gli occhi che non sorrisero (1952)

Un finale amarissimo, in cui però traspare una grande dignità e l'ultimo grande gesto d'amore di un uomo completamente allo sbando per delle scelte sbagliate.
Un melodramma intenso per come interpretato, con un Olivier sugli scudi, ma a tratti ingenuo nella scrittura, dove vengono fuori dinamiche un po' forzate e, soprattutto, una caratterizzazione non proprio precisa del personaggio della Jones, non del tutto credibile.
Nel complesso, il film di Wyler sembra possedere delle carte discrete da giocare, coinvolgendo e interessando quanto basta per assistere a un dramma sentimentale forte e discretamente tratteggiato.

Non amo i film sentimentali, ma qua c'è di più... Grandi interpreti, una storia amara e purtroppo vicina alla realtà della vita: "Solo nella miseria si è soli". Un amore grande vero, quello di George, che lo porta all'annullamento di se stesso.

Un melodramma che sicuramente avrà provocato lacrime ed emozioni a tanti spettatori. all'epoca. Ma Wyler non è uno qualsiasi e rende perfettamente la storia, che merita di essere vista soprattutto per gli splendidi interpreti

Melodrammone sovraccarico ma appassionante, con tutti gli ingredienti del caso: amore, adulterio, fuga, difficoltà, ricatti, inganni... Decisamente trasgressivo per l'epoca, ed in effetti ebbe parecchi problemi produttivi. Wyler porta a casa un lavoro raffinato e complessivamente molto ben fatto, conducendo i due attori protagonisti a vette interpretative di notevole impatto emotivo. Film poco noto, merita di essere rivalutato.

Un bel drammone sentimentale vecchio stile che ha i suoi punti di forza nella direzione degli attori di Wyler e nelle straordinarie interpretazioni di Olivier e della Jones (bellissima!). All’inizio è forse un po’ troppo ingessato ma nella seconda parte si riscatta diventando coinvolgente e a tratti commovente.

Uno degli ultimi film della bravissima attrice anni '30 Miriam Hopkins che diretta in questo film da Wyler dimostra ottime capacità intramontabili. Laurence Olivier ( Gli insospettabili ) è un altro grande attore che si ripropone, dopo aver interpretato moltissimi ruoli, in quello di George, convincente come sempre. Film che non racconta nulla di nuovo ma un'ottima regia, nonchè bellissima fotografia, danno molto valore a questo melodramma del'52.