il promontorio della paura regia di J. Lee Thompson USA 1962
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il promontorio della paura (1962)

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locandina del film IL PROMONTORIO DELLA PAURA

Titolo Originale: CAPE FEAR

RegiaJ. Lee Thompson

InterpretiRobert Mitchum, Gregory Peck, Polly Bergen, Martin Balsam

Durata: h 1.46
NazionalitàUSA 1962
Generedrammatico
Al cinema nel Novembre 1962

•  Altri film di J. Lee Thompson

Trama del film Il promontorio della paura

Cady, un criminale uscito di galera dopo aver scontato una pena di otto anni, decide di farla pagare a Sam Bowden, testimone d'accusa che lui considera responsabile della sua condanna. Cady se la prende con la moglie e con la figlioletta di Sam. Ma il legale saprà vendicarsi attirando l'ex galeotto nelle paludi della Florida, dove avviene la resa dei conti.

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Voto Visitatori:   7,52 / 10 (27 voti)7,52Grafico
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Voti e commenti su Il promontorio della paura, 27 opinioni inserite

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Alpagueur  @  07/12/2020 18:17:52
   6½ / 10
Il revenge thriller in bianco e nero di John Lee Thompson è ancora efficace dopo il suo debutto 58 anni fa, forse ancora di più oggi con una crescente consapevolezza degli stalking sessuali e dei rapimenti di bambini. "Cape Fear" era un film molto osé per i suoi tempi, ricevendo numerose modifiche dai comitati di censura americani e britannici e quasi fu schiaffeggiato con una valutazione 'X' nel Regno Unito. Ma quando tutto è stato detto e fatto, il materiale per un buon film era lì, arrivando a noi con una suspense da mordere le unghie per la quale "Cape Fear" è noto. L'adattamento di James R. Webb del romanzo di John D. MacDonald "The Executioners" del 1957 è stato un veicolo perfetto per tutti i soggetti coinvolti. John Lee Thompson, l'anno prima fuori da una nomination all'Oscar per "I cannoni di Navarone", era ancora nel pieno della sua ispirazione dopo una serie di drammi realisti britannici che includevano "Frontiera a Nord Ovest" e "Questione di vita o di morte". Robert Mitchum, uno degli uomini forti più sottovalutati della storia del cinema, era fisicamente e dal punto di vista caratteriale ideale quando Max Cady e Gregory Peck si sono addentrati nel mix di Sam Bowden come padre di famiglia e protettore. Peck ha collaborato con la Universal Pictures per realizzare "Cape Fear"; l'intero cast e la troupe sono stati selezionati con cura, dando vita a questo gioiello vintage. "Cape Fear" vanta una trama straordinaria per l'epoca ed è stata copiata ripetutamente. La storia segue la vicenda di un avvocato di Savannah, nel sud-est della Georgia, di nome Sam Bowden (Peck), che riceve la visita di Max Cady (Mitchum), un uomo imponente contro il quale Bowden aveva testimoniato diverso tempo prima prima in un processo a Baltimora, nel Maryland. Cady era stato mandato dietro le sbarre per aver violentato una donna e, a più di otto anni dal suo ingresso in prigione, giura di far pagare a Bowden il suo dovere civico. Trasforma così la vita della famiglia Bowden in un inferno sulla terra, seguendo Sam, sua moglie Peggy (Polly Bergen) e la figlia adolescente Nancy (Lori Martin) in giro per la città. Lungo la strada, avvelena mortalmente il loro cane e violenta una nuova arrivata a Savannah, Diane Taylor (Barrie Chase). Sam Bowden, un uomo della legge e dell'ordine, usa ogni tattica legale a sua disposizione per cacciare Cady dalla città. Con l'aiuto del capo della polizia Mark Dutton (Martin Balsam) e di un detective privato di nome Charlie Seavers (Telly Savalas), cerca di tirare fuori accuse pretenziose. Cady, tuttavia, ha imparato molto sul sistema giudiziario mentre era in prigione, scongiurando senza sforzo tutti i cavilli legali. Bowden diventa disperato, offrendo presto a Cady dollari pesanti per lasciare in pace la sua famiglia da sola, assumendo una banda di esecutori per maltrattarlo e persino considerando l'omicidio. A peggiorare le cose, Sam scopre che Cady è il più basso e vile di tutti i predatori sessuali, prendendo di mira la sua giovane figlia. Sconvolgente già nel 1962, "Cape Fear" non è meno efficace oggi, soprattutto negli USA, in un'epoca di "Megans Law" (la legge federale che impone alla polizia di avvisare i residenti quando un pedofilo si sposta nel loro quartiere, dal nome di Megan Kanka, la bambina violentata a 7 anni dal vicino pedofilo nel New Jersey nel 1994) e "Amber Alerts" (la famosa "allerta Amber", un sistema di allarme nazionale in caso di sospetto rapimento di minore, adottato, nel 2002, dagli Stati Uniti e dal Canada. Il panorama sociale è cambiato da quando è stato realizzato questo film...le leggi sono state approvate nel tentativo di limitare la circolazione dei criminali sessuali, ma i Bowden, una famiglia normale in una situazione straordinaria alla Hitchcock, sono ancora facilmente reperibili. Il pericolo che Cady porta è atroce e rivela anche i fallimenti delle forze dell'ordine con il suo disgustoso livello di ironia. Come ha detto J. Lee Thompson, Max Cady è il personaggio principale, un uomo sarcastico con intenzioni visibilmente cattive. Robert Mitchum, che è indicato come circa 1.85 mt. di altezza per poco più di 80 kg. di peso, è una forza così dominante sia fisicamente che emotivamente, che sembra più vicino a 1.90-1.95 mt x 90 kg. Per questo motivo, Sam Bowden si presenta come abbastanza normale, anche se il personaggio di Gregory Peck assume una dimensione audace nell'ultima mezz'ora. Il film non avrebbe potuto funzionare senza un eccellente cast di supporto e tutti offrono la loro parte. Martin Balsam è silenziosamente superbo come al solito, Telly Savalas fa bene come investigatore privato, e le rappresentazioni della famiglia di Bowden di Polly Bergan e Lori Martin si adattano come pezzi ordinati in un puzzle. Jack Kruschen (nei panni di Dave Grafton, l'avvocato di Cady) e Barrie Chase non sono molto richiesti, ma aiutano a stimolare la trama. Il direttore della fotografia Samuel Leavitt ("Il fronte del silenzio", "Anatomia di un omicidio", "Exodus") utilizza tecniche di ripresa in bianco e nero che conferiscono a "Cape Fear" un aspetto sinistro non raggiungibile a colori. Parte di ciò che rende 'Cape' una storia così efficace è il suo uso dell'ombra e la sensazione di 'ossa nude' che è comune nei film noir. All'inizio del 21° secolo, questo film assume un'ulteriore tristezza, che sembra provenire da un mondo passato e innocente, eppure frantuma le nostre illusioni. George Tomasini, montatore di molti film di Hitchcock tra cui "Intrigo internazionale", "Gli uccelli", "Marnie" e "Psycho", è un importante complemento alla regia di Thompson. Così pure "Cape Fear" non è completo senza l'apporto sonoro di Bernard Herrmann, un altro regular di Hitchcock. Scrivendo sulla scala orchestrale di 50 anni fa, la musica di Herrmann si distingue per il suo uso di archi pesanti e ottoni esplosivi. La colonna sonora, infatti, è stata ripresa quasi alla lettera nel remake del 1991 di Martin Scorsese. Fondamentalmente un 'pentolone', il cui scopo principale era di pagare le spese quotidiane del creatore, "Cape Fear" ha anche i suoi bravi difetti. Ci sono buchi nella trama, come la volontà di Dutton di piegare le leggi per il bene di Bowden e l'inaccettabilità, come la facilità con cui Cady si aggira intorno alla banda di esecutori assunti da Sam. La scena finale che si svolge tra una casa paludosa e una casa galleggiante all'inizio è fonte di confusione e Sam nuota a valle piuttosto rapidamente per raggiungere il cattivo. Anche gli atteggiamenti verso la violenza contro le donne nel 1960 circa sono dolorosamente superati. Ma niente di tutto questo distoglie dalla trama centrale, così contorta e morbosa. La Universal ha riservato un trattamento d'élite a "Cape Fear" sul suo DVD, offrendo una presentazione widescreen anamorfica con sottotitoli in inglese per i non udenti e sottotitoli in spagnolo e francese. Il disco è pieno zeppo di materiale bonus che include interviste con Peck e Thompson, fotografie, poster e il trailer cinematografico. Peck e Thompson offrono alcuni spunti affascinanti, tra cui la censura del film e il piano originale di scegliere Hayley Vivien Mills come Nancy Bowden. La musica di Bernard Herrmann è usata ovunque. Il film stesso è presentato con una grafica pulita e un suono Dolby migliorato. Dopo tutti questi anni, un film che dice ancora la sua e che ancora risulta spaventosamente attuale come tematiche sociali. Ma nonostante Mitchum davvero ce la metta tutta e a tratti faccia davvero paura, ho preferito l'interpretazione di De Niro (basta solo la sequenza sul letto mentre sfregia Lori per farmi stare male) e globalmente anche il remake di Scorsese. Senza nulla togliere ai meriti di questo originale.

Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  25/10/2020 06:58:29
   8 / 10
Splendido thriller insolitamente teso ed esplicito per l'epoca, forte di ambientazioni convincenti e, soprattutto, di un Mitchum superlativo grazie alla sua interpretazione sempre sul filo dell'inquietudine di Max Cady: sin dal primo momento che entra in scena, riesce col suo solo sguardo a creare situazioni di potenziale pericolo, essenziali per la suspense del film. Meno convincente invece Gregory Peck, un po' bietolone. Niente a che vedere con il remake un po' così così di Scorsese, che punta su un villain molto più esplicitamente pericoloso (e se vogliamo pure un po' caricaturale).

CyberDave  @  08/09/2020 13:37:25
   7 / 10
Un buon thriller ancora oggi, solido grazie all'interpretazione dei due protagonisti, una guerra di nervi e psicologica gestita molto bene fin da subito.
Non mi ha particolarmente convinto invece il finale, che risulta troppo forzato per quanto mostrato per tutto il film.

In ogni caso un recupero è d'obbligo, anche se c'è un remake molto più recente che forse risulterà più godibile per molti.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Angel Heart  @  29/12/2019 15:05:08
   7 / 10
Altro classico del thriller americano anni 60 (poi come tutti sanno rifatto da Scorsese nel '90) incentrato sul duello psicologico tra due personaggi agli antipodi.
Sarebbe un film anche abbastanza ordinario, se non fosse per:
1) la violenza mentale e anche fisica che permea tutto il film (il confronto tra Cady e la figlia di Bowden, o di Cady con la moglie di Bowden) piuttosto spinta sia per i tempi che ancora oggi;
2) le interpretazioni non tanto di Peck ma del diabolico Mitchum, molto più "comune" del fanatico estremizzato (in positivo) di De Niro, ma che fa venire i brividi solo a guardarlo, figuriamoci quando apre bocca o decide di agire;
3) ultimo ma forse il più importante, anzi senza dubbio il più importante, lo score magistrale di Bernard Hermann; inutile negarlo, quell'accompagnamento musicale parla da solo per il film, punto e basta. Chiunque si cimenti nella visione se ne rende conto già dalle prime inquadrature, e di quanto la pellicola ne giovi.

In definitiva, da vedere, e se piace il remake, il recupero è d'obbligo.

Dom Cobb  @  31/08/2019 22:55:35
   9 / 10
Un criminale appena uscito di prigione intende a tutti i costi farla pagare all'avvocato che l'ha spedito al fresco; per l'uomo e la sua famiglia significa l'inizio di un incubo man mano che il malvivente continua a spiarli con insistenza sempre maggiore e una presenza gradualmente più soffocante...
La vera sorpresa è quando ci si trova di fronte a un'opera dai precisi tratti stilistici tipici di un artista, che somiglia al prodotto di quell'artista in tutto e per tutto, sia nella forma che nel contenuto, quando in realtà non è affatto di quell'artista. In questo caso stiamo parlando di questo "Il promontorio della paura". Da quel che ho capito, Hitchcock doveva essere il regista salvo poi farsi da parte per motivi ignoti; poco importa, perché alla fin fine, il film in questione è probabilmente il miglior film hitchcockiano che lo stesso Hitchcock non ha mai diretto.
Gli ingredienti soliti del cinema del maestro della suspense sono tutti disposti lì, dalla persona "normale" intrappolata in una situazione più grande di lui al rapporto con i familiari che gioca un fondamentale ruolo a livello emotivo, alla tensione crescente, alle attese, alla minaccia onnipresente. Tutto ciò che manca è il nome di Hitchcock sui titoli di testa e l'illusione sarebbe completa. A maggior ragione applaudo il regista J. Lee Thompson, capace di creare una copia perfetta in termini di stile senza mai dare l'impressione di un'imitazione di seconda lega.
Il ritmo è scandito in maniera perfetta, senza tempi morti, e la sceneggiatura, che abilmente evita (quasi tutti) i luoghi comuni ormai divenuti una tradizione del genere,


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fila liscia come l'olio ed efficiente come un orologio svizzero. L'atmosfera man mano sempre più opprimente viene inoltre valorizzata da uno strepitoso bianco e nero, forse il miglior lavoro del fotografo Sam Leavitt, che finora non mi ha mai veramente impressionato. E poi c'è la colonna sonora di Bernard Herrmann, che sebbene manchi di temi memorabili, fa un eccellente lavoro nell'accrescere i toni aspri e sempre più urgenti della narrazione.
Gli attori sono tutti in palla, e a giganteggiare sono i due acerrimi rivali, il buono Gregory Peck e lo psicopatico Robert Mitchum: quest'ultimo in particolare mette da parte le esagerazioni e le gigionerie di alcune sue passate interpretazioni (si veda "La morte corre sul fiume") e riesce a rendere il suo ex galeotto una vera, palpabile minaccia.


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Si fa notare inoltre un Telly Savalas ancora relativamente agli inizi in una parte secondaria.
Come ho già detto, l'intera produzione risulta impeccabile, al punto che uno non si accorgerebbe neppure della vera identità del regista senza essere prevenuto. A mio modesto parere, questo fantastico thriller non ha nulla da invidiare al miglior Hitchcock, e meno male, considerato il potenziale del soggetto. Un'autentica chicca da non perdere, invecchiata benissimo.

Goldust  @  07/11/2016 10:35:03
   7½ / 10
Sottolineato dalla straordinaria partitura musicale del maestro Bernard Herrman il thriller di Thompson contrappone, in un crescendo che si fa sempre più insostenibile, il "bene" della famiglia tipo americana con il "male" del lupo solitario assetato di vendetta. Oltre a saper miscelare con maestria atmosfere torbide ed ossessive il film funziona forse oggi più di ieri perchè disegna uno scenario ancora estremamente attuale, con la pace famigliare messa a repentaglio dalle continue pazzie di uno psicopatico ( che oggi chiameremmo stalker ). Ovvio allora che i giochi vengano comandati dalla rude vigoria di un eccezionale Mitchum, in una parte che sembra stata scritta apposta per lui; certo, chi conosce "La morte corre sul fiume" rimarrà forse meno colpito dalla sua grandezza come villain.

antifan  @  17/09/2016 12:31:22
   8 / 10
La finzione di Thompson funziona; grazie alla pregevole( per gli standard dell'epoca e non solo...) messa in scena e alla colonna sonora di Bernard Herman, famoso collaboratore di Hitchcok, che carica di tensione e suspence il film. Tanto che a momenti sembra un film del maestro della suspense; e questo è un elogio, sia chiaro.
La trama brilla per la sua semplicità: Una madre e una figlia sono minacciate da un maniaco appena evaso, colpevoli di essere la famiglia di un rispettabile avvocato che anni fà mandò in cella il delinquente.
Se il soggetto è semplice lo è anche lo sviluppo della storia, si ha la sensazione che i realizzatori abbiano fatto un grande lavoro di limatura, tagliando tutto il superfluo e lasciando solo l'essenziale per rendere coinvolgente la storia. Film rigoroso dove anche i temi trattati non scadono mai nel retorico o nella spettacolarizzazione gratuita(in tutti i sensi). A brillare in questo conteso sono Gregory Peck nel ruolo del onesto Avvocato e capofamiglia ma sopratutto Mitchumhe è inquentante e fastidioso al punto giusto( e anche in questo caso la caratterizzazione non è mai gratuiita).
Un film eccelente che può anche essere sottovalutato data la sua apparente semplicità

gemellino86  @  18/11/2015 19:59:03
   8 / 10
Bel classico con un grande Mitchum e uno straordinario Gregory Peck. Lo rivedrei ancora per diverse volte. Migliore del remake di Scorsese. Consigliatissimo.

1 risposta al commento
Ultima risposta 18/11/2015 23.03.42
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Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  04/07/2014 20:42:06
   7 / 10
Un buonissimo film che mantiene tutto il suo fascino dopo più di mezzo secolo. Merita una visione.

alex94  @  25/06/2014 18:19:50
   8 / 10
Ottimo film dei primi anni 60 diretto da J. Lee Thompson.
La trama è buona e molto originale per gli anni in cui questo film è stato girato e non annoia mai grazie anche ad un ottima sceneggiatura, anche la la regia è ottima e il cast è composto da grandi attori come Robert Mitchum,e Gregory Peck.
Di poco superiore al remake di Scorsese,merita almeno una visione.

pak7  @  03/01/2014 07:10:22
   8½ / 10
E' sicuramente superiore (ma di poco) al remake. Qui davvero è l'atmosfera a farla da padrona, nel remake è De Niro e la sua interpretazione a farsi apprezzare. In ogni caso avercene di remake come Cape Fear!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  16/07/2012 13:13:40
   7 / 10
Meno conosciuto del remake firmato Scorsese ma altrettanto valido questo "promontorio" di Thompson!
Anche in questo caso il cast è perfetto,spicca la prova di Mitchum nei panni del crudele galeotto in cerca di una vendetta lenta e dolorosa ai danni della famiglia dell'avvocato Peck!
La tensione è aiutata anche da una colonna sonora indovinata.

Gruppo COLLABORATORI atticus  @  02/07/2011 00:26:18
   7½ / 10
In realtà è un thriller grossolano, tutto incentrato sull'intoccabilità dei valori della famiglia americana messa alla prova da un cattivo di prima categoria. La sceneggiatura non va per il sottile ma è un peccato non aver insistito sul lato oscuro che si sviluppa nell'avvocato irreprensibile; tuttavia è un film che per varie ragioni è entrato nella storia del cinema di genere dell'epoca e ancora oggi conserva una dose di suspense e di audacia (specie nel versante sessuale) decisamente efficace.
Thompson regala qualche raffinatezza visiva che non ci si aspetta ma il film è tutto nella celebre partitura musicale al cardiopalma di Bernard Herrman e nel duello recitativo tra Peck e Mitchum: il primo perde con onore al cospetto di un avversario tanto focoso in una performance che, insieme a quella del reverendo de "La morte corre sul fiume" ha segnato il repertorio della malvagità cinematografica, un misto di violenza, erotismo, sfrontatezza e follia a cui De Niro è riuscito solamente ad avvicinarsi nel remake scorsesiano degli anni '90.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  04/03/2011 12:36:59
   7 / 10
Impossibile non tenere conto del remake scorsesiano di questo thriller che si rifà tanto in alcuni punti al miglior Hitchcock,a partire dalla colonna sonora spaventosa di Herrman. Ed è proprio dal paragone con Scorsese che di meno non si può mettere né all'uno né all'altro: l'italoamericano ha ripreso tantissimo dell'originale edulcorandolo e rendendo la sua creatura più violenta e crudele,ma l'originale è la base per comprendere le scelte successive di Martin.
Ottimo Peck e ancora di più Mitchum che nel ruolo di cattivone/uomo nero dà sempre il massimo (anche se meno de La morte corre sul fiume),però De Niro,data anche la sua libertà creativa e la censura che colpì all'epoca il Cape fear di Thompson,risulta molto più incisivo.
E se si parla di censura come non notare i segnali impercettibili lanciati dall'originale poi raccolti dal rifacimento,con un Cady maniaco sessuale lascivo nei confronti della figlioletta dell'avvocato,cosa che all'epoca purtroppo fu lasciata solo ad intendere,ma che il remake rilancerà con sicurezza in alcune delle scene più forti e indimenticabili del cinema scorsesiano.
Non si può dire che perda il confronto con il remake,ma di certo lo Scorsese commerciale sa fare i remake alla grande,con lampi di genialità: dove non poté osare la perversione nel '62 c'è la spinta sull'acceleratore di De Niro e compagni,il che li rende due lavori davvero buoni.

edmond90  @  04/01/2011 20:11:06
   7 / 10
Un thriller ordinario con una trama ordinaria nobilitato da un fantastico Robert Mitchum,che grandeggia nella parte dello psicopatico Max Cady e domina nel duello con Gregory Peck,un po sottotono.
Lo preferisco al remake di Scorsese,troppo confusionario nel finale.

bulldog  @  21/10/2010 10:32:53
   7 / 10
Classico thriller dagli strascichi Hitchcokiani sotenuto dal sempre grande B.Hermann in colonna sonora.

Più che discreto, ma imparagonabile al remake di Scorsese, che è molto più furente e meno lineare.
Il Cady di DeNiro con la sua devozione per Henry Miller, ha ben poco da spartire col seppur otttimo personaggio di Mitchum.

kierkegaard1000  @  16/01/2010 15:47:50
   7½ / 10
Ho visto prima il remake del 1991 con nolte e de niro, e sinceramente mi è piaciuto di più. Non si può dire che questo film sia male, anzi, è ben fatto, ma il remake merita un punto in più, vista la presenza di certe scene in pù, alcuni particolari differenti e migliorati, oltre che per un finale assolutamente superiore. Comunque consigliata la visione.

JOKER1926  @  03/06/2009 14:16:05
   7 / 10
"Il promontorio della paura" di J. Lee Thompson è un gran bel prodotto cinematografico del lontano 1962, film americano di genere Drammatico/thriller.

La pellicola presenta indubbiamente una importante serie di pregi, fotografia buona e musiche abbastanza tormentose, insomma quasi sempre "azzeccate" per l'occasione.
Ovviamente il punto forte de "Il promontorio della paura" è il cast, da lodare ovviamente Robert Mitchum in una prestazione bestiale, l'attore è praticamente perfetto incarnando cinismo e determinazione allo stato puro, ma anche gli altri (Gregory Peck) nei panni dell'avvocato recita molto bene.
Comunque le due icone (avvocato e il criminale) sono almanaccate in modo prettamente egregio, bisogna dunque celebrare imponentemente la regia per l'idealizzazione di Cady (fisico possente, prepotenza, arroganza) una delle icone "malvagie" più celebri ed importanti del Cinema.

"Il promontorio della paura" inoltre è composto da un ritmo robusto, la noia sarà quasi sempre assente; la trama del film è abbastanza buona, mancano quindi grosse incongruenze e banalità; ovviamente qualche passaggio poteva essere costruito meglio, ad esempio l'episodio del cane è troppo "frettoloso", la regia doveva prolungare alcuni episodi ma in fin dei conti è troppo parlare di difetti, insomma sono delle minuscole "inadeguatezze" della sceneggiatura.
Film abbastanza fluido, raffinato.
Il finale (a Mio avviso) delude, troppi episodi grotteschi, rocamboleschi quasi devastano quella immensa "pacatezza" (che fa rima con eleganza) cinematografica della pellicola di Thompson.

"Il promontorio della paura" giocando anche su egregi e vibranti dialoghi e su (come detto) una notevole dose di tecnica cinematografica (da notare alcune inquadrature da manuale) riesce ad essere una gradevolissima pellicola; ottimo lavoro.

LoSpaccone  @  27/05/2009 12:02:54
   7 / 10
Un classico del thrilling la cui fama è forse maggiore delle sue reali qualità. Il film ha principalmente il merito di avere regalato alla storia del cinema uno dei più riusciti e inquietanti "cattivi" di sempre. Buona la suspense (in questo senso sono efficaci le musiche), bello il bianco e nero. Il miglior film di Thompson, un regista poco più che mediocre, che qui però svolge il suo compito con onore.

rapture  @  24/03/2008 12:35:17
   7½ / 10
Superbi contrasti e riprese, nonchè fantastica la competizione recitativa Peck/Mitchum. Il difetto è nella sceneggiatura, a volte incespicante e stiracchiata, come la vicenda della ragazza rimorchiata al pub, o la poco credibile furbizia del cattivo / inettitudine dei buoni nella parte finale.. La prima mezzora è perfetta.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  28/09/2007 00:25:48
   7 / 10
Un buon thriller con due grandissimi protagonisti. Molto definiti i personaggi, privi di chiaroscuri (contrariamente al remake di Scorsese). L'integrità del personaggio di Peck rimarrà pressochè intatta, malgrado i tentativi di Max Cady (un bravissimo Mitchum), di portarlo sul suo stesso livello.

Gruppo COLLABORATORI fidelio.78  @  30/06/2007 20:18:09
   8 / 10
Preferisco il primo film al remake scorsesiano. Ha una sceneggiatura migliore ed evita gli spunti troppo "super eroistici" nell'antagonista.
Tra De Niro e Robert Mitchum la scelta è difficile, non tra Gregory Peck e Nick Nolte (il primo vince senza problemi).

Dick  @  03/06/2007 23:25:20
   8 / 10
Il film risulta teso e coinvolgente con due protagonisti ben amalgamati nel ruolo di antagonisti l' uno dell 'altro.

risikoo  @  21/05/2007 12:26:23
   8 / 10
Ottimo film con due grandissimi interpreti.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  14/02/2007 20:57:27
   7 / 10
Non è un gran film, pero' gli interpreti sono davvero straordinari. Il contrasto tra l'avvocato liberale Peck e la sua bella famiglia e il minaccioso pregiudicato Mitchum - in una delle piu' grandi personificazioni del Male mai viste al cinema - è straordinario.
E quando Cady, col suo corpo possente, arriva a molestare e minacciare la famiglia dell'avvocato, beh il tutto reca un pathos intensissimo, di malsano erotismo.
Un po' troppo truculento e forzato il sequel di Scorsese del 1992, dove gli interpreti del primo film si concedono brevi ma significative apparizioni

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Zazzauser  @  22/11/2006 14:00:57
   8 / 10
D'accordo con Requiem. Bellissimo thriller in bianco e nero dai toni decisamente cupi, specialmente nelle scene finali, rinforzato dall'eccezionale interpretazione di MItchum che sembra essere nato per la parte del cattivo freddo, cinico, quasi asentimentale di questo film. Peck invece mi ha soddisfatto poco, piuttosto monoespressivo. Bella la fotografia.
Aspetto di vedere il remake di Scorsese del 1991 per poter giudicare meglio...

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  21/11/2006 21:04:30
   8 / 10
Con "I cannoni di Navarone" forse Jack Lee Thompson ha fatto di meglio. Ma questo rimane comunque uno dei suoi lavori migliori, anche perchè in seguito sarebbe diventato un regista mediocre.

Qui però è aiutato da grandissimi interpreti, e dalla famosissima colonna sonora, che è ormai diventato un classico.

Mitchum è il punto forte della pellicola, inutile negarlo, è un dato di fatto. Senza di lui perderebbe tantissimo.
Oltretutto aveva già avuto una parte simile un po' di anni prima in quello che è oggi considerato (a ragione) il capolavoro dei capolavori, ovvero "La morte corre sul fiume" di Charles Laughton.
Scorsese lo ha rifatto tanti anni dopo, con De Niro al posto di Mitchum. Bè, forse l'originale è migliore (ma solo perchè viene prima, tutto sommato anche quello di Scorsese è un bel thriller), ma scegliere tra un Mitchum e un De Niro è sostanzialmente impossibile.

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