the ghostmaker (2011)

Un film che dal punto di vista estetico è realizzato veramente molto bene (non per nulla il regista Mauro Borrelli ha lavorato con gente come Tim Burton e Coppola),ha un discreto cast ed una trama piuttosto intrigante..........
Il film va purtroppo a crollare a causa di alcuni cliché di troppo,di una mediocre caratterizzazione dei personaggi e di un finale troppo sbrigativo e tirato via.
Un film intrigante sotto molti punti di vista (spettacolare la realizzazione della bara,vera e propria protagonista del film),che purtroppo non riesce a convincere del tutto........ peccato una buona occasione sprecata.

Fanta-thriller italo-americano che tenta di riprendere idee già sfruttate in altre pellicole.
Pur non offrendo granchè in termini di pathos il film di Borrelli sembra costruito in maniera guardabile, anche se molte volte le scene non presentano grande nesso logico, presentando personaggi e storia non propriamente originali e gradevoli ma abbastanza funzionali allo scopo.
Ritmo non sempre fluido, in alcuni momenti si rischia di annoiarsi in maniera pesante, e doppiaggio non all'altezza, ma nel complesso il film è vedibile, a patto di non pretendere chissà cosa.

Una pellicola che può richiamare a certi film di qualche decennio fa, una storia interessante un po' gotica ma poco affine ai teen horror attuali. Un prodotto onesto e per nulla pretestuoso che è l'elemento migliore ma in fondo anche il suo limite perchè pur essendo ben fatto, considerando il budget basso, non possiede particolari qualità. Qualche difetto ma nulla da far gridare al prodotto scandalosamente brutto.

La storia avrebbe meritato un altro budget...
Non è il solito slasher (il body count è bassino e il villain - la morte meccanica - alla fine...direttamente...fa secco solo un pesce rosso..gli altri muoiono per loro imbranataggine).
L'idea della bara col meccanismo ad ingranaggi per raggiungere la sospensione astrale . ..è davvero affascinante..così come lo sono i mock artifacts (libri antichi ed incisioni)e il technobabble sul "diabolus in musica" (una melodia probita dalla chiesa nel Medioevo) con i suoni a 7.5 hertz che scagliano chi giace nel feretro di Wolfgang Von Tristen nella dimensione fantasma. Anche i secondi iniziali con il video sgranato in bianco e nero alla Blair Witch Project e il ticchettio ipnotico di sottofondo sono molto efficaci.
E' una cornica malata...pesantemente malata.
Se quest'idea fosse stata applicata in un film...che avesse voluto fare veramente paura...molto probabilmente ci troveremo di fronte a un classico.

Invece ci troviamo di fronte a una produzione a bassissimo budget..che vuole più che altro essere un omaggio agli intrecci dei college horror movies anni 80...quei film dove in sostanza...il ragazzo si trova per circostanza o predestinazione a incontrarsi-scontrarsi coi massimi sistemi ma non in una dimensione epico-scatologica....bensì demenziale....altamente demenziale.

Difficile dire quanto sia brutto, è veramente brutto, bruttissimo.
La storia è risibile ma la realizzazione lo è ancora di più e non ci si aspettava un prodotto così scadente da Borrelli che è il visual artist di Tim Burton.
Ripetitivo da far stare male e terribilmente catatonico nei ritmi e nell'intreccio.
Un vero obbrobrio da consigliare a tutti i fanatici del trash.