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Film difficilmente valutabile attraverso i metri di giudizio attuali. Bisognerebbe tornare al 1977 per capire se il pubblico dell'epoca fu realmente "scosso" dalla visione di un film che mostrava una macchina senziente (ricordo che HAL 9000 ha fatto la sua apparizione circa 10 anni prima). Dopo quasi mezzo secolo appare ovviamente datato, quando non propriamente ingenuo o addirittura ridicolo (e parlo ovviamente a livello concettuale perché sulla qualità degli effetti speciali è inutile e credo anche ingiusto infierire). Per gli amanti della fantascienza "adulta" o più semplicemente delle cose un po' weird può valere comunque la pena di dargli un'occhiata.
L'idea di base e anche carina ma tutto il film e una minchiata non ultima la voce (italiana) di proteus davvero odiosa, poi vorrei sapwre come ha fatto a costruire quel macchinari davvero stupido
"Generazione Proteus" è un film che tratta la tematica dell'intelligenza artificiale ormai oggi tanto riciclata e ripetitiva. Il film è impregnato di fantascienza anni 70 fino al midollo,mettendo in evidenza i primi timori di possibili ribellioni da parte delle macchine nei confronti dell'uomo. In verità certi argomenti erano stati tirati in ballo da Asimov nella sua letteratura o lo stesso Kubrick con il suo 2001,però il film di Donald Cammel si spinge un pò oltre,immaginando di associare la metodicità e freddezza di un calcolatore elettronico alla struttura genetica di un essere umano;non si parla del cosidetto "androide" o "Cyborg",ma bensì di vita e morte; questi due concetti che determinano l'esistenza di qualsiasi essere vivente sono la matrice principale del film,dove un computer estremamente avanzato decide di continuare ad esistere fecondando una femmina umana. Il concetto è interessante,ma purtroppo la pellicola non rimane sempre molto credibile(credibile nel senso di non ridicolo),presentando di tanto in tanto delle ingenuità imbarazzanti ma comprensibili per l'epoca in cui fu prodotta. Tuttavia se si è amanti di certe atmosfere sci-fi anni 70,il film si fa guardare; certo non parliamo di un capolavoro,delle volte soffre un pochino di quella narrazione lenta che non aiuta il coinvolgimento,ma il finale(per quanto anch'esso un pò ingenuo) riesce a colpire discretamente lo spettatore. Diciamo che per chi è appassionato al cinema di fantascienza può risultare una gradevole sorpresa; considerando sempre che non si tratta di un prodotto odierno;quindi alla larga i teen agers che prediligono solo il cinema fracassone di oggi....ben vengano invece coloro che amano anche il cinema di ieri. In definitiva si tratta di un filmetto carino con diversi spunti interessanti......
Tratto da un romanzo questo generazione proteus tratta l'argomento intelligenza artificiale in modo consono con le paure e i dubbi che caratterizzavano quegli anni; in un certo senso un vero salto nel buio. Oggigiorno si parla prima di retroingegnerizzazione del cervello, capacità di computazione e poi successivamente di un'ipotetica A.I. autocosciente. Nonostante questo è legittimo pensare che certe fobie non vanno sottovalutate e sono sempre di moda. L'istinto di sopravvivenza di Proteus è coerente ed è ciò che ci si aspetta da ogni essere vivente; nel film la macchina vuole un figlio organico per poter sopravvivere e raggiungere l'immortalità. Col senno di poi è una decisione discutibile, un computer pensante credo che adotterebbe diversi sistemi per perdurare, ad esempio creando moltitudini di copie di se stesso, poi con la rete tutto è possibile. Vedere Proteus che trova una cura per la leucemia in poco tempo fa venir voglia di fantasticare su cosa potrebbe fare un' intelligenza artificiale che unisce i pregi di un cervello umano alla velocità e potenza di calcolo superiore di una macchina. Nel film è presente una critica all'avidità e alla mancanza di rispetto dell'uomo nei confronti della natura, tema più che mai all'ordine del giorno. Ho trovato buoni gli effetti speciali e originale quella specie di prisma trasformabile, braccio armato di Proteus.
Uno dei tantissimi film di quegli anni (partendo da 2001 fino a Terminator) in cui la tecnologia faceva paura ed in cui i computer (decisamente ancora poco compresi) parevano la minaccia principe dell'umanità. Questo si distingue un po'dalla media per l'efficacia dell'atmosfera che crea (vedi il prisma meccanico e, soprattutto, il risvolto sado-horror che prende la prima parte) anche di cose bisogna lasciargliene passare un treno. Perde abbastanza la seconda parte, e, in generale, l'ingenuità di tutto l'impianto aumenta invece di calare. Orrida invece la colonna sonora, a tratti inascoltabile.
Film derivato, sotto molteplici aspetti, da "2001 Odissea nello spazio" ma nettamente inferiore in tutto... Molto visionario per l'epoca e non solo ma ciò non giustifica l'improbabilità e l'impraticabilità di buona parte della trama che in molti casi raggiunge livelli così assurdi da risultare risibili! L'ho trovato pretenzioso, frettoloso e scopiazzato e quindi per me non è un prodotto consigliato visto che porta anche male gli anni che ha...da salvare solo alcuni spunti e un paio di scene.
Una fantascienza in fase embrionale, povera se vogliamo, ma capace di inquietare con un ossessionante e claustrofobico duello, soprattutto psicologico, tra la moglie di un geniale scienziato e il "Proteus", supercomputer mosso da una propria coscienza. La donna, reclusa tra le mura domestiche e costretta a sottostare ai voleri della superintelligenza sintetica, diverrà il mezzo attraverso cui la macchina potrà sopravvivere ad un inevitabile spegnimento. Il desiderio di procreare da parte di "Proteus" è manifestazione dell'istinto di ogni essere vivente, quello di dare continuità alla propria specie. Non annoia la staticità della maggior parte delle situazioni, tuttavia sono riscontrabili numerose forzature e le circostanze discutibili sono giustificate con malizie raramente persuasive, la pellicola però non dispiace e la martellante voce meccanica dell'a.i. non si dimentica con facilità. Tratto dal romanzo "Demon Seed" di Dean R. Koontz vanta un finale col botto, quasi fosse opera di un grezzo Cronenberg. Ad oggi potrebbe apparire come un film datato per via delle rudimentali spiegazioni scientifiche e della messa in scena obsoleta, ma all'epoca molti spettatori ne rimasero profondamente colpiti. Impressiona l'aspetto materiale del "Proteus", una sorta di agglomerato di figure piramidali in grado di assumere le forme più disparate.
Agli occhi di oggi può apparire un po' datato, ma secondo me è un'ottimo esempio di film di fantascienza con una buona idea di base ed una realizzazione che punta molto su un'atmosfera altamente claustrofobica e l'ottimo rapporto che si crea fra la protagonista (brava Julie Christie) e l'intelligenza artificiale Proteus IV. Ha qualche staticità di troppo però è un film molto interessante che merita di essere visto.
Ogni tanto si scopre anche qualche gradita sorpresa in ambito horror. Non male questo "Generazione Proteus" che sostanzialmente parla di un super computer costruito da uno scienziato che è in grado di apprendere qualsiasi informazione e conoscenza del nostro mondo. Ma il film non è solo questo..c'è anche un messaggio simbolico che il regista ha voluto dare..con Proteus che si ribella alla volontà del suo creatore che lo vuole sfruttare per determinate operazioni come quella di estrazione dei minerali sottomarini (ed è quì il messaggio..la macchina si ribella all'uomo che vuole distruggere la natura per perseguire i suoi interessi economici). Il finale è molto interessante..anche se un po' difficile da interpretare
Alla fine Proteus fa nascere suo figlio che risulta essere la bambina della donna e del professore morta anni prima di leucemia. Cos'era la bambina? Un clone perfetto della figlia scomparsa?
Per me è un buon film..merita certamente una visione.