Nel 1996, una squadra di calcio femminile liceale del New Jersey viaggia verso Seattle per un torneo nazionale. Mentre volano sul Canada, l'aereo precipita nella regione selvaggia dell'Ontario e i superstiti vengono abbandonati a loro stessi per diciannove mesi. La serie racconta la loro discesa nella follia e traccia i tentativi per ricomporre le loro vite nel 2021.
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Yellowjackets è una serie che riesce a tenere un buon equilibrio. In primo luogo di generi tra dramma adolescenziale, il survivl movie, thriller ed intravedendo qualcosa anche di horror. Equilibrato anche a livello narrativo. La storia si sviluppa su due piani temporali diversi, a distanza di 25 anni. Il primo arco narrativo presenta il disastro aereo e la sopravvivenza in un ambiente selvaggio ed ostile. Senza dubbio la storia tende ad andare verso lidi che portano al Signore delle Mosche perchè i presupposti ci sono. Più thriller nell'arco narrativo presente con i personaggi che elaborano o cercano di elaborare un trauma mai veramente superato. Il cast devo dire che è uno degli elementi migliori. Indubbiamente i nomi più altisonanti sono nel 2021: la Lewis, Ricci o la Liskey non hanno bisogno di tante presentazioni, ma la sorpresa migliore sono gli attori che interpretano i personaggi più giovani, pienamente all'altezza. Qualche volta si ha l'impressione che allunghi il brodo, ma getta delle buone basi e delle buone aspettative per la stagione successiva.
Gran bella serie televisiva che amalgama molto bene diversi sottogeneri che vanno dal mistery passando per il racconto di formazione ed ancora il thriller psicologico, l'horror ed il dramma. I personaggi sono ben caratterizzati ( e ben interpretati da un cast quasi tutto al femminile) e viene concesso un discreto tempo per analizzarli e permettere allo spettatore di provare empatia o quant'altro. Di tutto rispetto la regia e tutti gli aspetti tecnici, ottima la colonna sonora (sia quella originale tipo la sigla iniziale che la scelta delle canzoni del 1996) ed ottima ovviamente la location boschiva dell' Ontario. Il racconto sui due piani temporali è ben gestito, la storia molto intrigante e con i giusti tempi oltre che i giusti cliffhanger. Non si disdegnano momenti tensivi con qualche "lampo horror" di un certo effetto e non mancano di certo atmosfera in un climax che si fa via via sempre più mistico. Ce lo siamo "bevuto" tutto d'un fiato nel giro di 3 giorni e complice il finale siamo rimasti con l'amaro in bocca in attesa dell'ovvia seconda stagione che spiegherà parte dei tanti aspetti rimasti insoluti soprattutto per via di un'ultima puntata che apre a svariate sottotrame.
Attrici cult anni Novanta in una serie non originale nella sceneggiatura, ma coinvolgente nello svolgimento. Ottimo ritmo. Buona dose di cinismo. Ottimo cast.
Buona prima serie in stile Alive ambientato negli anni 90 e nei giorni nostri,ti tiene incollato per tutte le puntate e ti viene voglia di mangiare tutta la serie in un boccone,peccato che non c'è un vero e proprio finale ma lascia aperto per un sequel