il buco (2021)

Non ho visto gli altri film di Frammartino, ma leggendo le recensioni ho notato che questa mancanza di dialoghi è costante e certamente in questa sua opera, i diaolighi non avrebbero avuto motivo di esserci.
Questo è un film-documento che ricostruisce la scoperta di quella che è una delle grotte più profonde al mondo e riceve per questo un premio speciale della giuria al Festival di Venezia.
I dialoghi, credo avrebbero tentato di conferire una trama che in questo contesto non esiste, anzi avrebbero distratto lo spettatore da quell'unico orientamento che il regista ha voluto porre in risalto. Può non piacere ma tant' è.

Qualche minuto di claustrofobia è stato tutto quello che mi ha regalato questa noiosa e ridondante produzione cinestetica. Zero dramma, zero dialoghi, solo un iperincensato gioco di luci e ombre e citazioni di quadri della storia del cinema. Dal dono e da Le quattro volte frammartino giunge al capolinea della pazienza dello spettatore. Qui l'uomo è considerato un insetto curioso nel quadro della natura brulla e rarefatta. Rimane un grande chissenefrega che potrebbe sedurre, come fece Sorrentino con la grande bellezza, solo chi vive in una distesa di sabbia e cemento come Los Angeles. Consigliato al peggior nemico!

Un film che non rientra nelle mie corde. Frammartino ha uno stile particolare che quasi si adegua ai ritmi della natura, lenti e cadenzati come in questo caso. Due mondi contrapposti, quello del pastore calabrese e quello della spedizione scientifica che in un certo senso si contaminano a distanza. Lo scrutare gli spazi esterni del pastore e lapenetrazione nelle viscere della terra quello della spedizione. Esplorazione nella luce e nel buio della terra e della natura. Lontani eppure anche vicini.