smarrimento (1946)

La performance della Sheridan chiaramente si distingue. In particolare, il personaggio di Nora Prentiss è interessante. La Prentiss non è certo la tipica femme fatale con lati oscuri. Cio che provoca complicazioni invece è la pura ossessione da parte del protagonista maschile. Anche se il concept è interessante, l'esecuzione finisce per ssere noiosa.

Questo film è incredibile, talmente paradossale nella sua follia da risultare davvero realista...
una storia che potrebbe ricordare vagamente titoli recenti come "L'uomo che non c'era" o "Memento", e soprattutto l'assurdo apologo della vicenda: un uomo (dal volto sconosciuto) accusato di essere l'assassino... di se stesso.
Lo consiglio vivamente a tutti gli amanti del noir, soprattutto a Requiem, che probabilmente ha già avuto modo di vederlo: non è cinema, è un'esperienza umana senza limiti...
"Meglio morire davvero che essere morti viventi"