decalogo 7 regia di Krzysztof Kieslowski Polonia, Germania 1989
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decalogo 7 (1989)

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locandina del film DECALOGO 7

Titolo Originale: DEKALOG, SIEDEM

RegiaKrzysztof Kieslowski

InterpretiAnna Polony, Maja Barelkowska, Boguslaw Linda, Katarzyna Piwowarczyk

Durata: h 0.57
NazionalitàPolonia, Germania 1989
Generedrammatico
Al cinema nel Marzo 1989

•  Altri film di Krzysztof Kieslowski

Trama del film Decalogo 7

La ventiduenne Majka vuole condurre con se in Canada, dalla Polonia, sua figlia Ania che vive con la nonna. Majka l'ha avuta giovanissima, dalla relazione con Wojtec, suo insegnante, e per evitare lo scandalo, la bambina è stata registrata come figlia di sua nonna, e tutti la credono tale, anche la stessa Ania. Ma Majka un giorno rapisce la piccola, e poi la dovrà ""restituire"" alla presunta madre. Kieslowski e Piesiewicz sviluppano il tema del comandamento ""Non rubare"".

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Voto Visitatori:   7,53 / 10 (20 voti)7,53Grafico
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Voti e commenti su Decalogo 7, 20 opinioni inserite

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The BluBus  @  14/02/2022 22:14:37
   7½ / 10
Molto complesso da sviluppare nei 58 minuti che il regista si concede, sempre originale e profondo, non al livello dei precedenti ma comunque pregevole.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Edgar Allan Poe  @  02/04/2021 20:24:47
   7½ / 10
Film decisamente riuscito all'interno del "Decalogo". Anche se a mio parere ne esistono altri leggermente migliori, l'idea di trattare il tema in una maniera così originale è molto interessante e nel complesso "Decalogo 7" non merita di essere visto meno degli altri. Ancora una volta Kieslowski conferma una grande tecnica sebbene sicuramente l'abbia potuta mettere più in mostra in altri film con un formato più cinematografico e un budget diverso.

VincVega  @  16/11/2020 21:16:17
   7½ / 10
Grande film ad episodi della televisione polacca, che mostra la visione pessimistica e drammatica di Kieślowski nelle dinamiche quotidiane dell'essere umano, la cui condizione viene rappresentata in varie tematiche. Emozionante, struggente, complesso, ambizioso. In quasi tutti gli episodi c'è una prima parte di costruzione e una seconda di esplosione degli eventi, talvolta intollerabile per i personaggi, talvolta duro anche per lo spettatore. Kieslowski ha il merito di far riflettere, ma senza la classica retorica. Alcuni episodi sono veramente belli e di grande impatto, altri leggermente meno, ma sempre su ottimi livelli (personalmente l'unico episodio al di sotto degli altri è l'ottavo, un po' noioso).

Il commento vale per l'opera complessiva, in quanto l'ho vista tutta di seguito in pochi giorni, invece i voti vanno per ogni singolo episodio.

gemellino86  @  30/04/2012 13:31:59
   8 / 10
Episodio riflessivo del Decalogo con accenni al settimo comandamento "Non rubare". Il meno riuscito dei primi sette ma mantiene un alto interesse. Consigliato.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  23/02/2012 20:49:02
   7 / 10
Rubare... solitamente è riferito ad oggetti, qui è riferito invece alla maternità. Il tema è interessante e sviluppato bene. Rubare al ladro è un furto?

Oskarsson88  @  26/11/2011 12:22:09
   8 / 10
Bello a me è piaciuto parecchio questo episodio giocato sul "rubare" una creatura innocente. Ovviamente entrambe le madri hanno dei problemi e non sono completamente adatte... a mio parere comunque il vero furto è quello della "nonna" in quanto toglie la possibilità alla vera madre, seppur magari inizialmente con buone ragioni, di svolgere il suo diritto e semplicemente per via di un'ostilità verso di lei. Stilisticamente meno curato di altri episodi, non è rapido nello svolgimento (ma quello si sa) ma interessa per la psicologia dei personaggi e per la difficoltà della situazione. Bello il finale, forse ormai unica soluzione rimasta...

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  11/10/2011 13:07:36
   6½ / 10
Settimo comandamento:"Non rubare".
Dramma famigliare in cui una bimba viene contesa dalla madre naturale e da quella acquisita,che sarebbe poi la nonna.
Il soggetto è sofferto e per nulla scontato in quanto entrambe avrebbero il diritto di esercitare il ruolo di genitore.Non è quindi possibile stabilire con certezza chi sia colpevole del "furto" tra le due donne.
L'amore verso la figlia,forse l'ennesima ribellione verso una madre che non l'ha mai amata,o entrambe le cose sembrano indurre Majka a riappropriasi della bambina,affidata ai genitori per via della giovane età al momento del parto.Kieslowski non prende posizione e si limita a registrare il malessere della protagonista con uno stile che dopo un buono slancio iniziale trova nuovamente verve solo nelle battute finali.Il piatto è ricco ma la trama si dipana senza coinvolgere,anche i dialoghi sono meno brillanti rispetto al solito e questa volta si fatica ad entrare in sintonia con gli avvenimenti.Di certo restano impresse lo spessore di alcune intuizioni: l'urgenza di Majka di far riconoscere alla piccola il suo ruolo di madre tramite una richiesta supplichevole che si trasforma in pianto disperato e il profondo contrasto tra due donne in realtà simili,ossia inadatte alla veste materna,seppur giustificate da un serie di attenuanti forse indirizzate a rendere più indulgente il quadro generale.Saltuari sprazzi convincenti all'interno di un lavoro che una volta instillato il dubbio e dimostrato quanto in esso il fatto compiuto sia venato da sottili differenze, si placa senza più trovare una condotta appassionante.Colpevolmente lasciato in secondo piano lo smarrimento della bimba mentre la debolezza dei personaggi maschili è sicuramente voluta.
Trattandosi di Kieslowski resta pur sempre un lavoro rispettabile anche se a mio parere il più fiacco tra i primi sette capitoli.

7219415  @  22/04/2011 14:55:36
   7½ / 10
Inferiore agli altri...

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  27/09/2009 23:01:13
   6½ / 10
L'episodiopù debole del Decalogo secondo me. La storia è come sempre profonda e densa di significati ma non mi piace il modo in cui si sviluppa nè emoziona come i precedenti capitoli del Decalogo. Non è un episodio brutto ma l'ho trovato il più debole. Come al solito sta allo spettatore capire a chi si riferisca il Comandamento "Non rubare":alla madre o alla presunta madre? Non è semplice dare una risposta. Non è un capolavoro rispetto ai precedenti,peccato. Comunque merita,Kieslowski rimane un Maestro.

Invia una mail all'autore del commento wega  @  09/07/2009 20:17:52
   8 / 10
Non so se è stato del tutto corretto analizzare fino ad ora le opere del Decalogo tenendo in considerazione l' azione e la rispettiva conseguenza allacciate al comandamento in questione. Tenendo invece in considerazione il verbo del dettame, "rubare" è la parola chiave, e quindi di una ambiguità disarmante è anche quest' altro capitolo, che si chiude nuovamente col niente, con un treno che se ne va, avendo precedentemente portato ad uno spiraglio a sua volta apertosi come uno squarcio nel quotidiano di questi due rapporti tra una madre e una figlia che si intrecciano tra loro. E' Maika la ladra? Lo è sua madre? Anzi, è legittimo usare questo verbo in queste circostanze? Come sempre le sceneggiature di K.P. non danno risposte, ma individuano solo paletti a cui fare riferimento e riflettere.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR kubrickforever  @  07/04/2008 12:42:00
   7½ / 10
Un tema molto delicato, quello dell'amore tra madre e figlia, affrontato in maniera eccelsa dal grande Kieslowski. Uno dei quesiti che il regista vuole porci è: si può giudicare/condannare una persona per aver cercato di conquistare l'affetto che gli è stato sottratto in passato, anche se questo comporta l'infrazione del settimo comandamento? Ognuno di noi in cuor suo conosce la risposta.

Gruppo COLLABORATORI julian  @  26/03/2008 16:12:31
   7 / 10
Non rubare.

Strano intreccio familiare coinvolge una figlia madre cui è stata negata la maternità.
Intenso e straziante, soprattutto il carattere caparbio della bimba che si ostina a chiamare la vera madre per nome.
Il decalogo si fa di nuovo ambiguo, il messaggio "Non rubare" può essere riferito sia alla madre sia alla figlia, sta a noi stabilire chi ha "rubato" di più.
Kieslowski analizza come al solito i problemi della famiglia, cose che possono accadere a chiunque, ed eleva a giudice lo spettatore.
In poche parole un Forum versione cinematografica.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  17/02/2008 13:38:22
   7½ / 10
come per l'episodio "non uccidere" anche qui si vive nel dubbio delle colpe...chi è il colpevole?entrambi?probabile...
bello e angosciante come gli altri...

Gruppo COLLABORATORI Harpo  @  12/09/2007 18:32:34
   8 / 10
"Si può rubare una cosa che già ti è stata portata via?".
L'interrogativo mosso da Majka è alla base di "Decalogo 7", episodio-chiave della serie. Separazione e distacco, dolore e, ancora una volta, tema del doppio sono alcune delle tematiche toccate da Kieslowski in questo settimo capitolo.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  13/08/2007 19:47:22
   9 / 10
Due madri, una naturale e l'altra adottiva (a loro volta madre e figlia), ed una figlia oggetto del loro contendere. In questo episodio kieslowski crea un cul de sac formidabile nella sua semplicità: è molto difficile stabilire chi sia il ladro e chi sia la vitima del furto. Quello che pare evidente è che tutti i personaggi sono vittime e nessuno carnefice

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  13/08/2007 15:20:51
   7 / 10
un film struggente che suggella e conferma la capacità rara di questo regista di raccontare il dolore attraverso il quotidiano e piccoli gesti. la presenza dei fanciulli nel Decalogo qui raggiunge la vetta più elevata. da questo episodio in poi non si riscontreranno più dei veri capolavori, ma dei bei film.

Beefheart  @  29/06/2007 11:53:35
   6½ / 10
In questo settimo episodio viene trattato il dettame del settimo comandamento, ossia il "Non rubare". In realtà il "furto" in questione è qulacosa di decisamente particolare, in quanto oggetto ne è Ania, una piccola bambina, sottratta da Majka, sua vera madre, alle morbose cure di Ewa, la nonna materna, alla quale era stata ufficialmente affidata al momento della sua nascita per tutelare la madre naturale da eventuali scandali in quanto, all'epoca, ancora minorenne. A complicare le cose c'è l'insano attaccamento di Ewa verso la piccola, grazie alla quale aveva potuto soddisfare il suo profondo bisogno di maternità fortemente compromesso dai seri problemi avuti in occasione del parto della figlia Majka, motivo della concomitante ostilità nei confronti di quest'ultima, vista e considerata come la causa dei suoi mali. Ovviamente all'interno del nucleo famigliare si instaura una inevitabile situazione di tensione e precario equilibrio emozionale, destinato al collasso con la fuga di Majka ed Ania. Anche in questo caso sembra che il riferimento al titolo sia, più che altro, accessorio, mentre al centro della riflessione rimangono le complicanze, a volte irrisolvibili, dei rapporti umani, compresi quelli più stretti ed apparentemente inattaccabili come dovrebbe essere tra genitori e figli. I protagonisti abitano nel solito complesso edilizio alla periferia di Varsavia, teatro anche delle precedenti storie del Decalogo, dalle quali, stavolta, non viene mutuato nessun protagonista in nessuna repentina apparizione; così come, stranamente, non ho notato la presenza del personaggio misterioso, presunto Dio. Anche in questo caso la recitazione è all'altezza ed il contenuto, piuttosto importante, affrontato in maniera diretta, essenziale, asciutta. La fotografia, in linea con tutto il resto dell'opera ed opportunamente modigerata, si mantiene su tonalità grigie e spente. Forse alla fine, più di altri capitoli, risulta un po fiacco a livello di sceneggiatura, un po ripetitiva, con la bambina che non fa altro che svegliarsi e riaddormentarsi, per permettere agli adulti che se la contendono, di trovare il tempo per riflettere e confrontarsi. Gli eventi sono abbastanza prevedibili, ma pur sempre credibili e realistici. Dei primi sette, insieme al "Decalogo 2" fa il paio di quelli meno belli.

Crimson  @  28/06/2006 15:20:36
   6½ / 10
Per me è l'episodio più complesso, termine quest'ultimo da prendere nella sua acczione positiva. Eppure il risultato finale non mi ha lasciato molto. Si è continuamente in bilico nel giudizio dei protagonisti che ruotano attorno alla piccola. Storie intrecciatissime e fortemente ambivalenti di madri e figlie soprattutto. Quello di una madre che non sà comportarsi come tale eppure rivendica il suo legittimo diritto è un pò il nucleo fondante, che và al di là di tutto. Siamo impegnati in una ricerca di un metro di giudizio e ci accorgiamo di quanto sia dannatamente difficile da definire. Peccato per la sceneggiatura che una volta definiti tutti i ruoli non offre grossi sviluppi d'indagine. E' per questo che pur ammirando e riconoscendo le basi interessantissime come spunti di riflessione sulle quali l'episodio si fonda, figura tra quelli che meno preferisco. Credo che per questo come per altri film che compongono l'opera, purtroppo 50 minuti siano troppo pochi e l'encomiabile rigore a cui il regista ha ricorso a livello formale non sempre ha funzionato a dovere.

viagem  @  25/04/2006 11:42:24
   8 / 10
Intrecciato episodio che interpreta il settimo comandamento in modo originale, presentandoci domande e nodi etici che il regista non intende risolvere all'interno della storia. Qui più che altrove Kieslowski non vuole giudicare, non vuole mostrare la verità, ma i dubbi e le diverse posizioni sul tema. Più che un film sull'atto del rubare, è un film sul senso del possesso, non di cose ma di persone.
E' giustificato il rubare se si tratta di qualcosa che già si possiede?
E' legittimata una madre a riavere il proprio figlio in tal modo?
Tutto è più difficile e sfumato perchè la madre si mostra impreparata ad esserlo ed è ancora più figlia che madre. Tutte le figure femminili esprimono sofferenza e disagio: il film si apre con le urla isteriche della piccola, la madre è angosciata dagli incubi della figlia, la madre adottiva è in ansia per il rapimento. Le figure maschili sono invece più equilibrate e meno ossessionate dal senso del possesso e in qualche modo risolveranno la situazione. E' da rilevare che, come in altri episodi, Kieslovski espone subito la situazione e l'intreccio, per soffermarsi molto più a lungo a descrivere i riflessi psicologici, le sofferenze e le emozioni dei personaggi che vivono quella situazione. E la trama diventa così quasi accessoria. Uno dei capitoli più drammatici insieme al primo e al quinto episodio.

ds1hm  @  30/03/2006 15:07:05
   9½ / 10
Il decalogo 7 è custode di una trama stupenda, di una sceneggiatura difficile da portare avanti (mai però come sarà con Decalogo 8). Il comandamento è non rubare: al solito la normalità e la semplicità vengono capovolte, intrise di contraddizioni, di molteplici allusioni che rendono confuso lo spettatore nel dare un giudizio, nel confrontarsi con le storie raccontate nel Decalogo. Forse anche per questo, anzi proprio per questo la narrazione è quasi sempre cronologica, quasi giornalistica degli eventi e dei dilemmi che avvolgono i protagonisti del regista polacco. Anche nell'episodio numero 7 le persone sono focalizzate mentre vivono un momento limite della loro esistenza. Ottima la costruzione del sequestro della bambina, dolcissima e profonda l'analisi del suo comportamento (viene rappresentata in modo magistrale quella voglia di dolcezza che un bambino esprime attraverso il suo bisogno di difesa e di protezione). Alla fine non esiste nessun lieto fine: lo scontro tra madre e figlia è di una profondità tale da non concedere compromessi: forse un pò severo si mostra Kieslowski ma di una coerenza unica e crudele.

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