il piacere e' tutto mio (2022)

Una scopata che diventa un trattato di sociologia.
Non avevo grandi aspettative per questo film, non pensavo però di trovare un radical porn lessicale, fatto di cazzabubbole intime e personali di due personaggi che si raccontano e si intersecano non solo carnalmente. Pensavo, e speravo, in qualche momento più lieve e simpatico, magari condito con dei dialoghi più frizzanti e degli intermezzi da commedia. Invece ci sono solo chiacchiere da letto, tiritere stereotipate su una vita ordinaria di una donna insoddisfatta che non ha saputo, o voluto, renderla diversa o varia. Per un'ora abbondante ci si annoia un po', nella parte finale le cose si fanno leggermente più interessanti, ma complessivamente, tolte le discrete interpretazioni, di questo film rimane ben poco da ricordare con piacere.

Ex insegnante di religione e quindi bacchettona, "Desperate Widow" alla scoperta dell'importanza d'accettare il proprio corpo, non è chiaro perché.

Una donna di oltre 60 anni ha preso una decisione: incontrare un giovane escort in una stanza d'hotel. Non lo aveva mai fatto prima, anzi non aveva mai fatto sesso con altri uomini al di fuori di suo marito, morto due anni prima.
La donna è interpretata da una delle più brave attrici inglesi, Emma Thompson così straordinariamente realistica e naturale.
All'inizio prova imbarazzo, vergogna, paura. Quanti sentimenti contrastanti possono agitare una donna che dovrebbe sentirsi libera? Quanti dubbi e incertezze dietro un semplice desiderio che tanti uomini sono abituati a soddisfare con molta più disinvoltura?
Quella che paga un ragazzo giovane e attraente e' una signora sfiorita, o almeno così crede di essere ma è soprattutto una persona che non ha mai vissuto il sesso completamente. Forse lo ha visto nei film o l'ha sentito raccontare e lo vorrebbe sperimentare direttamente, come regalo che fa a se stessa, in un'età in cui si va in pensione da tante cose e soprattutto dalla vita intima.
E' un film che cerca di scardinare dei tabù ma che racconta soprattutto l'universo femminile così complesso e sfaccettato. In quella stanza d'albergo si esprimono tante versioni di quella stessa persona: femmina, madre, insegnante, vedova, amica, complice. C'è tutto un insieme di sentimenti e sensazioni che si possono vivere ancora e con piacere, lasciandosi trasportare.

A sessant'anni si può riscoprire la propria sessualità. Il senso del film sta in questo: riacquisire la carnalità del proprio corpo decadente ma che non ha avuto l'opportunità di avere un orgasmo, prigioniera di un matrimonio solido ma monotono dal punto di vista del sesso. Questa tragicommedia da camera con due soli personaggi principalmente ed ambientato quasi sempre in un'unica location è il confronto tra due personaggi che gradualmente si avvicinano, travalicano il normale rapporto fornitore/cliente e creano una bella intimità, nel rispetto dei ruoli ma con un quel qualcosa in più. l'immagine finale della Thompson nuda davanti allo specchio è commovente. Davanti ad un corpo non certo perfetto, dove si nata l'incalzare dell'età che avanza si vede una donna soddisfatta. Il piacere ed il sesso non hanno età e le differenze si possono annullare. Se non fosse per qualche divagazione superflua sarebbe un piccolo gioiello, tuttavia rimane un film interessante da vedere.