l'ombra del dubbio (1998)

È un gialletto giudiziario veramente poco interessante,dal plot linearissimo e dai colpi di scena facilmente prevedibili.
I pochi aspetti morbosetti rimangono in superficie contribuendo a fare scivolare la pellicola nell'anonimato.
Resta una discreta prova del cast nel quale si distingue la Griffith e Berenger,un po' troppo poco comunque.
Velocemente dimenticabile.

E' un legal thriller scritto col pilota automatico da sceneggiatura. Non si può dire che sia brutto, ma non ha una storia che non presenta grandi variazioni rispetto ad altri film di genere, quindi non è un prodotto che lascia tracce tangibili. Malgrado la presenza di due nomi come la Griffith e Berenger, il film offre solo una certa scorrevolezza ma nulla di più.

Dozzinale thriller americano molto " anni 90 " , che poggia su una Griffith all'inizio del declino . Le fanno da buon contorno il valido Berenger ed il cantante Lewis . Intrighi e delitti alla corte di un candidato alla Casa Bianca . Colpo di scena finale tutto sommato prevedibile , nonostante la polizia di Los Angeles faccia di tutto per non indagare a fondo . Si rivede la vecchia star anni 50 Nina Foch . Mediocre regia patinata di Kleiser , che dopo Grease e Navigator non ha più fatto niente di interessante .

Discreto thriller con annesso colpo di scena finale, come la tradizione vuole. Non è una perla del genere, ma in ogni caso se si cerca un po' di intrattenimento lo si trova. Chiaramente la soluzione che porta all'epilogo della faccenda presenta qualche inverosimiglianza, soprattutto per il particolare che dà modo all'avvocato Deveraux (Griffith) di acciuffare il vero colpevole dell'omicidio: un po' forzata l'idea che un tale dettaglio potesse davvero sfuggire alla scientifica e all'assassino stesso. Comunque sia, trattasi di un film che alla fine deve appunto sorprendere e che sulla carta non era scritto male. Forse se alla regia ci fosse stato un De Palma, avrebbe lui trovato pane per i suoi denti e regalato a noi una pellicola più succulenta.

Omicidi, aule di tribunale e arrivismo politico sono i protagonisti di questo thriller che, pur non eccellendo in nulla, risulta abbastanza ben strutturato.

Convenzionale come il peggior Adrian Lyne, tuttavia questo thriller giudiziario si lascia vedere per gli ammiccamenti ad altre pellicole più celebri e riuscite e per tutto il glamour che sovrasta la produzione. La Griffith medianica che prepara una trappola al presunto assassino non è male, peccato che Brian De Palma l'avrebbe girata meglio. Intrigante la presenza di Nina Foch, dark lady degli anni 50" che visse un breve periodo di gloria

Thrillerozzo sorretto esclusivamente da Melanie Griffith, ambientato in una L.A. d'alto borgo.
Niente di che, finale a sorpresa. C'è di peggio, ma anche molto di meglio.
Piu che mediocre. 5 1/2

Ovviamente non ha nulla a che fare con l'omonimo film del maestro del giallo.
Qui lo spettatore si trova di fronte ad un thriller di puro intrattenimento ambientato ina una ricca L. A.
Regia scolastica, attori discreti per un film che non aggiunge nulla a altri del genere.