settembre regia di Woody Allen USA 1987
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settembre (1987)

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locandina del film SETTEMBRE

Titolo Originale: SEPTEMBER

RegiaWoody Allen

InterpretiElaine Stritch, Denholm Elliott, Dianne Wiest, Sam Waterston, Mia Farrow

Durata: h 1.27
NazionalitàUSA 1987
Generedrammatico
Al cinema nel Marzo 1987

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Trama del film Settembre

Un gruppo di persone, legate da vincoli di parentela o di amicizia, trascorre alcuni giorni di vacanza in una villa del Vermont. La proprietaria, Lane, è innamoratissima di Peter, il quale è innamorato di Stephanie, amica di Lane, che è amata in silenzio da Howard. Nel giro di ventiquattr'ore emergerà tutto il viluppo di affetti, rancori e passioni, compresi anche i traumi di un passato drammatico.

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Voto Visitatori:   6,89 / 10 (22 voti)6,89Grafico
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Voti e commenti su Settembre, 22 opinioni inserite

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Filman  @  03/05/2022 10:53:37
   6½ / 10
Pochi attori all'interno di un quattro mura che mettono in crisi le loro convinzioni amorose non fanno una storia, pur essendo le reali vicissitudine umane che secondo Woody Allen incarnano l'uomo contemporaneo con il quale lo stesso si interfaccia. E dove non arriva la corposità narrativa ed emotiva, l'autore interviene con additivi ed addensanti stilistici presi un po' dal cinema poetico europeo e un po' dal cinema d'autore americano.
SEPTEMBER è un film lieve che vuole scavare nella psicologia dei personaggi facendosi psicologo e vuole razionalizzare ed esaminare la loro natura facendosi filosofo, ma in questa nuova fase di carriera del regista, il quale lascia progressivamente Fellini e Bergman per abbracciare Altman, l'emulazione barocca ritorna come elemento forte ma improprio che non fa altro che sottolineare la vacuità e la non originalità del racconto.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  01/06/2021 00:15:02
   7½ / 10
Dramma familiare tutto girato in interno, molto teatrale, sostanzialmente bergmaniano. Un Allen un po' atipico, ma intenso, in questo quadrangolo amoroso che imbriglia i protagonisti.

pak7  @  24/01/2018 18:46:05
   6½ / 10
Discreto lavoro di fine anni 80 per Allen, girato solamente in un ambiente.
Nonostante questo limite (che per Allen limite non è), la pellicola risulta intensa, grazie soprattutto ad interpretazioni convincenti, tra le quali spicca quella di Elaine Stritch, mattatrice assoluta della pellicola, che forse avrebbe meritato anche un premio.

GianniArshavin  @  11/02/2016 13:04:10
   6 / 10
Settembre è uno degli omaggi più palesi che Allen fa a Bergman , e infatti per questa pellicola del 87 il regista di NY mette da parte del tutto l'ironia per una storia molto drammatica che richiama le tematiche tipiche del maestro svedese.
Girato completamente in una sola location interna , Settembre parla di amori non corrisposti e di fantasmi del passato , in un crescendo di climax drammatico che culmina nella rivelazione finale.
Come di consueto nei film di Allen , i dialoghi sono curatissimi e i personaggi profondamente descritti,in primis quelli femminili (grazie alle buone interpretazioni)che in questo caso battono di netto quelli maschili.
Merita la scelta dell'ambientazione e un plauso va anche all'atmosfera all'apparenza placida ma che nasconde con difficoltà tensioni,vecchi rancori e paure.
Purtroppo malgrado un ritmo sostenuto il film incappa spesso in eccessi di dramma e pianti , scelta che rende Settembre forse troppo lagnoso più che emozionante o empaticamente coinvolgente. Infatti il più grande limite del prodotto alleniano è proprio la sensazione di artefatto,di costruito che lascia a fine visione , cosa che non succedeva nei film di Bergman al quale Allen si è ispirato.
Quindi Settembre è un'opera di valore, un Allen diverso dal solito che si mette alla prova. Il risultato non è eccezionale causa una visione della tragedia troppo occidentale e "standardizzata".

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  24/10/2013 01:01:10
   6 / 10
Mi spiace, una copia sbiadita di Bergman. Non faccio neanche referenti ma volendo prendere un film a caso è evidente sin dalle prime inquadrature il debito nei confronti di "Sinfonia d'autunno". Il look della Farrow è UGUALE a quello di Liv Ullmann nel film in questione, lo stesso dicasi per il terribile rapporto con la madre. Allen prova ad aggiungere tanti personaggi alla vicenda, connessioni tra le varie personalità ora deboli ora forti, ora schiave ora dominanti, ma ne esce fuori un mezzo pasticcio e un'opera totalmente snaturata.
Insomma, non c'era bisogno di rigirarla una seconda volta con attori diversi, questo è un film che Bergman aveva già girato miriadi di volte precedentemente e con risultati migliori di gran lunga.
Un vero peccato arrivi dopo una serie di ottime prove personali come "La rosa purpurea del Cairo" o "Hannah e le sue sorelle", tra i migliori Allen.
Qui la sufficienza è solo per stima altrimenti sarebbe davvero un voto molto più basso.

Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki  @  15/05/2013 16:58:01
   6½ / 10
Dramma imperfetto sull'amore non corrisposto, a tratti intenso ma anche verboso e struggente, scevra della componente ironica rammenta i fasti di 'Interiors' di cui però non gode dello stesso equilibrio diegetico nell'intreccio narrativo.Affascina l'ambientazione monocorde, girato solo in interni della casa, ma è un esperimento che funziona a metà.

Goldust  @  20/03/2013 12:11:51
   5½ / 10
Un dramma da camera che aggiunge poco alle già note qualità alleniane di cantore delle debolezze umane. La direzione degli attori è come al solito competente, eppure la storia ha poco appeal, ed Allen si limita a rimanere in superficie anche quando si presenterebbe l'occasione, tra le pieghe della sua sceneggiatura, di dare una robusta svolta alla vicenda.

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Un passo indietro rispetto al simile e già non indimenticabile Interiors.

Lory_noir  @  18/08/2012 17:09:57
   7½ / 10
Una dimostrazione di stile per Woody Allen che mette insieme dei grandi attori e la sua grande capacità di scrivere dialoghi. L'ho apprezzato anche se è un po' lento e pesante.

JOKER1926  @  19/04/2012 12:56:29
   5 / 10
Alle volte, nella critica cinematografica, stroncare un film di una grande e famosa regia diventa cosa opportuna e giusta. E' la volta di "Settembre" prodotto dalla regia di Woody Allen, nel 1987.
Una premessa pressoché fondamentale è che questo film nasce e si sviluppa nel nome di un ritmo estremamente blando, quindi con "Settembre" siamo in una pellicola che ama la lentezza, gli scenari sono ridotti, i personaggi sono tristi, il film è triste.
La visione, per la massa, diventa forse insopportabile, ma non solo.
Infatti anche i critici, arrivati ad un certo punto, iniziano a storcere il naso. Allen risulta essere troppo metodico e presenta per il pubblico un film sedentario e di scarsa proiezione di storia. Abbiamo dunque lo spaccato di un gruppo di persone che amano ma non sono amate, si può parlare chiaramente di un amore non corrisposto.

"Settembre" si consuma in una serie sterminata di dialoghi che vanno a cadere in un circuito filosofico; il sentimento esce fuori con tinte drammatiche e disperate, perché, in fin dei conti, Allen con "Settembre" parla di amori impossibili, proprio questa "impossibilità" dona quel dramma e quella spossatezza al film che lo portano, senza dubbio, ad esser particolare e troppo raffinato per esser apprezzato fino allo spasimo dal pubblico. Questo concetto non tende verso la positività, bensì verso un'ottica negativa, il Cinema è arte e se si "preme" troppo sulla sperimentazione di esso i risultati possono essere spiacevoli.

5 risposte al commento
Ultima risposta 19/04/2012 16.23.00
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xanter  @  13/02/2012 16:46:00
   5 / 10
Sarà anche molto "bergmaniano", introspettivo e delicato ma direi che, in questo film, la noia la fa da padrone. Mi dispiace ma Allen ha partorito dei piccoli/grandi capolavori, sia commedie leggere e divertenti, sia opere più riflessive, ma qui direi che ha esagerato con la seconda opzione scadendo così in qualcosa di leggermente soporifero.

paride_86  @  15/11/2010 22:48:45
   6½ / 10
Woody Allen si cimenta in un film introspettivo abbandonando per un momento il suo tradizionale humour. L'esperimento è interessante e c'è molta carne al fuoco; la storia, però, gira intorno a se stessa e non si risolve definitivamente.

Gruppo REDAZIONE maremare  @  24/12/2009 00:21:15
   8 / 10
Il versante bergmaniano di Allen.
Più asciutto di Interiors

DarkRareMirko  @  23/12/2009 23:20:59
   9 / 10
Altro dramma personale/familiare di Allen, simile a suoi capolavori quali Interiors per esempio, che qualcosa deve pure a Bergman.

Breve ma intenso, come al solito presenta dialoghi ed intrecci molto curati, un'ottima fotografia, una regia abbastanza statica ma dove comunque la mano del regista (che qui comunque non vi recita) si sente.

Grandi attori per un lungometraggio d'autore che purtroppo non ha avuto troppo successo.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  24/09/2008 11:43:38
   7 / 10
Settembre è l'inizio di una nuova vita così come può essere il guardarsi allo specchio e rendersi conto che manca qualcosa... "il futuro". Film malinconico che avvicina Allen a Bergman e ad altri registi intimisti. Un film intenso e ben interpretato soprattutto dalle tre attrici che surclassano i maschietti.
Dialoghi ed atmosfere suggestive per un film da vedere.

Invia una mail all'autore del commento wega  @  31/08/2008 17:38:16
   8 / 10
Come "Interiors" e "Un'altra donna", una casa isolata e tranquilla è il luogo cinematograficamente indispensabile per un film intimista. L' Allen Bergmaniano si differenzia dalla filmografia del regista svedese principalmente per il fatto che i suoi film non hanno mai quella geometria perfetta, strutturalmente parlando, che era caratteristica della maggior parte delle opere di Bergman, invece. Una storia ben raccontata, su un rapporto ostico tra madre e figlia, realmente emozionante in più punti, forse però non del tutto sviluppata la vicenda. Buonissima prova di regia, con la macchina da presa ad acchiappare le reazioni e le emozioni dei protagonisti. Stupenda, invece, la fotografia del Nostro, Carlo di Palma, inizio a credere sia stato uno dei migliori direttori della fotografia che il Cinema abbia avuto.

1 risposta al commento
Ultima risposta 06/09/2008 18.17.25
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tarax  @  05/06/2008 03:50:44
   7 / 10
film decisamente bergmaniano, incentrato sui dialoghi e sulle inquadrature (spesso) fisse sui personaggi. Un dramma familiare che colpisce il personaggio di Mia fArrow ( brava come sempre), preferisco i film comici di woody, ma sicuramenet questo è fatto bene anche se no lo è...

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  28/02/2008 20:12:24
   7 / 10
Insolita opera drammatica di un Allen comunque ispirato.
"Settembre" ovvero involuzione sonnolente preludio di una rinascita?
agonia prima di una sospirata libertà?
Tante domande irrisolte intrecciate ad un delicato quanto gradevole (jazz) quadretto di vite.
se non sopportate Allen, guardatelo almeno per Mia Farrow in quanto essere meraviglioso et angelico.

Pink Floyd  @  16/01/2008 01:00:15
   7½ / 10
Quando Allen faceva rima con Bergman: tributo alla commedia malinconica del cineasta svedese che mette in risalto la figura di una sconfitta Mia Farrow -probabilmente ai suoi apici del periodo alleniano- ad interagire con un casting altrettanto ottimo -su tutte Dianne Wiest- su un plot che rimanda a "Commedia sexy in una notte di mezza estate" con i dovuti accorgimenti di stile.

Opera decisamente teatrale, che si muove per i 3/5 su onde molto lente per poi innescarsi al termine delle 24 ore, quando risentimenti e affetti vengono pienamente esternati.

Pellicola impegnata ricca di dialoghi e dai contenuti amari, accompagnata dalle più che mai eleganti note di jazz a cui il regista di Manhattan ci ha abituato.

sweetyy  @  11/12/2007 22:13:24
   7½ / 10
Film malinconico di Woody Allen, caratterizzato soprattutto da dialoghi, c'è chi rivela i propri sentimenti e chi sfoga il proprio stato d'animo.
Molto delicato e piacevole.

marco86  @  14/10/2007 19:53:52
   6½ / 10
un film profondo che allontana allen dalla comicit' dei primi film avvicinandolo alle commedie malinconiche che l-hanno reso grande.
peccato però che alla lunga risulti eccessivamente dialogato e poco cinematografico.bravissima comunque la Farrow.

woodygenemel  @  28/09/2007 19:44:54
   8½ / 10
un solo voto per questo classico di woody allen??Vedetelo,vedetelo e vedetelo

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  30/03/2007 23:38:04
   7 / 10
Un'Allen sempre piu' Bergmaniano (il referente stavolta è "sinfonia d'autunno"), molto bravo nel dipingere le difficoltà relazionali e le ferite del passato, forse a tratti pero' poco personale sul piano stilistico e psicologico

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