...e ora parliamo di kevin regia di Lynne Ramsay Gran Bretagna, USA 2011
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...e ora parliamo di kevin (2011)

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locandina del film ...E ORA PARLIAMO DI KEVIN

Titolo Originale: WE NEED TO TALK ABOUT KEVIN

RegiaLynne Ramsay

InterpretiTilda Swinton, Ezra Miller, John C. Reilly, Jasper Newell, Rocky Duer

Durata: h 1.50
NazionalitàGran Bretagna, USA 2011
Generedrammatico
Al cinema nel Febbraio 2012

•  Altri film di Lynne Ramsay

Trama del film ...e ora parliamo di kevin

Eva ha messo da parte le sue ambizioni professionali e il suo amore per New York per crescere Kevin in provincia e in tranquillità, ma il rapporto tra madre e figlio è sempre stato complicato, fin dal principio. Da neonato non smetteva mai di piangere, da bambino non parlava, poi non ha mai fatto altro che disobbedire. Tutto contro la madre, per provocarla e addolorarla. A 16 anni, infine, Kevin ha premeditato e commesso il peggio: una strage, a scuola. Due anni dopo, Eva ripercorre i ricordi, in cerca delle proprie mancanze, delle proprie responsabilità e di un perché.

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Voto Visitatori:   7,47 / 10 (64 voti)7,47Grafico
Voto Recensore:   8,00 / 10  8,00
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Voti e commenti su ...e ora parliamo di kevin, 64 opinioni inserite

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topsecret  @  25/09/2020 14:16:49
   7 / 10
Alcune dinamiche riguardo la strage sono piuttosto confuse e inverosimili, ma non è quello il punto focale del film che invece ruota tutto intorno al rapporto famigliare dove c'è un padre idiota, completamente ignaro di quanto succede nella sua casa, e che pagherà cara questa mancanza, e una donna forse diventata madre troppo presto.
Davvero buona la prova di Tilda Swinton, tanto quanto quella di Ezra Miller, molto abili nel trasmettere la devianza, il disagio e l'incomunicabilità che intercorre tra i loro personaggi. La regia è discreta e il ritmo della narrazione è lineare, capace di trasmettere emozioni e sensazioni contrastanti.
Un buon film, con qualche lieve mancanza nella parte finale, meritevole comunque nel saper offrire una visione degna di questo nome.

AMERICANFREE  @  30/03/2020 18:05:36
   8 / 10
Gran bel film, realistico,crudo, un pugno allo stomaco. Ottima regia e grandissima la Swinton come sempre. Il finale mi ha molto emozionato e fatto riflettere. Consigliato

Thorondir  @  05/11/2018 23:02:26
   7 / 10
Drammone familiare sull'impossibilità del rapporto madre/figlio, dettato da una repulsa quasi viscerale che il piccolo sembra manifestare fin da subito. Nell'incomunicabilità, nel non poter esercitare il ruolo di madre (splendidamente interpretata da Tilda Swinton), si esplica l'odio sempre meno latente, la violenza e la depravazione di una madre verso suo figlio che la trascina all'inferno e oltre fino al compimento della tragedia. Ramsay cerca di volare alto, non solo a livello tematico ma anche formale, soprattutto nell'utilizzo del montaggio e della fotografia (a tratti accesissima, contraltare della glacialità dei sentimenti reali), ma se il film è complessivamente riuscito e riesce a trasmettere il malessere e l'abbattimento psichico della madre, il film pecca di staticità e nel reiterare quasi ossissivamente il rapporto madre/figlio e i continui scontri finisce per essere ripetitivo e monotono.

BenRichard  @  17/02/2018 15:48:36
   7 / 10
Un puzzle movie che secondo me funziona in parte, non del tutto.
Adattamento cinematografico del romanzo di Lionel Shriver girato ottimamente dalla regista britannica Lynne Ramsay.
Tecnicamente è un film veramente valido, ho apprezzato in particolar modo come viene gestito il colore del rosso che durante il corso di tutto il film lascia continuamente intendere che succederà qualcosa di veramente orribile.
Fino a dove si spingerà l'odio di un figlio verso la propria madre? Lo scopriremo attraverso i vari flashback.
Le scene del presente ci mostrano una donna, Eva, interpretata da un'ottima Tilda Swinton perennemente sotto shock che cerca di rifarsi una vita e di cancellare il proprio passato visivamente in modo molto artistico, questa vernice rossa gettata sulla sua abitazione che lei pian piano cercherà di rimuovere.
Ciò che non mi ha convinto molto sono le musiche utilizzate, e alcune brevi scene e certi dialoghi che lasciano un pò lo spazio che trovano senza avere un vero resoconto nella trama.


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Oltre a Tilda Swinton ho apprezzato parecchio anche l'interpretazione del figlio Kevin sia da grande (Ezra Miller) ma anche il piccolino Jasper Newell per quanto si faccia odiare è stato davvero bravino.
Il finale mi ha si in qualche modo sconvolto, ma per come procede tutta la storia non mi ha soddisfatto pienamente di come ce lo mostrano. Perchè è un film che punta moltissimo su questo, alla rivelazione finale che mostra la tragedia. Avrei preferito qualche dettaglio in più, e non solo per quanto riguarda le scene finali, ma anche del piano che mette in atto Kevin.
Insomma mi dà tanto l'idea che vuole essere carico, potente, fortemente drammatico, sconvolgente, scioccante ma che non ci riesce nel migliore dei modi. Almeno io il finale l'ho vissuto così, mi ha colpito di sicuro, ma non lo so mi aspettavo di più, mi aspettavo di rimanerci ancora più sconvolto. Ripeto non tanto per quello che accade, ma per come ci viene mostrato.

Del resto è un film che consiglio, è piuttosto lento però girato e interpretato molto bene. Se vi manca una visione se la merita.

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Ultima risposta 17/02/2018 15.55.33
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Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  14/03/2017 19:45:17
   6½ / 10
Mi aspettavo di più da questo film a guardare la media. Considerata la lentezza, si lascia seguire senza annoiare ma anche senza raggiungere livelli elevati.
Interessante la tematica affrontata della violenza fine a se stessa e bravo tra gli attori soprattutto Ezra Miler.

glennbetho  @  17/02/2017 09:31:57
   9 / 10
Angosciante, duro, vero, bello. Perché Lynne Ramsey non ha piú fatto altri film?

1 risposta al commento
Ultima risposta 17/02/2017 09.48.23
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Danae77  @  19/01/2016 13:45:27
   9½ / 10
L'altra metà, oscura, com'è ignoto alla vista ciò che l'utero nutre. Non la si compra, non la si chiede, come la notte ed il giorno, il bianco ed il nero, lo yin e lo yang. Cucita all'anima come fu l'angelo della luce nelle sembianze di dio. Rosso passione, rosso dell'odio, rosso inferno. Spinto fuori, tra le gambe di chi ebbe orrore nel pensiero che non fosse mai nato. Di fronte l'ago su cui pendere un bene illusorio, spacca cervello, crepa cuore. Pendolo tra seme e uovo ed un occhio di vetro. Dall'altra parte, ciò di cui non si può fare a meno, in braccio un fucile come un cucciolo nel trita rifiuti. Le sbarre, il confine della libertà, gabbia che punisce, ma non limita, non dimentica il dolore portato dentro, pugnalato negli occhi ostinati, obbligati ed umiliati dal diabolico sguardo di quel figlio senza tempo.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Angel Heart  @  15/11/2015 12:25:35
   7 / 10
Drammatico con venature thriller di brutale intensità e tensione emotiva.
I rapidi salti temporali che caratterizzano l'intera opera, specialmente la prima parte, seppur girati con le giuste dosi di dolore e malinconia (ottimo, in questo senso, il sonoro avvilente) possono risultare confusionari e difficili da mettere subito assieme, mentre certi passaggi importanti che sarebbero stati esaustivi fanno affidamento sulla sola immaginazione dello spettatore (le origini della malvagita' e dell'odio del precocissimo figlio nei confronti della madre per esempio... l'unica spiegazione "logica" e' che questi abbia avvertito fin dalla fecondazione di essere una gravidanza indesiderata); restano comunque vicissitudini famigliari vere che lacerano il cuore, e le performance tormentatissima delle Swinton e diabolica di Miller non mancano di farcelo presente scena dopo scena dopo scena con una potenza ed un'angoscia davvero rare a trovarsi.

Preparatevi a due ore belle strazianti.

ziabobi  @  23/10/2015 02:22:50
   9 / 10
Bellissimo, agghiacciante e glaciale, disturbante.
Mi ha tenuto incollata alla poltrona con i muscoli tesi e appena finito avevo voglia di rivederlo.

DogDayAfternoon  @  05/10/2015 13:44:46
   7½ / 10
Molto disturbante e tremendamente attuale. Sapere già qualcosina della trama giova in quanto specialmente la prima parte potrebbe risultare poco comprensibile, in genere aborro questo genere di stile registico ma devo dire che in questo caso calza a pennello, e aiuta a rendere l'ultima mezz'ora ancor più angosciante di quella che già è.

I due attori protagonisti ci mettono molto del loro, una Tilda Swinton compassionevole e che ben trasmette la sofferenza di una madre che ha generato un diavolo, e un Ezra Miller che incarna alla perfezione la malvagità del suo personaggio. Al contrario di quanto detto qualche commento più sotto, io credo che la maggior parte delle volte cattivi si nasca.

L'ultima scena, il perché a cui tutti vorrebbero una risposta, rimane forse troppo aperto e inconcludente.

Uno dei film più convincenti degli ultimi anni.

James_Ford89  @  24/06/2015 19:15:14
   7½ / 10
Dirò la verità, la scelta del montaggio e della regia non mi è andata molto a genio ma in questo film funziona proprio quella. La crudeltà esce fuori con una lentezza che blocca il respiro; sicuramente un film che punta moltissimo sulla psicologia e su vari aspetti del rapporto genitore-figlio. Un film ingiustamente sottovalutato che può lasciare ore di riflessione. Consigliato.

Giovans91  @  28/05/2015 20:05:22
   8 / 10
"...E ora parliamo di Kevin" è un autentico pugno allo stomaco, non solo dal punto di vista tematico, ma anche da quello estetico: l'uso del rosso, sia esso polpa di pomodoro, vernice, marmellata o sangue, pennella tutto il film di tinte inquietanti e disturbanti e crea ansia in chi guarda.
Tilda Swinton è di una bravura commovente, così esile, così scavata e lacerata, è in grado di trasmettere davvero il dolore interiore. Notevole anche il diabolico Kevin interpretato in modo incredibilmente da Ezra Miller, il cui sguardo assente e malefico al tempo stesso fa accapponare la pelle.
Un film intenso con un finale durissimo.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  21/02/2015 20:53:48
   7 / 10
Buon film che svela piano piano la sia crudezza. Incisivo. Merita una visione.

lupin 3  @  30/01/2015 14:41:14
   6½ / 10
Da guardare senza troppe pretese

Spera  @  27/01/2015 13:15:48
   8½ / 10
Ottimo dramma...e anche piuttosto disturbante.
Il film non è assolutamente confusionario, anzi nel suo complesso andare avanti e indietro nel tempo è molto preciso e chiaro nel raccontare, certo non è un film leggero e soprattutto deve essere seguito attentamente e senza distrazione per cogliere la ricostruzione dei fatti adeguatamente.
Ed è proprio questa ricostruzione che mantiene acceso l'interesse e mi invoglia a continuare entusiasta la visione.
I dettagli della storia vengono sapientemente svelati a poco a poco facendo intuire lentamente ciò che succederà fino all'atroce finale.

Recitazione ottima degli attori, la Swinton da Oscar.
Anche le musiche sono adatte, sempre un pò allegre vanno a generare un contrasto fortissimo con la drammaticità delle situazioni che si creano.
Una lunga planata sul rapporto tra genitori e figli che senza approfondire troppo lascia più spazio all'insensata cattiveria dell' essere umano.
Averne di drammatici con questi risultati; molto attuale come tema.
Consigliatissimo ma forse non per tutti.

Juza21  @  30/12/2014 19:30:23
   6 / 10
A mio giudizio appena la sufficienza. La trama ok anche se intuibile... lento e poco coinvolgente con il peggior finale che si potesse immaginare.. Unica nota positiva gli attori nella loro interpretazione...

Woodman  @  26/07/2014 22:53:08
   7 / 10
Esordio cinematografico promettente senza dubbio, quello di questa apparentemente fine regista, che, servendosi di una Swinton al solito sublime sviscera in modo discutibilissimo e disturbante la vicenda di una famigliola distrutta -letteralmente- e della fragile madre durante il post tragedia.

Una storia senza dubbio forte e crudele, messa in scena con notevole cura e una certa staticità visiva, seppur con qualche intento sperimentale e un delicato aggiornamento della poetica degli oggetti pascoliana.
Lirico e talvolta figurativamente ridondante, con rimandi epico-mitologici assolutamente non casuali e ben sfruttati, per quanto di tendenza.
Sorprendente la prova del giovane Miller, tanto fastidioso quanto disgustoso, con quella faccia di caz.zo. Il doppiaggio italiano lo ammorbidisce, opponendosi alla ruvida e tagliente vera voce, privando di efficacia diversi momenti, come quelli in carcere e durante il pranzo.
John C. Reilly trattato davvero male, i bambini bravi e minacciosi, rivoltanti (e rivoltosi), sottili e perversi al punto giusto, nonostante sottostiano ad una caratterizzazione che si astiene dalla spiegazione e dall'analisi. Una scelta precisa o una spiacevolezza frutto della poca esperienza? Nel caso trattasi della prima ipotesi, lode alla Ramsay. Peccato che, forse ingenuamente, non si arrivi a parare da nessuna parte con Kevin, come già constatato da altri, carenza grave costituendo il ragazzaccio nientemeno che la centralità/fulcro del racconto, punto di arrivo e non ritorno per la povera Swinton.
Un finale illuminato di speranza flebile, pregno di rassegnazione e presumibilmente momentaneo ritorno alla quiete, pentimento e resuscitazione, riconoscenza e invincibilità dell'amore (?) che tanto richiamano i complessi dei dannati protagonisti della tragedia greca.
Nessun riferimento è sprecato, nessun attore sbaglia un colpo, la regia pulita procede con sbalzi temporali col risultato di scadere nella stucchevolezza e nella rimarcazione non necessaria, l'apparato figurativo e cromatico è funzionale e quando non straborda si rivela ottimo generatore di inquietudine.
Per fortuna la Swinton, che non abbassa mai la guardia ed è costantemente su un altro pianeta tanto è impressionante la sua bravura, regge il tutto con una credibilità sconcertante. Nota di merito alla tristissima e gelida scena della festicciola natalizia in ufficio. Una perlina dal cuore sinceramente nero.

In definitiva un'opera raggelante, bilanciata fra cadute rumorose e impennate notevoli, piena di pregi e di limiti, in equilibrio fra l'autocompiacimento e l'autenticità portentosa e appassionata delle nuove voci mediamente colte del panorama contemporaneo.
Auguro alla Ramsay una maturazione rapida e una carriera imponente, le premesse per delle grandi cose ci sono già, e in abbondanza.
Staremo a vedere.

alex94  @  03/07/2014 13:11:47
   7½ / 10
Buon film diretto da Lynne Ramsay nel 2011.
La trama non è male e si sviluppa molto bene mantenendo sempre alto l'interesse nello spettatore fino all'ottimo finale.
Bravissimi gli attori soprattutto Tilda Swinton veramente bravissima in una parte tutt'altro che semplice,molto capace anche la regia in grado di regalare delle scene che resteranno impresse nella testa dello spettatore.
Non è un capolavoro ma è pur sempre un film riuscito che merita di essere visto.

A.L.  @  08/03/2014 08:47:00
   4 / 10
Un film molto negativo e apparentemente senza causa che sinceramente mi ha convinto poco. Volendo, se ne poteva trarre un discreto cortometraggio (a partire dalla scatola coi lucchetti).

TonyStark  @  08/03/2014 07:31:09
   5 / 10
ho trovato questo film interessante ma debole sotto aluni punti di vista inerenti soprattutto alla trama. la prima parte poi è troppo confusa.

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Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  07/03/2014 23:39:12
   7½ / 10
Purtroppo credo che il format del "film" abbia penalizzato questa storia, che meritava di dilungarsi molto di più. Per questo, quello che vorrebbe essere un'analisi sofisticata del rapporto tra un figlio disturbato e una madre spaventata dalla propria creazione, diviene un thriller psico-sociale, comunque bello e intenso. L'idillio dura poco però, la storia si esaurisce, e rimane da applaudire a Tilda Swinton, una faccia da cinema indimenticabile, il sempre bravo Ezra, e una regia che dimostra tutta la sua eccellenza con un missaggio sonoro semplicemente straordinario, un montaggio altrettale, e una certa estetica postmoderna che mi ha ricordato il miglior Von Trier.

david briar  @  30/12/2013 18:37:13
   7½ / 10
Un film difficile e intelligente,a cui purtroppo manca qualcosa per elevarsi a qualcosa di più,visto il tema e il modo in cui è trattato poteva diventare un cult.

Comunque ,la qualità generale è sopra la media.Lynne Ramsay ha un suo stile personale ed efficace,gioca molto sui dettagli,con alcuni connotati da film horror.La fotografia è molto bella e tutte le immagini del film hanno un certo fascino,a parte un uso del rosso sicuramente significativo,ma che risulta stucchevole e poco originale.

Tilda Swinton è molto brava ad esprimere l'angoscia e il fallimento del suo personaggio,Ezra Miller è glaciale al punto giusto senza mai risultare sopra le righe e John C.Reilly interpreta bene il suo ruolo di contorno.

La tematica di base è il complicato rapporto madre-figlio.Su questo,il film si fa delle domande sulle ragioni di un simile odio,suggerendo qualche risposta che però non risulta soddisfacente .E soprattutto,il finale è decisamente deludente,rispetto a tutta la tensione creata precedentemente,sembra una preparazione per qualcosa di speciale,che purtroppo non arriva mai.

Nonostante ciò,nel panorama cinematografico odierno,un prodotto del genere va elogiato e consigliato,e la regista è assolutamente da tenere d'occhio nei suoi prossimi lavori.Peccato che non sia stato coraggioso fino alla fine.Rischiava di diventare un capolavoro,ma si accontenta di essere un buon film..

giams  @  03/09/2013 09:15:53
   8 / 10
Film crudo e spietato che ti travolge e scuote. L'idea di base è ottima e lo sviluppo buono anche se poteva venir fuori un vero e proprio cult. E poi il finale un pò deludente..

sossio92  @  01/09/2013 21:41:33
   8 / 10
Film fantastico , drammatico, cinico,triste in molti momenti, belle musiche,fotografia , sceneggiatura, attori ...consigliatissimo

pinhead88  @  09/08/2013 22:41:14
   7 / 10
Credo che questo film sarebbe diventato un capolavoro se capitato nelle mani di un Haneke, ovvero ripreso nel modo più asettico possibile.
Il film invece si dilunga in prolissità vacue da romanzamento, spaccando il film in due parti: la prima, molto noiosa e la seconda dove viene spiegato tutto.
Ad ogni modo gli atti malvagi, le espressioni e le parole taglienti di Kevin non sono così facili da scordare.

MonkeyIsland  @  17/06/2013 14:37:58
   7½ / 10
Ottimo film.
Una madre dopo la strage compiuta dal figlio a scuola si interroga sul perché del suo gesto ripercorrendo tutti gli eventi trascorsi della sua pur breve vita.
Il rapporto madre-figlio è trattato alla grande facendo intuire che...

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Bravissimi Ezra Miller e la Swinton che ormai è una sicurezza.
Ammetto però di aver trovato alcuni passaggi molto forzati.

Lory_noir  @  01/06/2013 16:54:53
   5½ / 10
Sinceramente mi ha lasciato del tutto indifferente. Affronta una tematica molto difficile ma è come se dia tutto per già compiuto e immutabile, facendo vedere allo spettatore come sono andate le cose ma senza spiegare i veri motivi che hanno portato a quello svolgimento dei fatti. Buona comunque la prova degli attori.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  26/05/2013 10:03:56
   6½ / 10
Il rapporto tra una Madre disperata e la sua coscienza, il rapporto tra una Madre e un figlio difficile.
La prima parte del film è straordinaria. Un montaggio alternato ci porta su diversi piani temporali e lascia al pubblico il compito di collegare i pezzi di un puzzle fatto di disperazione e angoscia.
Quando il ragazzo cresce emergono, purtroppo, alcuni difetti.
Il ragazzo cresce con un odio incondizionato e mai spiegato veramente, praticamente sembra uscito dalla serie di "Omen - Il presagio".
In particolare il rapporto con la Madre non ha un procedimento ne da una parte e da un 'altra ma è costante per tutto il film. Rimane in aria.
Film furbo riuscito in parte.

clint 85  @  11/04/2013 02:51:02
   6½ / 10
Riesce nell'impresa di farsi seguire fino alla fine nonostante sia un film esageratamente lento. Buone interpretazioni; il personaggio principale è a mio parere tra i più odiosi della storia del cinema.

Gruppo REDAZIONE amterme63  @  15/02/2013 22:59:53
   7 / 10
Un film duro e drammatico. I temi sono tipici di questo inizio XXI secolo, segnato da crisi e pessimismo serpeggiante: la crisi della famiglia, l'incomunicabilità fra le persone, l'ossessione per le ancestralità e per le perversioni umane (l'eternamente irrisolto complesso di Edipo, il gusto morboso per il crimine e i serial killer come valvola di sfogo all'alienazione e dalla noia).
La novità di questo film è che non ci si concentra su di una figura estrema e anticonvenzionale, ma su di una figura tutto sommato modesta, scialba e convenzionale quale la madre di un giovane serial killer. Qui non si vuole spiegare perché e per come da un ragazzo sia potuto venire fuori un assassino così crudele (e questo è un limite del film, in quanto il personaggio di Kevin rimane sostanzialmente inesplicato, come se la sua cattiveria fosse un dato di fatto, un retaggio naturale), ma come umanamente reagisce una madre nel vedersi sfuggire di mano l'animo del figlio, finire tutto in tragedia, tutto distrutto, senza mai arrivare (lei stessa) a capire perché.
Il film si basa su di un montaggio alternato fra scene simboliche ed oniriche (quelle iniziali dove domina il colore rosso), scene di grigiore, vita triste, prostrazione e altre scene (che si riveleranno dei flashback) di normale (e difficile) vita familiare. Il filo narrativo è abbastanza consecutivo (i flashback seguono un ordine temporale) ma il punto di riferimento sono i sentimenti, non si raccontano fatti ma emozioni. Non sappiamo perché ma sappiamo come. Non conosciamo la causa ma proviamo sulla nostra pelle i tremendi effetti.
Certamente la figura della protagonista non ne esce bene: debole, convenzionale, non riesce a penetrare nell'animo di chi la circonda. Del resto questa debolezza la rende più umana, più imperfetta, più vicina a noi. Kevin invece è un essere come detto strano, incomprensibile e quindi incompreso. Possiamo solo congetturare cosa gli sia frullato in testa, ma non di più.
Un film quindi che lascia tanti interrogativi irrisolti, ma che colpisce, rimane impresso, penetra nell'animo. Il dolore, lo strazio della madre di Kevin sono espressi molto bene, molto brava l'attrice che lo interpreta.
Un'altra triste e coraggiosa storia di umanità in crisi.

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Ultima risposta 15/02/2013 23.10.30
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floyd80  @  09/01/2013 19:17:04
   7 / 10
Una pellicola che ha come base una tematica poco trattata dal cinema, la violenza fine a se stessa: Un uomo (un ragazzo in questo caso) può assimilare la pura malvagità senza alcun fattore esterno? Senza nemmeno una miccia scatenante?
Per palati fini.

krypton  @  20/12/2012 15:59:37
   9 / 10
Beh che dire? "E ora parliamo di Kevin" è forse uno dei migliori film che abbia visto ultimamente. Una storia tragica che narra delle vicende tra una madre buona e comprensiva ed un bambino che serba in sé una natura malvagia e sadica sin da piccolo. Questo film tratta di come la vita di moltissime persone possa essere sconvolta da una singola "cellula" impazzita.

Film molto toccante, che fa riflettere sulle tragiche conseguenze di una strage in una scuola (di assoluta attualità dopo la carneficina di Newtown), ma anche sui meccanismi perversi che precedono il fatto di sangue.

Ottima interpretazione di Tilda Swinton (sempre un'attrice enigmatica e molto preparata), ma in egual modo di Ezra Miller (glaciale e spaventoso).

Consigliato, assolutamente!

Tuonato  @  12/12/2012 17:27:32
   5 / 10
Non mi ha contagiato, tutt'altro.
In questo caso uno sviluppo lineare sarebbe stato maggiormente funzionale celando il più possibile quella terribile follia; con i continui rimpalli presente-passato è stato troppo evidente cosa era accaduto, mancava giusto d'attendere di conoscerne i dettagli. Quel che peggio è che i dettagli non sono pervenuti, siamo stati privati del contesto, della modalità, delle motivazioni, del probabile isolamento, del disagio. Non si percepiscono, dettagli che si possono solamente indovinare. Dovevamo parlare di Kevin, o no?
Il trailer (ahimé visto in un cinema altrimenti non li vado a cercare) mi aveva affascinato ed avevo enormi aspettative.
Credevo mi turbasse e m'inquietasse. Ho aspettato invano qualcosa, che mi colpisse quanto meno. La Ramsay me lo vuole spacciare poeticamente come la "banalità del male" quando in realtà non c'è banalità né poesia ma premeditazione, pianificazione e precisione.
Ma allora cos'ho visto mi domando. In sostanza un film sulla madre, su Eva, e non su Kevin.
Mi si contesterà: ma è un film su Eva! E' una soggettiva, normale tu non capisca perché neanche lei ha capito. E no, non lo è, o lo è solo in parte (errore grossolano), perché allora non dovevano essere minimamente presenti scene non partorite dalla memoria di Eva (vd lucchetti alle porte della scuola).
Bocciata infine per la sua incredibile banalità la colonna sonora composta di canzoni - fastidiosamente invadenti - "ideali" per ogni sequenza("Everyday", "Nobody's Child", "In My Room" quando Eva rovista nella camera di Kevin, "Last Christmas" nella scena dell'albero di natale).

maitton  @  14/11/2012 10:21:38
   8½ / 10
film agghiacciante, qualcosa che raramente ho visto prima.
regia e montaggio sono di assoluto valore, l'interpretazione di tilda swinton e'semplicemente da premio oscar.
musicato alla grande, il film regala emozioni e sensazioni fortissime.
il finale poi, e'uno dei piu belli che abbia mai visto.

stallo  @  10/11/2012 02:05:05
   8½ / 10
film devastante......... lei è l unica che riesce fin dall inizio a capire che suo figlio è un ..........
attrice fantastica

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  07/11/2012 10:32:57
   7½ / 10
Il nucleo centrale di "…E ora parliamo di Kevin" ruota attorno lla violenta antitesi tra madre e figlio, saggiamente privata di ponderazioni psicoanalitiche atte a giustificare determinati comportamenti.
Così facendo si evita la mera didascalia e la conscia alienazione di Kevin può attecchire sin dai tempi di una gravidanza poco desiderata, divampando poi nell'età adolescenziale, fino al raggiungimento di un punto da cui non si torna.
Si avverte quasi il bisogno di un rapporto conflittuale per esternare un amore al contrario, camuffato da odio, in realtà accentratore in modo disturbato.
A tenere banco sono questi due personaggi, con la loro strampalata emotività incarnata splendidamente da una gigantesca Tilda Swinton e dall'imberbe Ezra Miller, già alle prese con licei poco piacevoli in "Afterschool".
Il resto del mondo viene emarginato da un rapporto esclusivo, addirittura il padre è un complemento inutile, semplice mezzo raggirato nel nome di utopiche convenzioni familiari.
Per la scozzese Lynne Ramsay un buon lavoro di regia e soprattutto di montaggio, con una ricostruzione dei fatti ricavata attraverso granitici flashback, fissando con acuminati segmenti i punti cardine di una storia resa ancora più angosciante dall'assenza di concrete spiegazioni.
Ad alcune forzature, ad esempio in alcuni momenti sembra di trovarsi davanti al diabolico Damien de "Il presagio" , e all'utilizzo esagerato di simbolismi evocanti lo scorrere del sangue, replica l'esemplare materializzazione di un sentimento maledettamente nocivo eppure irrinunciabile.
Un amore malato, quello di un figlio che agisce per motivi che nemmeno ricorda, come a volersi assicurare della totale devozione materna , mentre la genitrice divorata dal senso di colpa conferma l'impossibilità di abdicare da un ruolo che è per tutta la vita.

Alex22g  @  21/08/2012 01:30:02
   8½ / 10
film pesante per certi versi ma davvero ben interpretato e orchestrato dalla splendida regia .
L'attrice protagonista ha svolto davvero un notevole lavoro di recitazione ed espressività .
Un film che consiglio di vedere se si predilige il genere

Gruppo COLLABORATORI paul  @  01/08/2012 22:40:25
   8 / 10
Bellissimo e sopravvalutato. Montaggio e regia superlativi, come l'interpretazione di tutti gli attori, nessuno escluso. Inutile aggiungere qualcosa sulla Swinton, una delle più grandi attrici degli ultimi vent'anni. Veramente angosciante.

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Ultima risposta 02/08/2012 16.34.44
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paride_86  @  10/07/2012 02:11:47
   7½ / 10
We need to talk about Kevin è un film freddo e devastante al tempo stesso, un meccanismo perfetto di flashback, metafore, inquadrature e dettagli sofisticati.
L'interpretazione di Tilda Swinton è, come al solito, eccezionale: si tratta di un'attrice immeritatamente sottovalutata.
Quello che nel film non viene spiegato è la ragione dell'odio: ma è necessario avere una radice precisa? Questo dipende dallo spettatore e, comunque, è la nota più inquietante di tutta la storia che, sia ben chiaro, non è girata in chiave horror - anche se di orrore ce n'è in abbondanza.
In ogni caso si tratta di un film che inquieta e affascina per gli stessi motivi; l'unica pecca è l'eccessiva lentezza di alcune scene e il pessimismo di fondo che, personalmente, non condivido.

jason13  @  26/06/2012 21:38:15
   8 / 10
Devastante veramente. Ancora una stupenda interpretazione di Tilda Swinton.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  21/06/2012 17:11:51
   8 / 10
Tremenda analisi di un'assassino, nel suo rapporto conflittuale con la madre e della sua vendetta.
"E ora parliamo di Kevin" è un film appunto, tremendo ,che può contare su una tematica molto forte e che cerca di entrare nei meandri psicologici di una mente sociopatica alimentata dal morboso e malato rapporto conflittuale con la madre.

I punti di forza del film vanno ricercati non solo in una regia e montaggio capaci di mantere l'attenzione e la tensione per tutta la durata del film ma anche nel riuscire ad analizzare attentamente il percorso formativo di una mente psciotica e sociopatica.
Inoltre intelligentemente il focus del film non si concentra sulla figura del figlio, la cui indagine sarebbe risutata superficiale, essendo difficile trovare risposte univoche all'origine di questi oscuri mali, bensì sulla madre.

Tilda Swinton che è allo stato attuale tra le tre più grandi attrici di hollywood, regala un'interpretazione intensa ma non riesce ad esprimere l'ambiguità del suo personaggio.
Un odio madre-figlio non può essere assoluto e anche se lo fosse difficilmente sarebbe privo di sensi di colpa. Tutto ciò non emerge ed il rapporto in alcuni momenti risulta essere un pò schematico e si scoglie forse solo nel finale ma è tutto appena accennato.

Un piccolo difetto per un film che al momento è il più interessante del 2012

-Uskebasi-  @  20/06/2012 01:38:32
   8 / 10
Un rapporto madre figlio come mai si era visto prima.
Parliamo del regista: un altro da aggiungere alla lista di quelli con i controcojoni fumanti... un momento... è una femmina, come è possibile?! Eppure gli fumano. Basterebbe guardare solo la scena del martello pneumatico a coprire il pianto, o il bersaglio nella pupilla di Kevin, ma tutto il film è girato magistralmente con inquadrature stupende e un grandissimo montaggio temporale.
Parliamo della Swinton: immensa.
Parliamo della storia: cattivissima, forse troppo, perché sembra ingiustificabile il comportamento di Kevin fin da piccolo. L'unico motivo possibile è quello della nascita indesiderata, che in qualche modo è percepita dal bambino, formandolo e segnandolo con una cicatrice indelebile; i piccoli indemoniati dei film horror non sono nulla a confronto a lui.
Parliamo del finale: spiazzante e significativo, quell'abbraccio sarà massacrante per Kevin.
Parliamo della colonna sonora: ottima, a completare un lavoro superiore ed inattaccabile dal punto di vista tecnico.
E ora parliamo di quel gran testa di càzzo di Kevin...

Xavier666  @  14/06/2012 00:19:57
   7½ / 10
Favoloso quanto turbante film incentrato sul rapporto madre figlio. Mi ha lasciato l'amaro in bocca durante tutta la visione, un film difficile da dimenticare. A livello di contenuto non sono riuscito a chiarire alcune dinamiche che per me sono rimaste in sospeso, riguardo l'origine e le cause dello sviluppo della personalità contorta del ragazo, voglio dire, il film è incentrato su di lui e la madre, ma poi non si capisce perchè... insomma perchè.
Regia perfetta, film a incastri efficaci come le coltellate, color rosso predominante, film, ripeto, che mai dimenticherò.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  11/06/2012 13:42:25
   7½ / 10
Film intenso e disturbante.
Una donna, una madre ridotta a essere il fantasma di se stessa poichè unico essere vivente a conoscere nelle sua totalità un figlio così oscuro e complesso.
Un rapporto madre/figlio drammatico e assoluto.
Ottima Tilda Swinton, bella la fotografia. Un po' troppo invadente la colonna sonora e la regia.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR oh dae-soo  @  09/06/2012 14:24:34
   8½ / 10
presenti moderati spoiler

Quest'anno nel blog ci sarà un vincitore sicuro, sapete quale probabilmente. (a proposito, mi scuso per la moria di recensioni di questi mesi, ci sono diversi motivi, non abbandonatemi, tornerò).
Si lotta per le posizioni di rincalzo insomma.
Beh, ecco, questo "E ora parliamo di Kevin" si candida prepotentemente come una delle più belle visioni dell'anno per il sottoscritto.
Glaciale, quasi surreale per quanto terribile, un horror di vita quotidiana che racconta in una maniera lenta, inesorabile, colma di silenzi, l'impossibile rapporto tra una madre e il proprio figlio, un ragazzo che non doveva nascere e che una volta nato probabilmente avrebbe preferito non farlo. E' questa la sensazione più forte che il film lascia, questa assurda per quanto improbabile domanda: un bimbo inaspettato può "sentirlo" sin da subito? Odiare profondamente già dai primi vagiti una madre forse non pronta a riceverlo?
E' talmente forte, freddo e devastante l'odio che Kevin prova per la propria madre che il riferimento di prima all'horror non è affatto peregrino, Più volte uno spettatore occasionale potrebbe cominciare a chiedersi se questo non sia il classico horror sul bambino indemoniato.
No, Kevin è un ragazzo "normale". Ma ha qualcosa di radicato in fondo al cuore, qualcosa di terribile.
E, purtroppo, quello che pare come un odio ad personam sfocerà in un'immane tragedia che paradossalmente vedrà salvarsi solo l'oggetto principale dello stesso odio.
Quella madre che, malgrado tutto, sa che quello è suo figlio.
Dilemma impossibile da risolvere.
Tu faresti di tutto per tuo figlio?
Gli perdoneresti tutto?
Ti annulleresti per lui?
Cercheresti di amarlo e difenderlo contro tutto e tutti, anche quando saresti arrivata più volte all'insano desiderio di "ucciderlo", di non volerlo più?
Quello che sorprende de film non è solo la capacità di raccontare ma la grandissima qualità dell'insieme.
La regia è strepitosa, gioca con i dettagli in una maniera straordinaria (le unghie e le palline di pane disposte sul tavolo, la capacità di cogliere gli sguardi- quel bersaglio nella pupilla è quantomai emblematico), regala di continuo sequenze e inquadrature di classe, tutto supportato da una sceneggiatura che gioca perfettamente con 3,4 piani temporali, sa dosare i silenzi e le poche battute, dissemina nel film pochi ma decisivi rimandi (vedi il libro di Robin Hood), senza farsi mancare una fortissima carica metaforica, soprattutto nelle innumerevoli scene in cui la madre pulisce. Tutto quel rosso, di pomodori, di vernice, di marmellata, tutto è segno premonitore o, al contrario, di elaborazione del lutto dell'incredibile tragedia che verrà.
Livelli altissimi anche in colonna sonora, quasi tutta concentrata nei viaggi in macchina della madre.
Gli attori sono magnifici, Tilda Swinton, novella Shelley Duval di Shining per fattezze e ruolo, è su livelli incredibili e anche Ezra Miller, con quello sguardo acerbamente assassino non gli è da meno. Curioso come Miller abbai già interpretato un ruolo quasi identico in un altro film, Afterschool (pellicola come al solito massacrata da tanti ed esaltata da me, son troppo buono, è un dato di fatto).
Film che parrebbe sull'educazione ma ci lascia sempre quel dubbio citato all'inizio. Tutto era già scritto? C'era modo di salvare qualcosa? E' un film quindi sull'educazione o sulla natura umana? O su tutti e due?
Il finale è devastante, alla tragedia pubblica intuibile sin dall'inizio se ne aggiunge un'altra probabilmente ancora più assurda e terribile. Perchè poi loro? Perchè non lei?
Perchè lei deve vivere il suo senso di colpa. Morire lentamente stando in vita.
Ma Kevin probabilmente vedrà naufragare il suo progetto.
Voleva essere odiato, voleva farle vivere un inferno in cui lui sarebbe stato visto come il Lucifero di turno.
Ma, lo dicevamo prima, perdoneresti tutto a tuo figlio?
Kevin da domani forse cambierà.
O forse no.
Però in qualche modo ha subito una specie di umiliazione.
Perchè si può anche essere umiliati con l'amore.
Si può anche prendere un càzzotto in faccia con un abbraccio.

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Ultima risposta 14/06/2012 13.36.59
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Gruppo COLLABORATORI atticus  @  07/05/2012 23:32:17
   7 / 10
Ottima idea di partenza ma il film, in sé, è deludente.
A parte la ridondanza simbolica (il rosso domina) che rischia di far crollare puntualmente tutto, ma una storia simile, per essere realmente disturbante, doveva essere raccontata nel modo più asettico possibile. Invece la regia è di un'invadenza decisamente fuori luogo.
Poteva venirne fuori un capolavoro, invece è solo un buon thriller sugli orrori della famiglia e sull'odio che aleggia nel quotidiano, con un bel ritratto di madre in frantumi, nobilitato tanto da una Swinton da applausi quanto dal giovane Miller, figlio malefico da brivido.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  15/04/2012 18:58:01
   8 / 10
Assolutamente sorprendente, giuro che non mi aspettavo un film cosi... non me lo aspettavo cosi bastardo, cosi sconvolgente. Io penso che ogni minuto nasconde una sorpresa, la regista e' stata completamente competente in ambito tecnico: riprese originali, inizio col botto, colori e suono suggestivi. Poi Ezra e Tilda.... mamma mia... LE: lavoro eccezionale.

baskettaro00  @  07/04/2012 23:00:05
   7½ / 10
la caratterizzazione del piccolo kevin sembra quasi degna di un film dell'orrore,genere che però non contamina il crudo dramma che è questo film,inquietantemente interpretato dalla swinton,dannatamente brava,se la can tutti gli altri.
pellicola che fa riflettere sull'intensissimo rapporto tra madre e figlio,da veder sicuramente.

Macs  @  06/04/2012 22:13:59
   7½ / 10
Una buona pellicola che tratta essenzialmente del tema della perversione, con forti simbolismi sul colore rosso. Insomma nulla di particolarmente nuovo, ma non è la trama che colpisce, bensì il modo di raccontarla e la splendida colonna sonora. Durante e al termine della visione il film fa riflettere, e non mi pare ci siano dubbi che quello che Kevin ha fatto nasce da un amore smisurato, incomprensibile e soprattutto non corrisposto verso la madre, che a una lettura superficiale del film sembrerebbe la vittima, quando in definitiva è la vera colpevole delle frustrazioni di Kevin e dei suoi gesti di tragica follia.

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Ultima risposta 03/05/2012 22.00.29
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dagon  @  02/04/2012 23:20:52
   7 / 10
Film assai inquietante, di notevole acume nella descrizione di certe dinamiche psicologiche di questo rapporto malsano madre/figlio. Qualche eco di Elephant di Van Sant, eccellente interpretazione della Swinton.

Gruppo COLLABORATORI Mr Black  @  27/03/2012 13:48:28
   8 / 10
Glaciale, geniale, davvero perfido. Altro che le gioie della maternità.... Inizia lento, ma si dispiega piuttosto bene. Bravi gli attori e la regia.

Niko.g  @  13/03/2012 14:26:42
   6½ / 10
L'impotenza di Eva e Franklin nei confronti del loro figlio, mi ricorda un po' quella dei genitori di Alex in Arancia meccanica, anche se in quel caso l'irriverente sfiducia nell'istituzione famiglia sconfinava nel grottesco.
Qui non si capisce se sulle problematiche di Kevin pesino di più l'incapacità e l'inadeguatezza dei suoi genitori o se egli sia effettivamente un predestinato all'estremo atto di violenza, indipendentemente da chi gli ruota attorno. Seguendo Kevin fin dalla nascita, tutto lascerebbe pensare alla seconda conclusione (devianza patologica) e, probabilmente, questo finisce per svilire una sceneggiatura che avrebbe potuto essere di ben altro contenuto in rapporto al tema trattato. L'impressione mia è che questo dramma sia rappresentato a livello superficiale, epidermico, preferendo facili sfumature thriller, anche se ben curato sul piano estetico e del montaggio.
Tilda Swinton si cala perfettamente nella maschera, bravo Ezra Miller, anche se un plauso speciale andrebbe al responsabile casting per i ruoli di Kevin durante l'infanzia, affidati ai piccoli Rock Duer e Jasper Newell: una somiglianza fisica notevole ed estremamente credibile.

TheLegend  @  09/03/2012 14:39:33
   8 / 10
Per fortuna il cinema è ancora capace di regalarci film del genere.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR pier91  @  01/03/2012 19:58:30
   8 / 10
Il cinema per fortuna riesce a raccontare la maternità anche quando è infelice e inappagante. Ogni nota di gioia, di pace, ha un gusto illusorio, persino l'allegra canzoncina "Everyday" diventa quasi una derisione del dolore. Se immagini e suoni sono pressoché perfetti, l'ambiguità è troppo calcata. Non è del tutto persuasivo per esempio il personaggio di Kevin, specie le sue parole di bambino credo siano troppo mature e taglienti per essere credibili. Ma in effetti quest'enfasi, nel linguaggio e nei gesti, ha un suo scopo preciso, trasmette una costante inquietudine (paragonabile a quella di un vero e proprio thriller), conferisce ad ogni cenno di affetto del figlio verso la madre un valore effimero, eccezionale.

Gruppo COLLABORATORI Gabriela  @  01/03/2012 15:14:53
   9 / 10
"Solo perché ci abituiamo ad una cosa, non vuol dire che ci piaccia"

Perfetto.
Perfetta la rappresentazione di questo rapporto amore/odio con la mamma, di un legame che va aldilà di ogni immaginazione.
Perfetta la sceneggiatura, i dialoghi, le immagini e le espressioni dei protagonisti che vorrebbero urlare ma semplicemente tacciono.

Nessuno conosce Kevin come sua madre; lei è l'unica che conosce il suo lato oscuro e nascosto, quello che nessuno avverte.
Il sentimento di Kevin per sua madre è totale e assoluto… e alla fine ci riesce; riesce ad essere "l'unico" nella vita di sua madre.

kerkyra  @  29/02/2012 16:55:09
   7½ / 10
da vedere sicuramente è un bel pugno nello stomaco che bisogna prendere x capire tante cose

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  29/02/2012 16:18:06
   8 / 10
L'intro è fulminante: si parte da un fatto di cronaca nera illustrato in un flashback - la strage a scuola di un ragazzo appena sedicenne - per raccontare le devastanti conseguenze su una madre ridotta a poco più di un ombra silenziosa. Si prova del disagio vero nel seguire il calvario di Eva, donna distrutta, angosciata e rassegnata, l'incarnazione di un dolore dal quale è impossibile uscire. Inutile dire che Tilda Swinton ignorata all'ultima edizione della notte degli oscar, è solo l'ultima toppa presa in ordine cronologico dai quei geni dell'academy. Un interpretazione meravigliosa, piena di sfumature, sguardi e piccoli gesti. La tematica è quantomai difficile da approcciare - ovvero riuscire a quantificare quanto la mancanza di amore percepito tra genitori e figli incida sui comportamenti di quest'ultimi - ma Lynne Ramsay è bravissima a rendere il tutto reale e soffocante, con una sceneggiatura perfetta nei sui vari salti temporali e uno stile pieno di scelte registiche inconsuete e originali. Applausi anche per Ezra Miller, attore meraviglioso al pari della già citata Swinton: poco credibile negli anni dell'infanzia - il bambino che interpreta la prima parentesi sembra uscito da un horror - ma assolutamente magnetico nel resto della pellicola. Un volto capace di catturare senza l'uso di una singola parola. L'unica cosa che avrei forse evitato è la frase finale dentro il carcere, dove in maniera del tutto forzata si cerca di naturalizzare un male senza plausibili risposte.

gianni1969  @  28/02/2012 03:40:17
   8½ / 10
una storia molto forte con una immensa tilda swinton,clamorosamente ignorata agli oscar per far vincere l'attrice piu' sopravvalutata della storia,almeno secondo me(non voglio offendere nessuno). storia di un ragazzo difficile e con il marchio del male dentro. i flashback e i flashforward rendono la suspence al meglio.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  27/02/2012 19:15:57
   8 / 10
Un film molto bello dalla intelaiatura elaborata che si sviluppa su due piani temporali diversi, ma che procede con l'analizzare lo stato d'animo della protagonista attraverso il dolore dell'isolamento sociale e i flashback del suo rapporto con Kevin, specchio opprimente del suo fallimento materno e in fondo di un figlio mai desiderato e rifiutato fin dal suo concepimento. L'occhio della Ramsey è glaciale e vive degli sguardi inquietanti di Kevin e dei tormenti di Eva, incarnazione di un'incompatibilità fra donna in carriera e il ruolo di madre. Se avesse asciugato qualche eccesso simbolico di troppo, sarebbe stato vicino al capolavoro.

Invia una mail all'autore del commento INAMOTO89  @  25/02/2012 16:20:07
   9 / 10
"A Terri, una terribile possibilità che entrambi abbiamo evitato"

E' con questa frase (dedicata al marito) che Lionel Shriver ( che non è un uomo ma bensi' una donna che ha cambiato nome all anagrafe perchè pensa che gli uomini abbiano una vita + semplice !! ) apre il suo libro che non ho letto ma da quello che ho sentito dire è fedelissimo all omonimo film ( anche se sarebbe piu' corretto dire che è il film che è fedelissimo al libro, ma ci siamo capiti).
Basterebbe gia' solo questo incipit per capire a che opera stiamo andando incontro .

Devo dire che raramente nella mia vita mi era capitato di provare un profondo senso di disagio e disperazione sin dalle primissime battute di un film, la FENOMENALE Swinton è davvero la maschera della devastazione interiore, dice e trasmette ogni emozione possibile e immaginabile anche solo col suo sguardo perso nel vuoto di chi campa a pane e psicofarmaci , di chi prova in tutti i modi a dare un senso a quella che forse ormai non ha neanche + senso chiamare vita.
Il film è basato solo ed esclusivamente sul dramma interiore di questa donna, madre che ha commesso l'imperdonabile errore di mettere al mondo un figlio che è l'impersonificazione assoluta del male e continua a tormentarsi e ad incolparsi oltremodo x quello che il suo kevin è riuscito a compiere....
NOn posso aggiungere altro perchè data la pochezza di trama è facilissimo spoilerare, correte subito a vederlo ma solo se siete pronti a ricevere un pugno nello stomaco di inaudita forza che vi lascera' un livido difficilmente cancellabile che vi tormentera' x parecchi giorni .

Astenersi donne in cinta o aspiranti madri !!

PATRICK KENZIE  @  21/02/2012 17:33:56
   5½ / 10
Un film dalla grandi potenzialità ma davvero mal sfruttate!
Lento e spesso poco o nulla coinvolgente questo film si regge sopratutto sull'interpretazione ( come sempre ) sublime della Swinton. La regia non è granche e molto inesperta e non sà darti quella sensazione giusta che un dramma di tale portata dovrebbe darti. John C. Reilly ( che io adoro) davvero pessimo qui.
Il mezzo punto in piu' è per la Swinton.

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Ultima risposta 03/03/2012 05.40.10
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lukef  @  20/02/2012 19:54:50
   8 / 10
Tra alti e bassi lo ritengo un buon film. La regia è molto ben curata, la storia prende e la colonna sonora porta ad un risultato molto particolare.
Dal punto di vista psicologico il film si concentra solo ed esclusivamente sul rapporto familiare e liquida la questione sociale con qualche uscita un po' a casaccio sulla fame di celebrità, la tv o cose del genere. Questa potrebbe essere una carenza se volessimo veramente vedere dall'interno la mente malata del ragazzo, una necessità per come è stato diretto il film, che non distoglie mai per un attimo l'attenzione dalla condizione della madre. E' stata fatta una scelta precisa, coerente, che però personalmente non condivido del tutto. La malvagità del ragazzo ne esce fuori semplicemente come una malattia e come tale viene analizzata in maniera superficiale.
Comunque da segnale l'eccellente l'interpretazione di Ezra Miller.
Promosso a (quasi) pieni voti!

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Ultima risposta 20/02/2012 20.00.48
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bood  @  19/02/2012 15:53:05
   6 / 10
il film è bello quanto difficile , credevo fosse un thriller psicologico , invece è un dramma -incubo psicologico femminile incentrato sul rapporto tra una madre inerte e sconvolta , da un figlio fuori dall'ordinario .

Kevin incarna il male , male che gioca con una madre che ha pochissime colpe se non quella di averlo messo al mondo , e che ha a che fare per tutto il film con i sensi di colpa generati da un figlio che definire psico-diabolico è una finezza .

che dire , come regia non mi ha entusiasmato .. la storia è un po' lenta .. sto leggendo il libro , al limite aggiungero' altro alla fine .

film non per tutti comunque e concordo qua avrà vita breve .

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Ultima risposta 21/02/2012 13.24.09
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Gruppo COLLABORATORI Invia una mail all'autore del commento L.P.  @  17/02/2012 12:13:32
   8½ / 10
We Need to Talk About Kevin è un percorso ostico e spietato, un vero viaggio nell' intimità di una persona e nel suo inferno privato. Senza chiamare in causa sociologia da tre lire, o dispensare colpe a facili capri espiatori stabiliti un tanto al chilo, il film prende lo spettatore e lo trascina in un incubo quotidiano, scardinando certezze e facendo crollare mitologie indotte e schemi precostituiti, con un sussurro, uno sguardo, un gioco di luci e colori. Sono convinta davvero che qui da noi resisterà poco, quindi precipitatevi a vederlo. La Swinton è mostruosa, e la mancata nomination è l' ennesimo scandalo di un premio Oscar che è sempre più orientato verso lam*****.

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Ultima risposta 17/02/2012 19.56.47
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