the zero theorem regia di Terry Gilliam USA, Gran Bretagna 2013
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the zero theorem (2013)

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locandina del film THE ZERO THEOREM

Titolo Originale: THE ZERO THEOREM

RegiaTerry Gilliam

InterpretiMatt Damon, Christoph Waltz, David Thewlis, Peter Stormare, Tilda Swinton, Melanie Thierry

Durata: h 1.47
NazionalitàUSA, Gran Bretagna 2013
Generefantascienza
Al cinema nel Luglio 2016

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Trama del film The zero theorem

Qohen è uno degli sviluppatori più produttivi della Mancom ma si è alienato sempre più dal mondo esterno. A tenerlo in vita e dargli la forza di andare avanti è solo l'attesa di una fantomatica chiamata che gli indicherà il suo destino. Finalmente il misterioso Management, capo della corporation, accetta di parlare con Qohen, affidandogli la risoluzione dello Zero Theorem, un algoritmo impossibile sull'assurdità dell'esistente.

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Voto Visitatori:   5,88 / 10 (13 voti)5,88Grafico
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Voti e commenti su The zero theorem, 13 opinioni inserite

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DarkRareMirko  @  28/12/2021 22:04:00
   7½ / 10
Magari non un Gilliam in formissima, ma comunque sempre un film ispirato, con un suo fascino, dove forse ha pesato un pò troppo il limite del low budget (è, per stessa ammissione del regista, il film che gli è costato di meno in assoluto); ottimo cast in ruoli insoliti (la sexy Thierry, Damon, la Swinton, un non sfruttato Thewlis) c'è pure Stormare, mentre Waltz pelato non pare a momenti neanche lui), location distopica e futuristica, sempre presente la critica alla dipendenza da immagini e verso una società che è sempre più digitale ed immateriale (i nostri giorno odierni ci dicono molto a riguardo).

Un film non da tutti capito e da alcuni sottovalutato.

Beefheart  @  18/03/2021 16:46:07
   5½ / 10
Che dire? Gilliam c'è e si vede in tutto il suo tripudio di follia, immaginazione, visioni...
Scenografie, costumi, personaggi, fotografia... tutto concorre a confezionare il solito trip disorientante.
Solo che stavolta il risultato rimane un po impalpabile.

biagio82  @  17/01/2021 22:48:26
   8 / 10
questo film è un brazyl aggiornato ai tempi nostri, dove Gilliam ci racconta i difetti moderni, come il cercare il contatto umano tramite i computer, come il dover lavorare su cose futili per dare il massimo profitto per i nostri capi ed il minore per noi e dove ci controllano per sapere di cosa crediamo di aver bisogno per potercelo poi proporre.
Gilliam non si risparmia dal punto di vista filosofico/narrativo come da quello visivo, la casa del protagonista, i costumi esagerati dei personaggi, il buco nero, la tuta VR, tutto cattura l'attenzione e rimane ben impresso nella memoria dello spettatore.
in soldoni, un altro capolavoro di quello che è uno dei miei registi preferiti, che non posso far altro che consigliare a tutti.

Filman  @  10/07/2020 16:54:48
   8 / 10
Non sono sicuramente il cattivo gusto o degli errori di narrazione i difetti di questo film. Parliamo di dettagli relativi alla concezione del genere quando si parla dei difetti di questo film. L'idea di distopia caotica ha perso di significato e credibilità dell'ormai cessata corrente modernista. E il mondo futurista proposto non ha chiare idee alla base, per quanto affascinante sia.
THE ZERO THEOREM rimane a conclusione della differenza tra pregi e difetti un film metafisico con idee molto interessanti e memorabili anche quando mal proposte dal sempre creativo Terry Gilliam, che viaggia sul filo dell'astrazione per raccontare la cosa più astratta che esista: il senso dell'esistenza.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  26/02/2019 22:54:04
   5 / 10
Gilliam non riesce a liberarsi dal Grande Fratello. Come dicono molti, è un film che ripete molti elementi della sua carriera.
Il comparto visivo è molto artefatto, fastidiosamente sofisticato, i dialoghi verbosi sono spesso incomprensibili e nel finale non si capisce dove va a parare.
Mi spiace ma avevo aspettative più alte.

TheLory  @  30/10/2016 11:29:10
   3 / 10
Ma che diavolo di film è mai questo?!
Per quasi due ore segui sto rapato che vive come un ratto in casa sua. Non regala nessuna emozione, anzi, a causa di personaggi grotteschi diventa una farsa fantascientifica, ma non sperate di farvi almeno due risate! Macché, nemmeno quello!
Da APPALLOTTOLARE e gettare nel cestino più vicino, senza se, senza ma, però con tanti vaffancùlo!!!

TheLegend  @  22/09/2016 14:29:15
   4½ / 10
Film allucinato che non mi ha coinvolto per niente.

GianniArshavin  @  17/07/2016 12:47:55
   5½ / 10
Uscito nei nostri cinema con ben 3 anni di ritardo , The zero theorem e l'ultimo (per ora) amato/odiato lavoro di Terry Gilliam.
La pellicola ricorda molto da vicino Brazil , sia nello stile che nelle tematiche. Il regista dunque prova a portare avanti i suoi temi con coerenza , ma rifarsi cosi da vicino ad una sua opera uscita 30 anni prima denota una carenza di idee da non trascurare.
Visivamente siamo in pieno territorio Gilliam e malgrado non ci siano i picchi dei tempi migliori The zero theorem è comunque molto bello esteticamente. Infatti convince in pieno questo modo simil-distopico fatto di tecnologia e modernità omologatrice.
I temi come detto sono i soliti , e l'intento è anche lodevole; purtroppo a non soddisfare è la trama , che gira a vuoto per gran parte della durata del film senza riuscire a coinvolgere come dovrebbe.
Discreto il lavoro fatto sui personaggi, con un Waltz bravo ed una Thierry dalla potente presenza scenica. Tuttavia il personaggio più sfaccettato è quello di Bob , mentre sono sprecati in ruoli marginali Matt Damon e la Swinton.
Che dire , l'ultima opera di Gilliam non mi ha colpito come speravo , buono negli intenti e per quanto riguarda il comparto visivo ma eccessivamente confuso e derivativo dal punto di vista narrativo.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  10/01/2015 09:39:12
   6 / 10
Film a basso budget girato da Gillam che comunque riesce a ricreare le sue atmosfere, cupe e surreali che hanno da sempre caratterizzato il suo cinema.
Zero Theorem è la summa di quasi 40 anni di carriera, un racconto che altro non è che il continuo di Brazil che analizza la ricerca nevrotica del senso della vita.

E' ammirevole il modo con cui Terry Gillam non abbandoni l'idea di cinema che ha costruito in tanti anni, ammirevole perchè la tenacia con cui insiste in una linea stilistica che da anni non incontra più i gusti del grande pubblico che pur negli anni 90 aveva "benedetto" la sua opera, lo ha costretto ad uscire dal mondo dorato di Hollywood per rifugiarsi nella libertà ma anche nei limiti del cinema indipendente.
E' anche vero che riproporre negli anni 10 del nuovo millennio, le stesse tematiche e lo stesso stile, di film già fatti 20 o 30 anni prima, purtroppo evidenzia anche una crisi creativa e mancanza di innovazione, perdonabile per registi mainstream, no per gli autori come lui.
Zero Theorem è troppo vicino a Brazil sia come struttura narrativa, sia come impostazione visiva, sia come climax generale, l'autocitazione è dietro l'angolo e il pubblico non si lascia sedurre.

Notevole il cast, nessuno è fuori posto, ogni personaggio è delineato e sa farsi ricordare anche se con poche scene, con un Waltz bravissimo e in gran forma.
Per il resto non si può aggiungere altro ad un autore che a questo punto sembra aver già detto tutto.

Jumpy  @  12/11/2014 23:23:55
   6½ / 10
Onirico e visionario, citazioni sparse da 1984

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER l'impatto visivo è notevole e le ambientazioni risucchiano lo spettatore in un sogno (che qualche volta diviene un incubo) ad occhi aperti, trascinato dietro la progressiva follia del protagonista... al punto che, come in altri film del genere, non si riesce a capire cosa accada davvero e cosa sia solo immaginato dalla mente del protagonista.
Il punto è che, stavolta, com'è già stato notato, non si capisce il regista dove vuol andare, quale sarebbe "la morale cinematografica", il messaggio che dovrebbe passare.
C'è da dire che merita per oltre che per le atmosfere per il finale da cineteca...

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  29/09/2014 00:40:47
   6½ / 10
The Zero Theorem è il percorso finale verso l'alienazione più assoluta e Gilliam lo esprime rifancedosi molto al suo capolavoro Brazil in maniera quasi sfacciata per non dire esibita. Tutto il film è una variante visiva di Brazil, certamente coloratissimo rispetto alle sue atmosfere cupe, ma nella sostanza è diverso da Brazil, forse più radicale nei suoi contenuti, più nichilista e senza speranza. Nel Sam Lowry di Brazil c'era una divisione netta tra la realtà opprimente del suo mondo ed il lato più rassicurante della fuga nei suoi sogni. In Zero Theorem il sogno non c'è più, sostituito dal volto suadente del mondo virtuale che ci inghiottisce nel buco nero del Zero Theoreme, nel non senso della vita, in paradisi fittizi dove si può giocare a palla con il sole ed essere sovrani del nulla. Un punto di non ritorno. Quello che nuoce al film secondo me è quello di afferrarne il senso, forse, ma il concetto è esposto in maniera eccessivamente contorta, a volte criptica. Non è uno dei suoi film migliori, ma vederlo solo come un rifacimento di Brazil mi sembra limitativo.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  03/11/2013 14:27:36
   4 / 10
"Dare un senso alle cose belle della vita", ha un bel dire Gilliam che forse ha toccato stavolta il punto più basso della sua carriera. Un film che sembra il testamento (in tutti i sensi) del grande cineasta visionario che è stato, e non si sa se quell'incubo che vediamo sia una scopiazzatura di Brazil o il remake sotto celate vesti di Barbarella di Vadim (?). Forse il ragazzo ispirato a Mark Zuckerberg (o sbaglio?) è l'unica presenza accettabile. Come se non bastasse, Gilliam ci rifila anche un paio di siparietti acquatici à la Ester Williams che sono un delirio di pessimo gusto. Da evitare come la peste

Invia una mail all'autore del commento kampai  @  17/09/2013 22:15:43
   6½ / 10
se vi aspettate un proseguo 2013 di brazil rimmarete delusi. è come una bellissima confezione, ma dentro vuota.spiego: è una meraviglia per gli occhi, c'è pure troppo ma ci si ferma là. non si capisce di che cosa vuol parlare e dove voglia andar a parare.l'intento era ottimo, lo sviluppo sufficente. damon è irriconoscibile, sembra philip seymour hoffman, waltz è sprecato.deliziosa la thierry e il suo "sito".ridicola la treccia conessione stile avatar...

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