brume - ceiling zero (1936)

Il tema dei cieli e degli aerei appassiona Howard Hakws soprattutto da un punto di vista estetico e tecnico. Ma la verità è che di film come BRUME, in quegli anni, ne uscivano tantissimi perché il tema degli aerei nasceva in concomitanza con le nuove tecnologie militari, oltre che con nuove tecniche di ripresa, e il tema incuriosiva molti. Si tratta pertanto di un film commerciale della più insignificante specie, farciti di romanticismo un po' scemo e ironia un po' idiota per garbare a trecentosessanta gradi ad ambo i sessi. L'aspetto teatrale contiene i costi di film e ne determina una poca spettacolarità, un vuoto creato da una scrittura scadente che non viene colmato.

Da non perdere come tutti i film di Hawks

Una storia drammatica molto semplice e dal taglio classico, che parla di redenzione, sacrificio ed espiazione. Il sempre mitico James Cagney, nel ruolo di Dizzy Davis, interpreta un intrepido e capace pilota dell'aviazione civile americana, addetto al servizio postale. Peccato però che lo stesso carattere esuberante che lo porta ad amare il rischio, lo esponga a pericolose peripezie tanto in aria, tra le nuovole, quanto a terra tra le donne che gli capitano a tiro. Sarà proprio una delle sue evoluzioni terrestri a compromettere la sorte di uno dei suoi più cari amici e ad indurlo verso un successivo, estremo, atto compensatore che consentirà poi enormi passi avanti all'ingegneria aerea nella scoperta di nuove soluzioni tecnologiche di straordinaria importanza. Un buon film: regia asciutta, qualche sequenza spettacolare, ritmo scorrevole, buona recitazione, buoni dialoghi e buona fotografia. Non male.