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Bellissima commedia di Peppino De Filippo. La trama e' semplice, divertentissima ma anche amara, soprattutto nel finale. Al giorno d'oggi, si potrebbe dire che sia ormai passata di moda la figura della "zitella", intesa come simbolo di una grazia femminile nel senso piu' tradizionale del termine, resa ancora piu' anacronistica dalle sorelle superficiali e moderne presenti nella commedia. Tuttavia, cio' non costituisce un difetto, anzi, offre svariati spunti di riflessione. Oggi la "zitella" e' stata sostituita dalla "single", spesso donna altrettanto moderna e forse anche piu' disinibita. La zitella come Sesella, quella che rimane in famiglia, docile e servizievole, oggi avrebbe un destino ancora piu' amaro perche' i parenti "piu' sfortunati" spesso non fanno piu' parte di una famiglia "allargata" ma vanno incontro ad una solitudine molto piu' amara. Una commedia, quindi, che mostra quanto i tempi siano cambiati, quanti valori si siano persi...
Da quel poco che ho visto (per il momento), il teatro di Peppino De Filippo sembra puntare più sull'aspetto comico-grottesco, senza però rinunciare a quella vena di mestizia finale che permette di inquadrare la stessa storia sotto una luce diversa, più incline a toccare l'animo dello spettatore, dopo averlo fatto ridere e sorridere per quasi tutto il tempo. QUARANTA...MA NON LI DIMOSTRA è esattamente questo: il ritratto di un padre in pena per la figlia che ha rinunciato a una vita "normale", matrimonio e figli, per stare in casa e badare alle esigenze di lui e delle sorelle più giovani, tutte o quasi "sistemate" promesse spose. Scritta in collaborazione con sua sorella Titina, Peppino regala risate, buonumore, gag e personaggi particolari, potendo contare su un cast di spessore e sulla sua nota verve comica, con una visione dinamica, divertente ma anche riflessiva sotto alcuni aspetti, dove l'umanità di alcuni personaggi viene sottolineata in maniera forte e ficcante. Assolutamente da riscoprire.