un'ora d'amore (1932)

Gran film, dove si mescolano il cantato, alcuni aspetti del muto e il simpatico espediente di rivolgersi agli spettatori, il tutto in una storia leggera eppur divertentissima. Chevalier davvero grandissimo! Nel mondo di Lubitsch i tradimenti non rovinano mai gli amori!

Iniziato da Cukor -e la sequenza d'apertura ne ha tutto l'aspetto- la pellicola è stata terminata dallo stesso Lubitsch perchè insoddisfatto del regista Hollywoodiano. Un'operetta che non è altro che un autoremake del suo capolavoro del 1924, "Matrimonio in quattro". Musicato, ottimo nelle interpretazioni in quanto a carisma (c'è Chevalier, e fà un certo effetto averlo visto da poco in "Gigì"), credo tuttavia che la parola, rispetto al muto, abbia appesantito leggermente il disincanto del "tocco Lubitsch", per lo meno in questo caso, rendendo alcuni dialoghi un po' sfacciati, ma non vedo l'ora di vedere tutte le altre opere di questo grandissimo autore.