la fuga di martha regia di T. Sean Durkin USA 2010
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la fuga di martha (2010)

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locandina del film LA FUGA DI MARTHA

Titolo Originale: MARTHA MARCY MAY MARLENE

RegiaT. Sean Durkin

InterpretiHugh Dancy, Elizabeth Olsen, Sarah Paulson, John Hawkes, Brady Corbet

Durata: h 1.41
NazionalitàUSA 2010
Generedrammatico
Al cinema nel Maggio 2012

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Trama del film La fuga di martha

Martha fugge all’alba, attraverso i boschi, dalla casa in campagna dove ha vissuto due anni insieme alla piccola comunità che l’ha accolta come parte della famiglia, al costo di un prezzo psicologico altissimo che la ragazza forse non finirà mai di pagare. Torna dalla sorella, l’unica rimasta della sua famiglia d’origine, nella bella e borghese casa delle vacanze, nel Connecticut, che Lucy ha preso col marito. Ma è una scelta obbligata, un luogo non suo, nel quale, al disagio di un presente ancora senza una collocazione affettiva stabile e senza un progetto di vita per il futuro, si somma, nella mente di Martha, il ritorno incontrollabile di un passato rimosso e devastante.

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Voto Visitatori:   6,48 / 10 (25 voti)6,48Grafico
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Voti e commenti su La fuga di martha, 25 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Thorondir  @  14/09/2022 11:48:20
   5½ / 10
Ok il sottile psicologismo, ok il confronto tra mondi diversi ma ugualmente costrittivi e impositivi (questa sorta di comune del male e la famiglia alto-borghese), ok la scelta di non raccontare un passato nebuloso che rende tutto indefinito e precario. Ok tutto. Il problema sta nel fatto che la sceneggiatura del film viaggia costantemente di prima: non solo non si comprende cosa sia realmente la "comune" da cui fugge la ri-nominata Martha, ma il suo personaggio rimane intrappolato, senza una reale evoluzione, né negativa né positiva. Ancora: quando sembrerebbe che stia per esplodere la situazione tra Martha e la sua famiglia (sorella e marito di lei) il tutto non esplode mai. Si allude, al massimo si litiga, ma l'ambiguità non diventa mai disturbante. E quasi la scrittura ne sia consapevole ecco arrivare incursioni alla "Funny Games" che non ci dicono nulla di diverso da quello che già si era capito e cioè che quella comunità è tutto tranne che un paradiso libertario di amore e comprensione. Insomma, a conti fatti è un film che decide di trattenersi così tanto che alla fine rimane fermo.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR dubitas  @  06/09/2017 23:55:51
   7½ / 10
La fuga di Martha è un film che parla del dolore e della sua incomunicabilità. Da subito nello sguardo della protagonista si nota l'amara condivisione di un segreto traumatico. Martha è uscita da una comunità di sostegno per drogati, dove ha cercato -invano- di trovare una stabilità psicologica, ma si è trovata a fare i conti con una realtà del tutto inaspettata. La fuga e l'arrivo a casa della sorella non miglioreranno le cose, perché i fantasmi del passato le continueranno a bussare alla porta. Il rapporto difficile con la sorella, che è anche espressione di un modo di vivere opposto - una donna ordinaria che cerca una realizzazione nel matrimonio e desidera un figlio - si aggiunge come nota dolente al bagaglio di ricordi incancellabili che Martha si porta con sé dopo l'esperienza nella comunità. Il risultato è una situazione di confusione mentale (all'inizio), che sfocia poi nella paranoia pura, un aspetto che è affrontato con un estrema lucidità e realismo, e che riesce a creare un grande coinvolgimento emotivo. La paura di Martha diventa anche paura dello spettatore. Si ha il sentore di un ''eterno ritorno'' : i ricordi, pesanti come macigni, sembrano prendere veramente corpo, e non soltanto come immagini oniriche, bensì come oggetti della realtà : una telefonata, rumori equivoci del tetto, una mano che si insinua fra le gambe. La fuga di Martha è esattamente l'opposto di quello che si direbbe un'avventura di formazione, anzi è un 'esperienza di deformazione e di divisione, che, a livello intrapsichico, si manifesta nell'alternanza fra una Martha sofferente e malinconica e una dominante, che è stata educata al cinismo e ad essere ''maestra e leader'', ruolo che non le si cuce, e che tuttavia ritorno con forza, con tutto il suo tragico orrore. E' un film spiazzante, che descrive l'universo della psicosi in modo affascinante, il cui unico difetto - forse - è la lentezza narrativa, che tuttavia risulta funzionale alla creazione di un clima di angoscia, in cui gradualmente lo spettatore si immerge, fino ad un finale che ricorda, per certi versi, la tragica conclusione di un film horror.

Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki  @  16/11/2015 21:39:51
   7½ / 10
Che le Olsen sapessero recitare francamente è stata una scoperta, poi in realtà approfondendo ho scoperto che si trattava della sorella più piccola delle 2 arcinote e i conti tornavano. Dietro a Durkin c'è la produzione di Antonio Campos che di soggetti affetti da psicosi ne ha fatto un denominatore comune nella sua filmografia.
Durkin frammenta la narrazione, senza didascalie tra flashback e presente, tanto che inizialmente ho inciampato nell'orientarmi tra esse, in generale scricchiola la tripartizione della personalità di Martha, Marcy May, Marlene, nonostante una piattura nella seconda ora la costruzione di Martha è il punto nodale del film, il contrasto del mondo selvaggio indotto nella mente (il bagno nudo) con le apparenze borghesi, e in secondo luogo quando sembrano superate tornano i demoni della vita precedente inizialmente ritenuti semplici reminiscenze oniriche in realtà ben radicate nella mente. La Olsen stupisce perchè tra un Hawkes che quei panni li ha nel sangue e una Paulson versione borghese protettiva non ti aspetteresti di vederla uscire vincitrice, eppure talvolta bastano quegli occhi per calamitare lo spettatore,

8 risposte al commento
Ultima risposta 03/02/2016 09.02.58
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sixx79  @  29/10/2015 15:24:37
   5 / 10
Non ci si fa ad arrivare alla fine.

Peccato, perché concordo con il tema interessante.

AMERICANFREE  @  22/11/2014 22:15:27
   6 / 10
troppo lento a tratti noioso. Occasione persa perche' le basi di un ottimo film c'e'.

1 risposta al commento
Ultima risposta 22/11/2014 22.16.44
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Gruppo COLLABORATORI Invia una mail all'autore del commento ilSimo81  @  31/10/2014 17:22:34
   7 / 10
Quando sente che è ora di prendere le distanze dalla setta di cui è stata parte per due anni, Martha decide per la fuga. Il soggiorno presso l'accogliente sorella non interrompe il viaggio interiore del suo animo confuso, solitario e fragile.

"La fuga di Martha" ("Martha Marcy May Marlene") è un esperimento riuscito a metà.
La pretesa di fondo è quella di ricostruire la psiche di una ragazza dall'animo inquieto, in fuga perenne, alla ricerca di sé e del suo posto nel mondo. Psiche fragile di una giovane scappata di casa, ulteriormente minata dai due anni di militanza in una setta costituita su discutibili regole autoimposte: esperienza che lascerà uno strascico drammaticamente bizzarro di comportamenti e paranoie. Smarrimento esistenziale, nomen omen: Martha, Marcy May, Marlene è come dire una, nessuna e centomila.

Sean Durkin esprime un talento interessante in questa pellicola, realizzata egregiamente dal punto di vista tecnico-artistico: la fotografia è attenta, costellata di ombre e colori cupi; il suono è ovattato, fatto di dialoghi sottovoce e di lunghi silenzi, e solo raramente interrotto dal graffiante fragore delle scene più vive e disperate. Molto efficace l'espediente dei flashback, necessari per rievocare il recente passato di Martha e intrecciarlo con il filo regolare della narrazione.
C'è da dire che modi e tempi della paranoia, sensazione protagonista della storia di Martha, dettano persino il ritmo del film: un passo esasperatamente lento, una falsa attesa di un climax che in realtà non arriverà. Prezzo della coerenza esacerbata e controproducente: movimentare l'ultima mezz'ora avrebbe rivitalizzato una visione piuttosto appesantita.
Nessun rilievo particolare sul cast, essenzialmente messo in ombra dalla eccellente interpretazione della giovane Elizabeth Olsen (bravura che tutto sommato non ha ancora trovato pari seguito nella filmografia successiva della giovane attrice) nei panni della bella, ruvida e perduta Martha.

Il giovane regista mostra la sua documentata conoscenza del fenomeno delle "famiglie", modeste sette incentrate su leader carismatici alla Charles Manson o Jim Jones. Cionondimeno, il regista non spiega le filosofie ispiratrici della famiglia gestita dal bizzarro Patrick, riportandone soltanto talune dinamiche quotidiane (peraltro vagamente sconclusionate e contraddittorie fra loro). Da questo punto di vista, nettamente superiore l'analisi psicologica del leader fornita in film come "The Sacrament" (2013).
Inevitabile riconoscere che "La fuga di Martha", per quanto lo faccia in maniera meno cruda, ricalca i passi del percorso violento e ribelle compiuto da Sherry nel superlativo "Mouth to mouth" (2005).

Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  14/01/2014 10:20:27
   6 / 10
Non si può dar torto a chi resta irritato da un film di tale presunzione e così scarsa resa.
La fuga di Martha vuole essere un ritratto psicologico di un trauma, una vita che non può riprendere perchè fortemente provata da chi ha giocato con la tua psiche.
Purtroppo il film non riesce non solo a dare un vero quadro d'insieme alla figura di Martha ma nemmeno la sceneggiatura è in grado di risolvere i punti più discussi.
Si vorrebbe approfondire la tematica dell'ossessione ma non emerge, il rapporto tra sorelle, ma non abbiamo sufficienti elementi, le manipolazioni psicologiche della setta che nemmeno ci vengono ben spiegate e allora ci resta un film ben interpretato che sa farsi seguire ma non ha nulla da dire.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  12/04/2013 11:13:58
   3 / 10
Questo regista sbruffone crede di aver detto tutto lui? Crede davvero di aver prodotto una ventata di novità? Ma fammi il piacere caro Durkin, questo film mi sembra di averlo già visto decine di volte.
Nessuna spiegazione, nessuna motivazione in quello che i protagonisti fanno. Ragion per cui, non ho avuto alcuna motivazione nel vederlo!
Un'introspezione psicologica noiosa, odiosa, tediosa... 'na rottura de cojoni.
Peccato. La location e la regia potevano essere un buon input per la riuscita di questo (obbrobrio di) film.

barone_rosso  @  05/01/2013 17:15:03
   2 / 10
Uno dei film piu' brutti e insulsi dell'anno. Solito drammone "psicologico" (ovvero buona scusa per buttarci dentro elementi a caso, tanto è psicologico, quindi non c'è bisogno di dare un filo logico alla trama...). Ho una brutta notizia cari regista/sceneggiatore: il pubblico non è malato di mente come la protagonista, per cui i soldi al cinema li vorrebbe spendere per un buon motivo...

edo1966  @  21/10/2012 17:45:17
   4 / 10
Mi aggancio 6 commenti sotto a Sandrone 65 ma tolgo 1 voto per il finale...........

Gruppo COLLABORATORI SENIOR HollywoodUndead  @  17/08/2012 21:01:32
   8 / 10
Ottimo film indipendente che prende tantissimo spunto dal mitico "Mouth to mouth", con qualche piccola citazione ad "Arancia meccanica" e "Funny games". Il film regge per tutta la sua durata grazie all'interpretazione della giovane e bella protagonista. Incredibile che c'è voluta la più piccola delle sorelle Olsen per vedere un film decente nella loro filmografia di famiglia. Buona la regia, ottima la fotografia, solo la sceneggiatura ha dei punti poco chiari.
Finale non proprio all'altezza, ma considero questo film un degno erede di "Mouth to mouth", quindi metto solo un mezzo voto in meno rispetto al kolossal di Alison Murray.

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farfy  @  23/07/2012 20:37:52
   7½ / 10
Un film tosto e delicato allo stesso tempo....realista ed efficace....bravi gli attori

Invia una mail all'autore del commento viewer  @  16/07/2012 11:45:54
   6½ / 10
Film a sfondo psicologico con tinte un po weird e un po' noir. Buona la regia ed il montaggio. La sceneggiatura invece resta un po' carente. Ho apprezzato lo sviluppo della trama su fasi temporali diverse, molto meno il finale. A livello di sceneggiatura penso si potesse osare un po' di più.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  03/07/2012 15:56:28
   7 / 10
Senso di colpa e vergogna inducono la giovane Martha a non rivelare nulla del suo recente passato.Accolta in una bella residenza sul lago dalla sorella Lucy e da suo cognato giustificherà i due anni trascorsi senza dare notizie in modo vago.In realtà è stata l'ennesima schiava di una specie di setta,nessuna religione o santoni da adorare,solo regole ferree e un'assoluta obbedienza all'indiscusso leader.Da comunità apparentemente pacifica e basata sul lavoro manuale a inferno lasciato emergere lentamente attraverso piccoli campanelli d'allarme sino a raggiungere palesi degenerazioni.Un evento in particolare convincerà Martha a fuggire ,suscitando disagi a non finire nel suo reinserimento alla vita.Questo reso splendidamente non soltanto dalla recitazione di Elizabeth Olsen (sorella talentuosa delle più famose Mary-Kate e Ashley) ma anche grazie ad una sceneggiatura misurata nell'azzerare le curiosità dello spettatore con intelligenza e senza forzature.Gesti,suoni e parole comuni rievocano alla ragazza indesiderati ricordi resi noti da flashback carichi di tensione latente, in cui eccelle un montaggio dove le sequenze si agganciano tra loro in modo assolutamente fantasioso.
Ne esce un ritratto psicologico sfasato,completamente annullato e in chiaro affanno nel tentativo di ritrovare equilibrio in un luogo comunque estraneo,considerati anche i rapporti poco affettuosi tra le sorelle.Viene raccontato il minimo indispensabile sia riguardo il passato di Martha che delle dinamiche comunitarie,questo incide su alcuni passaggi che restano troppo controllati e non riescono a far emergere tutta la drammaticità della situazione.
Il film però segna un buon debutto per T. Sean Durkin,a suo agio nel riportare le paure di una mente lacerata.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  16/06/2012 13:18:20
   7½ / 10
Film drammatico ben sviluppato su due linee temporali.
La storia è quella di una ragazza che ha interrotto la propria adolescenza e perduto le classiche tappe dello sviluppo che appartengono all'essere giovane poichè entrata nella rete di una setta religiosa/famigliare.
Un film intenso, che non lascia indifferenti.
Ottima prova della protagonista.

sandrone65  @  14/06/2012 16:09:37
   5 / 10
[Contiene spoiler]
Film piuttosto strano. Ci parla di questa strana comunità/setta senza dirci nulla sulle sue finalità, sui motivi che spingevano le persone a paerteciparvi, su come avveniva il proselitismo. Nulla di nulla. Si sa soltanto che in questa fattoria arrivavano ragazze e ragazzi e venivano sottoposti a riti di iniziazione basati sul sesso. Poi di punto in bianco la setta inizia ad ammazzare delle persone senza una ragione plausibile o una spiegazione. Il film si concentra sulle ansie interiori della protagonista e sul senso di colpa della sorella, ma fatica a prendere i connotati di una storia vera e propria. Gli attori non sono male e la regia è discreta ma per quanto mi riguarda il film risulta globalmente insoddisfacente.

marfsime  @  11/06/2012 13:12:45
   6 / 10
Film che descrive le vicissitudini di una ragazza che finisce in una sorta di comune-setta dove viene plagiata dai suoi membri e costretta a subire violenze fisiche e psicologiche. Dopo essere fuggita tornerà dalla sorella maggiore che le darà ospitalità..ma le ripercussioni della sua precedente situazioni emergeranno gradualmente. Le interpretazioni sono buone e la regia sufficiente..il finale rimane però un po troppo criptico e lasciato alla libera interpretazione dello spettatore. Nel complesso un film sicuramente sufficiente..a tratti però un po troppo lento.

Gruppo COLLABORATORI atticus  @  01/06/2012 00:09:11
   6½ / 10
Sarò banale, ma è un classico prodotto da Sundance studiato, almeno nella forma, a tavolino. Grandi temi (l'annientamento psicologico, il soggiogamento da capo carismatico, la setta, il riadattamento, il conflitto tra vecchia e nuova sé, lo scontro con una società che non si riconosce...) mescolati nella solita, stravista struttura a flashback e con abnorme finale aperto.
Morboso quanto basta per lasciarsi seguire con interesse ma lungi dall'essere un opera folgorante. Fulcro vitale e vera ragion d'essere di quest'esordio è la performance straordinariamente matura e di inaspettata intensità dell'esordiente Elizabeth Olsen: nei suoi occhi c'è tutta l'angoscia del personaggio. Se l'ultima scena non è del tutto da buttare è solo grazie a lei.

TheLegend  @  31/05/2012 15:36:08
   7½ / 10
Un'ottima regia,dei buoni attori,un dramma psicologico raccontato nella maniera giusta.

C.Spaulding  @  30/05/2012 21:09:51
   8½ / 10
Bellissimo dramma psicologico. Lento ma interessante ti prende dall'inizio alla fine. Non è solo un film sulle sette ma un viaggio nelle paranoie di una ragazza ormai corrotta da un uomo malvagio e dai suoi seguaci. Consigliato !!

gianni1969  @  30/05/2012 14:57:34
   8½ / 10
un film che purtroppo da noi vedranno 4 gatti,invece è una pellicola molto interessante,come storia e struttura ricorda la setta di manson,con una giovane protagonista all'altezza. consigliato

bood  @  26/05/2012 20:54:42
   8 / 10
film realista , non sottile ( spesso ) , molti vuoti lasciati per lo spettatore ( anche dopo la fine del film che ha il pregio enorme di essere uno di quei film che non chiude nè con un epilogo nè con una morale ... )e buone , intense interpretazioni da parte dei tanti attori e caratteri presenti .

promosso a pieni voti , ce ne fosse di film così ben sceneggiati e puliti .. ( blockbuster&c a parte , che piu' che cinema è tutto spettacolo / fantascenza digitale .. )

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  20/04/2012 11:46:17
   7 / 10
Buon dramma psicologico diretto dall'esordiente Sean Durkin.
La storia è raccontata attraverso un uso intelligente dei flashback, capaci di svelare gradualmente - e soltanto quando è necessario per lo svolgimento della trama - ciò che è accaduto a Martha durante il soggiorno nella casa. E lo fa prendendosi tutto il tempo necessario, con un livello di tensione che sale di minuto in minuto, immergendo lo spettatore nell'inquietante vicenda vissuta dalla protagonista.

Affascinante, intenso e dolente, interpretato da un cast perfetto, soprattutto dalla piccola Olsen, sorella minore delle ben più celebri gemelle, ma con un talento e una disinvoltura incredibile: affrontare un personaggio del genere a un esordio, è roba da fuoriclasse.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  13/02/2012 19:07:52
   8 / 10
Ottima pellicola sul disagio psichico di una ragazza fuggita da una comunità "alternativa", sulla difficoltà di tornare indietro ad un modo di vivere che si era rifiutato, per doverlo successivamente ricercare per la durezza psicologica di quello alternativo. E' il ritratto di una ragazza profondamente sola, manipolata fin nel suo intimo, che ha troncato il suo passato tormentato per dedicarsi anima e corpo alla comunità.
E' lo svuotamento di una volontà incapace di ricominciare dopo una pausa lunga due anni, incapace di comunicare il suo disagio condannandola ad una eterna fuga.
Notevole esordio di questo Sean Durkin che descrive a 360 gradi il disagio di questa ragazza alternando per assonanza immagini presenti con il passato recente di Martha. Eccellente la prova della protagonista esordiente Elisabeth Olsen capace di rendere appieno con il solo sguardo il trauma violento della sua esperienza vissuta. Un esordio non facile, superato a pieni voti.

2 risposte al commento
Ultima risposta 21/02/2012 14.51.50
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axel90  @  28/01/2012 14:02:59
   7 / 10
Sostenuto da una Olsen eccezionale, "La fuga di Martha" è un esempio di film indipendente americano, molto più vicino come impostazione a film d'autore europei. Interessante costruzione psicologica di una donna che trova conforto con la sorella ma rimasta perennemente distrutta da ciò che ha visto e vissuto in una comunità autonoma dalla società. Un ritratto disturbante e potente, paranoico e implacabile. Cioè che invece non mi è andato giù è una sorta di incompletezza: la storia soffre della mancanza di un vero background intorno alla figura di Martha


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e alla figura di Patrick, il capo carismatico della comunità, interpretato pur sempre magnificamente da John Hawkes.

In compenso è un film interessante che si limita ad osservare più che a prendere posizione. E questa cosa mi piace.

1 risposta al commento
Ultima risposta 21/02/2012 11.17.09
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