un'altra giovinezza regia di Francis Ford Coppola Romania, USA 2007
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un'altra giovinezza (2007)

 Trailer Trailer UN'ALTRA GIOVINEZZA

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locandina del film UN'ALTRA GIOVINEZZA

Titolo Originale: YOUTH WITHOUT YOUTH

RegiaFrancis Ford Coppola

InterpretiTim Roth, Alexandra Maria Lara, Bruno Ganz, Marcel Iures, Matt Damon

Durata: h 2.01
NazionalitàRomania, USA 2007
Generedrammatico
Tratto dal libro "Un'altra giovinezza" di Mircea Eliade
Al cinema nell'Ottobre 2007

•  Altri film di Francis Ford Coppola

Trama del film Un'altra giovinezza

Adattamento per il grande schermo di un romanzo del 1988 dello scrittore Mircea Eliade, ispirato alla vita del poeta rumeno Mihai Eminescu: professore universitario che cambia totalmente vita dopo un drammatico incidente negli anni che precedono la Seconda guerra mondiale, diventerà un fuggitivo e dovrà scappare attraverso il continente indoeuropeo, tra la Romania, la Svizzera, Malta e l'India.

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Voto Visitatori:   6,35 / 10 (51 voti)6,35Grafico
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Voti e commenti su Un'altra giovinezza, 51 opinioni inserite

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DogDayAfternoon  @  29/01/2018 13:21:59
   5 / 10
Troppo onirico, astratto e confuso. Lo si segue decentemente solo nei primi minuti fino al fulmine, dopo di che comincia la confusione e la noia tra sbalzi temporali e pesanti soliloqui. Abbastanza bene comunque Tim Roth, e si vede che dietro la cinepresa non c'è proprio il primo arrivato (con tanto di sequenze autoreferenziali come la narrazione fuori campo in prima persona mentre viene ripreso dall'alto il protagonista sdraiato nel letto che fissa il soffitto).

Per quanto mi riguarda il meglio di sé Coppola lo ha dato negli anni '70.

mrmassori  @  06/07/2016 23:42:45
   9 / 10
Grandissimo Film Di Coppola che ritorna a distanza di dieci anni nelle sale con questo filmone multistrato complesso e ricco di spunti di rilfessione.
Incredibile che abbia una media così bassa. Lo reputo invece di gran livello cinematografico e non solamente.

Filman  @  17/07/2014 20:12:34
   6½ / 10
Visionaria pellicola di controversa natura, YOUTH WITHOUT YOUTH narra in modo elusivo e introverso una storia indefinita, nonostante la varietà di sequenze e scene, e difficilmente catalogabile, sulla base di una psicologica introspezione emotiva, di duttile conclusione, del protagonista, elevato il più possibile da Tim Roth ma rappresentato in modo poco convincente.
La peculiarità della pellicola in questione, decantante una perenne ricerca stilistico-registica di Francis Ford Coppola, evidenzia una sostanza visiva inversamente proporzionale alla qualità intrinseca della sceneggiatura, il tutto derivante da una sensibilità tecnica e da una caratteristica e alternativa formazione del film, nonostante tutto, poco accattivante nel suo esotico esibizionismo.
La straordinarietà d'impatto ricercata viene sostituita da inspiegabilità immediate e torpori generali, sterilizzanti gli effetti allucinanti della pellicola stessa, rendendo secco e arido il lato favolistico della sua narrazione, poco avvincente ed intrigante e privo di sbocchi d'interesse, creando piattezza dove là doveva esserci un'esplicita sontuosità.

Invia una mail all'autore del commento IL MITO.  @  04/01/2011 16:07:07
   8 / 10
Il ritorno di Coppola si presenta con un film molto particolare che ha spiazzato la critica e il pubblico, c'è chi grida al capolavoro e chi lo reputa soltanto un film confusionario pieno di carne al fuoco, ma privo di sostanza.
Io sostanzialmente non nego nessuna delle tesi ma mi pongo maggiormente dalla parte di chi lo reputa magnifico.
E' il ritorno di uno dei migliori registi della cosiddetta new hollywood che si è fatto aspettare ben 10 anni, e ora sembra quasi un altro. Un'altra giovinezza prende molto dal cinema di Lynch, ma ha quella potenza visiva classica del miglior Coppola degli anni settanta, forse quasi meglio.
E' un film molto criptico, simbolico, aperto a mille interpretazioni, che deve molto della sua bellezza alla bravura di Tim Roth, qui più stralunato che mai.

Clint Eastwood  @  12/12/2010 15:14:17
   5½ / 10
Ci rinuncio pure alla seconda visione del "nuovo capolavoro di Coppola" come dice il dvd dato che alla prima risultò poco chiaro, nebuloso. In definitiva si tratta di un banale film sulla coscienza e l'amore, sul tempo e la vita. Basato su un romanzo/racconto di Mircea Eliade "Tinerete fara Tinerete" (letteralmente in italiano "Giovinezza senza giovinezza" anche il titolo tradotto diversamente riconduce allo stesso senso del film, plausibile) e proposto sul grande schermo da Coppola dopo dieci lunghi anni di assenza. A modo suo il regista si presenta molto strano, non diverso da un qualsiasi esordiente a parte il nome ingombrante, sperimentale e completamente inadatto, va bene anche personale ma poco conta se realmente il film stenta pesantemente a decollare oltre che a lasciare qualche segno/ricordo. Nel raccontare un paio di concetti bastava un buon cortometraggio dato il caso. I maggiori difetti a parte lo stile (?) sono alcuni momenti completamente bui, dalla tecnica dilettantesca, senz'anima e il continuo girovagare intorno diminuisce considerevolmente la voglia di continuare a esplorarlo e poi lentamente inizia a subentrare una strana forma di tortura (impensabile). Che l'autore sia libero di fare il suo cinema (letterale) è comprensibile ma almeno un minimo di coerenza nel genere e con la propria filmografia. Meglio vedere qualcuno meno ambizioso ma preciso e sincero che un intellettualoide girovago sempre a rincorrere le sue dubbiose perle di saggezza. Lodabile Tim Roth, attore e caratterista molto capace/bravo come il resto del cast e una buona parte della fotografia che richiama i vecchi noir.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  18/03/2010 18:26:02
   8 / 10
Ritorno di Coppola al cinema dopo anni di inattività come regista,e da subito Un'altra giovinezza divide sia la critica sia il pubblico.

Che sia un film complesso,difficile,pesante e lento è palese. Altrettanto palese è il fatto che tecnicamente è splendido,alcune inquadrature e sequenze sono semplicemente fantastiche. Ma decifrare tutto il film dopo una prima visione è un impresa colossale.

Tantissimi i riferimenti alle filosofie orientali,tutta la storia ruota attorno a questo.
Il contrasto tra i desideri di una vita,il doppio di sè,rinascita,vita,morte,amore oltre il tempo:tutto è troppo.
Molto bravo Roth,peccato che Ganz si veda solo per una mezz'oretta.
Comunque è l'inizio di un nuovo percorso artistico di Coppola,un film che non segue nessuna regola e che non può essere in alcun modo commerciale.

Le rose,simbolo di tutto il film,sono 3, a quanto sembra. Cosa stiano ad indicare è una cosa complessa e difficile da decifrare ma a quanto pare la terza Rosa tocca a tutti,anche a chi ha una seconda possibilità.
La fine è sempre una.

5 risposte al commento
Ultima risposta 24/03/2010 23.26.56
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MidnightMikko  @  21/01/2010 15:47:42
   8 / 10
Gli do 8 per la regia sempre superba di Coppola. Il film è bellissimo,ottimamente girato,montaggio perfetto,soggetto molto intrigante,attori che dire bravi è poco (Tim Roth bravissimo come sempre).
Un capolavoro mancato direi,visto alcune gravissime lacune a livello di sceneggiatura. In alcuni tratti il film risulta quasi incomprensibile.
Da vedere e rivedere per essere apprezzato fino in fondo,spiazzante alla prima visione

everyray  @  26/10/2009 19:15:47
   5 / 10
Un film complicato,eccessivamente lento e che s'incaglia in più punti e lascia alla fine frastornati e confusi!
Di sicuro non adatto al grande pubblico e si capisce anche perchè poco si sente parlare,nè tanto meno elogiare questa pellicola che forse esige un pò troppo dallo spettatore che alla fine viene preso in stanchezza!!!
La fotografia è eccellente,le scenografie anche,la sceneggiatura è tragica...Fortunatamente per noi il protagonista è un certo Tim Roth che difficilmente sbaglia un ruolo (anche quelli difficili come questo!)
Sapendo come si sviluppa la tram,se tornassi indietro non penso che lo riguarderei!

AMERICANFREE  @  10/04/2009 12:08:24
   5 / 10
delusione!!! prometteva bene ma dopo 20 minuti tutto si e' disperso nel nulla!! molto lento poco emozionante e sinceramente doveva durare molto meno! occasione persa per questo film che aveva tante aspettative!! bravo Roth e Ganz! non lo consiglio

Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  11/02/2009 01:25:52
   7½ / 10
Questo è uno di quei film che mi sarebbe piaciuto recensire.
Coppola torna al cinema dopo dieci anni presentando un prodotto talmente complesso e articolato da lasciare basiti.

Non si capisce se quello che si ha davanti sia un'opera di maniera, confusa e inconcludente oppure un capolavoro assoluto, forse superiore anche ai suoi illustri film.

Io opterei per una via di mezzo anche se va detto che Un'altra giovinezza è una delizia visiva per chi ama il cinema.
Ogni inquadratura è studiata nei minimi particolari, l'uso delle luci è attento e efficace così come la fotografia.
L'impatto visivo ricorda quasi i film-quadro di Greenaway, segno di una cura minuziosa e di un'abilità dietro la macchina da presa unica.

Francamente dal punto di vista del contenuto del film ci ho capito poco e niente ma forse così deve essere.
Di fondo è la storia di un uomo che ringiovanisce ed ha una seconda possibilità ma la vita segue binari prestabiliti e immutabili.
Per il resto tutti gli altri avvenimenti sono "pretesti" per includere spunti di riflessione filosofica sull'uomo sotto il punto di vista orientale (non a caso molto sono le similitudini con tematiche di una certa animazione giapponese).

Forse qui cade il film, si incomincia a mettere una marea di tesi e argomenti che lasciano lo spettatore letteralmente inebetito, anche se magari si può contare su una base culturale in materia, si è bombardati da una serie di DOMANDONI ESISTENZIALI buttati li, con una trama complessa.
Insomma è difficile, si lascia vedere, non è particolarmente pesante.

Comunque ogni fotogramma è esteticamente un'opera d'arte fosse solo per questo il film si salva

Coppola si conferma essere, forse dopo Kubrick, il più significativo regista della storia del cinema.

giusss  @  01/02/2009 00:35:38
   3½ / 10
Il film inizia bene,sembra avere spunti interessanti e le aspettativi ci sono ma dopo un po' tutto cambia registro,tono,il film si perde,diventa faticoso da seguire.Tim Roth si sdoppia ripetutamente e ed insopportabile ascoltarlo.S'innamora di una donna letteralmente con un colpo di fulmine(vero!)senza le basi:la conoscenza,il corteggiamento,la passione e l'innamoramento..senza un perchè!
Le scene alla scoperta dell'origine delle vecchie lingue come il sancrito sono noiose per chi conosce poco l'argomento e sono trattate in maniera poco approfondita e chiara.Tutto è appesantito.
Deludentissimo Coppola,forse a puntato troppo in alto e invece bastava raccontare questa storia piu' semplicemente.

leonida94  @  04/01/2009 18:28:37
   4½ / 10
mi spiace ma lo devo bocciare, domo la prima ora... ronf,ronf

1 risposta al commento
Ultima risposta 16/02/2009 14.27.30
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Clein  @  22/12/2008 11:48:22
   7 / 10
Ambiziosissimo Nuovo Progetto di Coppola. Un film per la quale e' necessaria la massima attenzione, ed anche con quella di difficile comprensione, tanto da rendere il film tedioso a tratti. Alcune Cose sono sfuggite a me, probabilmente cose spiegate solamente nel libro(vedi spoiler).

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  15/12/2008 13:45:51
   7 / 10
Il critico cinematografico Gianni Canova ha dtto che il libro da cui è tratto il film è "infilmabile"...in effetti la storia è molto contorta e particolare e rende molto bene soprattutto nella prima parte...poi stanca un po'!
Una buona notizia è quella che Coppola è tornato...la sua mano si vede eccome ma sceglie una storia difficile da raccontare e si vede che manca qualcosa...poteva essere un capolvoro...Anche De palma con "the black Daliha" non fece centro portando sullo schermo un altro libro difficile...
Comunque "Giovinezza senza giovinezza" ,che è il titolo corretto,è un buon film ma non ottimo,girato e interpretato con classe!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Blutarski  @  12/11/2008 12:05:41
   5 / 10
Mi ci è voluto qualche giorno per digerirlo, so che è tratto da un romanzo che non ho letto ma non mi ha molto convinto. La storia è certamente originale ma assai male sviluppata, ho avuto parecchi attimi di noia e sonnolenza. Mi aspettavo qualcosa di più da come me ne aveva parlato un tizio che però ritengo un idiota, la prossima volta mi lascio andare al pregiudizio..

Gruppo COLLABORATORI Hal Dullea  @  06/07/2008 18:17:50
   1 / 10
Eliade è già uno strazio su cartaceo. Trasposto su pellicola, poi. Anzi sarei pure più severo di Jelly: non ho visto alcun "oceano di buone intenzioni", solo la consueta menata dei fenomenologi della religione nel farsi un sincretismo tutto loro. Dall'"homo sacer" universale al newagismo.

Mauro Lanari

4 risposte al commento
Ultima risposta 18/10/2008 02.56.59
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  19/06/2008 19:35:25
   8 / 10
Di difficile valutazione l'ultimo lavoro di Coppola dopo 10 anni di pausa.
Potrebbe essere scambiato cinema simbolico-filosofico alla Jodoroski, con doppia dimensione reale-onirica alla Cronenberg/Lynch, o anche l'avvicinamento del regista a un certo tipo di cinema filosofico alla Kubrick-Bergman-Tarkovski.

Potrebbe epparire come un film geniale o come un film fiacco pieno di simbolismi.
Sta di fatto, in ogni caso, che la mano di un grande regista si vede lontano un miglio.
Coppola, libero di fare liberamente il proprio cinema, con uno straordinario Tim Roth, dirige un film che è un susseguirsi di immagini splendide, con una sequenza da studiare a memoria, quella della morte del tedesco.

teoleoni  @  23/04/2008 00:38:17
   8½ / 10
Recentemente sono venuto a conoscenza dell'immensa opera di J. Joyce: Finnegan's Wake. Premetto che non ho osato leggerlo, quindi la mia opinione non è diretta, ma basata su quello che ho letto in merito a tale libro.

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Invia una mail all'autore del commento Gualty  @  18/04/2008 02:38:10
   8½ / 10
Non è sempre trascinante, in alcuni punti sembra di aver ingranato la 5a per sbaglio dopo la 2a e viceversa. Ma quando il regista è Coppola non è certo per sbaglio che provi quello che stai provando.
Un film libero. Francis (d'accordo è solo per evitare la ripetizione questa confidenza) è libero di agire come preferisce senza alcuna ottica di mercato e partorisce un'opera libera.
Un film che meriterebbe anche solo di essere prima GUARDATO e poi ASCOLTATO e poi le due cose insieme: riprese da capogiro, effetti speciali volutamente artigianali, discussioni interessanti e tutt'altro che sterili. Non mancano citazioni (rimando al commento del kowalsky), io ricordo per esempio lo specchio infranto alla Dorian Gray..
i due argomenti principali, la metempsicosi e l'origine del linguaggio e della coscienza vengono trattati contemporaneamente a fondo (il protagonista impiega due vite praticamente per il suo manoscritto) e di striscio (coppola non spiattella delle verità " di fede" ma piuttosto suggerisce delle possibilità, e soprattuto il bisogno di rifletterci su). Ambiguo il finale, che può benissimo essere interpretato in chiave

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benzo24  @  13/04/2008 17:58:18
   7 / 10
un film riuscito solo in parte....che però emana un suo fascino. coppola è bravo, dopo tanti anni ci si aspettava un capolavoro, così non è stato ma il film ha una sua dignità.

Invia una mail all'autore del commento nerofelix  @  07/04/2008 02:27:13
   8 / 10
Dico subito che questa non è né una recensione né un vero e proprio commento. Devo rivedere il film per poterlo commentare dovutamente. Non azzardo conclusioni perché, oggettivamente, la trama è piuttosto articolata e abbondantemente ermetica. Do però un voto alto a questa pellicola perché ha il fascino delle cose criptiche (come quando leggiamo una poesia dai concetti oscuri ma tremendamente affascinante nella forma), perché fa riflettere (e non è poco), e perché è di una rara bellezza visiva. Certo, ciò non basta a sostenere che è un capolavoro perché, lo confesso, i contenuti li ho colti in parte (probabilmente in buona parte) ma qualcosa ancora mi sfugge... e non posso far finta di nulla, se un film lascia delle zone d'ombra si può decidere di fare due cose: 1) dire che è un film astruso, inutile, e lasciar perdere; 2) rivederlo per capirlo meglio. Rispetto chi opta per la prima soluzione, ma io seguirò la seconda perché credo lo meriti. Il film affronta temi affascinanti, si snoda in ambientazioni suggestive riprese con tecnica registica eccezionale, la fotografia è spettacolare e l'interpretazione impeccabile. Quindi non consiglio solo di vederlo... ma anche di RI-vederlo. Chi ama le storie semplici e immediate ne stia alla larga. Chi si accinge a guardarlo, sappia fin dal principio che dovrà rifletterci un po' su. Per ora, per quanto scritto sopra, do 8... consapevole che, quando tutti i tasselli logici della trama saranno in ordine (se lo saranno), sarà un film da 10.

Invia una mail all'autore del commento actorar  @  05/03/2008 09:15:34
   9 / 10
Come al solito geniale la regia di Francis Ford Coppola e magnifica l'interpretazione di Tim Roth.Film decisamente affascinante e superba la fotografia e molto suggestive le scenografie.Ovviamente il film si divide in due parti....la prima che racconta la storia e la seconda diciamo piu mistica e a mio giudizio molto migliore e dove si sviluppa il nocciolo della storia dove un iterpretazione magnifica è Matei alias Rupini alias Veronica.Il regista ha descritto molto bene gli eventi storici che nella seconda parte si intrecciano al mistico.Interessante pure il personaggio di Matt Damon (agente della Cia).Ultima cosa è il significato della rosa che viene messa in momenti molto particolari del film.Film assolutamente da andare a vedere.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  04/03/2008 17:45:44
   6 / 10
L’ultima fatica di Francis Ford Coppola è un lavoro che già in partenza era destinato a dividere critica e pubblico.Personalmente ho trovato “Un''altra giovinezza” un prodotto poco interessante,confuso,zeppo di riferimenti soprattutto di natura filosofica che alla lunga stancano ,appesantendo una trama intrigante ma forse poco adattabile alla trasposizione sul grande schermo.
Coppola rischia grosso e ispirandosi all’omonimo romanzo di Mircea Eliade offre allo spettatore un excursus sulla vita e sull’origine di essa,o meglio,sulle origini della società civile basata sul linguaggio.Miscela quest''argomento con riferimenti appartenenti a svariate culture,in particolar modo orientali,inserendoli in una storia d’amore dove un uomo con superpoteri ,ricevuti a seguito di un drammatico incidente,incontra una donna che sarebbe la reincarnazione della fanciulla amata in gioventù e lasciata andare per troppo amore nei confronti degli studi.
Il regista affronta il tema del doppio,quasi calandosi nei panni del protagonista,analizza il verificarsi di una seconda possibilità di vita,plausibilmente il sogno di ogni essere umano e con essa dona sostanza ad una teoria della metempsicosi secondo la quale due anime innamorate sarebbero destinate ad incontrarsi per l’eternità.La variabile impazzita,ovvero il destino,è sempre in agguato e Coppola mostra come l’uomo,per quanto potente,debba inchinarsi alla mercè di esso.Il film risulta molto amaro e pessimista ed il finale,la parte forse più riuscita,è emblematico.
La quantità di temi trattati ,snodi narrativi,argomentazioni e digressioni di natura scientifico-filosofica e fantastica non aiutano un film che non riesce mai ad ingranare,eccessivamente macchinoso e poco ispirato dopo una prima parte che faceva presagire ben altro.
Realizzazione tecnica e attori non si discutono,ma il materiale trattato non è esente da svariate pecche tra le quali spicca la capacità di annoiare spaventosamente.

giumig  @  01/03/2008 13:03:45
   8 / 10
LA regia, classica, di un maestro e la storia, difficile da raccontare, di un uomo alla ricerca di se stesso e di una verità irrangiungibile. Prima parte stupenda, seconda piu onirica e riflessiva, ma sono due ore di grande cinema che vanno asaporato in assoluto silenzio e preferibilmente in beata solitudine. PEr riflettere ed emozionarsi.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  26/02/2008 12:29:13
   6½ / 10
Film di indubbio fascino che si perde tra sfera reale e sfera onirica; che affronta il tema del doppio utilizzando basi filosofiche più o meno riconoscibili.
Molto buona ed avvincente la prima parte, il film scivola nella seconda, a causa delle troppo apparizioni del doppio del protagonista e di alcune scene probabilmente evitabili.
Eccellente la prova di Tim Roth, ma il film di Coppola non brilla.

nextam  @  19/02/2008 21:28:39
   5½ / 10
come altri personaggi dei suoi precedenti film, Coppola (un regista giunto al suo laborioso tramonto) fa si' che anche Dominic e Veronica sfuggano al tempo, un elemento con cui il regista gioca dall'inizio alla fine e che quindi risulta tema dominante del film stesso. Gli attori incarnano il desiderio degli uomini di sfuggire alla vecchiaia e al decadimento. tuttavia non e' facile per lo spettatore lasciarci coinvolgere dai troppi elementi fantastici che lo lasciano troppo spesso in bilico tra l'onirico e la realta'.
un film che va rivisto.

solitecose  @  08/01/2008 15:41:45
   5½ / 10
il ritratto di dorian gray.la storia è quella.
fatto abbastanza bene.
forse coppola si è fatto affascinare troppo dalla storia, troppo difficile da mettere sullo schermo anche per lui.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Marlon Brando  @  26/12/2007 15:18:16
   7½ / 10
Come molti anch’io dovrei sicuramente rivederlo: non riesco bene a interpretare il film, soprattutto riguardo ai concetti più o meno filosofici, se non secondo un parallelismo metalinguistico che indica, come è già stato detto più volte, un'altra giovinezza cinematografica per Coppola.
Il protagonista Dominic Matei (Tim Roth) può essere visto come una metafora dell'autore stesso: è emozionante e terribilmente nostalgico (da ricordare i titoli di testa retrò) il desiderio di ritornare indietro nel tempo con la forza e l'energia di un giovane, ma con l'esperienza di un anziano per girare i film che il regista ha sempre desiderato. D'altronde è molto amato da Coppola il tema della gioventù (I ragazzi della 56a strada, Rusty il selvaggio), del ritorno al passato (Peggy Sue si è sposata) e dell'eterna giovinezza (Jack).
Bacone diceva che la vecchiaia del mondo in realtà è la giovinezza del mondo se partiamo da un punto di vista cronologico dell’evoluzione del pensiero. In questo senso i capolavori di Coppola degli anni '70 sono film vecchi girati da un giovane e quest'ultimo è un film giovane girato da un vecchio. Lo stile è mutato irrimediabilmente: la stilistica del regista, nonostante sia spesso sperimentalmente fastidiosa, è più viva, meno granitica di un tempo. Non dico che sia migliore, anzi, ma è completamente diversa; è il suo primo film “alla Lynch”, anche se a Coppola rispetto a Lynch manca il mantenere il film in un discorso visivo unitario seppur ramificato, e il trattenersi da mostrare esplicitamente elucubrazioni filosofiche.
Quindi più che una ricerca del tempo perduto è la ricerca di un tempo ideale per comprendere ciò che facciamo con una cultura più elevata possibile.
Il sogno di Coppola di ritornare indietro si realizza nella misura in cui si ha la coscienza di conciliare i desideri della gioventù con quelli della vecchiaia e poter estendere i limiti di ciò che l'uomo è in grado di realizzare.

Un film controverso, ma da vedere, e che probabilmente con gli anni verrà rivalutato.

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  26/12/2007 10:44:19
   8 / 10
Ero indeciso fra un sette, un cinque e un nove.
è un film indecifrabile e che sicuramente devo rivedere perchè c'è molto materiale su cui lavorare e in una sola visione ciò è impossibile.
Maledettamente e indubbiamente affascinante, non si può rimanere impassibili alla superba qualità visiva del narrato: (come sempre) fotografia eccellene, scenografie suggestive, qualche sprazzo trashoso a sottolineare un prodotto totalmente artigianale e ispirato, una splendida padronanza dei colori, un Tim Roth in istato di grazia.
Ma pare tra l'altro che Coppola padroneggi la sua complicata storia in maniera cristallina e con la conoscenza e coscienza a posto. Coppola si rivela perfettamente in un lato fino ad ora quasi mai visto della sua personalità.
Diciamo che per me è stato un pugno nello stomaco perchè così poderoso non me lo aspettavo, un viaggio pressochè totalmente onirico e visionario era fuori dalle mie aspettative.
Come tutti hanno inteso, il film è diviso in due parti: credo di essere l'unico ad avere più apprezzato la seconda, poichè la prima (anche se forse più importante) mi è parsa più sconclusionata e pretenziosa, nonchè più ostica. poi tutto si fa più chiaro nella seconda dove si sviluppa più il lato umano della personalità titanica di Matei e la storia dualistica Rupini/Veronica mi ha catturato pienamente. Interessanti gli spunti soprattutto lo sguardo attento del regista alla dimensione storica degli eventi nella prima parte che poi è un preludio alla seconda dove Storia e Conoscenza assurgono a tema principale. è per questo che la seconda mi è sembrata più completa della prima e molto più interessante.
Bellissimo il cammeo di Matt Damon nei panni del Good Sheperd di De Niro (fi.gata!) che, essendo agente della CIA, si avvicina a Matei per offrirgli protezione e aiuto.
La Rosa mi sembra il tema più complicato da districare, forse seguiranno risposte al mio commento per chiarire alcuni aspetti, ora sono in alto mare.
continuo a pensare che sia un film per giovani e per gli adulti e vecchi scivoli via senza lasciare tracce, nonostante infin dei conti sia una "giovinezza senza giovinezza"...

2 risposte al commento
Ultima risposta 26/12/2007 19.50.38
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Raskolnikov  @  12/12/2007 15:17:22
   9½ / 10
Il film più sottovalutato dell'anno. Affascinante e profondo oltre il cinematografico, mi prenoto per recensione.

11 risposte al commento
Ultima risposta 26/12/2007 15.19.51
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gardner  @  30/11/2007 12:11:58
   2 / 10
L'unica volta che in vita mia sono stato tentato di uscire prima della fine. Non fatevi fuorviare dai giudizi critici degli esperti. Una confusione pazzasca, cui non riesce a far fronte nemmeno la sua capacità di narratore cinematografico. Con le (tante e confuse) idee a disposizione si potevano girare sei film.

1 risposta al commento
Ultima risposta 01/12/2007 22.37.16
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suzuki71  @  26/11/2007 10:22:00
   4 / 10
Metempsicosi, origine del linguaggio, sdoppiamento di personalità... ingredienti potenzialmente succulenti per qualsiasi regista, se poi si tratta di uno dei "mostri sacri"....naturale avere aspettative alte, puntualmente disattese da un film che, di contro, come sottolineato da altri qui, non coinvolge affatto e si perde in una inutile storia troppo assurda per essere credibile come da lodevoli intenzioni. Peccato, ma davvero sconsigliato.

Invia una mail all'autore del commento balzac20  @  23/11/2007 16:44:45
   3½ / 10
Va premiato il coraggio, va premiata la capacità visionaria e va premiata la recitazione.
Ma la storia inizia e si conclude qua.
In macchina tornando a casa ho fatto una domanda, la stessa, a tutti i miei amici.
Me lo riassumete?
Le risposte erano imbarazzate
Non sempre è necessaria una trama coerente, e certo non sempre deve essere interpretabile univocamente.


Dal secondo tempo in poi quando decide di virare pesantemente verso il mistico perde, se possibile, ancor più spessore.
In parte mi ricorda l'albero della vita.
In parte 2001 odissea nello spazio.
In parte anche un film di guerre stellari.

Potrebbe essere un film che tra 15 anni avrà un valore diverso.. potrebbe.


Questo film in un certo senso mi sembra una paraculata nella quale si concede talmente tanto spazio allo spettatore che alla fine puoi dire tutto ed il contrario di tutto.
I pareri positivi ascoltati dagli altri erano legati spesso all'atmosfera, all'ambiguità, all'impatto visivo.
Ma sulla sostanza, sulla banale interazione dei personaggi...

Quando si decide che una persona è onnipotente ognuno può interpretare davvero come meglio crede.

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Sig. Chisciano  @  15/11/2007 17:24:30
   8 / 10
Un'altra Giovinezza è un un film assolutamente interessante, i temi trattati sono molto affascinanti, la regia e la fotografia non fanno che esaltare l'atmosfera mistico-misteriosa che pervade il film, Tim Roth e Bruno molto azzeccati.
La struttura narrativa del film mischia sogno e realtà, difficile capire cosa sia realmente avvenuto perchè i temi filosofici prendono un po' il sopravvento.
In definitiva un film esteticamente molto bello con innumerevoli possibilità di approfondimenti.
Forse un po' troppo ambizioso per mantenere tutto ciò che promette.

Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  09/11/2007 10:39:33
   5½ / 10
Dopo un inizio incoraggiante Coppola si accartoccia tra filosofia orientale, doppi, sovrannaturale, amore disperato, fallimenti professionali, lingue arcaiche e suggestioni wildiane, confondendo le idee al malcapitato spettatore ed annegando nell'oceano delle buone intenzioni.
Peccato perchè i presupposti per far bene c'erano tutti e perchè un Tim Roth in un simile stato di forma avrebbe meritato ben altro.
Menzione necessaria anche per Bruno Ganz, al solito impeccabile.

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Ultima risposta 06/07/2008 22.38.44
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Gruppo COLLABORATORI matteoscarface  @  09/11/2007 02:48:50
   6 / 10
la prima parte è molto bella e intrigante, la storia dell'uomo colpito dal fulmine ricercato dai nazisti, al limite tra filosofia e fantascienza, ne faceva un film narrativamente interessante, originale e "strano" in senso positivo, perchè esteticamente curato e anti-hollywoodiano nel modo di dipanare la vicenda. Peccato che poi si perda in una seconda parte noiosissima, ripetitiva e scontata (il doppio che appare ogni secondo è francamente abusatissimo). Poteva essere un gran film, molto intellettuale e adulto in tempi in cui il cinema è per lo più a uso e consumo dei beoni, questa è la sensazione che rimane. Peccato, anche perchè la regia di Coppola, nota per essere classica, è qui curiosamente sperimentale e Tim Roth è al massimo delle sue capacità.

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Ultima risposta 12/12/2007 15.20.29
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Gruppo COLLABORATORI Gabriela  @  06/11/2007 17:14:59
   7½ / 10
“Una volta Chuang Tzu sognò di essere una farfalla. Svegliatosi di soprassalto, fu colto da un dubbio, infatti, Chuang Tzu non riusciva a capire quale fosse il suo vero essere: era un uomo che aveva sognato di essere una farfalla o una farfalla che in quel momento sognava di essere un uomo?”

Coppola inserisce in questo film temi cari a Borges come lo sdoppiamento dei personaggi e questo aneddoto sul filosofo cinese, analizzato dallo stesso Borges nella sua “Antologia della letteratura fantastica”. Il suo intento forse è quello di spiegare che non possiamo distinguere la realtà dal sogno e quindi neppure il falso dal vero.
Il film evidenzia un conflitto intimo e personale: la vecchiaia, la realizzazione dei sogni nel bel mezzo di alcuni scontri del XX secolo quali: il nazismo e la sua relazione con la scienza. Il regista sembra quasi un alchimista e mescola la qualità con la quantità; lo spettatore avrà la possibilità di dilettarsi con il grande cinema e sperimentare con il cuore, con il corpo e con la mente un racconto intimo, carico di idee e sensazioni.
Nella storia il potere fisico serve per continuare ad apprendere e vivere nuovamente una seconda giovinezza, per rivedere le decisioni sbagliate con maggiore coscienza. “Un’altra giovinezza” è un film complesso, carico di disquisizioni metafisiche fatto più di parole che di immagini, e che vede in Tim Roth un protagonista eccellente che con efficacia ed eleganza recita il ruolo forse più intimistico della sua carriera.
Il protagonista Dominic ricorda il Dracula immortale di qualche anno fa, quello che Coppola aveva dipinto sotto molteplici profili: la maledizione di vivere, l’energia del personaggio espressa grazie alla sua conoscenza e l’inseguimento del grande amore.

Coppola ritorna dopo tanto tempo e ritorna alla grande con un ottimo film.

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Ultima risposta 08/11/2007 08.26.39
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  06/11/2007 13:05:10
   7½ / 10
Il ritorno di Coppola dietro la macchina da presa,ci riconsegna un'autore nuovo e lontanissimo da ogni compromesso hollywoodiano:Un'Altra Giovinezza e'un film narrativamente complesso ma allo stesso tempo affascinante,controverso e onirico,forse in alcuni punti prolisso,ma cmq coraggioso e fin troppo ambiguo per accontentare la larga fetta dei fan...sicuramente e'un film diverso,un tipo di cinema ancora inesplorato dal grande regista italo-americano,quesi un prodotto lynchiano direi...
La prima parte,ben costruita e dannatamente intrigante,e'uno spettacolo visivo non indifferente,con un mostruoso Tim Roth capace di bucare lo schermo da ogni angolazione,ma purtroppo non tutto quadra alla perfezione:la virata indiana risulata poco funzionale,con lunghi tempi morti capaci di appesantire oltre misura un film cmq non facile;
La sensazione a fine pellicola e'quella di aver assistito ad un capolavoro mancato,un prodotto sicuramente da vedere ma cmq rovinato dalla voglia di strafare del regista:amalgamare spy story,dramma psicologico,paranormale e storia d'amore in due ore,non e'facile neanche se hai girato pellicole immortali com e Il Padrino e Apocalypse Now.
Non un capolavoro,ma sicuramente un gradito ritorno...

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Ultima risposta 07/11/2007 20.05.15
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR quadruplo  @  06/11/2007 12:44:52
   8 / 10
"Un'altra giovinezza" è sicuramente un film non adatto a tutti: vuoi per le disquisizione filosofiche o per lo svolgimento complesso della storia, non stupisce il fatto che sia stato accolto dalla massa con freddezza.

Ciononostante, anche se io stesso non ho compreso tutto il film nelle sue svariate sfumature, sono rimasto completamente soddisfatto dalla malinconia, dalle riflessioni esistenziali e dal coinvolgimento che Coppola in questa pellicola riesce a trasmettere e ad infondere.

Nel film, il trascorrere del tempo, inteso come percezione personale o assoluta, in fin dei conti, non ha poi cosi tanta importanza; partendo da questo presupposto, anche la definizione di sogno e realtà diventa labile.

Quello che rimane, è la riflessione su una vita continuamente in bilico tra la ricerca della felicità terrena, rappresentata dall'amore per Laura-Veronica-Rupini, e la sete di conoscenza: e il protagonista di questo viaggio è un magistrale Tim Roth, accompagnato da una brava (e bella) Alexandra Maria Lara.

Dal punto di vista registico, non stupisce l'altissimo livello di Coppola, cosi come la fotografia supportata da locations molto suggestive.

Per concludere, bisogna ricordare che il film è tratto dall'omonimo romanzo: vista la complessità della trasposizione cinematografica e la vastità dei temi trattati, è molto probabile che la lettura del libro possa aiutare nella comprensione e nell'approfondimento di questi.

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Ultima risposta 06/11/2007 13.01.28
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forzalube  @  06/11/2007 01:54:55
   5 / 10
Secondo me alcuni di voi sono stati troppo buoni. Ok, l'inizio non è male, tecnicamente è ben fatto, a tratti (non tanti per la verità) è suggestivo e ci sarebbero molte tematiche interessanit: il senso della vita, la seconda occasione, il doppio, la ciciclità del tempo, l'origine del linguaggio, la reincarnazione, la nascita della bomba atomica, il superuomo, ecc...
Ma come vengono affrontate? Alla fine si mette un sacco di carne al fuoco senza cuocere nulla e ci si ritrova con un film assurdo ed arzigogolato dalla cui visione non si ricava quasi nulla.
Mi resta solo la curiosità di sapere com'è il romanzo da cui il film è tratto, ma visto che di letture arretrate ne ho parecchie dubito che mai lo farò.

luisito  @  04/11/2007 21:08:59
   3 / 10
Film sconsigliabile. Dopo la prima ora attenzione ai colpi di sonno.
Volutamente complicato, è solo una fredda esercitazione estetica.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  02/11/2007 18:55:30
   7½ / 10
Secondo me il ritorno di Coppola non delude affatto le aspettative, considerando il tema affrontato però c'erano davvero le potenzialità per un capolavoro, e nel suddetto caso non è stato così.
Ha una notevole ricchezza espressiva, resta un'opera di gran classe, ma è ora affascinante, ora prolisso, ora intrigante ora fastidiosamente romanzato: un'opera di grande coraggio che non riesce a controllare la sua materia e invade lo spettatore con un clima straniante e un pò lugubre non sempre in grado di catturare allo stesso modo nel corso della sua durata.
Però al di là di qualche momento retorico, il film riesce a evitare abbastanza bene i clichè tipici del genere, fornendo un dignitoso affresco su un tema che può passare tranquillamente da Schnitzler a Nostradamus, da Camus al pessimo Coelho o a Wilbur Smith: in questo contesto, mi pare che l'unica concessione davvero opinabile sia tutta la parte girata a Malta, che molto pubblico femminile troverà languidamente emozionante, e che è francamente orripilante, convenzionale e stucchevole oltre misura. Non conoscendo il testo originale, non saprei dire quanto questo sia intenzionale o inconscio...


Restare in bilico tra cinema di genere e opera "colta", fornire il pretesto per ricordare Lynch ("The elephant man", per il rapporto tra medico e paziente), l'espressionismo tedesco (Murnau) o David Lean sono potenzialità enormi, lo script del resto è eccezionale, mentre la proverbiale prolissità del film ora spiazza ora irrita ora incanta nell'attesa di una realtà che tarda ad arrivare (a dirla tutta, le 2 ore del film sembrano raddoppiate).

Un vero peccato, perchè ci sono sequenze di mirabile bellezza, come quando Dominique infrange lo specchio distruggendo il suo "doppio", o quando costringe mentalmente la pistola del nazista a ritorcersi contro di se': quali altri registi potevano filmare una sequenza simile senza scivolare nel grottesco?

Tutte cose che elevano il film ben al di sopra delle aspettative e della riuscita complessiva dell'opera, soprattutto in una Bucarest nevosa davvero ricca di suggestioni visive (e poco importa che la neve sia artificiale...).

Ho provato un senso di disagio davanti a frasi come "nulla è come sembra" (che strano, l'avrei detto di ... me ndr.) o nella dimensione "privata" di quelle città che sembrano appartenere null'altro che a se stesse, ho amato il personaggio, che malgrado la buona prova di Roth il regista chissà come ama trasformare in un esule fatalista privo di sussulti e (vere) paure...

Indicativamente il film non regge i troppi temi affrontati, ed è un peccato che proprio tutta la parte dedicata al linguaggio cifrato, o ai linguaggi della storia (sumero-assiro-babilonese-etc.) finisca per perdersi in una sfiancante metafora sul senso della vita e sulla posizione beffarda del tempo e della memoria storica.

Tutto sommato, però, sarò generoso, in quanto la trasmigazione dell'anima di questo Zelig grafomane mi appassiona quanto basta per scoprire un film che genera ampi dibattiti: e forse proprio per questo il grande pregio del film è di essere ricco di forza anche nei suoi difetti.

Esiste anche un cinema formalmente impeccabile che non lascia alcuna traccia: pertanto Coppola è promosso a pieni voti, nonostante le inevitabili riserve

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Ultima risposta 18/04/2008 02.19.48
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slevin  @  02/11/2007 09:15:48
   6½ / 10
10 anni...10 anni di pausa poi Coppola torna sul grande schermo...Un idea ottima(anche se presa da un libro), una seconda possibilità nella vita chi non la vorrebbe. Se poi oltre la possibilità di un'altra vita la nostra intelligenza fosse estremamente superiore e fossimo dotati anche di poteri telecinetici allora si che vorremmo tutti questa seconda opportunità...

L'inizio è buono...Si viene introdotti nella realtà del professor Matei...Questo personaggio è caratterizzato molto bene...

Dopo un ora però il film rallenta troppo, annoia, si dilunga in tante storielle che avrebbe potuto (dovuto) evitare...
E dopo questo il film ti lascia, non attira più la spettatore...Peccato...

Peccato perchè la fotografia è ottima, e la regia di Coppola la si sente in ogni ripresa...Peccato e ancora peccato perchè una storia con tante potanzialità viene sviluppata male...

Ottima la prova di Tim Roth e della bella Alexandra Maria Lara...
Mezzo voto in più per loro...

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  01/11/2007 23:49:58
   7 / 10
Coppola torna dopo dieci anni dietro la macchina da presa con un film che offre molto, ma che non può dirsi veramente compiuto in tutte le sue parti. Una pellicola che affronta molti temi: amore, ineluttabilità del destino, il prezzo della conoscenza. Insomma, le troppe tematiche affrontate non consentono uno reale sviluppo lineare della pellicola rendendola confusionaria nonostante la suggestioni e il fascino delle immagini e un Tim Roth in ottima forma specialmente nei dialoghi con il suo doppio. Un film abbastanza ostico, magari da rivedere per poterlo apprezzare a pieno.

Mirea  @  31/10/2007 12:35:45
   6½ / 10
Le premesse per un capolavoro c'erano tutte.
Una trama affascinante, regia e immagini di alto livello (quelle iniziali sono davvero bellissime)...
Ciò che rovina il tutto sono i numerosi eventi inseriti nel film; il risultato è che si è creato un calderone pieno di storie e tematiche diversissime tra loro, "incollegabili" l'una all'altra (alcune non centrano proprio niente con la trama principale).
Anche secondo me è un film da guardare una seconda volta: molte cose sfuggono... non sono chiare... non si capiscono... e questo succede grazie alla confusione degli eventi amalgamamati quasi per caso.
Mi riprometto di leggere il romanzo da cui è stato tratto il film, per capire quanto fedelmente Coppola abbia seguito la storia: se è così, Coppola l'ha sviluppata proprio maluccio.

Tim Roth non l'ho trovato nella sua forma migliore.

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Ultima risposta 10/01/2008 18.15.53
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Invia una mail all'autore del commento NEO78  @  29/10/2007 19:55:35
   5 / 10
Non ci siamo proprio. Dieci anni di attesa e poi questa pellicola.
Tolta la prima ora abbastanza accettabile il film comincia a mettere talmente tanta carne al fuoco che finisce con lo spegnere la fiamma.
Peccato perchè le tematiche affrontate sono affascinanti e molto profonde:
La ciciclità del tempo, l'origine del linguaggio, la reincarnazione ma, talmente profonde, che trasporle cinematograficamente è un'impresa ardua.

Ho dato 5 e non 4 perchè in ogni caso è un film che all'uscita della sala ti lascia molti spunti su cui riflettere e approfondire.

andreapau  @  29/10/2007 14:54:19
   7 / 10
Pellicola che si presenta interpretabile attraverso chiavi di lettura molteplici,alcune della quali presuppongono la conoscenza profonda di dottrine "orientalegianti".
Ad un occhio occidentale rimane impresso l'eterno dilemma del doppio,della ambizione umana,della seconda occasione non sfruttata,anzi,fallita allo stesso modo della prima.
E'un film molto articolato,lungo,complesso e intrecciato,in alcuni momenti molto lynchano senza classe e pathos lisergico di David.in altri momenti è scontato e didascalico come nella scena della rottura dello specchio.
Tim roth è bravissimo,soprattutto nella parte del doppio-cattiva coscienza,un po' sopra le righe nelle scene d'amore,quasi fuori luogo,incerto e poco credibile.
Rimane la porta aperta tra realtà e sogno,indecifrabile la differenza tra l'accadere e il sognare che accada.
La vita è un sogno o......oddio,Marzullo è in agguato.

Rand  @  29/10/2007 12:51:05
   6½ / 10
Sinceramente il film poteva essere migliore,ma Coppola rimane fermo agli anni 80,all'inizio la storia era interessante,poi però il ritmo rallenta e il film stenta non poco,anche il finale ,insomma,poi lui sembra un x-men,cioè non so come è il libro però il film scade nel sentimentale,e pensare che c'erano delle buone idee,il doppio,la giovinezza,la reincarnazione.Poteva fare meglio,sinceramente il ritorno di F. Ford Coppola non mi ha convinto molto...

LittleSpielberg  @  28/10/2007 18:56:05
   6 / 10
Non male...come dicono poteva dare di più...Con una trama così...Poteva diventare un capolavoro da Oscar...ma mi è sembrato un po' lentino a un certo punto...specilamente nel secondo tempo alcuni passaggi mi sono sembrati un po' difficili...Quando sono uscita ero senza parole...credo sia uno di quei film da vedere 2 volte per capirli bene bene...così magari il mio voto è limitato!

faob  @  26/10/2007 16:54:30
   1 / 10
peccato che non c'è un voto meno di uno .....
è vero un film che ti lascia senza parole si critica da solo .....bleeee

Gianmaria  @  22/10/2007 15:16:19
   10 / 10
Se esistesse 11 in questo sito glie lo darei.Ho avuto la fortuna di vederlo a Roma nella Auditorum di S.Cecilia dove nella sala era presente il grande Maestro.Mettiamo in chiaro una cosa è un film molto complesso,dove è molto difficile dare un voto."Un'altra giovinezza" è stato accolto con molta freddezza.Ma io l'ho trovato un capolavoro.Un Tim Roth straordinario.Colpisce il film di Coppola soprattutto per la sua parte visiva.Una storia particolare e difficile che certo non piacerà alle persone che amono i film leggeri.Vi dico dall'inizio che non è il Coppola de "Il Padrino".E credo che in questi anni Francis avrà pensato come fare cinema.

Io mi sento di dire che con questo film è nato un nuovo tipo di fare cinema ma sopprattutto un nuovo Coppola

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Ultima risposta 02/11/2007 18.58.52
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