servo suo regia di Romano Scavolini Italia 1973
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servo suo (1973)

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locandina del film SERVO SUO

Titolo Originale: SERVO SUO

RegiaRomano Scavolini

InterpretiFrancesca Sebastiani, Cristea Avram, Lea Lander, Paola Senatore

Durata: -
NazionalitàItalia 1973
Generedrammatico
Al cinema nel Dicembre 1973

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Trama del film Servo suo

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Voto Visitatori:   7,00 / 10 (4 voti)7,00Grafico
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Voti e commenti su Servo suo, 4 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

alex94  @  18/01/2024 20:15:14
   5½ / 10
Personalmente lo trovo un lavoro non troppo riuscito,presenta una trama disarticolata appesantita da inutili lungaggini e da un ritmo discontinuo, fortunatamente si salva dal completo disastro grazie ad un cast che regala una prova dignitosa e ad alcune buone trovate visive della regia.
Si nota il tentativo di Scavolini di costruire un suo stile riconoscibile,peccato che la pellicola sia ben poca cosa non lasciandosi ricordare.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  22/08/2012 13:55:55
   6½ / 10
Poco facile incastonare questo film di Scavolini in un ottica di genere. Fondamentalmente è un noir, centrato sulla classica figura di perdente che viene assorbito dentro un meccanismo perverso che utilizza le sue frustrazioni per farlo diventare un killer professionista al soldo della mafia.
Allo stesso tempo comunque sono presenti anche delle digressioni che vanno oltre il genere suddetto per spaziare in altre direzioni come la spy story o anche la fantascienza considerando l'intermezzo dell'addestramento e le telecamere onnipresenti alla Grande Fratello.
La pretesa del regista di lasciare da parte i clichè del genere però si scontrano con un ritmo lento e lungaggini inutili, perdendo gradualmente di interesse. Malgrado tutto ci sono degli spunti buoni: il personaggio principale è veramente interessante per come si sviluppa nella sua vicenda tragica.

statididiso  @  28/08/2008 03:16:09
   8 / 10
non si è mai pronti per un finale così beffardo. per un pò di tempo (prima di venderlo), avevo avuto per le mani il vhs dell' "Olympia". L

voto: 8


1 risposta al commento
Ultima risposta 20/06/2009 01.23.44
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orsobruno77  @  08/01/2007 12:32:49
   8 / 10
Servo Suo - Romano Scavolini

È il terzo film di Scovolini che vedo e continuo a stupirmi di come e del perché il grande pubblico non lo conosca e apprezzi.

È veramente un genio, un maestro.

Questo è un film del 1972.

Come già avevo scritto per “un bianco vestito per Marialè”, ha fatto scuola e non poco. I suoi meriti non gli vengono riconosciuti e questo è un offesa per il cinema e chi il cinema lo ama.

Dal titolo e dal personaggio “Scavolini” mi aspettavo un film sulla mafia e sue interazioni politiche…invece mi si sviluppa davanti un thriller molto denso, in cui la mafia, ha un’importanza latente.

Ciò che risalta per tutto il film è l’indifferenza del personaggio principale; il suo essere cinico e indifferente alla vita, ai sentimenti è molto “Camus”.

Il film è ambientato nella Sicilia degli anni ’70, un uomo inglese vive in una specie di bidonville senza acqua corrente su un letto sfatto…nella camera, per terra libri “gialli”, sul comò una copia di playmen e vestiti sparsi…

I pochi soldi con cui vivere li guadagna dando lezioni di inglese e di vita ad un ragazzo su una sedia a rotelle figlio di un uomo ricco e potente…

Il film inizia proprio con un agguato al ragazzo, agguato i cui colpi non lo uccideranno, ma lo destineranno ad una vita diversa da quella di prima, una vita difficile.

Sarà proprio durante una lezione di inglese che scopriamo quanto tanto sia cinico e razionale il personaggio principale.

Parallelamente ci viene mostrata l’attività mafiosa di due grossi clan, e di come il padre del ragazzo, si dichiarasse “SERVO SUO” al capo clan, il quale gli promise vendetta garantita per la disgrazia del figlio.

Da qui in poi, la mafia non viene praticamente più menzionata.

Il padre del ragazzo fa seguire e studiare le abitudini dell’inglese, lo testa e poi lo mette alle strette quasi rapendolo.

Gli propone una via per uscire dalla miseria in cui viveva, gli propone soldi, tanti soldi.

L’iniziale reticenza dell’inglese è difesa da lui con frasi che mostrano la sua indifferenza anche alla sua di vita, che non gli importava di essere ucciso, non provava sentimenti verso niente e nessuno…poco dopo lo vediamo seguire un addestramento che gli insegnerà l’uso delle armi, la differenza tra una 38 e una 38 special…come uccidere e come non essere ucciso…come essere un killer.

Lo testano in continuazione, anche quando lo mandano a fare le prime missioni…un test continuo, tests che supera brillantemente, sotto lo stupore di un “grande fratello” che lo segue dall’inizio…

Ogni volta un colpo di telefono, una parola e da qui iniziano le sue missioni che lo portano in giro per l’Olanda e tra le gambe di una bellissima ballerina.

Questa è la trama…film scritto e diretto nel 1972!!!

Mentre lo vedevo mi venivano in mente films, tutti posteriori, con particolari simili nel soggetto, questo non ha fatto che aumentare ancora di più la stima verso il Maestro Scavolini.

Nikita di Luc Besson, una ragazza sbandata, tra droga e rapine finite male, cui la vita aveva solo tolto e dato nulla, senza prospettive se non quella di un’overdose o un proiettile in corpo, viene scelta da un’organizzazione e praticamente costretta a diventare killer…anche lei addestrata nel riconoscere le armi e nel loro uso.

Anche lei killer dormiente fino allo squillo di un telefono e di una voce che le sussurra la parolina che l’accende…

La regia è stupenda, anche se meno originale che in “un Bianco vestito per Marialè”.

Meno originale perché ho visto molto Sergio Leone nei suoi primi piani e ce n’erano molti.

Il resto è puro Scavolini, le inquadrature sempre imprevedibili e con angoli molto espressivi.

Il montaggio molto particolare con l’alternanza tra le immagini dal vivo e quelle dallo schermo del “grande fratello” che lo seguiva.

Un film da vedere.


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