Ted è un ragazzo bello, intelligente, carismatico e affettuoso. Liz è una ragazza madre, attenta e innamorata. Una normale coppia felice, a cui in apparenza non manca nulla. Quando Ted viene arrestato e accusato di una serie di efferati omicidi, Liz viene messa a dura prova: Chi è davvero l’uomo con cui condivide tutta la sua vita?
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L'aspetto più originale, e riuscito, di questa sorta di biopic sul serial killer più efferato d'America è il suo voler mantenere lo spettatore nel limbo, con una linea narrativa che evita di farci sapere, almeno fino al finale, se il protagonista sia innocente o effettivamente colpevole delle atrocità di cui viene accusato (anche se ovviamente tutti conoscono la verità). Scelta "strana" ma comunque sensata se si considera che la pellicola è un adattamento di un libro scritto dalla fidanzata di Ted Bundy che per lungo tempo ha creduto alla sua innocenza, anche se il film ad un certo punto "tradisce" questa sua condotta passando dal punto di vista di Liz a quello dello stesso Ted Bundy e del legal-drama. D'altra parte la raffigurazione di Bundy, così facendo, manca di farci vedere la sua ambiguità e il suo lato malvagio, mostrando solo quello più fascinoso e risultando di conseguenza superficiale, oltre a creare la strana sensazione di assistere ad un film che restituisce per nulla l'idea di chi realmente Bundy fosse.
Per quanto riguarda le interpretazioni quella di Zac Efron è comunque veramente buona, mentre John Malkovich sembra essere in vacanza. In un certo modo è invece divertente vedere Jim Parsons recitare come se stesse ancora interpretando Sheldon.
Che merd@ questi film che trattano di un pazzo psicopatico e invece di far veddere quello che ha fatto enfatizzano le sue parti postive tanto da farlo sembrare un premio Nobel , intelligente che si difende meglio da solo che con un c@zzo di avvocato con le ragazzzine che invece di aver schifo e paura di lui quasi lo amano come fosse una star della musica,tanto che durante il processo mi aspettavo che si mettesse a cantare "Livng la vida loca" con John Malcovch che si levava la tunica di giudice e si metteva a ballare come Ricky Martin,tanto che lo stimava e lo chiamava collega.un genio della fuga,un po' come Vallanzasca,intelligente e bello,poi si ha ammazzato 30 ragazze,ma questi sono dettagli,non lo diciamo quasi che rovinerebbe la sua immagine.Ma vai a c@gare Berlinger,vai. Un po' come quelli che si mettono ancora la mascherina sul treno,perche' un anno e mezzo fa hanno detto in tv che serve per la salute ma li becchi sul treno e lo riempono,anche se hanno detto che fa caldo e per lasalute sarebbe meglio stare in casa,perche' se no rischi che ti venga una tromboembolia cerebrale,ma che gli si chiuda una vena nel cervello non hanno paura e rompono il ***** riempiendo i treni ,andate a fare in cul0 !!
Interessante film che non si concentra sugli omicidi del protagonista ma su quello che avviene in mezzo, ovvero il rapporto con la compagna, gli arresti, le fughe, i processi. Ted Bundy viene presentato come un possibile innocente, ma nel finale basta una singola scena per mostrare tutta la sua follia. Bene Zac Efron.
Buon biopic con un grande Efron ed un cast interessante (Osment non l'avevo riconosciuto, giuro, e c'è pure Hetfield dei Metallica!); del Bundy sadico viene mostrato praticamente solo mezzo omicidio e per lo più viene mostrato il Bundy normale, persino fidanzato; scelta discutibile ma originale.
Inquietante il fatto che un personaggio del genere avesse molte ammiratrici donne che ben sapevano il fatto che si trattasse comunque di un pluriomicida..
Ottima confezione e il dotato Berlinger dedicherà al serial killer pure un documentario di 4 ore.
Va bene per chi vuole avvicinarsi al mostro con un film intimo e non particolarmente morboso/violento.
Pellicola che lascia il tempo che trova visto che, pochi mesi prima, lo stesso regista aveva realizzato un documentario in 4 parti ben più esaustivo sull'argomento (-Ted Bundy Tapes- ovvero Netflix quando decide di produrre roba coi contro*****).
Mi aspettavo il classico macelleria-movie su uno dei più famosi serial killer della storia. Beh, mi sbagliavo. Questo film è il viaggio che Liz compie per comprendere che la persona che aveva accanto era uno spietato assassino, un viaggio in cui si vivono tanti momenti di una storia assurda ma vera, tratta dal romanzo della stessa. Infatti la pellicola è incentrata sul rapporto tra questi due personaggi e sull'affabulazione che Bundy riusciva a instillare nel suo interlocutore. Più andiamo avanti, più Ted non è quel ragazzo buono di inizio film. Berlinger è un autore di documentari e infatti non cerca il sensazionalismo. Ne perde l'artisticità dell'opera, ne guadagna la veridità storica. Unica cosa degna di nota, un montaggio non male nella prima parte in cui si salta bene da momenti familiari gioiosi a cronache orripilanti di delitti. Non mi convinceva la scelta di Zac Efron come protagonista visto che, bene o male, fino ad ora l'ho visto sempre come un cane fortunato. Devo dire che qui funziona, così come funziona bene la maggior parte del cast in cui (va detto) non ci sono particolari interpretazioni da ricordare. Per tutto il film noi partecipiamo a questa narrazione creata da Bundy per cui lui è solo un perseguitato. Poi quella scritta sul vetro, quella scena. Quella follia omicida inspiegabile. Il giudice che gli dice che alla fine era un ragazzo brillante, sarebbe stato un grande avvocato. E invece più di 30 persone sono state trucidate. Perdiamo un pò di vista Liz nella seconda parte, e questo è un peccato visto il leitmotiv della pellicola. Insomma, un modo di offrirci una crime story diversamente.
La storia del piu' famoso serial killer di sempre è raccontata da un punto di vista originale ma tende, dopo una buona prima parte, a diventare quasi egocentrico. Avrei preferito magari qualche flash anche sulla sua vita da killer e non sono da difensore in aula. Anche perche' il pubblico non si chiede di certo se è colpevole o meno perche lo sa gia' a priori, quindi insistere su questo discorso appare superfluo e poco convincente. Per Efron è sicuramente il ruolo piu' importante della carriera e se la cava bene, un cosi bel faccino capace di tante efferatezze lascia una rabbia terribile alla fine del film.
Il fascino del male attrae come una calamita, ancor di più in questo caso visto che la storia di uno dei serial killer più celebri e raccapriccianti viene raccontata attraverso un punto di vista inedito. Notevoli le performance del cast, in particolare di Zac Efron e Lily Collins, ma si fa ricordare anche il giudice interpretato da John Malkovich. La scelta di negare la visione dei delitti iperviolenti di Ted Bundy elude la curiosità morbosa e concentra l'attenzione sulla storia narrata...promosso in toto, una discreta sorpresa!
In controtendenza con gli altri commenti impongo la delusione del film proprio a Zac Efron. Che, nonostante fosse il protagonista, non da mai spessore al suo personaggio. Certo la regia televisiva non lo aiuta e nemmeno la scelta di seguire tutta la parte procedurale, senza mai però entrare nel dettaglio. Una pellicola superficiale che lascia nello spettatore lo sconforto di aver buttato un'ora e quaranta della propria vita
Lo spunto di questo film non era male. Ted Bundy è visto soltanto nel suo aspetto esteriore, cioè come veniva percepito dai media, dalle persone a lui vicine e generalmente da un pubblico femminile su cui esercitava un certo fascino. La domanda costante era come poteva una persona del genere essere sospettata di omicidi cosi efferati. Non c'è un indagine sulla psicologia o sulla mente di Bundy, tanto meno vengono mostrate le gesta dei suoi omicidi, enunciati solo nell'aula del tribunale. Avendo come punto di vista privilegiato quello della sua compagna Liz, il film mostra una sua coerenza, pur essendo leggermente piatto. Compie però il madornale errore di perdere questo sguardo e concentrandosi troppo su Bundy stesso (forse perchè Efron era fra i produttori?). Fatto sta aldilà di una discreta ricostruzione storica il film di Berlinger offra meno di quanto potrebbe ed è un peccato.
Spietato serial killer, tutte le donne che ha ucciso e quello che ci faceva dopo è così triste e raccapricciante. Il film è più sulla parte giudiziaria di Ted Bundy.
Biopic di uno dei più noti serial killer di tutti i tempi visto anche dagli occhi della sua compagna. La parte giudiziale riempie quasi metà del film, è stato il primo processo ad essere trasmesso in televisione e vengono omesse tutte le scene relative agli omicidi lasciando lo spettatore fino alla fine in dubbio se fosse o meno il colpevole, anche se la storia è arcinota. Bravo Zac Efron ad impersonare Ted Bundy, un assassino freddo, manipolatore e senza scrupoli, opposto al premuroso e amorevole compagno della fidanzata, interpretata da Lily Collins in maniera dignitosa. Un discreto film
Credo che su Ted Bundy si sarebbe potuto fare di meglio ed io avrei preferito vedere un bel thriller dalle tinte forti piuttosto che questo biopic mainstream...comunque nel suo genere è un prodotto realizzato abbastanza bene e che riesce comunque a suscitare un certo interesse se vi appassionano le gesta dei serial killer. Bravo Zac Efron ed in generale discreta la prova del cast, non annoia e racconta più o meno ciò che è realmente accaduto.
Molto intenso, supportato dalle ottime interpretazioni dei vari attori, su tutti Zac Efron. E' ben raccontato, anche se si concentra sulla fase processuale, senza mostrare Bundy in azione. Gli ultimi venti minuti mi hanno fatto venire i brividi lungo la schiena, perché si capisce che razza di mostri possano esserci in giro. Secondo me, il fatto che non abbiano mostrato Bundy in azione è stata una scelta azzeccata, che rende il tutto ancora più inquietante. Un ottimo film.
Premetto di conoscere abbastanza bene la vita e le gesta di Theodore Robert Bundy ed ho visto tutti i film su di lui (tutte produzioni televisive,questa se non erro è la prima pellicola cinematografica riguardo al più terribile serial killer americano). Che dire? La delusione è tanta: il film non mostra assolutamente nulla dei delitti, non fa vedere un Bundy in azione, saltando così quello che avrebbe dovuto essere il fulcro di tutta l'opera; scelta molto, molto discutibile. Si concentra sulla parte processuale, cioè sull'ultima parte del processo ed anche in quel caso si limita ad una fredda e schematica rappresentazione dei fatti. Joe Berlinger è un regista di documentari...e si vede! Vorrebbe approfondire l'aspetto più "normale" e familiare del maniaco, ma ci riesce solo a tratti ed anche Zac Efron non deve compiere grandi sforzi recitativi, sebbene alla fine il suo Bundy riesca a convincere anche un pò. Ne viene fuori il solito filmetto Hollywoodiano patinato e commissionato che in alcune scene annoia pure un pò, d'altronde ho già spiegato sopra che hanno eliminato tutte le parti thriller lasciando solo il drammatico. Datemi retta...di film su Bundy ce ne sono di meglio, questo lasciatelo pure perdere.
Film su uno dei più cattivi e ambigui serial killer d'America . la particolarità di Bundy era sembrare il bravo ragazzo della porta accanto gentile , premuroso e soprattutto dai modi garbati e cortesi che poi però si trasformava in un sadico mostro . La pellicola tralascia l'aspetto macabro degli omicidi concentrandosi sulla psicologia del killler , sulla sua doppia faccia e nella seconda parte sulla vicenda legale . La tensione è sempre alta ,senza buchi narrativi e le interpreatazioni buone . Colpisce soprattutto Efron dopo Baywatch e altre porcate finalmente una prova solida. Malkovich gigione nei panni del giudice
Tiene con il fiato sospeso per 1.51 h, cioè per tutta la durata del film. Un'ottima ricostruzione, così reale da lasciare sgomentati. Ho letto che Efron per liberarsi da tutto il male con cui si è dovuto confrontare durante le riprese ha dovuto fare esercizi di meditazione trascendentale. Vero/esagerato/propagandistico? Fatto sta che la sua interpretazione è davvero straordinaria, lo si può largamente constatare
Americanata senza pathos, tensione ed emozioni reali. Zafron sembrava più una specie di fonzie che un serial killer impassibile e spietato oltre ogni umana concezione di cattiveria. Capisco che doveva fare la parte di un uomo che grazie al suo fascino e alla sua capacità di manipolare - soprattutto le donne - doveva essere un pò sfrontato e ebruffone. ma il film non comunicava nulla alla fine. Sono bastate le riprese reali alla fine nei titoli di coda per capire che pazzo psicopatico doveva essere stato. Che atmosfera agghiacciante ci doveva essere in quell'aula in cui al contrario in questo film sembrava uno show televisivo quasi un "ok il prezzo è giusto" dei legal thriller.
Bel film che narra le vicende di uno dei piu' celebri serial killer di tutti i tempi, Ted Bundy.Bravo il protagonista nella sua migliore interpretazione, regia e sceneggiatura di buon livello.
Bel film biografico, con Zack Efron che finalmente recita in una parte importante e non facile da interpretare. Ho trovato questo film molto interessante perché mostra la vicenda dal punto di vista della fidanzata, con i suoi dubbi e le sue perplessità, ma anche con i demoni con cui ha dovuto convivere, suo malgrado.