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Finalmente siamo riusciti a vedere il ritorno di Rick Grames nel mondo di The Walking Dead, un ritorno che si è fatto molto attendere, e visto il risultato finale, forse anche troppo. The Walking Dead: The Ones Who Live rappresenta un atteso ritorno nell'universo narrativo della celebre serie post-apocalittica, segnando la ricomparsa dei protagonisti Rick Grimes e Michonne. Concepita come un racconto intimo ma ambizioso, la miniserie mira a coniugare elementi emotivi con una narrazione su scala più ampia. Tuttavia, nonostante alcune qualità evidenti, il risultato finale appare disomogeneo. Il principale punto di forza dell'opera risiede nell'interpretazione dei due protagonisti: Andrew Lincoln e Danai Gurira dimostrano ancora una volta grande intensità e affiatamento sullo schermo. Le sequenze che li vedono insieme restituiscono autenticità e profondità emotiva. Accanto ai protagonisti, il cast di supporto offre prestazioni complessivamente solide ma non sempre valorizzate dalla scrittura. Terry O'Quinn, nel ruolo del Generale Beale, si distingue per presenza scenica e autorevolezza, ma il suo personaggio – potenzialmente centrale – rimane poco esplorato. Lesley-Ann Brandt (Pearl) fornisce un'interpretazione credibile, anche se il suo ruolo è funzionale alla trama più che realmente approfondito. Merita una menzione a parte Pollyanna McIntosh, che riprende il ruolo di Jadis con la consueta ambiguità e determinazione. La sua interpretazione conferma la capacità di dare corpo a un personaggio enigmatico e moralmente sfaccettato. Jadis agisce come figura di collegamento tra il passato e il presente narrativo, riesce a trasmettere sia freddezza calcolatrice che conflitti interiori, pur operando all'interno di una sceneggiatura che le concede spazi limitati. La sua presenza aggiunge tensione morale alla dinamica con Rick, pur senza trovare piena espressione drammatica. Dal punto di vista tecnico, la serie presenta una regia curata, con una fotografia ben studiata e una colonna sonora funzionale, che contribuisce a creare un'atmosfera coinvolgente. Nonostante le buone premesse, The Ones Who Live fatica a distinguersi sul piano narrativo. Il ritmo si presenta altalenante, con alcuni episodi che scorrono in modo fluido e altri che appaiono eccessivamente dilatati. La scrittura indulge talvolta in soluzioni già ampiamente sperimentate nella serie madre, riducendo l'elemento di novità. Il mistero del CRM non viene approfondito in modo sufficiente, risultando più uno sfondo vago che un motore narrativo ben definito. The Ones Who Live si configura come un prodotto pensato principalmente per i fan di lunga data, offrendo un epilogo emotivo e sentito per due dei personaggi più iconici della saga. Tuttavia, se si guarda al valore dell'opera in sé, al di là del richiamo affettivo, emerge una narrazione che avrebbe potuto ambire a maggior profondità e coerenza. Pur non essendo priva di meriti, la miniserie si attesta su un livello medio basso, lasciando la sensazione di un'occasione parzialmente mancata.
Ecco di nuovo The Beautiful Dead, episodi del 2024 dedicati a Rick e Michonne in un'unica stagione chiamata The Ones Who Live, doppiata in italiano. Tra gli zombie credo di aver visto anche Brooke e Ridge. Ancora non si sa se Daryl Dixon e Dead City usciranno in Italia. Vediamo un Rick eroe che dopo anni si abbatte facilmente, nemmeno vuole tornare a casa dai figli, però qualche sberla da Michonne gli fa cambiare idea! Michonne invece fa un viaggetto di qualche anno e il suo bagaglio spirituale si amplia! Jadis come sappiamo è proprio una bastarda, uccide, poi risparmia vite, dice un mucchio di sciocchezze e in punto di morte diventa una tenerona! In questa serie mamma mia quanto parlano, bla bla bla, ma datevi una mossa che vi sta crollando tutto in testa e vi stanno mangiando i vaganti... Rick alla fine incontra l'attore di LOST, che pianifica un cattiveria bruttissima, ma è proprio cattivo quello lì eh, cattivo come Bowser, gli racconta a Rick che vuole conquistare il mondo! Ma per fortuna Super Rick Mario tra un livello e l'altro e vite infinite, riesce a portare la principessa Peachonne a casa dai figli! Meno male dai! A parte gli scherzi, perché 6? Beh ovviamente perché sono di parte e ho sempre avuto simpatia di questo franchise. Gli attori poi continuano a crederci e sono sempre bravi. Ovviamente state alla larga se vi siete stufati di questa serie tempo fa....
Tra i vari spin-off della serie originale questo era probabilmente il piu' atteso perche segue il "dopo Rick" dalla nonna stagione della serie quando il protagonista principale prende il volo in elicottero dopo l'esplosione di un ponte. Tutti lo credono morto tranne il suo amore Michonne.
Non comincia bene, primo episodio scialbo dove troviamo Rick in una comunita' militare poco interessante dove non spicca nessun personaggio. Secondo episodio in stile piu' classico dove il solito gruppo di sopravvissuti, amici di Michonne in questo caso, viene eliminato uno ad uno in modo piuttosto prevedibile.
Dal terzo episiodio fino alla fine i due protagonisti marciano insieme in alcune missioni al limite dell'impossibile.
Una sceneggiatura piena di buchi li porta a grande velocita' da una parte all'altra dello stato. Nell'ultimo episodio poi avviene l'irrimediabile. I due si salvono in situazioni paradossali e impossibili...finale smielato e conclusione indegna.
Da fan della serie non rimpiango di averla vista ma si poteva mostrare piu' impegno sicuramente...