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Una tragedia dell'indecisione umana. Confesso che i dialoghi troppo articolati, per i miei modesti mezzi, il ritmo poco fluido, le scene oltremodo verbose e dilatate e la durata per certi versi eccessiva, non mi hanno agevolato nella visione, tanto che dubito fortemente di poter avere voglia di rivederlo. Ma questo non mi impedisce di dare i giusti meriti a un film, fortemente voluto da Olivier, che mostra grandi capacità attoriali, forza e vigorìa di sentimenti tra i più vari e che esibisce una confezione più che ottima, per quelli che erano i tempi in cui si girava. L'AMLETO di Olivier rimane un grande esempio di cine-teatro che, certamente, un pubblico più avvezzo saprà apprezzarne contenuti e realizzazione.
Abituati ad un certo tipo di cinema si fa fatica all'inizio a seguire i dialoghi. Ma mano a mano che la storia prende forma non si puo' che restare ammaliati dalla forma e dallo stile di quest'opera. Dal cinema al teatro messo in scena splendidamente du un Oliver tuttofare. Raramente si è vista questa qualita' sia dietro che davanti alla macchina da presa da parte della stessa persona. Le oltre due ore passano piacevolmente malgrado gia la storia si conosca, vista anche la fedelta' tenuta dal regista. L'arte cinematografica al suo meglio. Storia.
Wow! Non pensavo fosse così bello. Io amo il grande William Shakespeare..e la versione cinematografica di Zefirelli non mi aveva deluso. Ma questa è sublime. Gli interpreti (Olivier su tutti) sono eccezionali, la regia è impeccabile! Unica pecca:aver trascurato gli amici di Amleto,Rosencratz e Guildenstern (la cui "misteriosa scomparsa" nell'opera shakesperiana darà l'idea al regista teatrale Tom Stoppard di scrivere una tragicommedia dal titolo "Rosencratz e Guildenstern sono morti"). Sono personaggi minori, ma mi sarebbe piaciuto vederli! :D Da vedere, dopo aver letto e ammirato la magnifica opera del grande William,ovviamente!
La cosa che più mi ha colpito è la fine:il momento più toccante dell'opera è sottolineato dal silenzio e non da una meschina colonna sonora;e l'immagine prima del famoso monologo "Essere o non essere" è unica e rimarrà giustamente nella storia del cinema.
ECCELSA TRASPOSIZIONE CINEMATOGRAFICA, CON TAGLIO EMINENTEMENTE TEATRALE, DELLA CELEBERRIMA TRAGEDIA DI SHAKESPEARE. SUPERBA L'INTERPRETAZIONE DI OLIVIER.
"Essere o non essere, questo è il problema: se sia più nobile d'animo sopportare gli oltraggi, i sassi e i dardi dell'iniqua fortuna, o prender l'armi contro un mare di triboli e combattendo disperderli. Morire, dormire, nulla di più, e con un sonno dirsi che poniamo fine al cordoglio e alle infinite miserie naturale retaggio della carne, è soluzione da accogliere a mani giunte. Morire, dormire, sognare forse: ma qui é l'ostacolo, quali sogni possano assalirci in quel sonno di morte quando siamo già sdipanati dal groviglio mortale, ci trattiene: é la remora questa che di tanto prolunga la vita ai nostri tormenti. Chi vorrebbe, se no, sopportar le frustate e gli insulti del tempo, le angherie del tiranno, il disprezzo dell'uomo borioso, le angosce del respinto amore, gli indugi della legge, la tracotanza dei grandi, i calci in faccia che il merito paziente riceve dai mediocri, quando di mano propria potrebbe saldare il suo conto con due dita di pugnale? Chi vorrebbe caricarsi di grossi fardelli imprecando e sudando sotto il peso di tutta una vita stracca, se non fosse il timore di qualche cosa, dopo la morte, la terra inesplorata donde mai non tornò alcun viaggiatore, a sgomentare la nostra volontà e a persuaderci di sopportare i nostri mali piuttosto che correre in cerca d'altri che non conosciamo? Così ci fa vigliacchi la coscienza; così l'incarnato naturale della determinazione si scolora al cospetto del pallido pensiero. E così imprese di grande importanza e rilievo sono distratte dal loro naturale corso: e dell'azione perdono anche il nome...".
è un film che risulta puntualmente nelle Top 100 in ogni sondaggio cinematografico. E non a caso. La stesura è veramente attinente col testo teatrale e possiede una raffinatezza rara. Inoltre Laurence Olivier dimostra di essere il numero uno in questi ruoli tipicamente teatrali
visto ieri in uno scalancatissimo cinema fiorentino...beh che dire...poco perchè il capolavoro è,è stato e sarà!!!l'accoppiata shakespeare olivier produce archetipi e se in qualche momento si scivola nella teatralità(pochissimi a dire il vero!!)va bene lo stesso!!imperdibile!!!!!
Riuscita trasposizione della tragedia di Shakespeare con Olivier che dopo la realizzazione di "Enrico V" cambia genere e decide di optare per il bianco e nero di modo che l' atmosfera sia cupa e per i campi lunghi nel castello così che le scene non abbiano la staticità di quelle teatrali. Olivier grande come sempre, ma anche gli altri sono bravi, soprattutto una giovane Jean Simmons che per la sua interpretazione di Ofelia si aggiudicò la Coppa Volpi al festival di Venezia e per pochi voti sfiorò soltanto l' oscar. La pellicola ha un forte impatto visivo che riesce a trasportare lo spettatore dentro lo scenario della vicenda. Oltre ai due oscar citati ne ha vinti altri due per le scene ed i costumi e si è anche aggiudicato il leone d' oro del 48.
Un opera d'arte incommensurabile. Uno dei film piu' belli che ho visto che i bianco e nero old style. Io credo che quest'opera ha cambiato convenzionalmente la morale e l'etica del periodo e la rappresentazione cinematografica di Olivier è semplicemente straordinaria, perfetta la regia, insomma un vero e proprio capolavoro senza eguali. Essere o non essere.. l'eterna tragica indecisione dell'uomo di fronte alla vita...
Laurence Oliver in una interpretazione straordinaria. Una commedia che, penso, tutti conosciamo, resa in maniera perfetta. A me piace Gibson (anche lui protagonista di un remake), ma in Amleto Oliver gli fa un baffo. Non c'è paragone.