Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
Bello visivamente, piacevolissimo e per nulla noioso. Uno Sogo Ishii che per una volta, oltre che il talento visuale, ha il pieno controllo del tempo filmico, realizzando un thiller d'azione che gioca con generi e tecniche visive e narrative. Bellissimo il secondo episodio, tutto basato sulle inquietudini, le attese, le musiche e gli sguardi; bello il primo, che pare un delirio musicale sotto allucinazione. Il più debole è il terzo, bello, ma troppo convenzionale. Immenso, come sempre, Tadanobu Asano. Splendida e sensualissima la Mikako Ichikawa di "Glasses".
Visionario e criptico, questo mediometraggio si mostra più nella parte tecnica (oltre che in alcune singolari scelte) che nella trama in tre episodi che si, ripresentano temi e, nel caso dei primi due, anche gli stessi luoghi ma non riescono a rendere l'intera pellicola un lavoro unico che sia in grado di coinvolgere per tutta la, seppur breve, durata. Sogo Ishii, tuttavia, sa come fare per affascinare chi guarda, anche solo attraverso aspetti più tecnici che altro. La regia è a volte vorticosa, estremamente mossa, altre volte, al contrario, estremamente lenta (vedi nel secondo episodio quando i due continuano a studiarsi); l'uso dei ralenti è dosato sapientemente e fa la sua parte in special modo negli episodi iniziali, dominati, oltretutto, da atmosfere stupende ed ambientazioni (in realtà un unico vicolo cieco) perfette nel loro essere accattivanti. Ad ogni modo, ripeto, la pellicola nel suo insieme non risulta particolarmente scorrevole ed i centellinati momenti comici non sono in grado, da soli, di cambiare tale condizione. Giusto qualcosa in più di un mero esercizio di stile, insomma.
Confermo quello scritto nel commento di Electric Dragon. Sogo Ishii ha una capacità tecnica nell'uso del digitale come ben pochi hanno e una dedizione nei dettagli in ogni singola scena veramente ammirabile. Anche se un tema di fondo è chiaramente identificabile, la sua regia è basata essenzialmente sulla suggestione delle immagini e dei suoni combinati ad esse. Cosi come alcune parti risultano d'effetto, altre non convincono pienamente.
Da quel poco che ho letto su di lui, è un regista visionario che ultimamente si dedica assenzialmente a mediometraggi con questo personalissimo stile di regia. Sarei curioso di vedere una sua opera con una struttura narrativa più complessa.