una notte all'opera regia di Sam Wood USA 1935
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una notte all'opera (1935)

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locandina del film UNA NOTTE ALL'OPERA

Titolo Originale: A NIGHT AT THE OPERA

RegiaSam Wood

InterpretiGroucho Marx, Harpo Marx, Chico Marx

Durata: h 1.36
NazionalitàUSA 1935
Generemusical
Al cinema nel Settembre 1935

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Trama del film Una notte all'opera

Otis B. Driftwood, un eccentrico impresario teatrale newyorkese, convince madame Claypool a investire una forte somma di denaro a favore dell'Opera di New York. Somma che servirà per ingaggiare il famoso tenore Lasspari: in realtà si tratta di una macchinazione per far esibire il meno famoso Baroni.

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Voto Visitatori:   8,03 / 10 (15 voti)8,03Grafico
Voto Recensore:   10,00 / 10  10,00
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Voti e commenti su Una notte all'opera, 15 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

stratoZ  @  22/09/2023 13:14:07
   8 / 10
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Dopo l'irraggiungibile "Duck Soup" i Fratelli Marx virano su una pellicola un po' più scanzonata nei significati ma che comunque rimane tra i loro migliori film, il quartetto in questo film diventa un trio, causa l'abbandono di Zeppo, ma rimane comunque in formissima, regalandoci un'opera di indiscusso valore in bilico tra il loro umorismo un po' nonsense e una pungente satira sul mondo dello spettacolo.

Groucho e Chico con la lettura del contratto ci regalano una scena d'antologia, un vortice di giochi di parole misto a demenzialità che trascina lo spettatore in preda alle risate, per poi andare a parare sul dialogo riguardante la paga del cantante e le commissioni degli agenti, trattenute, tasse e roba varia, un'amara quanto divertente satira su un mondo sempre meno dedito all'arte e sempre più invaso dal business. Ma nonostante questo i fratelli amano ancora l'opera e lo dimostrano con altre scene ben più serie, sia diversi episodi di canto quanto degli intermezzi strumentali, quasi a dare una pausa dalla loro raffica di gag in cui Harpo mostra tutti i suoi virtuosismi una volta che si mette a fare sul serio.

Poi c'è la scena della cabina, un mondo a parte, fantastica nel suo caotico nonsense e avanti diversi decenni, penso che qui un grazie da parte di Mel Brooks ma anche gente come Zucker-Abrams e compagnia bella ci starebbe tutto.
Questa scena in combinazione con quello che avverrà poco dopo alla fine del viaggio con i fratelli che si sostituiscono ai celebri avieri in una dissacrante parodia della premiazione le ho viste come una forte satira all'estrema apparenza borghese e al consumismo più sfrenato, fatto di servizi ridondanti e discorsi velleitari.

Si arriva ad un finale fantastico, in cui l'opera perde tutto il suo valore più osannato fatto ormai di celebrità e un tossico star system e si trasforma in una giungla con Harpo in prima linea a combinare disastri.

Night at the opera, da cui i Queen hanno nominato uno dei loro album più celebri - che tra l'altro stilisticamente potrebbe avere tante cose in comune con questo film - è ancora una volta un capitolo riuscito della filmografia dei fratelli Marx, è l'opera in cui approfondiscono definitivamente il loro discorso metaspettacolare e allo stesso tempo una dichiarazione d'amore verso di esso, consapevoli dei pregi e dei difetti - questi un po' più sottolineati - che l'ambiente si porta dietro.

hghgg  @  17/07/2015 13:01:12
   8½ / 10
Uno dei più celebri e giustamente celebrati lavori dei Fratelli Marx diretto da Sam Wood ma completamente asservito al genio comico dei fratelli qui per la prima volta in trio (forse, sebbene il mio preferito resti "La guerra lampo", la formula più efficace).

Una trama banale e esile esile come pretesto per il fiume di gag spesso surreali e assolutamente irresistibili messe in scena dai fratelli.

Il Genio comico, quello con la G maiuscola è tutto di Groucho (appunto, la G), straordinario protagonista e probabilmente miglior attore comico (e sottolineo Attore) di sempre secondo i miei gusti (Chaplin e Keaton sono due discorsi a parte, più completi, più "totali", soprattutto Chaplin).

Groucho Marx, il diavolo onnipresente, surreale, sardonico, sarcastico, scorretto, abrasivo, dissacrante, velenoso, cattivissimo e irresistibilmente divertente, ci sono delle scene in cui rischia di farti soffocare. Con quella sua parlantina e quella presenza scenica diventata da tempo iconica e indelebile (in Italia ci si è messo anche Sclavi a tenere acceso il braciere della fama di Groucho).

Poi l'estro mimico di Harpo anche lui irriverente, scorretto, in possesso di una genialità espressiva innegabile.

E infine Chico, apparentemente un po' meno appariscente ma comico completo capace di affiancare i fratelli in duetti devastanti sia mimicamente e verbalmente.

Così, affiancati da spalle perfette in primis la fedelissima Margaret Dumont, vittima preferita dell'ironia tagliente di Groucho, i tre fratelli mettono in scena una marea di sequenze irresistibili.

La straordinaria scena della lettura del contratto tra Groucho e Chico è giustamente pluricitata ed è d'obbligo applaudire ancora alla strabiliante scena della minuscola cabina di Groucho riempita fino all'orlo di personaggi con prevedibile finale (il tutto accompagnato da gag mimiche-corporali e dall'ironia devastante del baffuto fratello).

Ma vogliamo parlare dell'ispettore che va a parlare con Groucho e tenta di trovare gli altri che continuano a nascondersi ? I letti che "spariscono" e "ricompaiono" nell'altra stanza ? E del finale di questa gag ? Immensi.

Ma anche soltanto certe uscite istantanee di Groucho sono meravigliose (Groucho Marx è sempre da 10 sono i film che nel complesso non sono sempre dei capolavori irrinunciabili) tipo quando la Dumont, riferendosi ad Harpo e Chico dice "Sono contenta che quei due non siano a bordo" e Groucho "No! Li hanno buttati in mare ?" Il modo in cui è piazzata quella battuta mi fa sempre cappottare.

Ma ci sarebbero tanti altri esempi, per non parlare del finale assolutamente devastante.

Bellissima anche la scena di Chico che suona il pianoforte per non parlare di Harpo che prima fa il càzzone al piano e poi comincia a suonare l'arpa regalandosi una bellissima scena seria e mostrando il suo talento con il suddetto strumento da cui ha preso il nome d'arte.

No vabè che altro dire, diretti da Wood e sotto l'ala protettrice di Irving Thalberg (e con una sceneggiatura che vedeva tra gli autori anche Buster Keaton) Groucho, Harpo e Chico hanno messo in scena uno dei loro indiscutibili capolavori, lascito meraviglioso e indispensabile per tutto il cinema comico e satirico.

Fantastici.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  04/07/2014 15:37:21
   7 / 10
Simpatico film dei fratelli Marx. La gag della cabina è memorabile. Per il resto è un buon film con inserti musicali. Spassosa anche la sequenza finale a teatro.

topsecret  @  23/09/2013 00:46:02
   7 / 10
Non sono molti i film dei fratelli Marx che ho visto, ma questo è senza dubbio il migliore.
Una roboante, delirante e scanzonata pellicola in cui i fratelli, per la prima volta orfani di Zeppo, si cimentano nella loro proverbiale comicità demenziale, dispensando buonumore e sorrisi con gag passate alla storia.
Forse oggi la comicità dei Marx non ha lo stesso effetto che aveva ai tempi, ma regala comunque semplicità e divertimento no sense di facile fruizione.

Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  12/03/2013 00:35:55
   6½ / 10
Un altro film nonsense (forse meno del previsto) dei fratelli Marx. Questo tipo di comicità in parte ha perso molto di efficacia negli anni ed il doppiaggio ci ha messo la sua parte nel peggiorare molte battute. Se si riescono a sopportare le interminabili parentesi canore (che distruggono il ritmo fino indiavolato delle battute dei fratelli Marx) si possono apprezzare alcuni momenti splendidi (i 2 assoli di piano ed arpa) e qualche gag divertentissima (la cabina stracolma o il contratto in due copie).

Cannibal Bunny  @  08/10/2010 12:09:43
   7½ / 10
Dopo DUCK SOAP, il capolavoro dei Marx. Si ride praticamente sempre, tranne quando cantano o suonano, che alla lunga tendono ad annoiare. Da segnalare una scena di DIECI MINUTI dove non fanno altro che cantare e suonare che ho dovuto mandare avanti veloce, per il resto uno spasso.

dade83  @  30/08/2010 16:59:58
   10 / 10
semplicemente stupendo..la comicità dei fratelli Marx è fantastica..
la trama è semplice ma ben congegnata per dosare musica e risate.
La scena della cabina di Groucho che si riempie di gente è fenomenale.
un capolavoro della comicità

pinhead88  @  15/06/2010 10:36:53
   5 / 10
Non mi aspettavo un musical a dir la verità.a differenza del mitico "Duck Soup",qui le gag sono maggiormente di tipo verbale con una comicità non proprio al massimo,a parte qualcosa come la scena dell'ordinazione di uova,a mio parere quella più riuscita.per il resto mi sono abbastanza annoiato.

10 risposte al commento
Ultima risposta 13/02/2011 22.28.25
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  05/05/2010 20:10:59
   7½ / 10
La scena della cabina, giustamente la più famosa, è la summa della comicità dadaista e irriverente dei fratelli Marx. Da sola, come altre gag se isolate, è grandiosa. Ma nell’insieme la parodia m’è parsa invecchiata assieme a ciò che prendeva in giro e a cui troppo, forse, assomigliava.

Invia una mail all'autore del commento wega  @  03/01/2009 12:35:05
   7½ / 10
Allora se "Una notte all' opera" è stato commentato dal Maltin, dev' essere proprio un Capolavoro con la C maiuscola. Io di certo non mi metto a dire che non sia così, è la prima volta che vedo i Fratelli Marks, e non mi hanno entusiasmato proprio tantissimo, forse perché una slapstick che non sono abituato a sentire, fondata molto sui giochi di parole. Il film comunque è molto bello e credo avrà sicuramente dei margini di rivalutazione da parte mia. Le "dichiarazioni" d' amore con le sequenze musicali sono emozionanti, e che delicatezza il duello al pianoforte; un unico piano fisso, alla faccia di quello studiatissimo di Tornatore. Sarei curioso di sapere però in che misura Billy Wilder sia stato influenzato da quest' opera, una delle sequenze più famose, se non la più famosa, quella della cabina della nave, viene riproposta nello stile di Wilder in "A Qualcuno piace Caldo" su un treno. E il travestimento dei tre fratelli, tema-fondamento di una carriera, quella del regista tedesco. Un classico da vedere.

1 risposta al commento
Ultima risposta 23/02/2010 23.42.27
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THE_FEX84  @  06/06/2008 11:21:49
   10 / 10
Wood,tra i migliori(se non il migliore)regista che ebbe modo di collaborare con i Marx,firma anche il loro capolavoro per eccellenza,una pietra miliare nell'itinerario artistico dei tre,ma anche una vera e propria catena di gag in cui molto cinema comico successivo attingerà parecchio.Grazie anche a una ricchezza di mezzi dove il trio ha modo di sguazzare a proprio piacimento,il film porta a esiti surreali e imprevedibili le gag dei dispettosi fratelli nel contesto rigido e serioso del mondo dell'Opera,distrutto a dovere dal loro innato e irriverente anarchismo.Alcune gag sono diventate storiche:la cabina che si riempe sempre più di persone fino a esplodere con l'apertura della porta,i tre che si travestono da barbuti aviatori russi dove Chico dà il meglio di sè con un discorso nonsense,la devastazione totale dell'Opera lirica finale con l'orchestra che passa da un motivo all'altro con dei risultati comicissimi.Se le parti musicali in certi film dei Marx apparivano ingombranti e superflue,qui sono integrate ottimamente nella storia e rendono il tutto ancora più spettacolare e affascinante.Assolutamente geniale e imperdibile:una perla del cinema marxiano.

Max78  @  19/01/2008 16:22:58
   8 / 10
Una pellicola molto divertente(possibile che sia del 32??) , ci sono un paio di gag da rantolarsi dalle risate,
Groucho Marx poi è debordante in ogni sequenza , un tarantolato.

Un pò troppo musical per i miei gusti,non che non apprezzi il canto e la musica
ma in questo film non mi ha particolarmente interessato.

Avete uova in camicia? Sì, signore..... Dategli una vestaglia, se no prendono freddo.....

1 risposta al commento
Ultima risposta 19/01/2008 16.25.10
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ellida  @  30/11/2006 15:44:19
   10 / 10
E' in assoluto il film dei Marx che preferisco. nonostante sia ritenuto meno importante de "La guerra lampo", la pellicola presenta un intreccio meno caotico (e più sensato) rispetto a "Duck soup".
Alcune scene meritano di essere menzionate: la sequenza nella cabina della nave che si riempie di persone fino a straboccare; il discorso dei "tre aviatori" una volta arrivati a New York; l'inseguimento all'interno dell'appartamento di Groucho; ultima nell'ordine ma non nell'importanza, la meravigliosa sequenza nel teatro durante la rappresentazione de "Il trovatore" ("Nooocciolineeee!")!
Forse un pò eccessiva la presenza dei brani musicali, d'altronde componente imprescindibile di tutto il cinema marxiano. A questo proposito, va comunque sottolineata la bravura di Harpo nell'esecuzione del suo pezzo.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  12/11/2006 10:34:06
   8 / 10
film che strappa parecchie risate soprattutto quando scendono dalla nave...la scena nell'appartamento con il poliziotto e una delle sequenze piu comiche e piu lunghe che io possa ricordare...davvero incredibile...
sulla nave cmq gia ci eravamo stati con "monkey business" e il set sembra ripetitivo e poi non mancano i soliti duetti musicali a volte eccessivi...
rimane pero un film da vedere solo per farsi molte risate di gusto...e volevo sottolineare alcune battute di groucho con riferimenti sessuali che all'epoca avranno suscitato forse scalpore...si nomina addirittura il kamasutra...
bravissimi

chico - "soffre d'insonnia,gli passa solo quando dorme"

Gruppo COLLABORATORI Harpo  @  15/06/2005 12:59:40
   10 / 10
Il secondo miglior film dei Fratelli Marx, dopo "La Guerra Lampo dei Fratelli Marx". Il 1935 rappresenta una data fondamentale nella carriera dei comici: dopo il grandissimo flop di "Zuppa d'Anitra" il gruppo passa dalla Paramount alla MGM e più precisamente va a finire sotto la ferrea mano del produttore Irving Thalberg; inoltre il quartetto diventa trio. Infatti il quinto (o sesto) genito lascia il mondo del cinema come attore, ma continua a bazzigare all'interno del cinema come procuratore. Ma torniamo al discorso della produzione; avere infatti Thalberg come produttore significa infatti avere molta meno carta bianca rispetto al passato, e quindi, meno gag ma a più alto livello. Infatti proprio in questo film troviamo le migliori scene comiche dell'intera storia del cinema sonoro: Groucho e Chico che discutono il contratto, la scena della cabina (senza ombra di dubbio la migliore, e riutilizzata a dismisura negli anni successivi), il tentativo di fuga di Chico e Harpo, e ancora tante altre. Però questa scelta che fu senza ombra di dubbio azzecatissima per quanto riguarda "A Night at Opera", con ogni probabilità si rivelò quasi fallimentare in "A Day at the Races", in quanto le poche gag furono assolutamente identiche alla pellicola del '35: l'acquisto dei libri sulle corse di Groucho è praticamente identica alla stipulazione del contratto, la scena finale è identica alla baraonda che i Fratelli compiono nel teatro e via discorrendo.
Infine la grande sfortuna (o fortuna, dipende dai punti di vista) del trio fu la morte, nel 1937, di Irving Thalberg. Con questo inaspettato avvenimento, i fratelli ritrovarono quella libertà tanto amata, però persero molte risorse monetarie nonchè un grande produttore e amico.
P.S.: In questa pellicola Harpo dice qualche parola ("Canta" e "No").

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