sulle ali dell'arcobaleno (1968)

Un musical di un 29enne Coppola, che già mostra talento, della durata di ben 140 minuti, che può pure contare su di un pimpante Astaire.

Non male come semiesordio, anche se la pellicola è poco famosa e diffusa.

Atmosfere incantate, debiti a Baum e Carroll (ma anche, per me, al Wise di Tutti insieme appassionatamente di 3 anni prima), stupende riprese aeree (che purtroppo durano pochissimo; il film sarebbe stato indimenticabile con più minutaggi simili) per un film tenero dotato di qualche dialogo che colpisce ("Le cose sono senza speranza, ma non sono gravi").

L'esperienza avanzante di Coppola, che non abbandonerà poi la strada del genere musicale, incontra FINIAN'S RAINBOW, un prodotto semplicistico ricco di balletti e canzoni orecchiabili ed eleganti, ma tuttavia poco sfiziosi e spumeggianti, di mancata personalità e mordente, detrazioni che gravano sulla pellicola in modo contestuale al genere in questione.
Il carattere visivo-narrativo della pellicola, seppur semplice e di fattura artigianale, viaggia parallelamente ad una trama poco suggestiva e a delle atmosfere non certamente ammalianti, evidenziando una tonalità più da teatro che da film, farcita con personaggi buffoneschi e di simpatia e con una coralità di personaggi poco riuscita, invero.
Pur decantando una pregevole fotografia e delle goliardiche musiche, il sapore del film arriva seccamente al palato dello spettatore, spiazzato da elementi basilari e poco originali, troppo incalzanti per ingranare nella pellicola, offrente una sensazione di un aridità attraverso la sua visione che, seppur senza pregi e senza pecche preponderanti, trova effetti riusciti solo nella sua elementarità

Insolito e divertente excursus musical di Coppola agli inizi della carriera, con un tocco di fantasy.
Astaire danza come un ragazzino a 68 anni, ma lo smalto non è piu' quello di una volta.
Resta un documento curioso, se non altro perchè è inedito trovare nel cinema di Coppola un film del genere