peccatori senza peccato (1947)

La partenza leggera non tragga in inganno, il film va catalogato come un melodramma incentrato sulla lealtà esasperata del suo protagonista ( un ottimo Pidgeon ), sul solito amore contrastato e sul bigottismo scellerato di una piccola comunità che vive di pettegolezzi e malelingue. Lo svolgimento di Saville mescola bene gli elementi della commedia e del dramma esaltando le personalità delle sue tre protagoniste femminili: la Leigh è debole ed indifesa, la Kerr incarna il sogno irrealizzabile, la Lansbury è sottilmente malvagia.

Melodrammone a forti tinte, parte da un adulterio su doppio fronte per poi virare verso un thriller giudiziario sul pregiudizio e la calunnia. Tanti stereotipi e molti colpi di scena, non ci si annoia mai ma si è visto di meglio, anche se Seville porta a casa un lavoro decoroso, grazie a un grande cast (con il solitamente pudicissimo Pidgeon qui additato sotto gravi infamie, ovviamente false, una perfida Lansbury e una Kerr un po' svenevole) in cui si fa notare soprattutto una giovane Janet Leigh nel ruolo della ragazza sfortunata che il protagonista si prende a cuore.