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Questo fanta-horror si discosta dalla pletora di opere più o meno uguali che ci vengono presentate. Partita dalla buona idea di un nemico pericoloso, sensibilissimo ai suoni e rumori, si dipana la trama della famiglia sopravvissuta che tenta di resistere in un ambiente apocalittico. Il modo di Krasinski di intendere l'orrore è lodevole e alternativo: si inizia in media res, partendo dalla catastrofe ormai avvenuta a distanza di giorni e si focalizza in un determinato ambiente (in questo caso una fattoria e i suoi confini), si sfrutta l'idea di non parlare e di fare il minimo rumore in maniera eccezionale (tant'è che il minimo rumore molesto riuscirà a far sobbalzare qualsiasi spettatore) e mantiene vivida l'aurea tensiva e le idee che si vanno creando sullo sfruttamento del suono come antagonista principale. Ahimè, però, dopo una buona partenza, la pellicola va via via spegnendosi. Per reggersi in piedi, non solo di momenti serafici e riflessivi, nella seconda parte si agitano le acque e si attiva la parte action. Peccato che risulti così con poco mordente, meno sofisticata, affastellata da idee pigre, la stessa morale sulla famiglia unita e pronta al sacrificio pare scialba. Sembra l'inizio di una saga che potrebbe dire molto, ma dopo un inizio schioppettante sembra non osare, si adagia senza nerbo e il finale pare solamente programmato per diventare un climax per il sequel.