mr smith va a washington regia di Frank Capra USA 1939
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mr smith va a washington (1939)

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locandina del film MR SMITH VA A WASHINGTON

Titolo Originale: MR.SMITH GOES TO WASHINGTON

RegiaFrank Capra

InterpretiJames Stewart, Jean Arthur, Edward Arnold, Thomas Mitchell

Durata: h 2.10
NazionalitàUSA 1939
Generecommedia
Tratto dal libro "Mr Smith va a Washington" di Lewis R. Foster
Al cinema nel Giugno 1939

•  Altri film di Frank Capra

Trama del film Mr smith va a washington

Jefferson Smith è il giovane sostituto di un vecchio senatore da poco deceduto. Da solo, Smith si oppone alla costruzione di una diga per appoggiare l'edificazione, sul medesimo territorio, di un campo nazionale di boy scout. Sconfigge il progetto e gli interessi economici dei suoi avversari con un discorso lungo 26 ore. Al termine cade svenuto per la fatica e il disgusto, ma il capo dei lobbysti, pentito, si autoaccusa di indegnità e si ritira.

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Voto Visitatori:   8,50 / 10 (23 voti)8,50Grafico
Miglior soggetto
VINCITORE DI 1 PREMIO OSCAR:
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Voti e commenti su Mr smith va a washington, 23 opinioni inserite

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Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  23/12/2023 21:59:01
   8½ / 10
Splendida commedia di Capra, con un iconico James Stewart nel ruolo dell'uomo semplice, di sani valori, stritolato dalle macchinazioni ed ambiguità del potere. Alla fine si spegne la TV col cuore più leggero e tanta più fiducia nell'umanità; peccato quella del film sia solo una favola.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  05/04/2021 11:57:16
   8½ / 10
Smith è classico cognome americano, rappresenta l'uomo medio nato e cresciuto nel credere in certi ideali della propria costituzione e nei valori della democrazia. Per cui quando l'uomo medio si ritrova senatore in quel di Washington non può che rimanere straniato di quel poco che è rimasto di quei valori ormai solo scritti su carta e fatti a brandelli dalla corruzione e dall'avidità. L'interminabile discorso dell'uomo medio/senatore Smith è un elogio al recupero di quei valori. Capra dirige sempre con mano solidissima ed il personaggio di James Stewart è diventato una vera e propria icona cinematografica per perseveranza e determinazione fino allo stremo delle forze.

Dom Cobb  @  12/06/2018 14:30:59
   9 / 10
Jefferson Smith, giovane capo dei Boy Scout, viene scelto come rimpiazzo di un vecchio senatore appena deceduto; egli si impegna fin da subito a svolgere il suo lavoro al meglio, promuovendo la costruzione vicino a un fiume di un campo nazionale per boy scout. Non sa che in realtà i suoi superiori cercano di manipolarlo, e che quello stesso territorio è destinato a ospitare una diga a scopo di lucro...
Sul finire degli anni '30, il decennio che ha visto il cinema maturare sotto ogni aspetto espressivo, la carriera di Frank Capra continua ininterrotta di successo in successo: il maestro dei sentimenti si attiene fedelmente alla sua consolidata formula narrativa, raccontando con il suo inconfondibile stile da fiaba moderna le contraddizioni e i lati oscuri della moderna società del progresso e dell'industria (E' arrivata la felicità), dell'uomo moderno (L'eterna illusione), fino alla differenza delle classi (Accadde una notte). Con questo "Mr. Smith va a Washington", tutto rimane invariato e le note familiari vengono pedissequamente ripetute, confermando la passione di Capra per la parte migliore di ciascuno di noi e della società in cui viviamo, parte che viene spesso e volentieri dimenticata o messa da parte in nome dei vuoti valori del materialismo e del capitalismo più sfrenato. E tutto ciò in un modo che lo conferma come una sorta di corrispondente live-action del coevo Walt Disney, di cui anche in questo caso non manca il solito, piccolo omaggio.


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In questo caso, la critica, più spietata e feroce del solito, si scaglia sulla politica, dove la corruzione evidentemente già dilagava all'epoca in cui il film venne prodotto, e giustamente causando dei tremendi scandali in specifici ambiti sociali. Certo, è da lodare il coraggio con cui la sceneggiatura di Robert Riskin affronta un tema così delicato, ma il tutto non riesce a sfuggire a una certa sensazione di già visto che inficia in parte il risultato finale. Insomma, ancora una volta ci tocca assistere alla solita serie di eventi ai quali precedenti film di Capra ci hanno abituato, senza alcun cambiamento o variazione,


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e situazioni che prima funzionavano ora hanno perso freschezza, risultando a tratti un po' macchinose: ormai la formula si conosce e non ci sono più sorprese di alcun tipo. Il tutto si salva solo grazie alla grande passione che Capra infonde in ogni singola scena, con alcune sequenze entrate di diritto nella storia del cinema in forza della loro potenza.


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Per il resto, gli attori si sforzano tutti al massimo, e a capeggiare la folta schiera è un immenso James Stewart, simpaticissimo e carismatico al punto giusto, capace di rendere amabile un'ingenuità che in mani meno capaci lo avrebbe reso una figura al limite del fastidioso. E' coadiuvato dall'avvenente Jean Arthur, anche se i villain (Claude Rains in particolare, con lo sfogo finale in cui finisce per autoaccusarsi) sono forse le figure più memorabili.
Con "Mr. Smith va a Washington", Frank Capra si dimostra perciò ancora sulla cresta dell'onda e un maestro di narrazione cinematografica, anche se si iniziano ad avvertire alcuni segnali di stanca e di ripetitività. C'è solo da sperare che le cose non peggiorino nei suoi prossimi lungometraggi.

topsecret  @  08/12/2017 14:55:12
   7 / 10
Capra...Capra...Capra...Capra...Capra...

Volevo vederlo da tanto tempo e forse per questo mi ero fatto delle aspettative piuttosto alte, forse troppo per quello che poi è stato il risultato finale.
La storia raccontata da Capra è piuttosto densa di retorica, al limite del grottesco, forse volutamente enfatizzata per esporre concetti di grande interesse e, purtroppo, sempre attuali, nonostante i tempi che cambiano. Forse è proprio il suo essere esagerata che non mi ha così entusiasmato, come invece mi sarei aspettato, ma non per questo la giudico negativamente.
MR. SMITH VA A WASHINGTON è uno dei film più rappresentativi, non solo nella filmografia di Capra e di James Stewart, ma anche a livello internazionale, riconosciuto da molti come un film degno, meritevole e capace di spunti emozionali e di riflessione importanti. Purtroppo non tutto di quello che racconta, a mio avviso, risulta così limpido e fluido, al netto di interpretazioni invece sentite e calibrate, e la voglia del regista di rimarcare certi concetti (libertà, corruzione e arrivismo politico, il coraggio e la speranza di cambiare le cose) sembra voler primeggiare a tutti i costi, anche a discapito di un po' di credibilità.
E' comunque un buon film che merita di essere visto e apprezzato.

pak7  @  22/05/2017 02:04:17
   8½ / 10
Importante e potentissimo film di Capra, forse sottovalutato.
Esistessero più persone come il signor Smith al giorno d'oggi, forse vivremmo in un mondo migliore. Consigliato.

Goldust  @  05/10/2015 17:35:54
   8½ / 10
Chi meglio di James Stewart poteva incarnare il medio-man idealista ed intraprendente tanto caro al regista, pronto a dare battaglia in difesa dei propri ideali perchè la verità trionfi? Chi meglio della deliziosa Arthur poteva guidarlo all'interno dei tortuosi meccanismi legislativi americani? Anche, se non soprattutto, grazie al loro strepitoso apporto la critica di Capra alla democrazia a stelle e strisce centra il bersaglio e dispensa divertimento e lezioni di senso civico in egual quantità; qualche passaggio eccessivamente demagogico o enfatico non rovina uno dei lavori più giustamente rappresentativi della sua produzione. Un film senza tempo, da vedere almeno una volta.

DogDayAfternoon  @  18/01/2014 17:00:12
   7 / 10
Un James Stewart quasi irriconoscibile da quanto è giovane è l'ottimo interprete di Jefferson Smith, senatore per caso che non vuole sottostare ai giochi e ai tramaci politici, fedelmente accompagnato da un altrettanto magnifica Jean Arthur, la vera promotrice delle forze di Mr Smith. Dialoghi appassionanti e mai banali, ottima regia (da ricordare che siamo nel '39), "Mr Smith va a Washington" pur non essendo un capolavoro è un film che ancora oggi si guarda volentieri, e che grazie all'argomento trattato sarà molto probabilmente per sempre attuale.

La mezz'ora finale è un po' sottotono rispetto al resto del film, oltre che troppo lunga. Ed è anche pura fantascienza: uno come Jefferson Smith non l'avrà mai vinta.

bm_91  @  04/12/2013 20:29:34
   9½ / 10
Credo che questo film debba essere annoverato come una delle perle del cinema, è meraviglioso. Un James Stewart memorabile e un Claude Rains sorprendente danno vita ad uno dei tanti capolavori di Capra. Imperdibile con scene da antologia.

7 risposte al commento
Ultima risposta 06/12/2013 17.36.16
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steven23  @  04/11/2013 20:54:25
   9½ / 10
Jefferson Smith è un giovane dai grandi ideali, lontano dal mondo della politica e dai suoi meccanismi spesso contorti e corrotti. Alla morte di un vecchio senatore viene suggerito il suo nome per sostituirlo: Smith è un brav'uomo, piuttosto ingenuo, piace ai bambini (i suoi boy scout) e di conseguenza può avere molta presa sulle famiglie. Insomma, l'individuo perfetto da giostrare e comandare a proprio piacimento dai senatori in modo da ottenere voti e, soprattutto, l'approvazione del progetto di una diga che porterebbe nelle loro casse lauti guadagni. Tutto prosegue secondo i piani fino a quando, a causa di un fraintendimento, lo stesso Smith presenterà un disegno di legge che prevede la costruzione di un campo nazionale per i suoi boy scout. Progetto che andrà a contrastare totalmente quello della diga visto che entrambi si dovrebbero costruire nei pressi del medesimo fiume.
Quello che all'apparenza sembra solo una banale incomprensione si trasformerà ben presto in una vera e propria battaglia. Smith si trova così a difendere da solo le sue ragioni, infangato nella reputazione da coloro che reputava amici e catapultato in breve tempo in una realtà non sua, fatta di menzogne, raggiri, false accuse e corruzione. Troverà appoggio solo dalla sua segretaria, l'unica che l'aiuterà nell'incredibile oratoria finale di quasi ventiquattrore.

Capra da un'autentica lezione di cinema in quello che, probabilmente, resta il suo film più cupo e pessimistico. Solo il finale ci regala un lieto fine, ma risulta talmente imprevedibile e forzato da portare a pensare che, magari, tanto lieto non è. E non sarebbe l'unico film nel quale il regista, sotto un finale all'apparenza colmo di ottimismo, nasconde una certa amarezza. E qui, a mio parere, sta anche la grandezza dello stesso Capra.
Tornando al film lo ritengo il suo migliore visto fin'ora. Una macchina perfetta, un incredibile quadro del sistema politico statunitense e, ahinoi, un film maledettamente moderno malgrado i settant'anni abbondanti sul groppone. Già, perchè gli anni passano ma il sistema lì dentro rimane grosso modo il medesimo.
Strepitoso il lunghissimo discorso finale di Smith intervallato dalle macchinazioni che Taylor compie nell'ombra, un gioiello per chiunque apprezzi il cinema, quello vero. E' veramente da brividi, un'escalation che si protrae inesorabile fino ai due minuti finali, quelli dell'incredibile svolta.
Immenso anche il cast, e non solo grazie a un enorme James Stewart (sempre più in alto nella mia personale classifica dei più grandi): Jean Arthur si mostra ottima comprimaria, così come impeccabile risulta essere Claude Rains, terribilmente convincente nei momenti di contrasto interiore quando deve scegliere tra la sua reputazione o la rovina di Smith.

Imperdibile!!!

alanwake  @  05/10/2012 17:48:10
   8½ / 10
Film veramente bello ed emozionante, soprattutto per tutti coloro che hanno radicato in se un senso di giustizia, continuamente offeso e violentato da tutti gli illeciti, raggiri e crimini perpetrati dalla nostra classe politica. Personalmente mi sono ritrovato a "tifare" per il protagonista con, e questo non mi accadeva da parecchie visioni, le lacrime agli occhi. E' pur vero che un simile trionfo della giustizia si può vedere solo in un film (o in un libro). La realtà è ben diversa, tanto che mi aspettavo un finale amaro; per una volta sono stato sorpreso dal lieto fine!
James Stewart perfetto per la parte. Davvero consigliato...

Testu  @  03/04/2012 14:43:56
   8 / 10

Un coraggioso capo scout contro i giochi di potere. Si apprezza e ci si stupisce del tema già così attuale e raccontato con spavalderia del denunciare i brogli burocratici e il controllo mediatico attraverso il mezzo inofrmativo allora più potente, la stampa, al fine di perseguire speculazioni edilizie. Il film è bello, patriottico fino alla lacrimuccia (anche se non sei americano) ma volendogli trovare dei difetti, Jeff è troppo incontaminato e idealista, poco umano, o almeno ai giorni nostri giorni appare così. Arriva addirittura a purificare l'animo di gente divenuta cinica, praticamente un prototipo potenziato di Clark Kent e sul finire, anche con l'amaro in bocca, mi sarei aspettato più fredda coerenza dal politico ex amico.

Un classico che ha una pellicina di buonismo in eccesso, ma bisogna considerare i tempi profondamente diversi e la situazione delicata di quegli anni.

Uno dei tanti avvertimenti cinematografici rimasti inascoltati e ancora validi nonostante tutto.

Gruppo COLLABORATORI atticus  @  20/01/2012 20:09:38
   9 / 10
Immaginate il nostro parlamento gettato nel più nero panico da una scheggia impazzita come Jefferson Smith, che spettacolo che sarebbe!
Il film di Capra, nonostante gli anni sul groppone, è più moderno che mai (purtroppo...) e l'idealismo universale di cui si fa portavoce è un colpo al cuore per ogni spettatore che crede ancora nei sani ed inviolabili valori democratici. Tutt'altro che buonista, Mr. Smith, come la gran parte delle opere del regista, nasconde al suo interno un profondo pessimismo sullo stato delle cose e sul conseguente degeneramento. Per fortuna la commedia non perde tempo in noiose prediche e regala uno spettacolo assolutamente irresistibile, a cui si perdona qualche eccesso di entusiasmo e qualche inevitabile cedimento retorico. Tutta la lunga parte finale in parlamento, con Smith che difende strenuamente il suo diritto ad avere parola, è un pezzo di cinema da antologia, interpretato da un GRANDIOSO James Stewart; non da meno la strepitosa Jean Arthur e Claude Reins.
Imperdibile.

Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  27/12/2011 09:13:43
   7½ / 10
Se non venisse subito dopo "E'Arrivata la Felicità" lo si apprezzerebbe molto di più. Invece in gran parte (la prima metà) ricalca l'altro film quasi perfettamente. Qui abbiamo anche altri temi (politica, corruzione, ideali) e in effetti come film funziona bene anche questo. E'un po'lunghetto e, personalmente, ho trovato esasperante il livello di propaganda degli ideali americani che continuamente Capra rimarca per tutto il tempo. James Stewart però è veramente eccezionale. Ennesimo finale un po'tirato via per Capra.

dave89  @  04/03/2010 00:28:06
   8½ / 10
altro bel film di capra...insistere per raggiungere un ideale in cui si crede

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  15/11/2009 17:39:09
   7½ / 10
Non riesco ad essere generoso con questo film come hanno fatto chi mi ha preceduto!
A mio avviso la parte finale in tribunale è eccessivamente retorica e improbabile e in questo si vede come i settant 'anni passati sono troppi...
A mio avviso tra quelli che ho visto di Capra è quello invecchiato meno bene!
Rimane comunque un film godibilissimo dove pochi uomini coraggiosi lottano per cambiare il "futuro" del paese anche a costo della carriera...
Forse è il mio pessimismo per i tempi che corrono che non mi fa vedere questo "futuro" dipinto da Capra...

Invia una mail all'autore del commento wega  @  08/11/2008 10:08:16
   8½ / 10
Se c'è una pellicola che nella filmografia di Capra rappresenta il trionfo degli ideali per caparbietà nel rincorrerli, "Mr. Smith va a Washington" è decisamente il film che emerge. Nove anni prima di "Lo Stato dell' Unione" un altro prodotto che parla di politica dal suo interno, quello con S. Tracy però fu il primo che trattava direttamente l'elezione a Presidente degli Stati Uniti. Il personaggio di James Stewart, in questo caso, svolge la stessa funzione da estraneo che viene catapultato in un nuovo mondo, e la caratterizzione è la stessa: idealismo e sani principi etici. La collocherei tra le screwball comedy americane, Jefferson Smith è decisamente un tipo svitato, che, da tranquillo e dichiaratamente ingenuo scout di provincia, si porterà la sua gabbia di piccioni alla prima visita al Senato. Tutta la struttura è sostanzialmente simile al film del 1948, ma la sceneggiatura qui è decisamente più articolata e riuscita, con una cinica denuncia alla stampa degna del miglior Wilder; le situazioni che si creano sono le medesime, con l' amore che svolge un ruolo fondamentale in tutta la vicenda. Il mondo di Capra è in parte così bello che valica il concetto di realismo, come sempre al regista riesce di rendere sublime qualsiasi forma di retorica e ad emozionare nei suoi classici controcampi dei primi piani. Grandissimo cast di caratteristi, e come sempre Stewart è il più grande.

5 risposte al commento
Ultima risposta 13/11/2008 15.34.14
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tarantino92  @  11/07/2007 08:49:28
   8 / 10
non male

divertente a mio parerere

quaker  @  23/04/2007 22:40:44
   10 / 10
1939 - 2007... sono 68 anni! ma questo film - chiaramente datato - rimane un capolavoro assoluto, un'opera geniale di film politico, realizzato da un povero emigrante italiano, arrivato in America letteralmente con le pezze al c. e che, solo per le sue capacità, è riuscito a diventare uno dei più grandi registi di tutti tempi: questo è stato Frank Capra.
La prima volta che lo ho visto (tanti anni fa) ci ho pianto sopra. Capra è un genio del cinema, e, per giunta, fa dei film che esaltano i buoni sentimenti (cosa molto più difficile che facendo film "cattivi").
Qui sono rappresentati, dentro una storiella, il profondo valore morale del senso civico, la politica buona, la semplicità e la forza superiore dell'uomo giusto, ma anche la storia tutta democratica dell'America e della sua Costituzione che ha costruito la fortuna degli Stati Uniti d'America.
Si può dire che è retorica da due soldi, che personaggi come Jefferson Smith non possono esistere, che i buoni sono stupidi e zuccherosi, i cattivi troppo cattivi, che le brave ragazze non saranno mai preferite alle figlie dei senatori.
OK, OK tutto questo si può dire: ma l'America (per intenderci: la Nazione che ci ha salvato le chiappe dal Nazismo) si è costruita proprio così, piaccia o non piaccia.
James Stewart merita come sempre una menzione speciale, anzi qui forse specialissima, insieme con l'attore che recita la parte del Presidente del Senato...
Ed infine F. Capra, con il suo tocco leggero, ci dà anche una lezione di diritto costituzionale di eccellente livello, senza farla pesare in alcun modo.

The Monia 84  @  29/12/2006 12:11:41
   8½ / 10
Un grande film proveniente dall'epoca d'oro del cinema hollywoodiano. Enorme capacità di Capra nel donare spettacoloe nel dirigere gli attori (grande la Arthur!).

Dick  @  17/06/2006 02:28:08
   8½ / 10
Film che risulta ancora attuale con un giusto miscuglio di commedia e serietà che però in alcuni casi non mi ha convinto al massimo, anche se nel complesso l' ho trovato riuscito.

Epicuro  @  28/03/2006 21:38:24
   9 / 10
Un bellissimo film di Capra (anche se, personalmente, gli preferisco "Accadde una notte" e " È arrivata la felicità")!

el bobo  @  28/01/2006 11:50:29
   9 / 10
eccezzionale, perfetto e completo in ogni sua forma...del resto Capra è Capra!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  06/07/2005 11:48:10
   9 / 10
Magistrale commedia nera, ritratto del mondo della politica, e secondo me una delle migliori opere sull'argomento. E' il film simbolo del New Deal Roosveltiano di cui Capra era il portavoce cinematografico, anche se alla fine il quadro che da del mondo politico è molto amaro e poco ottimista.

Geniale James Stewat, che alla fine si fa in 4 per non cedere mai la parola per tantissime ore in aula. Un grande cast, la Arthur e il grandissimo James Stewart su tutti.

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