Un timido impiegato, Paul Hackett, trascorre una notte di terrore e mistero tra le strade più malfamate del quartiere newyorkese Soho, passando attraverso omicidi, suicidi e personaggi grotteschi…
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Fuori Orario, per quanto diverso nello stile (all'epoca) dai precedenti film di Scorsese, è un film scorseiano al cento per cento. Il regista ci prende per mano e ci porta nella Manhattan più pittoresca, casa di artisti e personaggi strani, che dopo la mezzanotte sembrano prendere possesso della città. Con stile surreale ci permette di vivere una notte alienante assieme al suo protagonista, di sprofondare nella metropoli, di viverla in situazioni violente ma anche ironiche e grottesche. Vera propria poesia metropolitana. Ad un certo punto sembra quasi di assistere ad un pezzo jazz su pellicola, con cambi di velocità e scale su scale che alla fine portano esattamente dove il viaggio era cominciato. Un film disturbande ma che non rinuncia a regalarci qualche sorriso. Ah, il logorio della società moderna...