lenny regia di Bob Fosse USA 1974
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lenny (1974)

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locandina del film LENNY

Titolo Originale: LENNY

RegiaBob Fosse

InterpretiDustin Hoffman, Valerie Perrine, Jan Miner, Stanley Beck

Durata: h 1.52
NazionalitàUSA 1974
Generebiografico
Al cinema nel Luglio 1974

•  Altri film di Bob Fosse

Trama del film Lenny

Alla fine degli anni Sessanta il comico americano Lenny Bruce scandalizza i benpensanti con un tipo di comicità greve e aggressiva, fatta di volgarità ma anche di sberleffi al potere e all'establishment. Sposato con la spogliarrelista Honey Harlowe, anche nella vita privata non si comporta in modo meno burrascoso.

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Voto Visitatori:   7,74 / 10 (17 voti)7,74Grafico
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Voti e commenti su Lenny, 17 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

stratoZ  @  12/03/2024 19:44:39
   8 / 10
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Splendido film di Fosse che dopo il grande successo di Cabaret si dedica alla biografia di uno dei personaggi più controversi della storia americana. Visto con gli occhi di oggi ci si scandalizza meno e probabilmente la comicità di Lenny Bruce è diventata di uso quotidiano, quantomeno nelle nuove generazioni, ma proprio per questo si capisce quanto influente sia stato e se si contestualizza al periodo quanto coraggioso e sopra le righe sia stato il suo personaggio.

Dustin Hoffman, in una delle sue tante interpretazioni eccezionali, interpreta questo comico dal caratteristico umorismo nero, portabandiera di una comicità atta a scardinare e dissacrare le sovrastrutture ormai radicate nella società americana e viste con un senso di sacro, spaziando dalla religione al razzismo al perbenismo borghese, fino alla sessualità, ciò che stupisce non è soltanto la verve del comico quanto l'acume delle sue considerazioni che probabilmente davano così fastidio perché avevano un fondo di verità maggiore rispetto alle convenzioni del periodo, questo causerà una forte indignazione della società del tempo e Lenny sarà preso di mira dalle autorità che continuamente lo arresteranno e subirà diversi processi.

Tante sono le sequenze del film che rimangono impresse nella mente a partire dai vari sketch presentati qui, come ad esempio quello famosissimo sul razzismo, citato ancora oggi, se non sbaglio da Ricky Gervais, in cui ripete all'infinito la N-word fino a farle perdere totalmente il suo significato, un po' una dimostrazione di come abbattere i tabù facendoli entrare nella quotidianità tolga quell'accezione negativa alla parola.
Oppure il discorso tra i film sporchi e puliti, paragonando quelli a tematica religiosa pieni di violenza e omicidi con i film erotici considerati inadatti ai bambini, un fantastico modo di dissacrare la società borghese del periodo, farebbe scalpore anche oggi, figuriamoci al tempo.

Il montaggio rende il film particolarmente spezzettato tra la vita professionale e quella privata del protagonista, entrambe particolarmente burrascose, con lo stesso rapporto con la moglie fonte di problemi a causa delle loro dipendenze e qualche difficoltà economica e con la legge, per poi arrivare alle parti del tribunale che lasciano un forte amaro in bocca, con questa istituzione sorda nei confronti della voce di Lenny, con la quale il protagonista si scontra e perde sempre e a prescindere, non importa quanto sia valida la sua argomentazione, quanto scardini con le sue parole i preconcetti del giudice o dell'accusa, dando una sensazione quasi soffocante, mostrando anche una forte ipocrisia della società americana che si professa da sempre portatrice di libertà ma che allo stesso tempo ingabbia un artista che fondamentalmente non aveva fatto del male a nessuno.

Fosse dirige un film visivamente splendido tra la fotografia in bianco e nero, molto fumosa, tipica dei locali frequentati da Lenny a base di sigari e wiskey, che potrebbe assomigliare a quella di qualche ganster movie/noir del passato, mista ad un taglio più netto nelle parti del tribunale a sottolineare la differenza. Hoffman è gigantesco, perfettamente in parte, imbambolato nella prima parte in cui ancora Lenny era un comico innocuo e un fiume in piena nella seconda, sia sul palco che nelle personalissime arringhe in tribunale.

Un gran bel biopic sulla vita del comico ma anche una forte denuncia sulle ipocrisie della società democratica.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR wicker  @  11/08/2021 19:57:41
   7½ / 10
Buon incrocio tra il biografico e la denuncia per un film che spiazza dall'inizio alla fine con scene di comicità scorretta e una vita condotta sempre all'insegna della sregolatezza e dell'improvvisazione .
Bruce era avanti e come altri ,Kaufman ad esempio, non è stato capito se non postumo.
Hoffman gli regala un'interpretazione sentita e coinvolgente così nei monologhi così come nei battibecchi quotidiani con la compagna ( un'ottima Perrine).

VincVega  @  12/05/2020 17:58:30
   8½ / 10
Un uomo che combatteva l'ipocrisia e la censura negli Stati Uniti degli anni '50 e '60, a suon di stan-up comedy. Talmente avanti per quel periodo, che hanno tentato di tarpargli le ali in qualunque modo. Bob Fosse è perfetto anche nel mostrare la vena autodistruttiva di Bruce.
Fantastico Dustin Hoffman a dargli molteplici sfaccettature, ma grande nota di merito va data anche a Valerie Perrine.
Scelta perfetta del bianco e nero.

DarkRareMirko  @  29/07/2019 23:30:30
   9 / 10
Mi è piaciuto molto; Hoffman memorabile, in una delle sue migliori interpretazioni in assoluto.

Il bianco nero, di una finezza e di un'eleganza unica, da plusvalore ad una pellicola credibile, che fa riflettere oggi come allora (sia contro, si a a favore di Bruce).

Fosse ci sapeva davvero fare con i film; buona anche l'idea di mischiare interviste con esibizioni del comico che, via via, si trasforma in una sorta di profeta.

DogDayAfternoon  @  25/08/2016 18:42:50
   5 / 10
Un film costruito in maniera abbastanza particolare, come una specie di lunga intervista alle persone che più hanno influito nella vita di Lenny Bruce. Pero boh, sinceramente non ho assolutamente capito e apprezzato la comicità del protagonista, cioè dovrei ridere perché uno dice tet*te, cu*li, ecc.?? Pur provando in qualche modo a contestualizzarla, mi è sembrata una comicità parecchio penosa (parlo di quella proposta nel film, che non so se corrisponda alla realtà ma presumo di sì).

Fatto bene nulla da ridire, ma Lenny Bruce non mi è sembrato un personaggio meritevole di biopic.

Gabo Viola  @  29/10/2011 18:01:35
   8 / 10
Bruce...una personalità non meno lacerata, selvaggia e riflessiva di quella di Jim Morrison. Ha pagato con il marchio dell' infamia la sua libertà e la voglia di mettere in dubbio le regole ripugnanti di una società che al mondo si professa come immacolata. L' America dei tele evangelisti, dei criminali al potere, dei pro life, degli educatori. Personaggio inimitabile che ha ispirato tanti ribelli ma di cui spesso si scorda il nome a favore di esili marionette da stadio. HICKS, BRUCE, CARLIN, PRYOR hanno rinnovato i glaciali strali che prima erano appartenuti a Marziale e Petronio. Fondamentale personaggio dell' america del '900.

baskettaro00  @  14/01/2011 22:00:13
   7½ / 10
Uno straordinario Hoffman per la biografia dell'anticonformista politicamente scorretto lenny Bruce.
Il film analizza la sua vita dentro e fuori il palcoscenico, soffermandosi molto sul carattere di Lenny.
Brava Valerie Perrine.
Azzeccato l'uso del B/N.
8-

Cannibal Bunny  @  05/12/2010 19:43:36
   7 / 10
Una storia che lascia addosso un profondo senso di tristezza e tanta, tanta rabbia.

JOKER1926  @  20/10/2010 19:51:54
   7 / 10
Un sempre grande Dustin Hoffman si incarna nel 1974 nell’icona di Lenny comico statunitense reso grande dal suo modo di fare, dal suo modo di essere.
“Lenny” e’ un film che ha il compito quindi di trasportare sullo schermo la vita e le caratteristiche mentali di tale personaggio, di tale comico, “Lenny” attraverso un’ottima sceneggiatura e un buonissimo montaggio risulta essere un’elegante pellicola che, partendo da spunti drammatici, e’ da catalogare nel genere Biografico.

La regia di Bob Fosse offre un’artistica fotografia in bianco e nero, grazie a delle particolari inquadrature poetiche e brillanti, vedere quella della bambina di Lenny mentre mangia, regala maggiore enfasi al prodotto.
Senza dimenticare però ciò che resta del lavoro tecnico, ovvero grandi gli attori, Hoffman sensazionale.
“Lenny” e’ una pellicola molto parlata, pellicola che cerca attraverso diverse sfumature di portare alla luce dello spettatore la vita dell’artista evidenziandone costantemente i vizi, le virtù e i momenti oscuri.
Il finale e’ meraviglioso, sigillato da una fotografia asciutta e’ di grande impatto, impatto che si ricava proprio dalla pacatezza e dalla nudità psicologica del soggetto, a questo punto da acclamare il dibattito in tribunale tremendo, aspro e commovente.

Essere artista, cioè essere non convenzionale porta conseguenze, Lenny fra battute, ritenute scottanti, portava avanti, magari improvvisando, un piano concettualistico più che geniale palese, ma l’evidenzia e’ spesse volte oscurata, repressa…

JOKER1926

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gatsu  @  27/02/2010 12:20:09
   7 / 10
Interessante film, preso da un dramma teatrale, che mostra un'ottima prova di Dustin Hoffman qui impegnato nei panni di un comico, non proprio pulito nei suoi monologhi, che aggredisce il pubblico criticando il sistema. Nel centro della pellicola c'è grande intensità e sembra girare tutto a meraviglia ma la seconda parte perde qualcosa. Pungenti, a volte, i dialoghi. Dopo il meraviglioso "Cabaret", Bob Fosse si conferma un abile architetto.

bulldog  @  16/07/2009 16:03:59
   6½ / 10
ottimo Hoffman,regia scarsa,prodotto accettabile.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Blutarski  @  02/05/2008 15:35:34
   8½ / 10
Grandissimo Lenny che entrava benedendo il pubblico col microfono. Un genio della satira massacrato da un sistema giudiziario moralista, ridicolo e ipocrita. Una società di me.rda insomma dove un individuo definito la 'coscienza d'America' è acclamato dal pubblico perchè risponde a un sentimento di ribellione comune verso qualsiasi forma di censura morale. Ed è in fondo un problema tanto lontano oggi? certo che no. Finchè uno stato può ancora permettersi di dire a un uomo come non deve esprimersi qualsiasi critica verso qualsiasi forma di totalitarismo (fascismo, comunismo ecc) è illegittima. E' allora non c'è democrazia in un paese del genere e in nessun paese che democratico si definisce e in cui la costituzione afferma il diritto a esprimere il libero pensiero e ovviamente il diritto di essere ascoltato (Art.21 della costituzione italiana e il primo emendamento della costituzione americana). Tuttavia questo accade sempre più spesso oggi, tali principi non sono stati tramandati alle nuove generazioni e appare normale l'espropriazione di questo diritto come succede in Italia con Luttazzi (ma anche verso giornalisti come Paolo Barnard ad esempio), o piuttosto come accade sottilmente in America attraverso una televisione iperconservatrice come la FOX. E' per questo che nelle ultime scene del film Bruce si rivolge alla corte urlando <<voi avete bisogno di me!>>, non era un consiglio..

Ogni nazione dovrebbe introdurre un nuovo comma al diritto di parola e cioè il diritto di satira non solo per l'individuo, ma come diritto di un'intera società. E introdurrei pene severe per chi cerca di alienarlo. Ad esempio come propone Luttazzi (il celebre 'comma Luttazzi'), se si usa la 'causa milionaria' come strumento intimidatorio e poi la si perde (vedi Berlusconi) quei milioni dovranno essere dati chi si accusa e non solo aggiungerei anche i danni morali più ovviamente le spese giudiziarie.

Grandissimo Dustin, interpretazione magistrale. Regia ottima, frappore un monologo accompagnato da intermezzi della sua vita era forse l'unico modo per dare un senso alla vita di Lenny Bruce. Film bellissimo!

The Monia 84  @  30/04/2008 11:13:25
   8½ / 10
Una bellissima fotografia in bianco e nero incorona una superba interpretazione di Dustin Hoffman. Tanti dialoghi strabordanti di messaggi contro la censura e contro certi dogmi della società americana del tempo. Bob Fosse torna nel mondo dello spettacolo dopo il grande successo di critica e pubblico di Cabaret, regalando forse un film ancora superiore: fantasioso, satirico e fortemente ribelle. Documentaristico e (unico difettuccio microscopico) un po' troppo di parte, anticipa Man on The Moon di Milos Forman di più di vent'anni.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  28/04/2008 23:56:27
   8 / 10
Lenny Bruce è stato probabilmente uno dei più grandi comici esistiti. Il suo stile irriverente (a quei tempi "osceno") ha schiaffeggiato il perbenismo dell'America che lo ricambiò perseguitandolo fino alla sua prematura morte. Bob Fosse dirige questo biopic in maniera eccellente, con una suggestiva fotografia in bianco e nero e mettendo in contrappunto la sua vita con le performace comiche condotte da un Dustin Hoffman a suo perfetto agio con il personaggio.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  06/03/2008 11:41:22
   8½ / 10
La storia di Lenny Bruce è quella di un uomo che negli anni sessanta ha scandalizzato l'America dicendo dentro ad un microfono su quante falsità convenzionali e su quante vuote apparenze si fondava il paese più potente del mondo. Commediografo, comico, scrittore, Lenny Bruce cade nella follia della droga e per questo, ma soprattutto per i suoi spettacoli viene perseguitato dalla legge, arrestato e condannato più volte.
Bob Fosse, un regista spesso sottovalutato, dirige un Dustin Hoffman perfetto che ci regala un'immensa prova da attore.

harry stoner  @  28/09/2007 01:03:02
   9 / 10
Bellissimo film che ripropone l'esistenza turbolenta e anticonformista di Lenny Bruce,noto fantasista teatrale.Scelta perfetta per gli attori con un Hoffman superbo e la Perrine ottima giustamente premiata a Cannes come miglior attrice.

Gruppo REDAZIONE maremare  @  03/03/2007 00:05:50
   8 / 10
Grande prova d'attore, diretto da un regista non valutato a dovere

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