio77  @  30/12/2012 19:55:31
   7 / 10
Per me è un buon film, ben interpretato. Perchè ho dato 7? Perchè mi ha emozionato. Perchè non ho dato di più? Perchè ci sono due pecche, tipiche dei film americani, anzi della visione americana del dolore. Spiego meglio. Quando un regista o sceneggiatore americano (tranne in qualche film cosiddetto ''indipendente'') in un film deve parlare del dolore, lo fa quasi sempre partendo da un evento drammatico che ha avuto impatto su gran parte dell'opinione pubblica americana(come una guerra o un'attentato, o un omicidio) come se questo fosse l'unico modo per far partecipare al ''dolore'' anche gli spettatori, e questo mi porta ad ''empatizzare'' un po' meno con la storia. Sia chiaro, il dolore e la perdita di una persona cara è sempre uguale per i familiari, qualunque sia la causa. Ma vedo più ''facile'' partecipare a questo dolore da parte di altre persone che non siano i familiari appunto, rispetto a quando la causa di un lutto sia un fatto personale o una malattia. Quindi chi prima di me ha parlato di ''superiorità del cinema europeo di oggi davanti a certe prove tecniche di emozione'' in parte ha ragione anche se più che criticare le emozioni critico l'utilizzo sempre di uno spunto o di una causa ''famosa'' che porta all'emozione. E' un concetto dfficile da spiegare ma noi europei rappresentiamo nei film una visione più intimista e personale del dolore. La seconda pecca sta nell'accomodamento finale, nell' OBBLIGO nei film americani di finire sempre con scene rassicuranti (tipo la scena del nonno). Non concordo affatto verso chi prima di me non ha comprreso ''come può un bambino di 11/12 anni, sia pur super intelligente e sensibile concepire tutte quelle cose'' oppure di una ''troppa intrapprendenza e intelligenza fuori dal comune del protagonista''. A tutti costoro, visto che nessuno ha parlato di questo, chiedo: ma avete mai visto o letto film o libri che trattano il problema dell'AUTISMO? Ma possibile che quasi nessuno abbia considerato che il protagonista si affetto appunto da quel complesso problema che è l'AUTISMO?! Persone estremamente sensibili, introverse, a volte molto infantili che però nascondono un'intelligenza e una precisione quasi maniacale e al di fuori del comune nell'affrontare i problemi della vita. Ecco il perchè del per noi inspiegabile tamburo a sonagli per aiutarsi nell'affrontare i problemi della vita o di altre cose che a una persona non affetta da questo tremendo problema possono risultare inconcepibili o infantili. Vedere Rain Man con Dustin Hoffman e Tom Cruise per esempio

TopoXL  @  11/12/2012 11:30:54
   6½ / 10
non un capolavoro,ma profondo e convincente.

Clint Eastwood  @  13/11/2012 21:57:18
   6 / 10
... ad un certo punto pensai al ragazzino protagonista del film, gli dò 3-4 anni al massimo prima che si suicidi. Con questo voglio accentuare la grande presunzione di un personaggio che sta fuori dagli schermi di una trama già di suo banalotta. Bravo ed onnipresente Von Sydow. Film deludente dal polverone sollevato alla sua uscita nelle sale.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  13/11/2012 17:59:22
   6½ / 10
Non mi ha entusiasmato, però durante la visione piano piano l'apprezzavo sempre di più. Innanzitutto parto col dire che la trama è strabusata (il protagonista giovanissimo dallo spirito intraprendente, diciamo surreale, che va alla scoperta dei segreti del padre, con un oggetto molto simbolico come la chiave. Solo per fare un esempio: Hugo Cabret!) e alcuni elementi sfiorano il ridicolo involontario (lo scambio di battute fra Oskar e John Goodman... il ragazzino che va in giro agitando i cembali!). E poi c'è il discorso del 9-11 che sinceramente mi è sembrato un pretesto poco "vero" per raccontare questa storia. Vuole commuovere in modo poco sincero.
Al di là di tutto il film è riuscito soprattutto grazie a tre elementi: lo spettacolare Max Von Sydow, la colonna sonora del geniale Desplat e il montaggio sopraffino.

Lory_noir  @  30/10/2012 01:35:04
   9 / 10
Molto forte, incredibilmente vicino è innanzitutto un libro molto bello che riesce ad entrare nel profondo. Il regista del film è riuscito a cogliere in modo efficace lo spirito dell'opera da cui l'ha tratto evitando quasi in toto il meccanismo di impoverimento che spesso subisce una storia nel passaggio da libro a film. Cast fantastico, musiche stupende. Una storia che è un pugno nello stomaco ma non risulta assolutamente stucchevole o banale.

outsider  @  23/09/2012 19:36:28
   9 / 10
Filmone toccante e commovente.
Hanks e Bullock bravissimi, come il mitico Von Sydow, il bambino eccellente, superlativo.
Roba da Oscar, un viaggio nell'anima.
Inutile parlarne, bisogna vederlo. Bella la storia dell'altalena, starci attenti per collegare il disegnino finale all'episodio ricordato dal figlio
Colori ben fatti. Sotto l'aspetto musicale potevano fare di piu', ma ce ne fossero!

Cardablasco  @  15/08/2012 17:13:04
   7½ / 10
A me è piaciuto,malinconico e struggente un ragazzino forse troppo precoce,ottimi gli attori e le storie dei personaggi incontrati dal ragazzo e bello il finale.Ottimo Von Sydow

floyd80  @  24/07/2012 15:40:58
   4 / 10
Troppo lento, incredibilmente noioso.

Invia una mail all'autore del commento Jason XI  @  21/07/2012 11:25:23
   4½ / 10
Molto eccessivo, incredibilmente ridicolo..... ecco... forse sarebbe il titolo più adatto...
mi chiedo... perché????
ma come può un bambino di 11/12 anni, sia pur super intelligente e sensibile concepire tutte quelle cose? concepire un percorso interiore forte e complesso come ci presenta la storia e spiegarne addirittura i significati in maniera esplicita dal punto di vista socio-psico-pedagogico???? ma siamo pazzi?...... e la madre... sul finale.... non sono possibili le sue azioni.... ovviamente dal punto di vista puramente logistico se non psicologico... non è veramente credibile.... tutti i tasselli vanno al posto giusto progressivamente senza sgarrare un secondo.... tutto molto commovente e meraviglioso... si si.... veramente bravo Horn.... ma sprecato.. e sempre grande Max..... ma niente più..... irritante, come molti altri film sui generis.....ovviamente di produzione americana....

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Ultima risposta 22/07/2012 21.11.48
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Crazymo  @  15/06/2012 01:12:46
   8½ / 10
Che dire, film in pieno stile del regista, strappalacrime ma assolutamente razionale, commovente, profondo, che ti fa riflettere... Parte con un 7/8 di voto ma si riprende appieno da quando compare il grandissimo Max Von Sydow, raggiunge degli apici di poesia assurdi. Da rivalutare! (C'eravamo solo io e mio fratello in sala, per noi un bene ma ci è dispiaciuto per l'insuccesso della pellicola)
Voto: 8/9

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  06/06/2012 16:43:33
   4½ / 10
Pensando a questo film di Daldry, non ho potuto fare a meno di riflettere sulla superiorità del cinema europeo di oggi davanti a certe "prove tecniche di emozione". Si discute, strano, tanto di questo mediocre film, doppiato in maniera indecente - il migliore del lotto è quel marpione di Von Sydow che almeno "non parla" - dove non si percepisce se il tema piu' esposto sia quello della rimozione, della memoria, o la "prova di forza" dei newyorkesi post-11 settembre per sconfiggere una comprovata e comprensibile PAURA (il ragazzino che gira nei quartieri piu' disparati della città). C'è solo un film sull'11 Settembre in grado di rimanere nella memoria, ed è il capolavoro di Spike Lee, che fra l'altro non affronta MAI l'argomento. Il prevedibile Daldry deve avere mandato a memoria il monologo allo specchio di e. norton, e a lui si deve l'insopportabile momento della confessione di Oskar allo stralunato pensionante muto, giuro che non è stato facile desistere dalla tentazione (ahimè virtuale) di prendere letteralmente a sberle l'odioso ragazzino... il punto è che questo regista non mi ha mai convinto - salvo The hours solo per la superlativa prova delle attrici - e ancora oggi Billy Elliott ha un ruolo particolare nella lista dei film che eviterò come la peste di rivedere.
No, non ho empatizzato nè con la storia nè con il dramma dello spocchioso protagonista (fra l'altro indossa un paio di orribili scarpe da dopoguerra) poichè il tutto è reso in maniera superficiale, edificante, ricattatoria, e il latte che scende alle ginocchia strasborda piu' del dovuto. Se questo è il cinema americano d'autore del nuovo millennio, una finta fiction sul "giorno peggiore" siamo messi male.
Certamente non è nemmeno privo di meriti: il montaggio e le "ultime chiamate del padre" restituiscono un barlume (scarso) di autenticità, l'affittuario complice nel suo bizzarro mutismo non è male, e si percepisce tra le righe l'originalità del testo originario di foer. Già, quell'umanità incalcolabile che sembra "un'urbanesimo alla deriva", anche se al cinema ha il sapore liofilizzato della macchietta... già peccato che il regista faccia perno - come ha sempre fatto, del resto - alla virtu' impietosita degli spettatori e del loro facile entusiasmo.
Non il mio, decisamente. Indispensabile ovviamente per tutti coloro che hanno forte dimistichezza con la presenza di zuccheri in quantità nel sangue

3 risposte al commento
Ultima risposta 29/06/2012 18.41.28
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Gruppo COLLABORATORI atticus  @  05/06/2012 20:48:13
   7 / 10
C'è qualcosa che non funziona in questa riduzione di lusso di un best seller molto amato. Sembra tutto molto costruito, qua e là non mancano momenti di secca e nemmeno ci si emoziona come ci si aspetterebbe.
La storia è meravigliosa ma altamente inverosimile, almeno nella struttura narrativa della sceneggiatura di Eric Roth; soprattutto è irritante oltre ogni limite di sopportazione il ritratto del ragazzino, arrogante e prepotente per l'intera durata del film. Spesso poi si cede al patetico, agli scontri verbali implausibili, all'invocazione atroce della lacrima.
Grandi temi con cui un paese come l'America deve ancora fare i conti e che non riesce a metabolizzare, fanno da cornice a un film imperfetto ma non disprezzabile, dotato di un comparto tecnico di grande prestigio e di una morale speranzosa che fa bene al cuore.
Daldry, comunque, si riconferma un egregio direttore d'attori; su tutti si erge la prova, muta ma intensissima, di Von Sydow, vecchio ribelle della parola che trova nuova forza nella ricerca folle del piccolo Oskar.

jiko  @  03/06/2012 20:53:49
   6 / 10
Un film emotivamente coinvolgente ma con qualche pecca, in certi momenti commovente ma con quella commozione costruita "a tavolino" per strappare più di una lacrima, in modo quasi artificioso e un pò forzato. Il tutto raccontato in maniera "politically correct", anzi direi quasi in modo didascalico. Davvero bravo Thomas Horn, recitazione impressionante.

Invia una mail all'autore del commento bart1982  @  03/06/2012 01:56:25
   5 / 10
Film drammatico, lunghino e poco vario.
Il dramma della perdita del padre avviene quasi subito, ma poi la storia e i personaggi che riempono il resto del film, non accendono la trama.
Forse è perchè non sono un amante del genere, ma non mi ha entusiasmato.

Insuff.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  01/06/2012 11:56:04
   5 / 10
Film estremamente drammatico sull'elaborazione del lutto e su una delle tragedie contemporanee che più a scosso l'emotività dell'intero occidente.
Un film duro, dove non c'è alcuna leggerezza.
L'ho trovato troppo prolisso e troppo alla ricerca della lacrima.
Il ritmo è eccessivamente lento.
La nota migliore del film è la prova di Max von Sydow.
Non mi ha convinta per nulla.

franzcesco  @  31/05/2012 01:44:03
   6½ / 10
Una storia sola ma pienissima di personaggi e storielle di contorno che fanno un'opera più completa ma anche più confusa.
Bella la storia col nonno.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR oh dae-soo  @  30/05/2012 22:39:25
   8 / 10
leggeri spoiler

Ricordo una mia quasi entusiastica recensione a un film snobbato e (quasi) odiato da tutti, Nel paese delle creature selvagge. Il fatto è che i film che raccontano l'esser bambini e l'adolescenza con me sfondano una porta aperta. c'è poco da fare. E anche questo, ca va sans dire, l'ha sfondata.
Film molto più complesso di quello che sembra, capace di raccontare con dolcezza, tatto ma anche durezza e verosimiglianza non solo il rapporto architrave dell'intero film, ossia quello tra padre (scomparso) e figlio ma anche quello difficilissimo dello stesso figlio con la madre e quello quasi poetico con i propri nonni.
E' proprio forse questo overload di sentimenti e rapporti interpersonali a rappresentare al contempo un pregio ma probabilmente anche un piccolo difetto della pellicola, costretta a pericolosi funambolismi in sceneggiatura per restare in piedi.
Oskar ha perso il padre l' 11 Settembre. Ha vissuto la sua agonia attraverso 6 terribili chiamate al telefono. Quei 6 messaggi in segreteria sono apparentemente la cosa che più lega Oskar al ricordo di suo padre, un suo prezioso e terribile legame che non deve dividere con nessuno. E se invece fossero altro? E se Oskar le tiene per sè perchè nascondono un segreto per lui devastante?
Magnifico come il film in maniera del tutto naturale e lieve riesca a passare da quello che apparentemente sembra "soltanto" lo straordinario tentativo di un figlio di non dimenticare suo padre a quello che pare invece essere un modo a dir poco commovente di espiare una colpa più morale che effettiva.
Oskar trova una vecchia chiave in un vestito di suo padre. Quella chiave deve aprire qualcosa, per forza.
E Oskar ha tutta New York per trovare la serratura giusta.
Si dice che quando il sole scoppierà noi ce ne accorgeremo soltanto dopo 8 minuti, il tempo che la luce arrivi sulla Terra.
Suo padre è morto e Oskar, con questa ricerca impossibile, tenta disperatamente di prolungare quegli 8 minuti che ancora lo legano a lui.
Il tratteggio del personaggio di Oskar è da cineteca, raramente capita per lo spettatore di arrivare a conoscere così bene un personaggio di finzione. Aiuta il personaggio la maestosa interpretazione del piccolo attore, capace di manifestare la gioia e la disperazione,la curiosità e l'intelligenza, il dolore e i dubbi che quella magnifica e al contempo terribile età cela dentro di sè.
Son talmente tante le tematiche affrontate dal film che bisognerebbe sacrificarne alcune per non rischiare di scrivere un poema (sai che novità).
- La meraviglia dell'infanzia, quel periodo fatto di scoperte, curiosità, intelligenza viva, sincerità nel sentimento, passione infinita per le cose. Oskar in questo senso è qualcosa di incredibile, mai visto un bimbo così stimolato e stimolante.
- Il tratteggio dei rapporti famigliari, quello straordinario col padre "uguale" a lui a differenza della madre (un'ottima Bullock, brava) così apparentemente lontana dal nostro mondo. Apparentemente già, perchè se una madre è una grande madre come quella di Oskar le apparenze piano piano muteranno del tutto.
E quel rapporto così assurdo e difficile col nonno che non parla. Von Sydow è grande e la parte tra i due davvero notevole ma mi ha lasciato una strana sensazione, come di inutilità, di superfluo. Quel personaggio mi è parso più letterario che cinematografico, non lo so.
Eccezionale invece il rapporto con la nonna, a tratti lirico, come mi capitò di vedere con la nonna di Persepolis. La scena in cui sono sdraiati in terra la mattina dell' 11 settembre è qualcosa di unico, quasi un privilegio vederla. E tutta quella sequenza, con Oskar che si muove e risponde da sotto il letto, rimane probabilmente il punto più alto dell'intera pellicola.
- La Morte. Oskar ne è ossessionato. Non ha capito quella del padre, non si dà pace che quella bara sia vuota, non comprende come un uomo possa morire senza che conosca chi l'ha ucciso. Immagina come sia morto il padre (è convinto che sia uno dei falling men), ha sulla testa quei terribile 6 messaggi in segreteria. E nel diario vedremo alla fine la straordinaria sequenza in cui la sagoma torna su nelle torri. Hai ragione Oskar, perchè la vita per quanto possa essere bella e indimenticabile è una caduta continua, impossibile fermarla, impossibile prendere la direzione opposta. "Up" scrive Oskar, magari meraviglioso ragazzo, magari.
- L'Espiazione. Tutti nel film devono espiare delle colpe ma il tentativo che fa Oskar è qualcosa di grande. Cosa successe quando tuo padre moriva Oskar? Trovare quella serratura, trovarla per forza, il ricordo di suo padre vive in quella ricerca. In quella Spedizione.
- Il superamento delle proprie paure. L'America post 9/11 è l'america della fobie, paure reali o fittizie che quasi tutti portano con sè. Oskar in una straordinaria sequenza ce le racconta tutte. Molte le supererà. Quelle paure in realtà sono soltanto traumi dovuti alla perdita del padre. Non è una fobia della morte ma è una morte che genera fobie.

C'è un tema però molto più piccolo e meno centrale che mi piace sottolineare.
Anche perchè tanto tempo fa scrissi un racconto che ieri, come un pugno allo stomaco, mi è tornato addosso nel vedere questo film.
Il racconto si chiamava Catarsi.
E' difficile spiegare la sensazione che ho provato.
Il film racconta altro ma quello che vedevo era in un modo quasi assurdo quello che circa 15 anni fa avevo scritto.
Quel bambino va di casa in casa.
Cerca la serratura giusta, chiede agli abitanti di ogni casa se avessero mai conosciuto suo padre, se quella chiave gli dice qualcosa.
Non troverà (forse) la serratura giusta ma troverà tante persone, tante storie diverse.
Ogni storia finirà nel suo diario, ogni volto, ogni sensazione.
Ma non è tanto importante ciò che Oskar ha provato.
Dobbiamo ribaltare l'ottica, è importante ciò che quelle persone hanno provato.
Hanno visto un bambino che cercava semplicemente di ricordare suo padre, che chiedeva a loro sconosciuti se lo avessero conosciuto.
Ecco, il mio bambino rappresentava altro, faceva altro ma offriva lo stesso regalo alle persone che lo accoglievano in casa.
Perchè quelle persone, giocoforza, si devono sentire purificate, devono capire che gli è successo qualcosa di grande.
Hanno vissuto una catarsi nell'amore di quel bambino.
Avevo sempre voluto che quel racconto fosse messo in video, ci andai quasi vicino in realtà.
L'ho visto ieri.
E ho pianto.

5 risposte al commento
Ultima risposta 31/05/2012 19.15.11
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Invia una mail all'autore del commento fabry85  @  30/05/2012 18:03:41
   9½ / 10
meraviglioso film. lento quanto basta, ma non annoia mai

Gruppo REDAZIONE Cagliostro  @  30/05/2012 15:46:51
   7½ / 10
PATRICK KENZIE  @  28/05/2012 21:31:33
   8 / 10
Delizioso e totalmente originale. La storia è meravigliosa,piena di significato ovunque guardi. L'intensita che gli attori mettono nel film lo rende ancor migliore. I personaggi sono quasi indimenticabili e su tutti l'indistruttibili Max Von Sidow,che senza bisogno di parlare fa capire ogni sfumatura del dolore e della speranza.
Fa sorridere e piangere,pensare e riflettere,un film completo da non perdere.

Invia una mail all'autore del commento DjAlan78  @  28/05/2012 16:52:14
   5 / 10
Un fallimento sotto tutti i punti di vista. Voto 4 alla prima parte, insipida e di una noia mortale; voto 6 alla seconda parte, grazie alla presenza di Von Sydow e ad un minimo di ritmo in piu'.
E' un film che vorrebbe emozionare e far riflettere. Vorrebbe, per l'appunto...
Piatto, prolisso.
Il ragazzino poi è praticamente insopportabile.
Da evitare.

TheLegend  @  28/05/2012 00:11:36
   5 / 10
Troppo lungo,storia noiosa e poco coinvolgente.
Attori sicuramente bravi ma non è bastato.

FerminKR  @  27/05/2012 22:32:23
   9 / 10
voto al film 9
voto al romanzo di Jonathan Safran Foer 10



1 risposta al commento
Ultima risposta 27/05/2012 23.46.57
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C.Spaulding  @  27/05/2012 21:28:53
   5 / 10
Sicuramente è un film ben girato e ben recitato ma la storia non mi ha preso per niente e l'ho trovato di una noia mortale.

Alex2782  @  27/05/2012 18:33:00
   9 / 10
Un film splendido, coinvolgente, emozionante tutto incentrato su di un uomo morto in una delle torri l' 11 settembre e di un figlio alla ricerca di qualcosa da aprire con una chiave trovata per caso nell'armadio del padre.
Consigliatissimo!

Izivs  @  26/05/2012 13:22:02
   5½ / 10
Non arriva alla sufficienza.....a distanza di oltre 10 anni sembra che l'america non abbia ancora preso coscienza che quello fu un attentato finto....a giustificazione di ben altri interessi: la guerra. Poco credibili i personaggi che, ancora sperduti, sembrano vittime del destino....la ricerca forzata dell'empatia con il pubblico non riuscirà con tutti e ciò farà si che alcune scene risulteranno troppo forzate....
Da tutta quella genialità ci si aspetterebbe, almeno, una domanda.....perchè è successo, ma ciò non accade mai, gli americani nel ricordo dell'attentato, sembrano le vittime di un branco di lupi, scioccati ed intontiti incapaci di elaborare un semplice concetto....eppure basta andare in rete 10 minuti per accorgersi che due grattacieli da 110 piano non si sbriciolano in 10 secondi solo perchè colpiti da un aereo.....

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Ultima risposta 28/09/2013 13.10.39
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Danielsky  @  26/05/2012 10:35:37
   8 / 10
Davvero un ottimo film drammatico!!! Lento e davvero drammatico che gioca tutte le sue carte sull'empatia nella personale elaborazione del lutto del protagonista e di tutte le persone con cui viene in contatto!

La sceneggiatura è ben costruita, a tratti molto lenta, ma assolutamente mai melensa e non ci sono mai scene create ad arte per strappare la lacrima allo spettatore. Le vicende di Oskar fanno riflettere su come l'essere umano abbia sempre bisogno di dare un senso alle cose, pure a quelle che sembrano non averlo. E' l'uomo stesso che ha bisogno di un senso. In quest'ottica la ricerca di Oskar ha un punto in comune con quella di Hugo in "Hugo Cabret", compresa la chiave, ma si sviluppa in un senso totalmente diverso.

Qui, pur sottolineando il dramma della tragedia nazionale dell'11 settembre, si parla di come la vita del protagonista e di quelle persone con cui viene in contatto cambi a seguito dell' attacco alle torri e delle sue più ampie conseguenze.

Tom Hanks, a dispetto del trailer, ha una parte piccola ma intensa ed il suo personanggio, in ogni caso, rimane il cardine che muove Oskar nella sua ricerca. Eccellente soprattutto Max Von Sydow che interpreta un personaggio difficile in maniera assolutamente perfetta e toccante.

Film consigliato a tutti ma per apprezzarlo è necessario avere pazienza ed un certo grado di empatia in modo da mettersi sullo stesso piano di Oskar mentre è alla ricerca di un senso più profondo della vita e della morte.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  26/04/2012 19:42:24
   6 / 10
E' una pellicola piuttosto complessa che ha il suo fulcro narrativo nell'elaborazione di un lutto, nel lenire un senso di colpa causato da una perdita imprevista. La tragedia dell'11 settembre è solo l'ultima di una lunga catena di tragedie che hanno costellato l'umanità, di padri e figli alla ricerca di una frase, di un'oggetto che arrivi all'essenza di un intero rapporto fra genitore e figlio. Ad un cast attoriale di primordine non corrisponde però una storia che da tragedia individuale si tramuti in quella collettiva di una nazione, preferendo rimanere in una dimensione più minimalista che permette una maggiore identificazione con il personaggio del bambino. Emotivamente intenso, ma va anche detto che tale intensità sconfina troppe volte nel retorico e nella lacrima facile.

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