Il giovane cucciolo di leone Simba, figlio di Mufasa e principe delle Terre del Branco, vuole diventar presto un re. Ma suo zio brama il titolo per se stesso e non si fermerà davanti a nulla per ottenerlo. Con l'aiuto di una curiosa coppia di nuovi amici, Simba dovrà maturare e riprendere ciò che gli spetta.
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Coraggioso, perché per fare un remake di uno dei film d'animazione Disney più belli e amati di sempre (per quanto mi riguarda, il più bello e amato in assoluto) ci vuole un certo coraggio: sai già in partenza che sarà sicuramente inferiore all'originale.
Tolto lo shock iniziale di vedere animali che parlano (un conto sono gli animali disegnati che parlano, ma qui la CGI è talmente realistica che sembrano animali ripresi dal vivo in carne ed ossa, e sentirli parlare e muovere la bocca destabilizza un attimo), bisogna dire che il film è molto piacevole, ma d'altronde seguendo pedissequamente scena per scena e dialogo per dialogo l'originale, non poteva essere altrimenti. A questo punto però mi chiedo se il gioco vale la candela, visto che visivamente il risultato è molto buono, forse valeva la pena sprecare tutte queste energie per una storia originale più che un remake, magari anche con parte dei protagonisti del Re Leone.
Nota stonata, anche se parliamo di cantanti professionisti, è il doppiaggio italiano di Simba e Nala: diciamo che Elisa e Mengoni non sono proprio dei gran doppiatori, il secondo in particolare. Anche sul piano del doppiaggio, il film del 1994 è inarrivabile.