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Una confusione di generi caratterizza questo lavoro di Legrand: ghost story, house haunted e fantascienza si fondono per dare vita ad un ibrido di rara bruttezza e pochezza visiva. Gli effetti grafici sono pessimi, incapaci di trasmettere tensione, la regia è statica, le interpretazioni poco incisive e la storia tutta appare inconcludente e priva di spessore. Davvero brutto.
Regista dalle idee davvero molto confuse, dà quasi la sensazione di aver sviluppato l'intera trama mentre girava il tutto. Osare qualcosa di diverso dal solito horror è QUASI sempre un bene, ma credetemi, NON in questo caso. Da evitare
Strambo horror d'esordio diretto da Alastair Legrand che inizialmente appare il classico film sulla casa infestata,per poi trasformarsi con il passare dei minuti in qualcosa di diverso,un po fantascientifico ma purtroppo confuso e tirato parecchio via. E dire che la prima parte anche se un po troppo classica non è manco malvagia,le apparizioni sono realizzate in computer grafica non spaventano ma non sono fatte proprio malissimo,sono discretocce e qualche elemento interessante quà e là c'è........ peccato che dopo lo sceneggiatore mandi tutto a quel paese infilando di tutto e di più all'interno della storia. Tecnicamente il film non è malaccio ed anche la recitazione è tutto sommato decente. Un film così e così qualcosa di interessante c'è ma è troppo poco per renderlo godibile.
Bella boiata, ultimamente ho il lanternino per le boiate horror. Peccato, perché avrei voglia di vedere un horrorino decente.
Tensione pressoché assente (sanno di già che ci sono le presenze ), non si capisce la causa o quasi e poi somiglia all'ultimo poltergeist, quindi è uno schifo.
Il crossover tra generi diversi è sempre interessante se ideato con sapienza; "The Diabolical", invece, e aggiungerei purtroppo, è un mix davvero mal riuscito. Appare come lavoro raffazzonato, molto confusionario e pasticciato, con l'elemento destabilizzante inserito in un contesto di calma piatta, in cui gli sbadigli già da tempo hanno preso il sopravvento. La prima parte della pellicola è infatti un enorme ed insopportabile stereotipo inerente il tema delle case infestate, con l'aggravante di far leva su apparizioni per nulla spaventose generate con effetti speciali dozzinali. L'unico a salvarsi è il tizio scarnificato che sembra uscito da "Hellraiser", per il resto, oltre alla bravura e alla bellezza di Ali Larter e alla simpatia della figlia piccola di lei, davvero poco altro da segnalare. Il regista e autore del copione Alastair Legrand - con il co-sceneggiatore Luke Harvis- manda a rotoli tutto con una seconda parte in cui l'intuizione, in partenza coraggiosa ed originale, non viene supportata da una sceneggiatura all'altezza. La trama diventa ingarbugliata e ridicola, troppe cose restano in sospeso, altre risolte con forzature avverse ad ogni logica. La sensazione dominante è quella di una chiusura frettolosa, in cui è palese l'imbarazzo per il non sapere più da che parte girarsi.
Ecco, prendete quel tema dominante, amalgamatelo in un calderone con tutti i possibili clichè dei film sulle case stregate ed otterrete questo mediocre THE DIABOLICAL...consigliato solo ai fan della bella e brava AL.
The Diabolical non ha un'inizio entusiasmante. Ci sono tutti i clichè delle case stregate, specialmente Poltergeist, che non fanno trasalire lo spettatore dalla sorpresa. Un elemento atipico è che fin dall'inizio il fenomeno delle apparizioni è già in atto da tempo, quindi i personaggi hanno in un certo modo metabolizzato i fenomeni, ma non riescono ad uscirne fuori da tale situazione. Gli attori devo dire che se la cavano bene ed i caratteri sono sufficientemente approfonditi, ma la svolta fantascientifica se da una parte offre una certa imprevedibilità, dall'altra secondo me arriva troppo tardi perchè mette molta carne al fuoco senza il tempo materiale per svilupparla come dovrebbe, rendendo il finale troppo frettoloso e con aspetti che potevano essere maggiormente approfonditi. In poche parole la durata del film è troppo breve e lascia l'amaro in bocca come nei casi delle occasioni perse.