Disagio esistenziale di un diciottenne americano, orfano di madre e col padre lontano, che ha come unico punto di riferimento il fratello maggiore che provvede a lui con poca pazienza e pochissimi soldi.
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Tratto dal racconto "Tex" di S.E. Hinton (il primo ad essere adattato per il grande schermo, ma il terzo di una collana che comprende "I Ragazzi Della 56a Strada", "Rusty Il Selvaggio" e "That Was Then, This Is Now") un'altro buon spaccato di vita adolescienziale e maturazione ambientato a Tulsa, città natale della scrittrice americana. Ben girato, scorrevole, sincero e, nonostante siano presenti i soliti valori, mai banale: tra birra, risse, droga e scoperta dell'amore, il regista Hunter (che aveva scritto la sceneggiatura di "Giovani Guerrieri" di Kaplan) confeziona semplicemente uno dei prodotti più riusciti del genere (anche se poco conosciuto). Il bravissimo e scontroso Matt Dillon all'epoca era il ragazzo ribelle per eccellenza; e anche qui, come al solito, fa la sua gran figura (in mezzo agli esordienti Emilio Estevez e Meg Tilly) nei panni del giovane maledetto e soffocato dal mondo che lo circonda. Bel filmetto prodotto dalla Walt Disney (il che vuol dire un film comunque contenuto). Consigliato.
Nota: sempre dai racconti della Hinton, Dillon interpreterà Dallas ne "I Ragazzi Della 56a Strada" e Rusty James in "Rusty il Selvaggio" (entrambi di Coppola). Estevez invece, interpreterà Two-Bit Matthews ne "I Ragazzi Della 56a Strada", e Mark Jennings in "That Was Then This Is Now" (in Italia, "Due Vite In Una"). E per la cronaca, Mark Jennings è l'autostoppista ricercato dalla polizia qui in "Tex", dove Estevez interpreta Johnny Collins. Che casino eh...