il terzo uomo regia di Carol Reed Gran Bretagna 1949
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il terzo uomo (1949)

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locandina del film IL TERZO UOMO

Titolo Originale: THE THIRD MAN

RegiaCarol Reed

InterpretiJoseph Cotten, Alida Valli, Orson Welles, Trevor Howard, Paul Hörbiger, Ernst Deutsch, Erich Ponto, Siegfried Breuer, Hedwig Bleibtreu, Bernard Lee, Wilfrid Hyde-White, Alexis Chesnakov, Thomas Gallagher, Herbert Halbik, Hannah Norbert, Eric Pohlmann, Carol Reed, Annie Rosar, Frederick Schrecker, Hugo Schuster, Karl Stepanek, Theodore Gottlieb, Jenny Werner

Durata: h 1.45
NazionalitàGran Bretagna 1949
Generenoir
Al cinema nel Settembre 1949

•  Altri film di Carol Reed

Trama del film Il terzo uomo

La guerra è da poco finita e lo scrittore canadese Holly Martins si reca a Vienna per incontrare il suo vecchio amico Harry Lime, ma viene a sapere che l'uomo è morto. Non fidandosi delle indagini ufficiali, Holly inizia le sue ricerche e scopre che c'era una terza persona al momento in cui Harry sarebbe morto. Poi gli sembra di incontrare l'amico, ma è solo un'ombra e scappa via subito. A poco a poco la verità viene fuori.

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Voto Visitatori:   8,41 / 10 (49 voti)8,41Grafico
Miglior fotografia (Robert Krasker)
VINCITORE DI 1 PREMIO OSCAR:
Miglior fotografia (Robert Krasker)
Gran premio del festival del cinema internazionale
VINCITORE DI 1 PREMIO AL FESTIVAL DI CANNES:
Gran premio del festival del cinema internazionale
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Voti e commenti su Il terzo uomo, 49 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Thorondir  @  14/07/2023 13:59:54
   9 / 10
Sulla tragedia della guerra c'è chi ha fato fortune. La ricerca di Harry è quella di una caccia all'uomo (western?) metropolitano nella Viena distrutta dalla guerra. Un nascondersi e apparire, di uomini, ombre e luci, che ha fatto la storia del cinema. Tutta la lunga sequenza finale dell'inseguimento è non solo perfetta nell'uso del montaggio e del ritmo cinematografico ma si è imposta come canone imprescindibile del cinam d'azione successivo.

Invia una mail all'autore del commento luca986  @  20/07/2021 23:44:38
   6 / 10
Non è invecchiato bene come altri classici.

Invia una mail all'autore del commento marco986  @  08/12/2020 19:12:02
   8 / 10
Grande classico noir anni 40 diretto da Carol Reed con protagonisti gli ottimi Joseph Cotten e Alida Valli più la partecipazione straordinaria di Orson Welles(in scena solo venti minuti) , ma sua la battuta più famosa del film.
La produzione fu costretta a rincorrerlo per mezza Europa per poi convincerlo ad accettare il ruolo con un adeguato compenso.
La storia è ambientata nella Vienna del secondo dopoguerra divisa tra alleati e sovietici.
Vincitore della palma d'oro a Cannes
Curiositá Totò e Mattoli ne faranno una parodia solo nel titolo Totò terzo uomo.

lukef  @  12/11/2018 21:43:24
   8½ / 10
Non mi voglio dilungare, mi è piaciuto molto.
A metà strada tra l'espressionismo tedesco, da cui trae ispirazione, pur in via meno sperimentale, la fotografia, e il cinema di Fellini, del quale riprende certamente i motivetti (molto simili a quelli di 8 1/2, per dire) e, in diverse sequenze, l'atmosfera generale.
Arte a parte (e non da parte), vuoi anche per la partecipazione di una superstar come Orson Welles, il film fu certamente un blockbuster dell'epoca e proprio nella necessaria componente di intrattenimento si intravedono i peccatucci dell'opera. Tra questi la trama, che intrattiene bene ma denuncia una certa ingenuità e non poche forzature (si noti quanto velocemente i protagonisti cambino idea o agiscano in modo illogico). Altra nota: la stessa figura di Welles è fin troppo catalizzata per un'interpretazione che poi, qualche battuta a parte, non ha molto di speciale.
Diverso il discorso per Alida Valli che alla faccia di 70 anni di mutamenti dei canoni estetici, riesce ancora ad ipnotizzare con un solo sguardo, con una carica drammatica e "magnetica" veramente difficile da ritrovare nel cinema di oggi. Triste pensare che dei tanti meravigliosi interpreti di questa pellicola, l'unico sopravvisuto sia quel bambino str**zetto con il basco.
Insomma, per concludere quest'illeggibile commento, lo consiglio vivamente.

jek93  @  10/09/2018 09:38:59
   8½ / 10
Una pellicola che ha fatto la storia del cinema, un thriller leggendario, con una sceneggiatura e una regia eccezionali, una fotografia rivoluzionaria, e delle buone recitazioni. Sicuramente da non perdere

Dom Cobb  @  25/07/2018 23:50:18
   9½ / 10
Lo scrittore americano Holly Martins giunge nella Vienna del dopoguerra in seguito a un invito da parte dell'amico di lunga data Harry Lime di entrare in affari con lui. Ma al suo arrivo, scopre che Lime è morto in un incidente. Martins inizia però a sospettare che vi sia del marcio nella faccenda, e aiutato dall'amante di Lime e messo sotto pressione dalla polizia dei quattro distretti viennesi, si mette alla ricerca della verità...
Uno dei titoli di punta del genere noir, uscito nel suo periodo di massima fioritura, per caso trattasi anche del mio primo contatto con questo mondo sporco, ambiguo e tinto di grigio; perciò, nel mio voto vi è anche un certo minimo valore nostalgico. Ma anche a dispetto dei ricordi e dell'affetto, non mi pare una forzatura dichiarare che l'adattamento dell'omonimo libro di Graham Greene (qui anche sceneggiatore) sia uno dei migliori esempi del genere, senza se e senza ma, per il semplice motivo che non mi vengono in mente dei gravi difetti da affibbiargli.
La carta vincente del film, evidente sin dal primo fotogramma, è la sua capacità di creare una peculiare atmosfera, gotica ma non opprimente, gradevolmente sinistra e misteriosa senza mai scadere nell'inquietante, cui la località viennese e le sue case in rovina e cumuli di macerie attribuiscono un ulteriore livello di realtà, il che è un valore aggiunto. Indovinata è anche la scelta di ricorrere ampiamente alla lingua tedesca, ideale mezzo per sottolineare un crescente senso di alienazione sia nel protagonista che nello spettatore e dare la sensazione di trovarsi in un territorio ostile.


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Tutti questi elementi vengono valorizzati ulteriormente da uno strepitoso bianco e nero (grandiosa la fotografia di Robert Krasker) e dalla regia di Carol Reed, fuoriclasse nel suo campo e forse uno dei più grandi registi sottovalutati di sempre: il suo è uno stile asciutto, senza fronzoli eppure venato di ironia nera, privo della fastidiosa vena romantica tipica dei registi hollywoodiani, e in questo caso è l'autore del miglior impiego del "dutch angle" (inquadrature sbilenche) che io abbia visto in un film sino ad oggi.
La perizia tecnica dietro la macchina da presa, cui si aggiunge una prestazione collettiva del cast solida e priva di difetti,


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aiutano a coprire in modo egregio le occasionali mancanze della trama che, ad essere onesti fino in fondo, è interessante solo fino a un certo punto e anche alquanto prevedibile. Non ci vuole molto a indovinare la vera natura degli eventi che si susseguono nel corso della vicenda, e la maggior parte del tempo si rimane in quieta attesa di veder confermati i propri sospetti, il che accade puntualmente.


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Inoltre, il film soffre del tallone d'Achille di molti film d'intrattenimento dell'epoca, ossia l'aspetto sentimentale: la storia d'amore fra i due protagonisti, sebbene venga nobilitata dalle interpretazioni e dall'approccio cinico e ironico impostato da Carol Reed e Graham Greene, non funziona mai veramente fino in fondo, e da luogo ad alcune piccole incongruenze nella parte finale, che pure non intaccano in negativo la visione.


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L'unico vero neo, una sorta di arma a doppio taglio, è la colonna sonora di Anton Karas, caratterizzata dall'ormai ben noto tema musicale alla cetra: da una parte, è una scelta brillante nel suo essere insolita, nel modo in cui si insinua nelle varie scene con le sue tonalità falsamente allegre e leggere, che in realtà nascondono quella punta di ansia nelle lievi distorsioni. Dall'altra però, in un paio di momenti il suo utilizzo sembra alquanto fuori tono, risultando forse un po' troppo leggere, finendo per smorzare la tensione piuttosto che rafforzarla.
Questi piccoli problemini mi impediscono di dare un voto pieno, ma per il resto non c'è assolutamente niente di cui lamentarsi; il film mantiene alta l'attenzione senza momenti di stanca fino alla fine, sbilanciandosi su un paio di scene d'azione una più riuscita dell'altra,


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e nobilitata dalla limitata presenza di Orson Welles, che nonostante tutto riesce a rubare la scena come se niente fosse. Al netto dei suoi piccoli difetti, "Il terzo uomo" rimane un caposaldo del suo genere, un prodotto d'intrattenimento con i fiocchi divinamente realizzato, e senz'altro in cima alla mia classifica personale.

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david briar  @  30/12/2017 13:36:25
   10 / 10
"Il terzo uomo" è un capolavoro di fascino con una fotografia in bianco e nero veramente straordinaria, personaggi secondari interessanti emblematici della situazione storica, ma soprattutto una soluzione di presenza-assenza relativa al personaggio di Welles che ha fatto storia. Welles da parte sua scrive e dirige tutte le sue scene, e si vede, nonostante siano poche: ma la sua influenza è presente in tutto il film, per quanto Reed fosse un regista comunque capace, non ha mai raggiunto una simile grazia. Bazin nel suo libro su Welles inserisce "Il terzo uomo" nella poetica del regista americano come un "suo personaggio", e ha ragione.
L'ambientazione è stupenda; l'espressionismo mostra la sua influenza senza soverchiare lo spirito inglese del film; la recitazione, da Cotten alla Valli, è semplicemente perfetta.
Il finale è storia: citatissimo, anche inconsapevolmente, da "Il lungo addio" di Altman fino a qualche scena de "I simpson" o de "I Griffin".

Harry Lime è storia; "Il terzo uomo" è un capolavoro con Orson Welles(e non di Orson Welles), dato dall'intreccio di una serie di elementi che hanno dato vita ad uno dei pochi classici inglesi pienamente in grado di essere "universale". Imperdibile per chiunque..

C_0_  @  27/11/2017 18:25:18
   7½ / 10
Non è noioso. Si lascia seguire bene. Welles molto bravo ma recita veramente cinque minuti si e no. Per il resto è un buon film ma assolutamente non ci ho trovato nulla che mi faccia dire che è un capolavoro.

Zarco  @  12/03/2016 21:13:06
   8½ / 10
Fino a che punto il fascino dell'antico può influenzare estrinsecamente il giudizio su un film? Resto con questo dubbio. Ci penserò un'altra volta.

JOKER1926  @  26/06/2015 17:44:06
   6½ / 10
Il noir di Carol Reed, "Il terzo uomo" è, almeno nella forma, un terminale esempio di produzione del "genere" citato. Le peculiarità del noir, infatti, poggiano da sempre su storie losche attorniate, nella concezione artistica e visiva, da un gioco di ombre ove il nero deve descrivere esteticamente l'immagine del cattivo di turno.
La resa de "Il terzo uomo" nel suo stile e nel suo processo tecnico è portato a termine in un modo esemplare; ci sono perlomeno una decina di fotogrammi sinonimo di Capolavoro; Carol Reed su questo si supera mostrando allo spettatore un noir che nella forma non ha rivali particolari. Gioca a favore, poi, una location suggestiva, parliamo di una Vienna devastata dalla guerra mondiale, la distruzione è lancinante, viva più che mai.

Nel film del 1949 sembrerebbe girare tutto alla perfezione, ma a nostro giudizio qualcosa si inceppa, o meglio, delude le aspettative.
Appurato fin da subito le grazie della regia di Reed, diciamo che "Il terzo uomo", pecca nella sua storia. In un primissimo momento il plot attrae parecchio; la storia non sembra esser cattiva; ma come spesso accade a venir meno, in modo pesante, è lo sviluppo del tutto. La trama non decolla, rimane attaccata a piccole forzature che praticamente non permettono alla pellicola di entusiasmare definitivamente. Le tematiche si fanno pure ripetitive; il protagonista rincorre la verità ed è ostacolato dalla polizia. Avvertiamo poca originalità.
Altro piccolo neo del film è forse la colonna sonora, fuori contesto.

"Il terzo uomo" è quel classico prodotto bello ma senza anima; da vedere solo per la sua imponente ed elegantissima elaborazione visiva, atmosfere e scenografie sugli scudi.

Mr.Bowie  @  07/01/2015 16:47:10
   8 / 10
Noir fine anni '40 stupendo. In una Vienna del dopoguerra, meravigliosamente fotografata, si muovono i personaggi di questa storia avvincente. Ammetto che la prima parte crea poca attenzione e solo quando entra in scena Orson Welles le cose cambiano in meglio. Splendida la colonna sonora con quel famosissimo e indimenticabile motivo di Anton Karas che accompagna le memorabili sequenze ( come la scena delle fogne ) del film. Uno dei più bei Noir di sempre considerando che Carol Reed a mio avviso non è mai stato uno da capolavoro. Riuscito, estremamente angosciante, scuro, drammatico veramente bello.

vehuel  @  22/04/2014 08:09:20
   10 / 10
Ambientato in una Vienna caratterozzata da atmosfere suggestive, questo film è senza dubbio uno dei più bei noir mai realizzati.
Bellissima anche la fotografia

Lory_noir  @  06/09/2013 19:58:31
   5 / 10
Non mi ha conquistato malgrado capisco la grandezza, specialmente visto che è del '49.

ZanoDenis  @  15/08/2013 22:07:48
   9 / 10
Primo film di Orson Welles (come attore) che ho visto e già ho notato che è davvero un grande, la prima parte è abbastanza piatta, ci penserà proprio lui a rendere il film stupendo, dopo la sua comparsa, la fotografia del film è eccezionale, la colonna sonora altrettanto, alcune scene e alcune frasi si fanno notare in positivo e rimangono impresse, ottimo prodotto sfornato da Carol Reed ma con un vistoso aiuto di Welles.

Invia una mail all'autore del commento nocturnokarma  @  13/01/2013 20:13:49
   8 / 10
Superbo noir inglese con ambientazione viennese. La fotografia e la regia fanno a gara per bravura nell'accompagnarci in bassifondi di intrighi e misteri.

E il personaggio di Orson Welles rimane nella memoria!

Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  21/12/2012 17:14:22
   8 / 10
Meritatissimo l'Oscar alla fotografia di questo noir, ambientato in una Vienna mai vista, con inquadrature, ombre e luci che la rendono particolarmente onirica. Storia forse poco originale vista oggi, ma per l'epoca era sicuramente molto forte. Bravi gli attori (notevole il Welles, nonostante i pochi minuti di presenza) e terrificante la colonna sonora, invadente e fuori luogo. (L'orologio a cucù, però, lo hanno inventato i tedeschi)

guidox  @  11/09/2012 00:28:19
   6 / 10
voce fuori dal coro: questo film non mi è piaciuto poi molto, lasciandomi piuttosto indifferente.
fotografia eccezionale e tecnicamente da applausi, tema musicale che ti entra in testa e non ne esce più, Welles spettacolare nel suo personaggio come sempre tratteggiato con mastria, lampi di genio nei dialoghi e nelle varie scene sullo sfondo di Vienna...ma ebbene si, mi sono parecchio annoiato, la trama non mi ha incuriosito per nulla e sono rimasto deluso da quello che avevo pregustato essere un capolavoro.
aspettative tradite per ciò che mi riguarda, ma sufficienza comunque d'obbligo per i motivi di cui sopra.

franky83  @  30/12/2011 11:21:26
   7½ / 10
Discreto.Ottima fotografia

7219415  @  25/05/2011 00:29:12
   8 / 10
stupenda la fotografia, ottima la regia...peccato che la qualità audio era pessima...peccato averlo visto dopo aver letto il racconto di Graham Greene...ovviamente guardare un noir/giallo sapendo già come va a finire non è che sia proprio il massimo...
"In Italia, sotto i Borgia, per trent'anni hanno avuto guerre, terrore, assassinii, massacri: e hanno prodotto Michelangelo, Leonardo da Vinci e il Rinascimento. In Svizzera, hanno avuto amore fraterno, cinquecento anni di pace e democrazia, e cos'hanno prodotto? Gli orologi a cucù"

Noodles_  @  11/05/2011 11:26:22
   8 / 10
Una fotografia pazzesca è la caratteristica che più mi ha colpito in questo film. Le stupende immagini notturne di una Vienna semideserta distrutta dai bombardamenti, quasi sempre con obiettivi grandangolari e i contrasti esaltati, sono impossibili da dimenticare. Molto belle alcune sequenze, come la prima apparizione di Welles, la conversazione sulla ruota panoramica, il lungo e sincopato inseguimentio nella rete fognaria, e il bambino che rincorre dietro la coppia urlando in tedesco: molto inquietante! Interessanti anche i risvolti politici che fanno da sfondo, con la città divisa in zone, e la malcelata tensione tra le forze straniere presenti.
Non mi hanno fatto impazzire invece la trama, molto "semplice" e troppo allungata nella parte centrale, e la colonna sonora, ripetitiva fino al fastidio e a mio parere decisamente inadeguata.

Goldust  @  10/05/2011 15:37:13
   8½ / 10
Sullo sfondo di una Vienna post-bellica glaciale e misteriosa si snoda questo superbo racconto di Graham Greene, che regia e interpreti rendono al meglio. Se la seconda parte è meglio della prima lo si deve all'ingresso in scena di Orson Welles ( e che ingresso! ) che ne fà da spartiacque: da quel momento il film decolla ed è difficile ricordare un noir che sprigioni tanta intensità. Merito anche della bellissima fotografia, che giova della felice scelta del regista di girare con le strade bagnate, con il risultato di enfatizzare a dovere l'alone di mistero che avvolge tutti gli eventi.
Passerà comunque alla storia per almeno due cose: la battuta di Welles sugli orologi a Cucù, ormai celeberrima, e il tema musicale di Anton Karas, non sempre oppropriato ma indimenticabile nella scena finale. Da vedere!

topsecret  @  02/05/2011 09:57:00
   8 / 10
Un ottimo esempio di noir, congeniato ed intricato alla perfezione, che non permette cali di concentrazione a chi assiste interessato alla storia. Una storia che prende corpo con vigore visivo e narrativo, regalando una trama densa di mistero, pathos e colpi a sorpresa.
Buonissimo il cast nelle sue interpretazioni abili e convincenti, molto calibrata la regia che non ammette sbavature di alcun genere e menzione speciale alla fotografia che vince l'oscar.
Insomma, un film degno di essere visto ed apprezzato, soprattutto se si vuole riscoprire il vecchio cinama di una volta.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento matteo200486  @  10/10/2010 23:29:48
   10 / 10
Classico sempre verde, appassionante e stupendo nel suo incedere.
Soggetto di Graham Greene bellissimo, sceneggiatura Greene-Welles stupenda e gran regia di Reed. Il tutto condito da un incedere incalzante, sempre teso ed interessante. Perfetto? Si, probabilmente si.
I giochi di luce/ombre riempiono gli occhi tanto o più degli effettoni speciali del nuovo millennio, le trovate geniali si susseguono e la bellissima Vienna fredda e divisa è un ambiente a dir poco suggestivo, come i suoi sotterranei.
Finale da brividi e motivo musicale tanto famoso quanto riuscito.
Film da vedere, rivedere, custodire ma soprattutto riscoprire.
Capolavoro assoluto.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  09/08/2010 11:06:12
   9 / 10
Noir delizioso che, dall'apparizione di Welles in poi, sfiora il capolavoro.
Ottima la location, una Vienna fotografata benissimo. Bene anche tutto il cast.
Film passato alla storia: il British Film Institute l'ha inserito al primo posto tra i cento migliori film britannici dello scorso secolo.
I personaggi sono delineati benissimo e la storia scorre a meraviglia. Imperdibile.

Zanibo  @  08/08/2010 19:48:59
   7½ / 10
Allora e` sicuramene un buon film visto anche oggi, e eccezionale se si pensa che e` del 1949. Attori tutti bravissimi, frasi celebri, colonna sonora che colpisce, fotografia perfetta.

Pero` va guardato pensando di vedere un film di intrattenimento e non qualcosa di profondo o epico. In questo modo sorprende poiche` oltre all'intrattenimento c'e` sicuramente di piu`...

Inoltre andrebbe visto senza conoscere prima la trama, cosa impossibile leggendo la descrizione del film o i commenti sotto o anche l'introduzione fatta dal conduttore televisivo prima del suo inizio... sommando tutti gli indizi l'effetto noir e` scemato quasi del tutto...

Quindi e` un film da 10 che pero` ho aprezzato da 7 1/2

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thamadartist  @  06/06/2010 11:36:25
   9 / 10
Ottimo noir in cui la verità si capisce soltanto dopo l'inquadratura del volto di Orson Walles.

Gabo Viola  @  24/02/2010 23:04:49
   8½ / 10
Come il vino rosso e le sigarette...

Tony Ciccione90  @  26/12/2009 17:59:59
   9 / 10
Noir delizioso, fotografia eccezionale (si pensi all'inquadratura del volto di Welles). Bella la trama, intrigante. Da vedere.

Nutless  @  09/11/2009 16:42:25
   8½ / 10
La fotografia lucida e penetrante, l'Europa ferita del secondo dopoguerra, la splendida regia di Reed, l'immensa presenza scenica di Welles.
Un grande noir passato alla storia soprattutto per l'ormai celeberrima colonna sonora e per la battuta di Welles, ma che merita di essere visto e ricordato anche per la grande qualità tecnica della realizzazione e per la location: una Vienna muta e sfregiata che rappresenta pienamente la discontinuità storica imposta e causata dalla guerra.

Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  01/11/2009 14:08:28
   8½ / 10
"In Italia, sotto i Borgia, per trent'anni hanno avuto guerre, terrore, assassinii, massacri: e hanno prodotto Michelangelo, Leonardo da Vinci e il Rinascimento. In Svizzera, hanno avuto amore fraterno, cinquecento anni di pace e democrazia, e cos'hanno prodotto? Gli orologi a cucù."

Un po' come le parole di Welles questo noir si basa proprio sulla sfacciataggine e cattiveria del suo antagonista, un uomo all'apparenza quieto e amichevole ma anche sbruffone come le parole che dice.
Magnifico tecnicamente e sempre a livelli di tensione altissimi, non smarrisce mai il suo scopo e culmina tutto in un finale concitato e meraviglioso.

La musichetta che accompagna il film diventerà poi celebre in tutto il mondo.

McLovin  @  05/07/2009 10:48:22
   8 / 10
Nella Vienna post seconda guerra mondiale, suddivisa in varie zone e popolata da individui di varie nazionalità, viene messa in scena una disperata caccia all'uomo. Chi è il terzo uomo visto sulla scena dell'incidente che ha coinvolto Harry Lime?
Un noir ricco di azione ma anche di umorismo, che porta, in un continuo crescendo, ad un finale serratissimo nei sotterranei di una città mai rapprentata in modo così lontano dalla sua immagine da cartolina che tutti conosciamo. Leggendaria la colonna sonora di Anton Karas, così come la pluricitata battuta sul confronto Italia-Svizzera pronunciata dal personaggio interpretato da Welles.

Gruppo COLLABORATORI fidelio.78  @  03/05/2009 08:37:13
   9 / 10
Classicissimo senza tempo. Trovo ingenua la risoluzione, ma il film è un susseguirsi di grandi momenti. Splendida la scena della giostra, magnifica la rivelazione sotto il portone con il gatto che sgattaiola tra le gambe di Welles. Sceneggiatura a tinte fosche, regia superba (forse la mano del grande maestro ha influenzato il film...) e grande fotografia. Bellissima la Vienna desolata e deserta, una zona mista che non sembra avere un'anima. Decisamente un grande film.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR pompiere  @  09/02/2009 17:44:01
   7 / 10
Smaliziati e perfettamente "integrati" dalle/nelle sceneggiature contemporanee che raccontano una "caccia all'uomo", la trama di "the third man" di Reed/Greene non può essere considerata così sorprendente e avvincente (aleggia, infatti, per tutto il film, una certa prevedibilità e macchinosità di scrittura).

Certo, la regia è diligente, Alida Valli è perfettamente calata nella parte e recita in modo disinvolto sia in lingua inglese che tedesca, Welles ha la faccia furba di chi la sa lunga (e sembra aver capito come sfruttare il momento storico) e la fotografia (soprattutto notturna) rende benissimo una Vienna lugubre e sotterranea.

Ma il tema suonato alla cetra da Anton Karas, che ci accompagna per gran parte del film, sarebbe stato più consono a un film "circense" e "visionario" girato da un Fellini che non propriamente ai ritmi e alle atmosfere del noir; le parole del personaggio di Welles, alla scesa dalla ruota panoramica, suonano troppo enfatiche per poter invitare a una seria riflessione.

Invia una mail all'autore del commento domeXna79  @  09/01/2009 12:50:15
   8½ / 10
Uno dei capolavori del genere noir ed icona del cinema britannico.
Un vero classico del cinema dove, sceneggiatura, tecnica di ripresa, personaggi, ambientazioni, fotografia e colonna sonora (la cetra di Anton Karas) sono costruite in maniera perfetta per questo particolare genere cinematografico ..un giallo che assume i connotati di indagine psicologica durante il corso della narrazione, tutto immerso in una Vienna fredda, spoglia e divisa dalle forze occupanti che la rendono teatro ideale per loschi traffici e spietati criminali ..una evoluzione dei personaggi che ne mostra forze e debolezze, per un percorso non sempre lineare e che vede diverse figure di contorno fondamentali alla ricostruzione del puzzle ..il finale è l’espressione perfetta di un vero noir ..unica piccola pecca è la sottotraccia rosa che purtroppo tende a spezzare il ritmo del racconto.
Sequenze da antologia, ovviamente tra tutte il volto di Welles che esce dalla penombra o l’inseguimento nei cunicoli sotterranei della capitale svizzera, ma anche i dialoghi, come dimenticare quello al Luna Park tra i due amici-nemici ("..in Italia, sotto i Borgia, per trent'anni hanno avuto guerre, terrore, assassini, massacri: e hanno prodotto Michelangelo, Leonardo Da Vinci, il Rinascimento. In Svizzera, hanno avuto amore fraterno, cinquecento anni di pace e democrazia e cos'hanno prodotto? Gli orologi a cucù!").
Attori in grande forma, la bellissima Alida Valli ma soprattutto Welles che, se pur comparendo in scena da metà film, da solo catalizza l’attenzione oscurando gli altri protagonisti ..regia funzionale alla narrazione e con tecniche di ripresa da alta scuola (evidente la sottile mano del regista-attore americano) ..un vero classico, imperdibile per chi ama il noir!

Gruppo COLLABORATORI paul  @  29/09/2008 23:59:51
   9 / 10
Uno dei migliori noir di sempre, con una colonna sonora eccezionale (e oramai più che celeberrima) ed attori straordinari. Da vedere e rivedere.

xxxgabryxxx0840  @  14/07/2008 21:01:30
   8½ / 10
Eccellente noir, fotografia incredibile, Vienna splendido scenario. Il personaggio interpretato da Welles quando entra in gioco è una spanna sopra tutti. Gran film, consigliato vivamente!!

Invia una mail all'autore del commento wega  @  23/05/2008 13:31:16
   9 / 10
"Il terzo uomo" è uno di quei film che parlano chiaro: il cinema è finzione, incorporando nella sceneggiatura altre forme di intrattenimento come il teatro ed il romanzo.
Sì perchè proprio di questo parla "The third man", un romanziere risoluto un pò per sfottò nei confronti della giustizia, a trarre un romanzo dalla vicenda trovatosi coinvolto, addirittura dal film ne verrà tratto un romanzo l'anno successivo. Insomma un noir "romanzato" grazie ad una struttura narrante sbalorditiva, che catapulta il personaggio principale dalla realtà a situazioni surreali(il doppio funerale, il rapimento con epilogo ad una conferenza stampa), un percorso personale che attinge e sconfina nelle regole del giallo, dalla finzione alla realtà, una vera e propria novella, introdotta in off-voice in terza persona ad inizio pellicola.
Il film è fotografato con un taglio espressionista ed insolito come gran parte delle sue inquadrature oblique(bellissime), insolito per la colonna sonora esotica da sfondo anche ai funerali, per lo scambio dell'ancestrale stilema dell'Inferno rappresentato dal sottosuolo; qui infatti è il Paradiso ad essere indicato tale, con una precisa gestualità, e l'Inferno viceversa è rivolto al cielo.
La Vienna di quel periodo era una città chiusa, il sistema fognario è forse inteso come unico simbolo di salvezza, e sarà sceneggiato proprio qui il finale del film, uno scontro tra bene e male a porte chiuse, e ben delineati l'uno dall'altro.
La collaborazione con Welles alla regia è quasi evidente, senz'altro nel montaggio, nello svolgimento, nonchè nel contrasto fotografico del finale già citato, nella sequenza al luna park e credo anche per la soggettiva dallo stesso principio di "Quarto potere", stavolta però con riprese opposte, cioè dall'alto verso il basso, una soggettiva del personaggio che denota marcatamente la presunta grandiosità di quest'uomo.
Il cast non mi fa tuttavia impazzire, stupenda come sempre Alida Valli, ma Cotten sinceramente non mi è mai piaciuto, e Welles lo preferisco come regista, Hank Quinlan escluso, del quale niente di più azzeccato.
E' per la convenzionalità circa parte della drammaturgia che non mi fa considerare quest'opera un capolavoro, il luogo del finale ed epilogo drammatico sarà appunto preannunciato più volte durante lo svolgimento della trama, per il resto si tratta di un gran film.

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Ultima risposta 28/05/2008 23.44.29
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Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  16/03/2008 13:37:44
   9½ / 10
Un pò lento forse nella prima parte, Il Terzo Uomo è sicuramente da annoverarsi fra i migliori noir del Cinema.
Il film è diretto in forma molto personale, l'ironia è palpabile fin dalle prime immagini al suono di una colonna sonora che poco c'entra con l'atmosfera e l'ambientazione del film, ma è straordinariamente parte inscindibile dal film. sarà per le faccette di Cotten e Welles, americanissime, in un mondo ben più sofferente.
Ma il punto di forza è sicuramente la fotografia: fin che esisterà il noir come genere Reed ne ha colto l'essenza. Male e Bene, una dicotomia sicura? quasi ironicamente invece il film scinde perfettamente questo interrogativo morale con una fotografia eccelsa, fuori dal tempo a rimarcare un concetto che se anche assoluto, è alla base di una cultura che usciva dalla prova della guerra mondiale.

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Ultima risposta 23/05/2008 13.35.02
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lampard8  @  01/02/2008 13:21:37
   9½ / 10
Un noir coi fiocchi. Non sono un patito del genere ma di fronte a cotanta bellezza devo solo inchinarmi. La forza intrinseca del film è la sua maestosa sceneggiatura, una fotografia impeccabile e una Vienna sempre bellissima in sottofondo che fa da cornice alle vicende. Welles e Cotten magnifici

Crimson  @  24/01/2008 15:02:59
   8 / 10
Noir davvero molto bello, con una fotografia incredibile. Personalmente lo trovo straordinario almeno fino a quando non si scopre l'identità del 'terzo uomo' dell'omicidio, quindi la parte più 'gialla' in sostanza. Nella seconda, che preferisco meno, emergono le tematiche di fondo relative ai rapporti tra i tre protagonisti e la loro reale natura, e il film si fà più frenetico fino al finale bellissimo.
Trovo invadente e per nulla appropriata la colonna sonora rispetto alle atmosfere del film.

addicted  @  15/09/2007 11:43:24
   10 / 10
Fenomenale thriller ambientato nella Vienna dell'immediato dopoguerra.
E' uno dei vertici del cinema americano.
Orson Welles da uno spessore universale al suo personaggio, vera e propria immagine del cinismo e della crudeltà.
Sequenze indimenticabili, frasi memorabili, una regia perfetta, una fotografia meravigliosa e una celebre colonna sonora usata nel migliore dei modi.
Che si può chiedere di più??? Intrattiene e fa riflettere con gusto e intelligenza.

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Ultima risposta 12/10/2007 13.19.07
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  16/08/2007 18:17:13
   8 / 10
Splendida l'ambientazione viennese del dopoguerra, fotografata in un bianco e nero di rara efficacia. Harry Lime alias Orson Welles, sebbene sia visibile solo in una minima parte, fa sentire la sua presenza per tutto il film fino alla sua folgorante apparizione.

Dick  @  17/07/2007 16:41:39
   8 / 10
Curioso ed interessante film di spionaggio ambientato in gran parte in una Vienna notturna e cupa.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento Giordano Biagio  @  08/04/2007 19:38:54
   9½ / 10
Splendido bianconero a incastri. Enigmi ben costruiti. Finali a sorpresa.
Orson Welles in sordina, contenuto, ma anima il film con tocchi di classe che hanno per protagonista il suo sguardo. Bene Alida Valli anche se poteva osare di più sul piano sexi mostrando ad esempio più grinta invadente.
Ottima la regia, le riprese notturne dei vicoli della città e delle fogne è da antologia noir.

Mpo1  @  06/12/2006 00:48:57
   8½ / 10
Intrigante noir dalle grandi atmosfere, in cui spicca Orson Welles nella parte del cattivone carismatico.
Bisogna dire però che la colonna sonora finisce per essere un po' irritante...

Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Jellybelly  @  24/11/2006 16:09:30
   10 / 10
Straordinario noir, fastidiosamente perfetto.
I tre interpreti principali emanano un fascino magnetico - Welles su tutti - in grado di rapire e disorientare lo spettatore, il ritmo è avvolgente, i dialoghi sublimi e la regia magistrale nel giocare coi contrasti luce/ombra.
Un film disilluso, cui una fredda Vienna divisa fa da freddo scenario.

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Ultima risposta 28/07/2007 19.02.09
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Gruppo REDAZIONE K.S.T.D.E.D.  @  15/11/2006 13:09:39
   9 / 10
Magnetico, a mio avviso, è la definizione migliore per questo che è uno dei noir più affascinanti di sempre e che è l’ovvia conseguenza della sintonia fra tutti gli elementi magistrali che caratterizzano la pellicola.
Le interpretazioni sono ottime, soprattutto quelle dei due protagonisti Cotten e Welles, in particolare l’apparizione di quest’ultimo all’ombra e con un gatto.. il gatto ai suoi piedi è di un fascino irripetibile.
Il sonoro, che poi sarebbe un unico motivo suonato da Anton Karas, è qualcosa di indimenticabile che nella sua ossessionante continuità rende le atmosfere di “The Third Man”, già comunque ottime, incredibilmente suggestive (Welles nell’ombra, le sequenze in una Vienna deserta e notturna, la fuga nelle fogne..).
La trama è assolutamente avvincente, il ritmo, per quasi tutta la durata, è tirato.. e i dialoghi non solo sono all’altezza.. ma in alcune scene fanno storia.(sulla ruota panoramica, al congresso..).

La scena finale non poteva essere migliore nel non far sperare in un risvolto, almeno in parte, positivo.. e nel rappresentare al meglio l'anima più nera del noir.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  14/09/2006 13:33:14
   10 / 10
Classicissimo giallo diretto dal regista di "Il fuggiasco".
Il migliore in assoluto tra quelli tratti da Ghaham Greene, Reed è influenzato chiaramente nella forma dal suo protagonista, un grandissimo Orson Welles che pur comparendo a metà film, riesce a fare sua l'intera pellicola.
Registicamente magistrali almeno due o tre sequenze, sulle quali si dice che abbia lavorato lo stesso Welles. Basti vedere l'inseguimento nelle fogne. Oppure sfido chiunque a levarsi dalla testa l'immagine di Welles che viene fuori dall'ombra.

E anche soltanto per la magistrale battuta degli orologi a cucù (questa probabilmente davvero di Wells), questo film è un capolavoro.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  12/09/2006 00:04:36
   7 / 10
ottima trama e grandi dialoghi (in particolare quello al luna park)
forse un po stancante nella parte centrale...insomma della storia d'amore se ne poteva anche fare a meno

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Ultima risposta 24/11/2006 16.11.20
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