la donna che visse due volte regia di Alfred Hitchcock USA 1958
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la donna che visse due volte (1958)

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locandina del film LA DONNA CHE VISSE DUE VOLTE

Titolo Originale: VERTIGO

RegiaAlfred Hitchcock

InterpretiJames Stewart, Kim Novak, Barbara Bel Geddes, Tom Helmore, Henry Jones, Raymond Bailey

Durata: h 2.08
NazionalitàUSA 1958
Generethriller
Tratto dal libro "D'entre les morts" di Pierre Boileau e Thomas Narcejac
Al cinema nel Gennaio 1958

•  Altri film di Alfred Hitchcock

Trama del film La donna che visse due volte

A causa delle sue vertigini, l'agente Ferguson è a riposo per non aver impedito un incidente mortale a un collega. Un amico gli chiede di sorvegliare sua moglie, che ha manie suicide. Di fronte a Ferguson, paralizzato dalle vertigini, la donna si butta da un campanile, o almeno così crede il povero agente. Ma un giorno un incontro casuale rimette tutto in gioco.

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Voto Visitatori:   8,70 / 10 (203 voti)8,70Grafico
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Voti e commenti su La donna che visse due volte, 203 opinioni inserite

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stratoZ  @  08/09/2023 18:56:06
   10 / 10
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Oggi non ho voglia di fare una recensione lineare, quindi cercherò con pochi punti di spiegare perché per me Vertigo è uno dei film più belli di sempre.

- Ossessione: l'argomento principale del film, fondamentalmente l'opera si basa sull'ossessione di Scott verso Madeleine o ciò che rappresenta, Hitchcock ha dimostrato nel corso del tempo di saper mettere in scena storie d'amore morbosissime ben oltre il limite della patologia, Vertigo non fa eccezione, Scott probabilmente non si innamora neanche della donna in se, è ormai ossessionato dall'idea di essa, dal fascino misterioso e sfuggevole che l'adorna, l'opera va a scardinare i delicati meccanismi psicologici che regolano questo feticcio. Il ricorrente e ossessivo gesto di tornare negli stessi luoghi, il voyeurismo iniziale nelle scene di pedinamento, i simboli ricorrenti, non fanno altro che prima accendere e poi alimentare l'ossessione di Scott che inevitabilmente va verso una discesa nella morbosità, tanto che una volta ritrovata l'amata o comunque una che gliela ricorda cerca di ricostruire minuziosamente l'oggetto del suo desiderio.
Una visione del tutto personale che potrebbe non centrare nulla: conosciamo tutti la visione particolare che Truffaut aveva di "Rear window", in breve: l'opera che tramite i suoi simboli diventa metafora dello schermo cinematografico o teatrale che sia. Bene io nel comportamento minuzioso e ossessivo di Scott per ricostruire Madeleine tramite Judy che dovrebbe ricordargliela ci vedo pure uno spunto metacinematografico, come se Scott fosse il regista che cura nel minimo dettaglio il suo personaggio per renderlo il più fedele possibile a quello che ha in mente, anche i passaggi sono praticamente gli stessi, dai costumi, trucco, parrucco e anche dall'impostazione gestuale che cerca di imporgli mi ha dato questa impressione ma è del tutto personale.
La straordinarietà di Hitchcock sta anche nei piccoli dettagli, Scott che si struscia così morbosamente sul viso di Madeleine prima che lei salga sul campanile la prima volta rende meravigliosamente l'idea dei sentimenti provati e del legame a metà tra il carnale e il mistico che avvolge la coppia.

- Ambientazione: uno dei punti forti dell'opera è pure la splendida ambientazione che ci riserva, dal momento in cui Scott prende l'accordo col suo vecchio amico entra in questa atmosfera sospesa, come un vero e proprio viaggio che da la sensazione di essere tra sogno e realtà ma soprattutto tra vita e morte, basti guardare anche gli ambienti scelti appositamente, posti vetusti come il cimitero, il museo, il parco delle sequoie e infine la missione spagnola con il campanile. Tutti posti in cui aleggia la morte intesa come quell'eterno riposo dal fascino immobile e seducente, luoghi dove l'eternità prende il sopravvento sul presente, ci aiuta parecchio anche la fotografia fosca che in quei momenti si imprime sulla pellicola, è però la regia di Hitchcock ad aumentarne esponenzialmente l'effetto suggestivo, prima nelle sequenze di pedinamento, tra le mie parti preferite del film e del cinema in generale, piene di soggettive di Scott e controcampi, tutto in silenzio accompagnato dalla solenne quanto inquietante colonna sonora di Herrmann, che qui ha fatto un lavoro straordinario come al solito, a rappresentare una visione della realtà filtrata dalla mente di Scott già in estasi quanto incuriosito dal mistero che avvolge la vicenda.
Era il 1958, il cinema lisergico non era ancora esploso, queste sequenze a metà tra la realtà e l'onirico influenzeranno ancora per tanto tanto tempo le visioni degli autori moderni a contemporanei, Hitchcock con i suoi ritmi dilatati e la narrazione lineare da cinema classico si pone a metà tra le due sponde.
Aggiungo che in questo film Alfred non mette il carico con la suspense come fa di solito, non ci sono scene così particolarmente piene di tensione, almeno non come in buona parte del resto della sua filmografia, sembra prendersi una pausa dalla codifica della suspense e dedicarsi all'atmosfera.

- Da questo spunto mi ricollego ad un ulteriore punto che porta il film ai vertici della filmografia mondiale, e parlo di quell'influenza enorme che ha avuto sull'estetica pop, sia le visioni di Scott dopo l'incidente del campanile, in preda ad un misto di sensi di colpa, malinconia e ossessione con i loro colori vividi, quei fiori che vanno a scomporsi quasi come fosse un cartone animato, la testa del protagonista in quel mix di colori e motivi che ricorda la vertigine e poi le visioni da incubo filtrate da quelle luci che sembrano dei predecessori dei neon nei film dei decenni successivi, elementi tutti che verranno ripresi in futuro e avranno un'influenza enorme, per non parlare dei momenti in hotel con quella luce verde dell'insegna che disegna la silhouette di Judy in un momento di estremo fascino, tra l'altro con una valenza espressiva fortissima come ci mostra il primo piano successivo con metà volto illuminato e metà totalmente buio, a tirare in ballo non soltanto la tematica del doppio già ampiamente vista nel film quanto anche il contrasto tra vita e morte che attanaglia il personaggio, Alfred aveva queste trovate.

- Sceneggiatura anticonvenzionale: ora io non penso che Vertigo abbia poi una storia così complicata, anzi anche per il periodo il soggetto era abbastanza basico, considerato che la hollywood classica era più che matura, che tra gialli, noir, thriller e compagnia bella sia Alfred che gli altri compari si erano sbizzarriti abbastanza a trovare soluzioni narrative, Vertigo tuttavia offre una splendida rottura delle convenzioni proprio a livello di struttura, non è tanto il colpo di scena in se che stupisce quanto come la sceneggiatura lo minimizzi totalmente, un colpo di scena che secondo gli archetipi dei thriller di allora sarebbe stato messo alla fine ed epicizzato all'inverosimile qui viene congedato in pochi secondi, quando manca ancora più di mezz'ora di film tramite una lettera che poi viene pure strappata e non se ne fa nulla, solo che ora lo spettatore sa, un modo come un altro di Hitchcock di piegare al suo volere la sceneggiatura - è sempre stato uno secondo il quale lo spettatore doveva sapere di più dei personaggi, è alla base della suspense - e quindi puff, colpo di scena buttato lì, si ok ma ora parliamo della sua ossessione dai, guarda con che estetica meravigliosa la rappresento, e ci ha pure ragione.

- E infine l'innovazione registica, diciamo che non capita tutti i giorni che un film proponga per la prima volta una trovata come l'effetto vertigo, tra l'altro così contestuale e con un'importanza così legata alla narrazione, semplicemente geniale, qui non mi voglio dilungare oltre.

Se ne potrebbe parlare ancora all'infinito, gli elementi straordinari del film sono ancora tanti, dalla colonna sonora di Herrmann, perfetta per l'opera e per l'atmosfera di morte che si porta dietro, persino i titoli di testa di Saul Bass con le iconografie della spirale che poi saranno ricorrenti nella pellicola, wow.
La direzione di alcune scene è semplicemente commovente, ho già parlato ampiamente del pedinamento ma la sequenza finale con Scott che si trascina Judy su per la torre sfidando anche le proprie fobie pur di arrivare a tagliare la propria ossessione, con i due corpi che si struggono per salire come se lottassero contro forze ancor più potenti, straordinario. Arrivando alle interpretazioni incredibili, Jimmy Stewart così ossessionato e sognante, con quegli occhioni spalancati nei primi piani in cui viaggia stupito nella sua stessa psiche compromessa, Kim Novak di un fascino indescrivibile, a proposito di lei, mi viene in mente un'altra questione: parliamo di un personaggio che è la femme fatale del noir portata alle estreme conseguenze, ma con elementi visivi molto più moderni dei film del genere (che ai tempi era sul viale del tramonto, anche verso la fine, Quinlan escluso che sarà dello stesso anno), sarà che questo film tra gli incredibili meriti ha pure quello di aver influenzato almeno in parte il neo-noir? Who knows….

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Enzo001  @  03/10/2022 09:37:58
   10 / 10
Ho avuto la fortuna di rivederlo al cinema tempo fa. Capolavoro immortale, un film sontuoso che affronta in maniera indimenticabile le tematiche del doppio, dell'ossessione e del dualismo fra sogno e realtà.

Invia una mail all'autore del commento luca986  @  14/08/2021 19:15:07
   7½ / 10
Personalmente ritengo che Hitchcock abbia fatto film migliori

biagio82  @  09/12/2020 14:48:43
   7 / 10
ottimo thriller, che mischia sapientemente tutti gli elementi del giallo per creare una storia accattivante ancora oggi.
certo il film magari pecca nella narrazione non in linea con il gusto d'oggi, ma rimane un classico, da vedere.

Alpagueur  @  05/11/2020 09:46:24
   6½ / 10
Uno dei plot meno convincenti di Hitchcock. Per andare al sodo, questo film non è stato all'altezza delle mie aspettative. Venendo dalle retrovie de "Il delitto perfetto", film che adoro, ero entusiasta di vedere quello che molti critici sostenevano essere il miglior film di Hitchcock, e sono rimasto deluso. Perché? Perché non sono follemente innamorato di ciò che il mondo intero ha pubblicizzato come un capolavoro? La risposta sta nel nome del film e in uno dei suoi tanti motivi. Vertigini e spirali. Questo film dà allo spettatore un senso di vertigine, comprimendo molte spirali nelle sue 2 ore e passa, in modo che alla fine...sia davvero più lontano dal focus della vicenda di quanto non fosse all'inizio. Per es. Scottie bracca "Madeleine" in giro per la città seguendola, quindi riceve un'informazione, approfondendo la trama, e di nuovo inizia il giorno successivo, seguendola in giro. Cade nelle acque della baia sotto il Golden Gate, viene salvata (una delle scene più discusse: tensione sessuale, desiderio, lussuria, arrendevolezza, disillusione, tutta la baracca insomma) e il giorno seguente si ripete il pedinamento, con ancora un'altro pezzo di informazione per approfondire la trama. Scottie si innamora di "Madeleine" e noi non ci facciamo troppo caso, così come del suo andirivieni in macchina da Ernie's e guidando lungo le file di alberi per le strade di San Francisco, ma quando tutto ciò accade esattamente di nuovo più avanti nel corso del film, dopo che sono state rivelate più informazioni, la posta in gioco è più alta. L'intero film è una spirale che si stringe su se stessa. Voglio dire che l'azione in cui finisce il film è esattamente l'azione che si è verificata durante il "climax" (al centro) del film. Parlo di corsa nei cerchi. E quella prima ora e mezza per avere giusto quelle poche informazioni è davvero troppo lunga e pesante. Per concludere, però, questo film è spettacolare in diversi altri modi. C'è un punto in cui passano 20 minuti con poche parole di dialogo, tutto ciò che si ha è la partitura (sincronizzazione musica/immagini) ed è magnifico. James Stewart e Kim Novak sono stati incredibili nelle loro esibizioni e la cinematografia, beh, fa quasi male quanto sia bella. Le mascelle ti divorano il cuore, Hitchcock ha perfezionato il famoso "effetto vertigo" (dolly zoom), sia durante le concitate fasi iniziali sui tetti di San Francisco che durante la salita sul campanile della missione spagnola di San Giovanni Battista fuori città, la fotografia (Robert Burks) è ottima e l'uso dei colori (verde e rosso) è geniale. Ottimo lavoro anche della costumista Edith Head e del compositore Bernard Herrmann. Ci sono un sacco di cose fatte molto bene, anche le location sono suggestive (Font Point, Golden Gate, Coit Tower, Muir Woods, San Juan Bautista, le strade e colline a strapiombo sul mare etc.), semplicemente non è un film piacevole nel suo insieme, almeno per quanto mi riguarda.

CyberDave  @  16/07/2020 09:25:23
   6 / 10
Abbastanza deluso da questo film, lo reputo uno dei meno riusciti tra quelli che ho visto, la storia è avvincente inizialmente, poi precipita in situazioni insensate e veramente troppo forzate.
Il colpo di scena è uscito all'improvviso, senza avere il giusto spazio nella storia, quel che succede dopo è totalmente insensato, finale compreso.

Di buono ci sono gli attori, che hanno quel fascino ormai perduto, i dialoghi ironici che mi sono piaciuti e la figura della segretaria che è davvero ben riuscita.

Tutti i film di Hitchcock vanno visti almeno una volta da ogni amante del cinema, questo però finisce tra quelli che mi sono piaciuti meno.

Scuderia2  @  31/05/2020 14:19:42
   5 / 10
SPOILER

Storia
Un imprenditore (navi) vuol far fuori la moglie (il movente credo sia che la ritenga pazza).
Per realizzare il delitto si serve di un ex compagno di università ora ex poliziotto per problemi di vertigini.
L'idea è farlo investigare sui comportamenti strani della moglie, anche se in realtà si servirà di una complice che fingerà di essere la coniuge.
Poi, sfruttando la fobia per l'altezza del detective, l'imprenditore stesso getterà la moglie (morta da un pezzo) da un campanile, fingendo un suicidio.
Ora, io vi voglio bene, ma che ***** di sceneggiatura è?
Ferguson (il detective) la vera moglie non la incontra mai.
Si innamora - non si sa perché - di questa farabutta che recita la parte della signorotta strana.
Il marito trascina la moglie sul campanile senza che nessuno lo veda.
Poi, sempre inosservato, scende con la socia.
L'amica innamorata di Ferguson, all'improvviso scompare dalle scene.
Ferguson cade pazzo pure lui, lo dimettono, incontra la tipa che l'ha buggerato, la convince a vestirsi e truccarsi come quando recitava davvero (non deve essere guarito del tutto), la porta sul campanile e ella si butta di sotto perché arriva una suora.
Applausi.

Dai, la storia non funziona, i dialoghi neppure e la spirale circolare vertiginosa è fatta di auto e persone che si girano intorno l'un l'altra.

Però AH è un regista della *******.
Ci sono delle scene e delle inquadrature spettacolari.

- Ufficio con cantiere in movimento dietro.
- Libreria con passanti.

E poi quelle con delle prospettive da tecnigrafo
- Inquadratura a metà tra quadro e modella
- Campanile dall'alto
- Laghetto in città con uccelli
Straordinarie

Ma Vertigo precipita lo stesso.

marycoff  @  16/05/2020 14:10:20
   10 / 10
Nella top 5 dei migliori film della storia del cinema.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Angel Heart  @  23/10/2019 16:48:37
   7 / 10
Thriller innovativo che ha fatto indubbiamente scuola, tuttavia a parte la costruzione dei colpi di scena (soprattutto de IL colpo di scena) e la paranoia costante del protagonista, ad oggi rimane a mio avviso uno dei film meno appassionanti e più noiosi del maestro Hitchcock, curioso più per la forma e per le influenze su grandi registi che verranno nelle generazioni successive (i primi lavori di De Palma su tutti) che per l'intreccio, stucchevole e sempre più spossante (alla famosa parte finale oggi ci si arriva strisciando).
Mi rendo conto di essere eretico per maggior parte del pubblico, ma per quanto mi riguarda i veri capolavori di Hitchcock sono altri; e come ho sempre sostenuto, capolavori classici e cult vari, nonostante gli anni trascorsi, i costumi, i modi di recitare ecc... non devono avere età.

pak7  @  03/05/2019 13:26:46
   8½ / 10
Probabilmente tra i miei preferiti di Hitchcock, Eccellente in tutti i suoi aspetti, dai due protagonisti ai ruoli comprimari (segretaria su tutti), sceneggiatura favolosa. Forse il colpo di scena finale lo avrei evitato, ma dà idea di quanto sia beffarda la vita.

Dom Cobb  @  29/11/2018 19:53:28
   7 / 10
L'ex agente di polizia Scott, ritiratosi dal servizio a causa di problemi di vertigine, viene contattato da un amico il quale gli chiede di sorvegliare la moglie; pur con riluttanza, Scott accetta, e suo malgrado, mentre è impegnato a seguire la donna di nascosto e a svelare il mistero che si cela dietro il suo strano comportamento, finisce per innamorarsene...
La sfornata apparentemente infinita di capolavori di Hitchcok nel corso degli anni '50 continua, e stavolta il film in questione pare essere uno dei più amati del maestro della suspense, visto il modo in cui su certe liste specializzate è riuscito di recente a soppiantare il "Quarto Potere" di Orson Welles al primo posto della classifica dei migliori film di tutti i tempi. Ora, premettendo che continuerei a considerare l'opera di Welles di gran lunga superiore in ogni caso, quel che mi dispiace di più è non potermi unire al coro di lodi.
Mettiamo subito le cose in chiaro: Hitchcock è uno di quei registi che, a livello tecnico, è impossibile possa mai produrre qualcosa che non sia quanto meno solido. Ciò è particolarmente vero per i film da lui realizzati in quel che viene considerato il suo periodo d'oro, ossia gli anni cinquanta e sessanta, e di tutti quei film che finora ho visionato, questo "Vertigo" (interessante il titolo italiano, soprattutto perché riesce nonostante tutto a non essere spoileroso) è senz'altro il più tecnicamente eccellente. La fotografia è spettacolare, l'uso di colori accesi e vivaci rende ogni inquadratura alla stregua di un dipinto da appendere al muro; le scenografie eleganti e i costumi sono da urlo e il loro connubio per creare un'atmosfera contemporaneamente sensuale e di mistero è un'encomiabile prova del talento del maestro. Le musiche del solito Bernard Herrmann, pur rimanendo sullo sfondo, completano il quadro, mentre fra le note più interessanti vi è l'intrigante sequenza dei titoli creata da Saul Bass. L'unico problemino è dato dall'utilizzo di effetti ottici pacchiani e, ad essere onesti, invecchiati maluccio,


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ma sono dettagli che non inficiano la visione e che anzi, in un certo senso si adattano ai toni occasionalmente surreali della vicenda; perciò, chissà che tale elemento pacchiano non fosse voluto.
A guardare il cast, è chiaro che il perno di tutta la vicenda è rappresentato dalla coppia James Stewart-Kim Novak, che neanche a dirlo funziona perfettamente e ai quali il resto degli attori si limita a fare da spalla: lui è il solito, carismatico e simpatico uomo qualunque che rimane intrappolato in circostanze più grandi di lui, mentre la Novak raramente si è vista così avvenente. Insieme, i due fanno scintille e sono la principale ragione per cui la relazione fra i loro personaggi funziona, almeno la maggior parte del tempo. Perché nemmeno la loro bravura riesce a sopperire ai difetti che, col procedere della trama, si fanno sempre più evidenti.
Il film infatti si può idealmente considerare diviso in due parti, e il punto è che solo una funziona: il primo tempo, fino alla famigerata scena del monastero e dell'inseguimento su per la torre, il film rasenta costantemente la perfezione. Il ritmo è lento e misurato, il mistero che circonda questa enigmatica donna è ben costruito e intrigante e davvero non si ha idea di dove si andrà a parare; anche la storia d'amore viene sviluppata in maniera credibile, con un grado di delicatezza inedito da parte del maestro.


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Se la storia fosse terminata proprio lì, in quel momento, con un finale aperto e scioccante come quello, non avrei avuto alcun problema a dichiarare il film un capolavoro, come hanno fatto tanti altri. Poi, però, la trama va avanti per altri tre quarti d'ora buoni, durante i quali il ritmo cala all'improvviso, il tono si fa apertamente romantico e fastidiosamente melodrammatico e certe scene si arricchiscono di tocchi stilistici non male, ma davvero fini a sé stessi; infine, quando la soluzione (in parte prevedibile, comunque) al mistero viene svelata, le incongruenze si accumulano l'una sull'altra, spezzando del tutto la sospensione dell'incredulità e trasformando la vicenda in un polpettone senza senso.


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Inoltre, qui il problema che già si era presentato in misura minore in altri film precedenti di Hitchcok viene portato all'estremo: infatti, anziché finire, il film si interrompe senza un vero e proprio finale, lasciando un sacco di nodi narrativi in sospeso e un sacco di amarezza non solo per la loro mancanza di senso, ma anche per la consapevolezza che quei nodi non verranno mai e poi mai sciolti.


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E che nessuno mi venga a dire che tutto questo non importa, perché è il film stesso a dargli importanza, visto come la scoperta della verità sconvolge Scott e porta a tutta la scena conclusiva, tanto per cominciare.
Se dovessi offrire un dato statistico, direi che la prima parte è da 10 assoluto, la seconda invece da 4, resa guardabile dalla qualità tecnica e dalla recitazione degli attori. La media matematica è quella che potete vedere. Per quanto mi riguarda, ancora stento a credere che un film partito con tali e tante promesse si sia ridotto nel giro di poche decine di minuti a un vero e proprio disastro.

JOKER1926  @  21/11/2018 14:34:18
   8 / 10
Alfred Hitchcock nella sua carriera di regista ha confezionato un corpus di opere notevole, molti film sono passati alla storia. Senza addentrarsi in analisi fin troppo antropologiche , possiamo affermare che il regista britannico /americano sia stato l'artefice di uno stile inconfondibile che lo ha portato ad avere fama specie post mortem. Parte delle sue opere, nella nostra concezione moderna, sono inesorabilmente invecchiate malaccio, altre , invece restano immortali. Per fortuna.
Questo nostro concetto di introduzione serve, essenzialmente, per infilare nel discorso "La donna che visse due volte" (o "Vertigo") , film del 1958. Questa produzione ricade, inderogabilmente, nella schiera dei film immortali.
Il film parte da un plot "normale", sembrerebbe essere il solito prodotto degli anni cinquanta, un giallo standard. Ma i dubbi circa la non originalità del prodotto, si frantumano in un giro di tempo assai breve.
"La donna che visse due volte" parte con le idee chiare, attorniato da una fotografia di terminale prominenza , il film già si assicura le lodi incondizionate per quanto concerne il suo apparato tecnico.
La fotografia adoperata da Hitchcock ha delle peculiarità abbastanza risapute, classificabili come "tipiche". Negli spazi chiusi i colori cangianti donano un 'aurea fumettistica, gli esterni sono praticamente delle fotografie senza tempo. In tutto ciò da notare (ma è una cosa appurata) i giochi di camera , le musiche e le location.
Le interpretazioni principali sono affidate a James Stewart e Kim Novak , parliamo di prove attoriali di livello alto . Il duo aggiunge inesorabilmente altra linfa al prodotto.
Per quanto invece concerne la storia e la sceneggiatura notiamo un lavoro eccellente che quasi diventa eccedente . La grandezza dei grandi film è che spesso , partendo da un canonico genere, si amplificano e totalizzano il proprio contenuto includendo più generi, o meglio ancora annullandoli tutti. "La donna che visse due volte" è amabilmente un film senza genere.
Amore, mistero, pathos , dramma sono le componenti che scavalcano i valicabili recinti del giallo e donano al lavoro del 1958 un qualcosa di più importante. La regia è bravissima a contornare il disegno con sfumature psicologiche molto freudiane , come in "Io ti salverò"; senza dimenticare, ovviamente, i richiami alla teoria dello specchio di Lacan. Questa idea ,ad esempio, dona un ulteriore colpo di classe al progetto.

"La donna che visse due volte" vive dunque nel suo ecosistema di misticismo, sogni e metafisica. Vien fuori un film che non fa parte del tempo, l'immortalità consiste nell'esser impermeabili al corso dei tempi.
Difficile trovare punti da analizzare negativamente in questo trattato d'arte, qualcosina sfugge sul versante della sceneggiatura (il nostro detective aveva un rapporto d'amore che scompare drasticamente dalla scena) , ma parliamo di cose davvero piccole. In chiusura da lodare anche il finale, è la classica ciliegina sulla torta, molto significativo e simbolico. Geniale.

Se il Cinema è considerato la settima arte , "La donna che visse due volte", forse rappresenta uno dei maggiori omaggi al concetto artistico di cui parliamo. Il film in questione racchiude, in linea di massima, tutti i sintomi che conducono ad una straordinaria affezione artistica.

jek93  @  18/11/2018 12:14:37
   8½ / 10
Nonostante a tratti la pellicola soffra di problemi di ritmo, e nonostante il finale sia, sotto alcuni punti di vista, poco chiaro, Vertigo è un'opera tanto complessa quanto ben fatta. Ci si potrebbe scrivere un intero libro sulle tecniche cinematografiche utilizzate, sulle tematiche trattate e su tanto altro.
Decisamente un caposaldo della storia del cinema.

C_0_  @  02/09/2017 22:39:28
   6½ / 10
Fino al finale mi era piaciuto molto ma poi quello che succede negli ultimi 10 secondi mi fa abbassare la media di molto. Non l'ho capito proprio perché doveva finire così. Mi è sembrato davvero inverosimile, sciocco e insensato. Non mi è sembrato nemmeno ironico.

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Filman  @  24/07/2017 17:08:35
   9½ / 10
Gli anni 50' sintetizzano un percorso di maturità in un decennio brillante e destinato a rimanere particolarmente impresso nella postuma memoria collettiva, e forse il simbolo di questo lascito testamentario di Alfred Hithcock è VERTIGO, compendio di un modo di fare cinema che ha scritto il modo di fare cinema, attraverso il genere narrativo e la sperimentazione tecnica, dove gli esempi si sprecano. La ciclicità indomita, il ripetersi degli eventi, la rilettura dei traumi e delle ossessioni trasmette un senso di psico-fantasia che l'accento registico del maestro britannico trasforma in immagini e sensazioni al limite del trascendentale, creando ulteriori modernità cinematografiche del tutto nuove e non solo all'interno del neonoir. Se alla prelibata comunicatività emotiva delle inquadrature e all'articolazione pratica delle scene conversate si aggiungono degli irresistibili elementi che trasfigurano la sostanza in forma e la forma in sostanza non c'è bisogno che l'opera sia nota per comprenderne l'importanza, corrispondenti ad una persistenza mentale mai vista precedentemente a questo capolavoro.

DogDayAfternoon  @  14/08/2016 21:27:18
   7 / 10
Che sia un film all'avanguardia rispetto alla sua epoca lo si intuisce già dai titoli di testa. La tematica trattata è molto interessante e originale, la trama sviluppata bene anche se il ritmo latita un po' troppo per essere un thriller. Se Hitchcock viene definito il maestro del brivido allora proprio non mi spiego il motivo di svelare il mistero a mezz'ora abbondante dalla fine del film, una mazzata alla suspense non da poco (cosa tra l'altro già verificatasi in parte in "Nodo alla gola").

Vertigo rimane comunque uno dei film più affascinanti del regista, ma a mio avviso lontano dall'essere considerato un capolavoro (anche se il potenziale c'era tutto). Qualche scena clou da ricordare, come quella celebre delle sequoie (ripresa anche in un altro film che la memoria non mi vuole far venire in mente), musiche di Hermann molto suggestive, ma una generale sensazione di parziale delusione mi resta sempre alla fine della visione.

Nel mio semi-apprezzamento per Hitchcock continuo a considerare solo il trio Nodo alla gola - Psyco - Delitto perfetto film pienamente soddisfacenti.

alex94  @  07/08/2016 13:16:24
   9½ / 10
Altro capolavoro diretto da Hitchcock,un thriller assolutamente perfetto, interpretato da un cast eccezionale,diretto magistralmente e trattante tematiche d'indubbio interesse,si resta assolutamente incollati allo schermo per tutte le due ore di durata,senza annoiarsi nemmeno un minuto.
Non do dieci solo perché ho gradito un attimino di più pellicole come Psycho e Gli uccelli,ma questa pellicola è ugualmente un capolavoro ed uno dei migliori thriller della storia.

DitaAppiccicose  @  05/06/2016 21:30:58
   9 / 10
Uno dei vertici della filmografia di Hitchcock nonché uno dei suoi lavori più conosciuti ancora a quasi sessant'anni di distanza dalla sua uscita, "Vertigo" mantiene pressochè inalterato il suo fascino in virtù, a mio avviso, di un soggetto originale ( per quanto leggermente variato ) ricco di fascino e ovviamente di una regia che riesce a scavare nei personaggi fino a rendere la pellicola una delle più riuscite, se non la più riuscita in assoluto, tra i thriller psicologici.
Anche dopo numerose visioni e nonostante il mistero attorno a Judy/Madeleine venga svelato ad un certo punto dalla stessa protagonista, si rimane incollati allo schermo senza che subentri un solo momento di noia. "La donna che visse due volte" è un film perfetto dal punto di vista tecnico ( ottima è anche la recitazione, non solo da parte dell'ovviamente perfetto James Stewart... ) e ricco di contenuti ( il tema del "doppio", del ritorno, il rimorso, ecc... ), che solo delle sfumature di carattere personale mi inducono a piazzare leggermente dietro a "La finestra sul cortile".

antoeboli  @  21/04/2016 18:52:05
   8 / 10
Che sia un buonissimo film non c'è dubbio , che però sia secondo le recenti classifiche britanniche il miglior film di sempre , come al solito gli 'amici' inglesi ci mettono troppa esaltazione.
Parliamo di una pellicola del maestro Hitchcook , che cerca di andare oltre al classico giallo per antonomasia , toccando quello che è l'inconscio , il problema della vertigine (da cui il titolo originale è vertigo) , e temi del regista come la questione del doppio .
Sul livello di trama ,nulla da criticare , perchè una robetta del genere farebbe la fortuna anche oggi . Poi se nel cast hai due mostri come K. Nowak è J.Stewart , attore feticcio di Hitchcook , ti trovi con due attori di grande calibro .
Regia sobria , senza strafare , e qualche location interessante per quanto concerne gli interni . Se bisogna trovar un punto negativo secondo me è il ritmo basso e la lentezza almeno nella prima 30-40 min , dove si corre il rischio di appisolarsi.

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Thorondir  @  01/04/2016 00:54:11
   9½ / 10
Non gli do il massimo solo perchè devo auto-continuarmi a dire che Psycho è meglio.

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david briar  @  04/11/2015 23:58:05
   10 / 10
Filmone che non ha bisogno delle mie parole per essere commentato,fra l'altro è uno dei film più analizzati di sempre,anche con interpretazioni particolarmente ardite. Se "Psyco" è un capolavoro ancora efficace ma sente il peso degli anni forse per colpa dei troppi film che ha influenzato, non è il caso di "Vertigo", definito uno dei film più profondi di sempre, e difatti non ha perso un briciolo di smalto, è un inquietante lezione di cinema sul doppio e su tanto altro a cui tanti autori successivi devono qualcosa, Nolan e Lynch per esempio, giusto per dirne due ancora in attività.
Da studiare..

bowtie  @  15/06/2015 11:40:21
   5 / 10
Il problema è che mai un film è la sommatoria degli elementi che lo compongono. Un ottimo regista (quale sicuramente ritengo Hitchcock, almeno per altri film), dei grandi interpreti, una bella sceneggiatura, un valido musicista, un direttore della fotografia con i fiocchi e via dicendo non sempre danno vita ad un grande film. A parere mio è questo il caso della "Donna che visse due volte". A parere di altri è invece l'esatto contrario. Non mi è mai piaciuto. Mi è sembrato di una banalità più unica che rara. Lento e a tratti noioso. Per questo, non ne comprendo la fortuna critica. Sopravvalutato!

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nevermind  @  20/03/2015 01:03:50
   8½ / 10
Di sicuro uno dei più bei film mai visti.... Tiene incollato ed avvince in maniera perfetta, convince da subito per scenografia e tecnica di ripresa.

Personalmente, ed è una mia opinione, ho notato che molte delle scene che sono ambientate nelle strade di San Francisco, in realtà mostrano una città praticamente deserta dove Ferguson e Madeleine sono le uniche persone in scena.
Anche quando lui la pedina in diversi posti, non c'è quasi mai nessuno al di fuori di loro due, e questo è davvero singolare se ci pensate.

Per quanto riguarda il finale spiazzante

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Probabilmente Hitchcock ha dovuto sottostare comunque al finale del romanzo di Thomas Narcejac, senza poter modificare l'ultimo atto.

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Paolo70  @  09/03/2015 09:35:54
   7½ / 10
Bel film, trama ben articolata, suspence non eccessiva ma interessante, buona scenografia e ottime le interpretazioni dei protagonisti. Da vedere.

mrmassori  @  04/02/2015 11:09:47
   10 / 10
Non solamente un Film, ma un'opera d'arte a 360°. E' un Capolavoro Immortale ed una pietra miliare della storia del Cinema. Senza alcun dubbio è tra i miei 15 film preferiti in assoluto.

william sczrbia  @  29/01/2015 00:01:26
   9 / 10
kadhia  @  29/09/2014 21:17:54
   10 / 10
Bellissimo, tra i miei preferiti se il mio preferito del maestro del brivido.

GianniArshavin  @  20/09/2014 13:45:48
   8 / 10
Fra i film più famosi del maestro Hitchcock possiamo annoverare il famosissimo "Vertigo" , per alcuni la pellicola più bella di tutti i tempi.
Certamente questo lavoro del 1958 ha tutte le credenziali per essere considerato , se non proprio da primo posto , almeno da posizione di prestigio in un'eventuale classica dei migliori titoli mai usciti al cinema.
Hitchcock si avvalse per l'occasione della collaborazione dei più importanti specialisti del periodo riuscendo a portare varie componenti di "Vertigo" (colonna sonora,fotografia,effetti) ad un grado di qualità elevatissimo. Se a questo aggiungiamo la consueta regia di classe del regista inglese , una storia scritta benissimo (furono addirittura 3 le sceneggiature valutate) e la recitazione di alcuni nomi del calibro di James Stewart e Kim Novak il gioco è fatto!
La prima ora è formidabile e già dai titoli di testa il film ci avvolge in questo vortice dove nulla è come sembra e dal quale sarà difficile uscire per tutta la visione. Il mistero intorno alla donna interpretata dalla Novak rimane magnetico per buona parte della storia e solo verso la fine l'enigma viene sbrogliato andando a concludersi in un modo funzionale ma non perfetto a mio modo di vedere.
Hitchcock con "Vertigo" unisce sapientemente all'elemento thriller quello sentimentale , in un dramma psicologico che riesce a toccare argomenti come l'ossessione amorosa e a sfiorarne altri come la necrofilia , ovviamente tutte tematiche inusuali per il tempo.
Infine come per ogni film del maestro sono tante le scene che rimangono impresse , a conferma della potenza visiva che il cineasta inglese riusciva a generare.

Nic90  @  25/07/2014 22:24:53
   9 / 10
Uno dei miei preferiti di Alfredino,grandi attori,trama ben congeniata,colpi di scena a gogo.Bello

Charlie Firpo  @  26/04/2014 11:10:22
   6 / 10
Con tutto il rispetto per il maestro, ma questo film fa venir due palle pesanti quanto l'elemento atomico numero 82 conosciuto come piombo. Molti lo definiscono il miglior film di tutti i tempi... mah, a mio parere Hitchcock ha fatto di molto meglio, vedere ad esempio Psycho che è come minimo 5 spanne sopra a questo film lento all' inverosimile, eccessivamente verboso e con suspence zero colpa anchedel finale anticipato.

Si può obiettare che il film è del 58 e quindi abbastanza stagionato per valutarlo in quell' ottica ed essere meno severi, ma non è così, a mio parere film più vecchi come Citizen Kane di Welles del 1941 se lo mangia a colazione questo Vertigo. Di buono la regia con il soliti movimenti della cinepresa che sono il marchio di fabbrica di Alfredo e le celebri sequenze oniriche con tanto di variabili tinte colorate a spezzare i vari fotogrammi.

Nota:

Chissa' con cosa si è pitturata quelle orrende sopracciglie la Novak... sembrerebbe con un' antidiluviano pennello cinghiale (ricordate lo spot televisivo) sembravano quasi quelle di Elio delle storie tese. Se si osserva bene il suo look si può notare che ha ispirato molto quello di Sharon Stone in Basic Istinct, soprattutto lo stesso taglio di capelli, e anche le riprese della scogliera sono una riedizione delle panoramiche viste nella Donna visse due volte... e Douglas è una versione più modernizzata dello sbidollato James Stewart.


Per la lentezza e lo scarso coinvolgimento alla trama mi limito a dare la sufficienza, troppo fiacco.

EmmyMonty98  @  17/04/2014 18:03:23
   9½ / 10
Bellissimo thriller romantico, uno delle migliori opere del maestro. È un film profondo, che indaga sui sentimenti umani: le sue paure le sue debolezze. Il montaggio è semplicemente perfetto, tant'è che da quasi una sensazione di sogno, di incubo. James Stewart e Kim Novak sono una coppia perfetta, nonostante la notevole differenza di età, con interpretazioni superbe. La suspense è costante e il finale è inaspettato.

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marcogiannelli  @  20/02/2014 17:16:39
   10 / 10
Capolavoro assoluto con i 2 protagonisti in stato di grazia (la Novak è meglio castana)
Thriller romantico ricvo di colpi di scena e il finale ragazzi è così bello e crudele!

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Ultima risposta 29/06/2014 12.35.30
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Matteoxr6  @  12/02/2014 20:40:47
   7 / 10
Il film merita una giusta e ponderata analisi, soprattutto alla luce dell'anno di uscita (non certo ieri sera). Se l'avessi visto negli anni '60, '70 e pure negli '80, non avrei certo esitato a dargli il massimo, per ovvie ragioni. Il fatto è che l'ho visto da poco e dare un voto più alto, per le medesime ragioni, sarebbe un po' come mentire a me stesso. Merita sicuramente di essere visto.

Ale92  @  18/11/2013 13:02:21
   10 / 10
Un capolavoro di film come di consueto abitudine HiTchcock sforna un film che è sicuramente da premio oscar,pieno di suspense,colpi di scena,scene inquietanti ecc...la colonna sonora è da brividi,davvero un capolavoro!

Kit Carson  @  31/10/2013 18:44:42
   8 / 10
Superbo thriller del maestro Hitchcock, con una regia notevole, uno Stewart come al solito impeccabile (che attore...) ed una Kim Novak incredibilmente brava che riesce a dare vita ad un personaggio ambiguo e misterioso che di diritto è entrato nella storia del Cinema. Non il mio Hitchcock preferito ma siamo sempre nel capolavoro. Da vedere e rivedere.

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Ultima risposta 31/10/2013 18.58.39
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BrundleFly  @  27/09/2013 21:02:51
   6½ / 10
Tecnicamente rivoluzionario, ma il fatto di aver voluto dare più risalto alla storia d'amore che alla suspense e al mistero me lo fa svalutare parecchio.
Diciamo che mi aspettavo tutt'altro film, di "thriller" ha ben poco.

Woodman  @  16/09/2013 23:03:36
   10 / 10
Capolavoro intramontabile, diretto dall'Hitch più ispirato, innovativo e creativo di sempre.
Una storia oramai epica, quella della follia d'amore causata da un perverso piano omicida, che porta il grande James Stewart a ricreare sotto ogni punto di vista estetico la misteriosa, sfuggente, intrigante, ossessionante donna di cui si era perdutamente innamorato,

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Un film che possiede tutto e mette in gioco tutto. Abbiamo un'intensa squadra di attori, una regia che ha fatto scuola, l'aspetto arty immancabile (sublimato dai titoli del leggendario Bass), un'indagine psicologica che non perde credibilità neppure 60 anni dopo, un'intrigante montaggio e un intrattenimento purissimo e intelligente.
Herrmann mai così straordinario.
Kim Novak fa paura per quanto è dannatamente bella.
Fa macchia anche la Bel Geddes.

Cinema che ha insegnato, che ha fatto innamorare della settima arte intere generazioni, che non invecchia, che continua a togliere il fiato dopo anni e anni, con sincerità e grandiosità artistica. Un magnifico affresco di volti, azioni e situazioni che non possono essere dimenticati.
Fra le molte scene memorande: il claustrofobico incipit, il tentato suicidio e conseguente salvataggio, la Novak che emerge, rimodellata, dal vapore del bagno, le parti di maggiore impatto visivo (quelle sulla torre) che concludono le due metà del film.

Uno dei grandi capolavori della settima arte, va visto per forza.

Basterebbe vedere questo film, e basta, e rivederlo più e più volte, per capire cosa si intende per Cinema. Regola che può valere anche per Bergman, Peckinpah, Leone, Kubrick e pochi altri.

Perfetto.

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Ultima risposta 04/11/2013 20.13.25
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bm_91  @  04/08/2013 19:29:11
   8½ / 10
Considerato, a ragione, uno dei grandi capolavori della storia del cinema...a giudizio personale di Hitchcock preferisco La Finestra Sul Cortile, ma la visione è d'obbligo.

Invia una mail all'autore del commento bart1982  @  29/07/2013 12:31:33
   8 / 10
Chicche a non finire, in questa pellicola firmata Hitchcock.
Alcune cose non vengono spiegate completamente, ma il capolavoro é cmq servito, consigliato.

Jotaro83  @  14/07/2013 22:26:01
   7 / 10
Considerato da molti un vero capolavoro, mi ha lasciato un po' perplesso! Ottima la sceneggiatura, bravi gli attori, fantastica come al solito la fotografia, coinvolgente e azzeccata la colonna sonora...la regia è oggettivamente di un grande regista! Però ho trovato questo film eccessivamente lungo; inoltre non ho apprezzato la scelta di svelare il finale a 3/4 del film, esaltando il sentimento rispetto alla suspence..... Hitchcock ha fatto sicuramente di meglio!
Il finale poi mi ha un po' deluso...

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Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  17/06/2013 13:25:46
   7½ / 10
Un film ingannevole per come in realtà, pur con qualche momento di thriller (che non gira neanche benissimo), sia soprattutto un film sul rapporto morboso tra i due protagonisti (tanto che varie sottotrame vengono lasciate svanire). Stewart sembra il nonno di Kim Novak e la cosa non giova molto alla storia d'amore (del resto anche Hitchcock si pentì di averlo scelto). La regia è come sempre perfetta e la colonna sonora altrettanto. Il finale mi è parso abbastanza stupido e (forse) pure un po'perbenista.

Tuonato  @  08/06/2013 18:01:35
   6 / 10
Invecchiato molto male, colpi di scena eccessivamente scoppiettanti e poco credibili.

ferzbox  @  08/04/2013 17:45:13
   9½ / 10
Cosa dire di questo ennesimo capolavoro di Alfred Hitchcock?
Questo è il cinema nella sua vera essenza,basta semplicemente guardare i titoli di testa per notare immediatamente l'incredibile cura e stile che il grande Alfred aveva per le sue opere....meraviglioso,raramente un film riesce a colpirmi sin da subito.
Una storia che attira come un magnete,si rimane avvolti dall'alone di mistero che trasmette l'intera vicenda,si rimane sempre con la curiosità di capire cosa nasconde la storia che stiamo seguendo...poi arriva una scena che fa da colonna portante,si crede di aver capito quale era il punto cruciale del film...e invece no....il mistero continua e le rivelazioni non sono finite.
Fino alla fine si segue con grande interesse e con un senso di rispetto mastodontico per questo regista clamoroso.....
Un capolavoro....degno del grande cinema che ormai è solo un lontano ricordo del passato.....

ZanoDenis  @  22/02/2013 21:11:27
   10 / 10
Tra Psycho e questo film non saprei quale scegliere!
Davvero uno spettacolo, un mix di scene inquietanti, colpi di scena, storia intrigantissima, ottima prova degli attori, un capolavoro assoluto!

Sir_Montero  @  14/02/2013 21:09:16
   9½ / 10
Capolavoro assoluto del maestro del brivido.
Una storia drammatica, venata da una sottile ma persistente pulsione onirico/nostalgica, racconta magistralmente il mistero che avvolge una donna (una bellissima ed etera Kim Novak), il suo passato, il suo destino.

Inutile dilungarsi sulla trama e sul suo svolgimento (rimando alla brillante recensione apposita), quanto piuttosto preferisco sottolineare il virtuosismo e la perfezione estetica di una pellicola che, nella sua sperimentalità cromatico-scenografica, ha tracciato un innovativo "modo" di fare cinema; inoltre, per quanto riguarda il plot in sè e per sè, questo film conserva ancora intatto il valore di caposaldo, di pietra miliare, che tanto ha segnato le modalità successive di creare thriller, storie di intrighi misteriosi e oscuri, racconti di destini imperscrutabili e da sempre segnati.

steven23  @  08/02/2013 21:15:07
   10 / 10
Vetta assoluta del cinema Hitchcockiano, capolavoro del maestro del brivido che, alla pari di Psyco, entra con merito nella top five dei più grandi thriller di sempre.
Due i particolari che più colpiscono: una, ovviamente, è la regia, la perfezione assoluta; da sottolineare la nuova tecnica introdotta dallo stesso Hitchcock chiamata appunto "vertigo" per accentuare il senso di vertigine del protagonista, una chicca. La seconda non può essere che Kim Novak, colei che non doveva nemmeno esserci, la sostituta di Vera Miles. Malgrado lo scarso entusiasmo del regista per la sua performance, io credo che la Novak ci abbia regalato una delle più intense e affascinanti figure femminili della storia del cinema. Guardate certe inquadrature e certi primi piani, il suo sguardo è di una bellezza e di una profondità disumane.

Concordo con chi lo include nei dieci film da portare su un'isola deserta!

Invia una mail all'autore del commento nocturnokarma  @  09/01/2013 21:57:32
   10 / 10
Il capolavoro metafisico di Hitchcock resta il più bel thriller che io abbia mai visto.
Folgorante alla prima visione, intatto alla seconda. Poi diventa un film da vedere e rivedere una volta l'anno. Un omaggio per gli occhi e la mente.

La regia regala sequenze suggestive, oniriche, aiutate da una trama che non cede di un millimetro (nemmeno dopo il celebre colpo di scena); James Stewart perfetto come sempre, ma è Kim Novak a restare nella memoria, come uno dei più affascinanti e sfuggenti personaggi mai creato.

Modernissimo e ancora stupefacente dopo 55 anni.

Tra i dieci film migliori da portare sull'isola deserta.

vieste84  @  15/12/2012 15:39:42
   8½ / 10
Forse il capolavoro di Hitchcock, eccellente la prima ora fino al processo, poi però a mio parere il film resta su buoni livelli ma non mantiene la perfezione della prima parte. Stupendo e spiazzante il finale, grande James Stewart come sempre e bravi tutti gli attori. Capolavoro assoluto, giustamente rivalutato negli anni ma non do il 10 per questi piccoli motivi:


la prima parte ti attacca allo schermo come pochi film nella storia del cinema hanno fatto, forse per "colpa" di questa troppa eccellenza la seconda parte la trovo al di sotto per via di alcune forzature della trama:



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prof.donhoffman  @  28/11/2012 13:22:29
   8 / 10
Bello, vagamente psichedelico.

Spera  @  22/10/2012 16:46:13
   6½ / 10
Mi dispiace dare un voto così basso a uno dei geni del cinema e a un film che è arrivato attualmente alla vetta della classifica assoluta di gradimento dei film secondo la critica scavalcando addirittura quel capolavoro di "Quarto potere" ma purtroppo non riesco a fare altrimenti. Se dovessi parlare della regia darei un 9 ma qui il film va valutato nel suo complesso. La regia impeccabile del maestro viene fuori già dai primi minuti con un' innovazione incredibile: il "vertigo", una ripresa particolare dove abbiamo un avvicinamento o allontanamento della macchina da presa dal suo soggetto e allo stesso tempo uno zoom contrario alla direzione della macchina da presa(es: mdp in avvicinamento con zoom out) che darà un senso di smarrimento e schiacciamento del soggetto ripreso. Oggi, ci sono diversi usi di questo effetto che ha mantenuto il nome del film in cui è stato inventato "Vertigo": viene usato, per esempio, per far enfatizzare un senso di sconforto, sorpresa smarrimento. L'intreccio però? L'ho trovato incredibilmente noioso, soprattutto rispetto a capolavori del calibro di "Psyco" e "Intrigo internazionale". O anche dello stesso "Uccelli". Inoltre dell'intreccio non mi hanno soddisfatto le soluzioni adottate come il finale anticipato anche se il maestro aveva i suoi motivi. Il maestro ha una giustificazione per ogni cosa, che ho praticamente sempre condiviso ma non questa volta. Gli attori sono stati grandi ma non più di tanti altri film di cui ricordo prove molto più indimenticabili di questa. Tanto è vero che all'epoca il pubblico non era impazzitoper niente per questa opera e la critica l'aveva quasi fatto passare in sordina. Poi dieci anni dopo si risvegliano per esaltare il film del maestro , dicono perchè all'epoca era troppo avanti per essere capito. Io credo che i capolavori assoluti non abbiamo tempo. I sentimenti, le sensazioni che ti lasciano un film sono inequivocabili. Forse all'inizio non sai bene cosa sia ma senti che quel determinato film ti ha lasciato qualcosa dentro, ci pensi e magari lo riguardi per capire ciò che la visione ha fatto nascere dentro di te. Forse anche la scelta di esaltare il sentimento rispetto alla suspance non è stata felice rispetto ai suoi altri grandi capolavori. Hitchcock è il re della suspance e non di altro. La regia impeccabile del maestro si esprime attraverso quel canale nei suoi più grandi "must" dove poi attorno ruota tutto il resto: amore, passioni, intrighi,ecc. Cambiare gli equilibri di questa teoria "suspancecentrica" non per forza può dare risvolti positivi. La stessa tendenza del pubblico e della critica ai tempi l'ho riscontrata anche in altre persone attualmente. Non ho mai visto nessuno finire di vedere questo film ed essere soddisfatto ed entusiasta. Anche i più grandi registi e attori, del calibro di Scorsese, Tarantino, Coppola, non lo hanno neanche nominato tra i loro 10 film preferiti. Certo poi potremmo stare qui a studiare la regia del film e molti altri aspetti giorni e giorni ma da qui a considerarlo il film più riuscito di tutti i tempi scusate ma...mi sembra una presa in giro rispetto l'intera storia del cinema.

_Hollow_  @  17/10/2012 06:01:56
   9½ / 10
Giustamente rivalutato recentemente fino a scalzare dal trono Quarto Potere.
Che lo ammetto, per qualità della regia rimane un capolavoro esemplare; ma come film in sé è sicuramente più presuntuoso, meno emozionante e meno scorrevole di Vertigo.
Certe scene sono da cineteca, da antologia del cinema. Imperdibile.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  13/09/2012 14:58:23
   8½ / 10
Hitchcock dirige una storia d'amore e di ossessioni travestita da thriller. La sceneggiatura è esente da difetti e la regia, inutile dirlo, impeccabile (soprattutto son di grande effetto le sequenze oniriche e di vertigine). Musiche e interpretazioni da urlo. Per quanto riguarda gli aspetti più profondi del film (in particolare la tematica del doppio e dell'ossessione) vi rimando a commenti di utenti più competenti in ambito hitchcockiano del sottoscritto.
L'aspetto che non mi ha del tutto soddisfatto di "Vertigo" è il suo essere poco thriller (in senso relativo) e molto sentimentale, genere che non incontra molto (ed è un eufemismo) le mie preferenze. Ma a parte questo mero gusto personale è difficile non riconoscere la bellezza di questo film.

StefanoCrispino  @  28/08/2012 15:26:29
   10 / 10
Il miglior thriller che sia mai stato fatto. La perfezione assoluta.

TheShadow91  @  20/07/2012 03:39:43
   8 / 10
Altra ottima pellicola, 100% stile Hitchcock per regia e fotografia,sempre ammalianti e piacevoli ancora ai giorni nostri;il punto di forza di questo film è la trama decisamente imprevedibile e curiosa,anche grazie al biglietto da visita fornito dal titolo davvero scottante.Nonostante ciò anche qui mi è successa la stessa cosa de "La finestra del cortile": non lo ritengo degno dell'incredibile successo di critica che ha ricevuto.Il film è un thriller sentimentale..molto più sentimentale che thriller,tanto che,nonostante l'ottima trama,il senso di suspense è quasi inesistente(se non nella scena finale) e l'alone di mistero che circonda la protagonista è quasi messo in secondo piano,cosa provata dal fatto che

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Assurda poi la chiusura del film

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A parte questo è decisamente un buon film.Stupende le inquadrature "vertiginose"

baskettaro00  @  22/06/2012 23:27:07
   8 / 10
ennesima ottima pellicola del grande alfred,tutto molto nel suo stile che si basa su una solida trama e personaggi ambigui,peccato solo sciupar la parte finale anticipando di circa 20-25 minuti il finale,una scelta che non mi è piaciuta,non mi capacito del perchè il regista l'abbia fatto.

2 risposte al commento
Ultima risposta 20/08/2012 23.03.49
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Invia una mail all'autore del commento INAMOTO89  @  23/02/2012 19:26:43
   9 / 10
Capolavoro assoluto ,film cosi' purtroppo non ne fanno piu' .
Il clima di ansia e di mistero che avvolge la pellicola colpisce duro lo spettatore sin dalle primissime battute in un crescendo di malinconia psichedelica che culminera'nel bellissimo ,agghiacciante finale !!
Kim novak poi è di una bellezza disumana :Q___

Nightmare97  @  10/01/2012 19:09:00
   7 / 10
secondo me il film viene premiato molto per la sua genialità come molti altri film di hitchcock...trama scorrevole e coinvolgente...un po' discutibile in alcune parti ma complessamente un buon film...

charles  @  04/01/2012 19:28:32
   8 / 10
Hitchcock purissimo, contiene tutti gli ingredienti di suoi migliori film.

gantz88  @  10/12/2011 12:10:25
   6½ / 10
Hitchcock è un genio a il film non mi ha convinto tanto anche se ha una storia meravigliosa e colpi di scena incredibili,il film non ha quella cosa ke mi ha colpito completamente p.s ho vissuto 5 mesi vicino la sua casa ora capisco xkè è bravo con i gialli...

capp_86  @  26/11/2011 18:46:44
   9 / 10
Che film! Gli ingredienti di horror e thriller fusi insieme. Pietra miliare!

Gruppo COLLABORATORI atticus  @  18/11/2011 18:58:47
   10 / 10
"Vertigo" trascende ogni mio controllo. Probabilmente in questo commento non dirò tante cose che invece avrei voluto dire e, viceversa, dirò un sacco di cose fuori programma, ma è l'imbarazzo del dover parlare di un film che si ama incondizionatamente dal primo all'ultimo fotogramma. Quindi cosa dire? I soliti paroloni qualificativi andrebbero bene ma comunque non descriverebbero a sufficienza la grandezza di questo film, una delle ossessioni più travolgenti della storia del cinema. Storia d'amore e persecuzione necrofila mirabilmente fuse in un capolavoro dal fascino ammaliante, l'illusione dei sentimenti che sfocia in una morbosa ricerca della donna vagheggiata e amata, thriller onirico in cui gli oscuri meandri della psiche vengono indagati nei loro angoli più nascosti.
La chiave di "Vertigo" è tutta nella straordinaria sequenza della sequoia sempreverde, quando Madeleine sfiora i solchi della sezione di un tronco secolare: "Qui sono nata...e qui sono morta"; non è un caso che, quando appare per la prima volta nel ristorante, sia vestita con un indimenticabile abito verde, proprio come Judy al suo ingresso in scena. Nel momento della sublimazione metamorfica, una luce verde al neon esterna irradia il salotto: Judy diventa Madeleine e Midge la bacia, la amerà per l'eternità. Questa scena, costruita da Hitch secondo un meccanismo a pedane rotanti complicatissimo che permette di materializzare le impressioni di Midge, rientra di diritto tra le cose più intense mai fatte dal regista.
Ad aumentare il pathos emozionale di questo melodramma irripetibile ci sono la memorabile colonna sonora di Bernard Herrmann, le animazioni di Soul Bass, la fotografia sospesa di Robert Burks e le interpretazioni immense di James Stewart e Kim Novak: il primo restituisce al personaggio tutta la disperazione e la disturbante cocciutaggine di un uomo travolto da una passione vertiginosa, ideale; la seconda, probabilmente una delle attrici più snobbate nella storia di Hollywood, con uno sguardo ed una fisicità ancora indescrivibili, crea l'archetipo finale della donna enigmatica e triste, innamorata e fragile, con una prova assolutamente ineguagliabile. Hitch però non diede mai grande merito alla Novak, forse perché entrata in corsa nella produzione per sostituire Vera Miles, allora incinta.
Basta così, il film è un capolavoro ed è talmente bello che anche fra cent'anni farà il suo effetto, io lo rivedrei tutti i giorni.

gemellino86  @  26/10/2011 17:52:59
   10 / 10
Insieme a Psyco è il miglior Hitchcock di sempre. Tutto perfetto dalla regia agli attori e dai dialoghi alla tensione. Il capolavoro è servito in puro stile hitchcockiano.

Oskarsson88  @  18/10/2011 10:40:25
   8 / 10
thriller interessante del buon Alfredo... si fatica a capire se ci sia del surreale o meno, fino a che non si capisce l'inghippo. Bravo Alfredo!

PignaSystem  @  24/07/2011 23:14:41
   8½ / 10
Inquietante dall'inizio alla fine, due ore di tensione e dubbi, con due ottimi protagonisti ed una regia sempre al servizio dello spettatore, che incuriosisce, svela solo parzialmente, racconta molto di più di quanto i dialoghi e le azioni sappiano dire di per sè, scavando nei dettagli: è Hitchcock all'ennesima potenza. Qui in uno dei suoi lavori più acclamati e assolutamente a ragione: in oltre centoventi minuti di film è praticamente impossibile annoiarsi e la maestria tecnica si accompagna bene alla storia, complicata quanto basta da sosia, doppie vite, fobie, presunte presenza occulte, una vena di poliziesco nella prima metà ed una sentimentale nella parte centrale, con il disvelamento finale della trama che sembra finalmente chiudere sull'happy end: e invece i colpi di scena non sono ancora finiti, fino all'ultimo fotogramma. Intrattenimento di lusso.

Leonardo76  @  15/07/2011 21:25:00
   8 / 10
Non il mio Hitchcock preferito ma cmq un ottimo film.

Goldust  @  04/07/2011 18:22:47
   10 / 10
Prendendo spunto dal libro del duo Boaileau-Narcejac ( dal quale è molto differente per ambientazione, epoca e personaggi), Hitchcock crea il suo insuperato capolavoro, un film perfetto che è la summa del suo cinema.
Il tema del doppio è trattato qui nel modo più esauriente possibile, quasi ultraterreno e in un certo senso labirintico, a mò di sogno. Ed è anche un film dove la connotazione psicologica è fortissima e dove amore, morte e debolezze umane sono legate le une alle altre da legami sottilissimi.
Ma serebbe un errore fermarsi a soppesare la sola bellezza dei "contenuti", perchè la pellicola gode di una ricercatezza stilistica non comune se si pensa alla memorabile ambientazione ( che passa dalla luccicante San Francisco al lugubre convento spagnolo ), all'indimenticabile sottofondo musicale di Bernard Herrmann ed alla classe registica del Maestro.
Attori ovviamente straordinari, anche se ammetto di aver impiegato un pò di tempo (e qualche visione supplementare ) per riuscire a "digerire" Kim Novak.
Finale spiazzante, a mio parere uno dei più sconvolgenti della storia del cinema, degna conclusione del (probabilmente) miglior film mai realizzato.
Da vedere, ovviamente, ed amare.

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Lory_noir  @  03/07/2011 23:44:50
   8 / 10
Un altro affascinante film del grande Hitchcock. Ambientazioni e personaggi indovinati per una storia molto originale.

topsecret  @  01/07/2011 18:57:25
   8 / 10
Hitchcock dirige un film che è più di un thriller, è una storia d'amore e morte, l'evolversi di una ossessione quasi morbosa per un amore perduto e fortissimamente ritrovato. Un film che alterna una prima parte secondo me un po' compassata, forse fredda, con una seconda più intensa e capace di tenere incollati al video, proponendo una forza ed un vigore emozionale perfettamente funzionali allo scopo.
Un duo di attori straordinariamente capaci di trasmettere passione e abilità interpretativa, diretti egregiamente da un grande della regia, per un classico della cinematografia internazionale da vedere ed apprezzare.

censurableah  @  30/05/2011 13:41:44
   5½ / 10
La critica distrusse il film al suo apparire, per rivalutarlo parecchi anni dopo, chissà perché.....

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Zazzauser  @  28/03/2011 03:21:54
   8½ / 10
Eccezionale thriller di Hitchcock, specialmente per chi si approccia per la prima volta al genio del maestro inglese del brivido. Visionario, misterioso, teso, affascinante: una storia d'amore pregna di ossessione racchiusa da un thriller eccezionalmente costruito (il soggetto è il romanzo francese "D'entre les morts" di Boileau e Narcejac) e sviluppato secondo una sceneggiatura perfettamente tripartita, creata ad arte per coinvolgere lo spettatore ogni minuto di più con trovate e svolte narrative impreviste ed emozionanti. La magnifica fotografia, che pone l'accento sui temi chiave del film (la scissione dell'io, la realtà e la rappresentazione, il vero e il falso, la persona autentica ed il feticcio) e la straordinaria colonna sonora dell'aficionado di Hitchcock Bernard Herrmann contribuiscono a completare uno dei thriller più moderni della storia del cinema, capace a 50 anni dall'uscita dalle sale di lasciare a bocca aperta lo spettatore.
Impagabili le interpretazioni di un maiuscolo James Stewart e di un'evanescente Kim Novak dai capelli quasi diafani

rob.k  @  14/02/2011 15:44:12
   6 / 10
Rispetto ad altri di Hitchcock non mi è piaciuto tantissimo... Il finale abbastanza insulso, dopo aver costruito una trama abbastanza articolata... É invecchiato abbastanza male... Rimangono le ottime prove degli attori e la capacità registica di Hitchcock.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR pier91  @  04/02/2011 18:11:17
   9 / 10
Visto e rivisto più volte, lo trovo un film di straordinario fascino. Da denuncia il titolo italiano che mette la pulce nell'orecchio molto prima del dovuto.

clint 85  @  17/01/2011 01:32:10
   6½ / 10
Un buon film senza dubbio, non ho trovato il capolavoro che speravo e non me la sento di lodarlo piu del dovuto. Mantiene un buon ritmo per un'ora e mezza, poi il finale anticipato(che avevo sgamato sin dall'inizio) lo rende un po pesante!
Eccessive le 2 ore.

James_Ford89  @  29/12/2010 03:08:21
   10 / 10
Non c'è bisogno che io commenti il film in modo esplicito.
Tutto perfetto dall'inizio alla fine. Sensazionale Hitchcock

Gruppo REDAZIONE Cagliostro  @  23/12/2010 14:39:08
   10 / 10
guidox  @  19/12/2010 02:55:08
   8 / 10
pur essendo un gran film, non rientra nei miei preferiti di Hitch, c'è sempre stato qualcosa che mi ha frenato nell'apprezzarlo come altri suoi lavori.
resta comunque la parte psicologica ben curata e ben sviluppata soprattutto grazie alle interpretazioni degli attori, specie quella di James Stewart.
Kim Novak meravigliosa.
sul finale non sono totalmente convinto, forse è proprio quello il punto che non sono mai riuscito a focalizzare.

Invia una mail all'autore del commento marco986  @  30/11/2010 23:07:48
   10 / 10
Ennesimo capolavoro del maestro inglese.Grande Thriller con un ottimo James Stewart ed una splendida Kim Novak

7219415  @  19/11/2010 10:54:22
   9½ / 10
Bellissimo...io odio i film vecchi ma i thriller di Hitchcock sono veramente ineguagliabili...

SKULLL  @  05/10/2010 05:38:43
   10 / 10
Bellissimo dall'inizio alla fine. Il finale non poteva essere diverso. Giustizia è fatta.

Invia una mail all'autore del commento Gualty  @  30/09/2010 16:17:50
   7½ / 10
Tecnicamente sublime e psicologicamente interessante, è tuttavia troppo prolisso e diluisce in più di due ore un' ottima idea di fondo.
Discutibili alcuni espedienti onirici, che non hanno la lungimiranza di saper invecchiare con stile.

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