quien sabe? regia di Damiano Damiani Italia 1966
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quien sabe? (1966)

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locandina del film QUIEN SABE?

Titolo Originale: QUIEN SABE?

RegiaDamiano Damiani

InterpretiGian Maria Volontè, Lou Castel, Martine Beswick, Klaus Kinski, Carla Gravina

Durata: h 1.42
NazionalitàItalia 1966
Generewestern
Al cinema nel Giugno 1966

•  Altri film di Damiano Damiani

Trama del film Quien sabe?

Un americano si affianca ad un messicano che lotta per la rivoluzione. Ma tra i due non può durare...

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Voto Visitatori:   7,62 / 10 (21 voti)7,62Grafico
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Voti e commenti su Quien sabe?, 21 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

cort  @  07/01/2017 20:29:17
   7½ / 10
western molto interessane che trova nei personaggi(ottimi gli attori) sopra le righe la sua miniera d' oro. la regia e ottima, le musiche anche, la fotografia buona. ho aprezzato i contenuti politici della pellicola, danno più profondità alla trama. consigliato!!!

Spotify  @  02/09/2016 01:38:24
   7½ / 10
Interessantissimo western di Damiano Damiani girato nel lontano 1966. E' un film che all'epoca si differenziò dagli altri del suo genere, per via dei connotati politici e morali che caratterizzano la storia. Essa essenzialmente tratta la vicenda di un sicario americano che, durante la rivoluzione messicana, si aggrega ad una banda di predoni, con lo scopo di uccidere il leader della rivolta. Visto che non si tratta di un western classico, ma di un'evoluzione del genere stesso, a tratti può risultare prolisso. Tuttavia in una pellicola così, un po' di lentezza è quasi inevitabile e il tutto comunque è "alleggerito", a parer mio, da una clamorosa interpretazione di Gian Maria Volontè. Quest'attore era davvero pazzesco, ma sopratutto era completo, capace di interpretare un qualsiasi personaggio, buono o cattivo che sia. Nel recitare la parte de "El Chuncho", l''interprete milanese supera davvero ogni aspettativa. Volontè riesce a mettere in risalto tutte le sfaccettature del ribelle messicano con un talento straordinario e molto versatile. Infatti, in certe scene "El Chuncho" riesce ad essere davvero odioso, al contrario in altre, è anche simpatico e in altre sequenze ancora, lo spettatore prova quasi empatia per lui. Le espressioni dell'attore sono perfette e l'esplicazione dei dialoghi è fantastica, inoltre Volontè se la cava benissimo ad usare l'accento spagnolo. Per quanto riguarda il resto del cast, spicca un Klaus Kinski in buona forma. L'attore tedesco non è tra i protagonisti e infatti il suo minutaggio e limitato (qui ci sono delle colpe del regista), però nelle sequenze in cui compare, fa la sua degna figura. Diverso invece il discorso per Lou Castel, inespressivo e monocorde, recitazione abbastanza mediocre. La regia di Damiani tecnicamente è molto buona, la rapina al treno è realizzata ottimamente e nonostante si tratti di una sequenza molto lunga, il director riesce a non rendere la scena pesante, ma al contrario, fluida, scorrevole e non manca neanche un po' di suspense. Molte altre scene sono ben girate, come ad esempio quella verso la fine, quando "El Chuncho" va a ritirare la ricompensa nel "quartier generale" dei ribelli. Anche tutta la sequenza finale è molto suggestiva. Inutile dire che è perfetta la direzione di Volontè e quindi è perfetta anche la caratterizzazione de "El Chuncho", soggetto reso molto particolare, nettamente pazzoide e sopra le righe. Però, il colpaccio di Damiani è un altro: riuscire a immettere la componente politico-morale nei soli 15-10 minuti finali, non facendo sembrare tale elemento mal collocato o inutile da inserire. Si, perchè da quegli ultimi minuti si capisce il senso dell'intero film, anche se fino al 95-100 minuto non si erano viste tracce di contenuti attinenti alla politica. Il regista infatti, attraverso "Quien Sabe?" fa una spiccata critica verso il capitalismo e l'alta società, prediligendo invece idee filo-comuniste e attenzioni nei confronti delle classi più povere (vedi spoiler). Messaggio questo difficilmente trovabile in un vecchio western, ma che qui è trattato davvero con maestria. Tuttavia, il regista non è mi è piaciuto molto per la direzione di altri personaggi, come ad esempio quella de "El Santo", interpretato da Kinski. Dal mio punto di vista era un personaggio molto intrigante, ben formato nella sceneggiatura, e quindi meritava più spazio. Altra cosa nella quale Damiani non è eccelso, è la narrazione della storia, la quale a volte si incarta un po' su se stessa, proponendo situazioni inutili o anche evitabili, come se il director volesse allungare un po' il brodo. Ad esempio, tutta la parte dove i nostri protagonisti sono nella città di "San Miguel" mi è sembrata un po' prolissa. Di conseguenza ne risente il ritmo del film, che vive si di costanti fiammate, però a volte rallenta vertiginosamente. La fotografia è quella classica dei western, tinte marroncino-rossastre e numerosi giochi di ombre. Caratterizzante ma non troppo. La scenografia invece è molto bella, anche qui ci si mantiene sulle classiche locations di questo genere di pellicole, però mi son piaciute molto le immense distese della steppa oppure anche le piccole cittadine che compaiono durante il film. La sceneggiatura è ben scritta, molto solido e compatto l'impianto narrativo, magari si allunga un po' in certi punti, però nel complesso funziona bene. Personaggi creati divinamente, situazioni credibili, epilogo composto in maniera strepitosa, alcune sequenze scritte stupendamente, come quella che ho già citato, in cui "El Chuncho" va a ritirare il suo bottino, e infine dialoghi serrati. Forse c'è un po' di carenza di colpi di scena, anche se nei western non sono mai stati abituali. Altro elemento degno di nota è la bella colonna sonora di Luis Bacalov, il quale spazia tra folk e composizioni fatte con strumenti a fiato.

Conclusione: gran bel western, molto pomposo e sopratutto molto maturo. Sicuramente la marcia in più la da Volontè, e seppur la pellicola ha qualche difetto, merita di essere ricordata.

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Goldust  @  15/09/2014 18:19:18
   7½ / 10
Uno dei migliori e giustamente famosi western made in Italy, e forse il primo a così forte connotazione politica ( ma visti i tempi non sorprende più di tanto ). Per ambientazione, gusto del racconto ed immediatezza di fruizione il paragone con i celebri lavori di Sergio Leone non è affatto blasfemo, ed anche le musiche di Bacalov non sono niente male. Passando alle interpretazioni Lou Castel è amabilmente sotto le righe mentre Klaus Kinski, sacrificato dalla sceneggiatura ad un ruolo abbastanza marginale, non riesce mai a sfondare; entrambi sono però travolti dall'immensa prestazione di Volontè, che fa ardere il suo Chuncho di un idealismo selvaggio ed a tratti picaresco.
Seguendo uno stereotipo un pò semplicistico i messicani di Damiani sono tutti brutti ( anche le donne ), sporchi ed ignoranti, eppure al cinema non sono mai stati così simpatici!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  20/05/2013 10:07:20
   7½ / 10
Quien sabe? è un altro spaghetti western che dimostra l'assoluta vitalità del genere che scegliendo, al pari di un Sollima per esempio, l'ambientazione messicana evidenzia il sottotesto politico di quegli anni. Damiani dimostra ancora una volta la sua bravura e versatilità nei diversi generi da lui affrontati e con la complicità di un terzetto d'attori favoloso, specialmente Volontè e Kinski, riesce a dare alla luce uno dei migliori prodotti di quel periodo.

daniele64  @  12/11/2012 18:09:40
   8 / 10
E' evidente che io sono un amante del western,specialmente spaghetti ,con il quale sono cresciuto.Ne consegue l'ottimo voto a questo film di Damiani,che è inevitabilmente datato perchè si inquadra nella cornice politica dei tardi anni sessanta.Ovviamente piacerà poco a chi non valuta o non apprezza il momento storico in cui è stato realizzato.Solita grande interpretazione di Volontè,spalleggiato da un bravo Castel.Bel soggetto a tema politico,buone musiche di Bacalov.Indimenticabile "Non comprare pane,compra DINAMITE!"

Invia una mail all'autore del commento anthonyf  @  02/03/2012 15:38:30
   6 / 10
Non nego che sia una pellicola, tutto sommato godibile, ma avevo talmente tante aspettative che sono rimasto stravolto dopo la visione dell'ambito "El Chuncho-Quien Sabe?". La regia di Damiani c'è e si sente, poichè graficamente il film è spettacolare; il cast è molto fornito, ma gli attori non mi hanno convinto per niente: Volontè interpreta Chuncho in modo forse 'realistico', ma è il personaggio eccessivo (quando assaltono il treno e lui grida: "Hombres, me estoy rompendo los ******s!" è esagerato, dai...), inoltre potevano anche doppiarlo, che so un Nando Gazzolo; Klaus Kinski, sebbene sempre agghiacciante, è quasi inesistente; Lou Castel parte bene ma si perde nelle sue smorfie da giovincello; e Martine Beswick è bella, seducente, tutto quello che volete, ma non sa recitare...
La trama è anche godibile, l'idea è buona, ma è come è realizzata che non l'ho apprezzata: sangue a non finire (capisco si tratti di una Rivoluzione, eh), un intreccio inesistente, si capiva dall'inizio che Castel, ehm...
Musiche di Bacalov e Morricone altresì inesistenti... a parte qualche accordo di chitarra, altisonanti a non finire. Belle le scene d'azione, ma per il resto... la psicologia dei personaggi e il significato politico che molti nominano, non mi è giunta quasi per niente... il finale è ridicolo, El Chuncho che tenta di essere civilizzato da Castel... ma stiamo scherzando.
Io sono un grande appassionato di Spaghetti Western, però "Quien Sabe?" è un prodotto sufficiente, ma nulla più.
Paragonarlo a "Giù la Testa" sarebbe un sacrilegio, ma "Un esercito di cinque uomini", rivalutandolo, è molto più interessante.

Invia una mail all'autore del commento luca986  @  25/02/2012 01:45:45
   9 / 10
Dopo i western inarrivabili di Sergio Leone, per ora metto questo! Anche meglio di Django secondo me. Molto bello l'intreccio, cast fantastico, ma soprattutto mi ha tenuto incollato.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  04/01/2012 23:18:42
   7 / 10
Violento western nostrano che parla della rivoluzione Messicana non tralasciando esecuzioni,stupri,omicidi...
Non ci sono personaggi positivi in questa storia perche',probebilmente,quando si è in guerra certi "elementi" non esistono.
Il finale aggiunge sicuramente valore al film che prima degli ultimi 20 minuti avrebbe sfiorato la sufficienza!

benzo24  @  25/01/2011 13:35:22
   5½ / 10
grande cast ma il film non convince del tutto.

pinhead88  @  23/06/2010 22:59:01
   6½ / 10
Lontano dalle dimensioni dello spaghetti-western Leoniano,ma senz'altro un buon prodotto che punta più che altro su un cast eccezionale e su un finale amarissimo.Volontè straordinario.

LoSpaccone  @  06/04/2010 10:28:19
   7 / 10
Se si ecludono i film di Leone è uno dei migliori spaghetti-western che ricordi di aver visto. Apprezzabile per il tentativo (riuscito) di rilegerre il genere con una maggiore attenzione per le tematiche socio-politiche, con un chiaro riferimento alla realtà italiana degli anni '60. Ottima la ricostruzione d'epoca e Volontè in forma.

Gruppo COLLABORATORI gerardo  @  27/01/2010 13:59:08
   6½ / 10
Siamo ben lontani dalla dimensione mitica del western di Leone, ai cui film "Quien sabe?" si rifà, però Damiani può disporre di un gruppo di attori al loro massimo splendore.

Gruppo REDAZIONE maremare  @  20/11/2009 11:26:39
   7½ / 10
Quando il western all'italiana era un'arte.
Damiani, all'apice della carriera, dirige tre grandi attori per un western atipico, di forte impatto emotivo e sociale

Macs  @  20/11/2009 08:47:14
   8 / 10
Bellissimo western atipico di Damiani, basato sulla "strana amicizia" fra un gringo e un ribelle rivoluzionario messicano. Il film si regge sulla magnifica recitazione di Volonté, superbo come sempre, e su un finale di prim'ordine, capace di trasmettere una forte tensione per l'esito di un'amicizia che coinvolge e appassiona. Questo film dimostra come anche lo "spaghetti western" sia stato un genere nobile, capace di trasmettere messaggi forti e di essere cinema impegnato socialmente e politicamente. Assolutamente da vedere.

Gruppo COLLABORATORI julian  @  10/03/2009 15:51:25
   8 / 10
Si avvicina ai livelli stellari di Giù la testa (la rivoluzione, il sentimento d'amicizia che pervade tutto il film) e, dato che Leone non era estraneo a simili gesti, non si potrebbe escludere una sua sbirciatina a questo western dimenticato di Damiani.
Punto fondamentale di Quien Sabe è il legame di amicizia solido, fraterno che El Chuncho (meraviglioso Volontè) instaura in poco tempo con il gringo, una cieca stima che non si capisce fino a che punto sia ricambiata dall'impenetrabile Nino, un rapporto reverenziale tale che il duro capo dei ribelli ucciderà uno dei suoi fidi compagni pur di non contraddirlo e, addirittura, sceglierà di abbandonare l'amato fratello per seguirlo con la scusa della mitragliatrice.
E alla fine splendido atto d'amore verso la patria perchè "in Messico non tutto si compra con i soldi", con un colpo di scena che poi, se si segue bene la psicologia del personaggio El Chuncho, tanto colpo di scena non è.

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Grandissimo western, da recuperare.

Alexein  @  25/02/2009 16:38:55
   8 / 10
Un western a forti tinte sociali e rivoluzionarie.
Come già detto, storia con qualche incongruenza in piccole parti della trama. Ma niente toglie all'ottima regia di Damiani, i dialoghi davvero molto ben curati, la fotografia e le interpretazioni di tutti gli attori con un Volontè che mette in campo un personaggio indimenticabile e grandiosamente caratterizzato.

rapture  @  11/10/2007 13:25:14
   8 / 10
Introduco il discorso con un sommo elogio all'arte recitativa del sior Gian Maria Volontè, ivi non nei panni del bandito di turno, o di uno spietato professore del New England, ma di El Chunco, capo di una banda di rivoluzionari messicani al servizio del generale Elia. In ogni caso, che sia un cowboy, uno yankee o un messicano, Volontè riesce sempre a calarsi nella parte nel modo più naturale possibile, conferendo al personaggio una propria vita, energia e sentimento.
Un appunto inoltre alle fantasmagoriche apparizioni del geniaccio Klaus Kinski e a un Lou Castel affatto fuori posto, al contrario a detta di alcuni.
Entrando nel vivo della vicenda, abbiamo a che fare con una trama ben congeniata, che mantiene un ritmo costante per buona parte del film, che intriga e mai annoia, sinchè non giunge all'apoteosi degli ultmi dieci minuti finali. Ed è qui che la questione si fa a tratti incerta e zoppicante, contaminando il messaggio politico di cui è portatrice, e non rendendolo fermo e deciso come dovrebbe. Si riscontrano alcuni problemi tecnici:

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Tirando le somme, è un film che merita assolutamente di esser visto, per il cast, regia, fotografia e musiche, uno dei migliori dell'epopea del genere.

1 risposta al commento
Ultima risposta 08/01/2010 17.23.46
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Giordano Biagio  @  18/09/2007 08:55:12
   8 / 10
Film violento più del necessario e con poca ironia. Si salva grazie a un grande Volentè e a un finale sorprendente.

In realtà le rivolte messicane qualche regola in più sul rispetto delle persone in guerra ce l'avevano. Spaghettata truculenta e fantastica o meglio fanta-western.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  07/08/2007 20:43:40
   8 / 10
Uno dei migliori spaghetti-western di sempre, di cui conservo un vaghissimo ricordo... molto spettacolare e con una fotografia degna dei classici d'oltreoceano... strepitoso il volto glaciale di Klaus Kinski

El Indio  @  04/04/2007 17:00:37
   9 / 10
un gran film, il migliore volontè che io abbia mai visto complimenti a damiano damiani

Juanlu  @  26/07/2006 14:25:08
   10 / 10
Ma come è possibile che nessuno abbia votato questo film? Sicuramente fra i miei 5 preferiti di sempre...Un grande regista come Damiani alle prese con un western...3 attori magnifici come Volontè, Kinski e Castel...musiche di Bacalov e Morricone...

Un film che si inserisce all'interno del filone spaghetti western ma che al contempo risulta estraneo al filone stesso...un ibrido unico...le riflessioni politiche sull'imperialsimo americano si inseriscono a meraviglia...per me in questo film c'è tutto...impossibile non dare 10...

"Non comprarti il pane stavolta, compra dinamite!"

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