l'agente speciale mackintosh (1973)

Un poliziesco vecchio e stanco che dopo una partenza pregevole si perde nelle pieghe di una sceneggiatura monocorde. Paul Newman poi è il primo a non crederci. Discutibili alcune scelte registiche di Huston, inutilmente violente oltrechè sgradevoli

SPOILER

Il film di Huston è tenuto costantemente sottotono per sottolineare più realismo possibile da una storia di spionaggio, L'unica parte in cui si concede ad una componente prettamente spettacolare è senza dubbio l'inseguimento. Cerca di evitare nei limiti del possibile alcuni clichè nei personaggi, riuscendoci soprattutto nella Sanda. A volte un po' gelido, ma sempre un buon film.

La risposta Mackintosh all'unica vera grande inimitabile miniserie muvie TV dell'agente speciale. La commovente The Averangers inglese classico.
Una storia vera quella della vedova Emma Peel (Diana Riggs) che fu l'unica moglie del famoso James Bond 007 al servizio segreto di Sua Maestà. Veritiera e dunque non imitabile in versione Mac Man è l'accoppiata difensiva dressed bombetta e umbrella e miniabitino MOMA di New York. Una coppia top professional, quella.
Questa è, francamente, un'americanata.

Piacevole film di genere anni '70, con belle ambientazioni e una fotografia dai colori nostalgici. La vicenda è moderatamente appassionante, ma mai noiosa.
Bravo Newman, belle le scene in Irlanda e a Malta, allora ancora parte dell'Impero britannico.

Il film ha indubbiamente delle velleità ma è troppo verboso... è uno dei pochi film di Huston che non mi hanno particolarmente colpito e coinvolto.
Buoni gli interpreti, ma storia troppo prolissa per emozionare