pretty baby (1978)

Nonostante i temi scottanti trattati nel film, Malle riesce a tirare fuori un'opera dotata di un certo fascino e delicatezza che fanno da contraltare al cinismo e alla deplorevole caratterizzazione di molti dei personaggi tratteggiati.
Buona la prova del cast.

Sceneggiatura quasi inesistente compensata da una buona messa in scena. Adorabile la ninfetta Brooke Shields nei panni di una giovanissima prostituta, figlia di tanta madre. Nonostante il tema scabroso la pellicola risulta comunque leggera e delicata.

Film sui bordelli con una allora giovanissima Brooke Shields all' epoca 13enne ma in grado di essere la protagonista assoluta di questa pellicola in parte controversa e criticata per i suoi contenuti pedofili.

La storia di questo film sicuramente ispirò lo sporcaccione di Tinto Brass che ideo la sua personale versione nota come Paprika, lanciando ai tempi la sconosciuta veneziana Debora Caprioglio.

La capacità di Malle è ammirevole: quando tratta argomenti spinosi (vedi incesto, prostituzione minorile invece nel caso specifico), riesce nell'impresa di fare cinema su argomenti morbosi in modo talmente elegante e schietto da non disturbare mai, mostrando nudità e anche scene esplicite.
Il casino attorno a Pretty baby (è il caso di dirlo!) nasce dalla performance di ottima levatura dell'allora undicenne o dodicenne Brooke Shields, nuda in alcune sequenze. Ma anche la trama è esplicita in tal senso.
Un pò insipida la trama di fondo se vuole far riflettere su argomenti spinosi, perfettamente riuscita invece la regia elegante di un maestro come Malle, la bellissima fotografia di un altro maestro come Nykvist, e l'ambientazione d'epoca ricostruita con fare documentarista.

Bella fotografia e brave attrici per un film che strizza un po' troppo l'occhio alla "morbosità" sebbene non eccessivamente ostentata e a mio avviso non disturbante. Ho trovato molto bella la fotografia e anche la scenografia; troppo compiacimento invece da parte del regista.
Una sufficienza, non oltre.

Bel film di Malle, di solito immeritatamente disprezzato dalla critica italiana e ovviamente dai bigotti.
Fotografia del grande Sven Nykvist, tra gli attori da segnalare la Sarandon, Francis Faye (l'anziana tenutaria), Antonio Fargas (il pianista) e Barbara Steele.

Poche righe di commento per un regista che quando ostenta una trasgressione pretestuosa (v. anche Soffio al cuore, o Il danno) è più irritante che sorprendente. Non fa eccezione questo celebrato film, famoso per l'esposizione acerba delle grazie di Brooke Shields in tenerissima età (a dire il vero è più il contesto da "casa di tolleranza" a innescare uno scandalo che non c'è).
Anche la fotografia stucchevole risulta indigesta, e l'operazione tutto sommato si fa vedere senza particolari entusiasmi. 6 di stima ma Malle ha fatto assai di meglio