natale a 8 bit (2021)

Anni 80 e Nintendo sono un pretesto, per un padre attuale, di raccontare alla figlia di quando lui da piccolo bramava con gli amici di avere un Nintendo quanto la figlia ora vuole un cellulare.
Non c'è molto degli anni 80
Si apprezzano le bici, i vestiti che vestivano e non mostravano brand, alcuni usi e costumi.

Bel filmetto, ma cercavo molto più revival 80 che morale sul valore del Natale.

Uno sguardo nostalgico verso l'adolescenza, un tempo che non tornerà più, con i piccoli problemi di un ragazzino, e dei suoi amici, alla continua ricerca nel realizzare il sogno di possedere un Nintendo.
NATALE A 8 BIT e un film per famiglie che ha lo scopo di esaltare la famiglia come l'unica cosa veramente importante, al di là dei piccoli ed effimeri desideri di fanciullo, che va oltre le festività e che promuove, anche con evidente leggerezza, la forza, l'unione e la spensieratezza, anche a fronte di qualche sacrificio.
Una morale non nuova ma sempre efficace, soprattutto in periodi come questi.

Per me che sono un figlio degli anni '80 vedere questo film è stato un piacevole tuffo nel passato; ho vissuto quel periodo ed anche io, che nel 1988 avevo dodici anni, sognavo di avere una consolle Nintendo per giocare al mio gioco preferito, Mario Bros e tutti gli altri della salagiochi (oggi si trovano tutti su internet ma all'epoca, vi assicuro era roba da ricchi). Ho trovato divertentissima la storia di questi ragazzini che si industriano per realizzare il loro sogno, tra momenti spassosi ma anche realistici come i genitori che all'epoca dicevano che i videogiochi facevano male e si lanciavano in crociate anti-ludiche. La sceneggiatura non si perde in ormai straviste citazioni agli anni '80 -che tuttavia non mancano- ma procede diretta senza mai dimenticare di essere una commedia natalizia ed oltre a farci ridere di gusto tiene sempre presente lo spirito delle feste anche se, bisogna dirlo, in alcuni punti scade troppo nello stupidino. Ma è tutto qui? No, perchè quasi a sorpresa ci troviamo davanti un finale serio ed oserei dire commovente carico di significati non solo sul crescere e sul far vedere i figli che diventano padri ma anche sulla famiglia e sul ricordarci che le i veri tesori che abbiamo solo gli affetti dei nostri cari piuttosto che le cose materiali...quelle alla fine si ottengono, come una consolle Nintendo, ma vengono e vanno; pensate ai Natali che trascorrevate quando eravate bambini a paragonateli a quelli che vivete oggi e capirete. Chi ha la mia età rivedrà se stesso in questa pellicola!

A me ed alla mia compagna questa commedia nostalgica è piaciuta.
Avrà tutti i difetti tipici di questo tipo di film va svolge il suo compito ossia intrattenere durante un freddo pomeriggio natalizio.
Il cast ha svolto degnamente il proprio ruolo, forse poco sfruttata la comicità di Neil Patrick Harris, e più di un sorriso me l'ha strappato.
Se poi, come me, siete della generazione che da bambini il NES lo possedevano e che a Natale chiedevate qualche cassetta i regalo, allora può funzionare anche meglio.
Colonna sonora niente male e regia nella media...finale un pò troppo melenso ma era da aspettarselo e non gliene faccio una colpa.
Non rimarrà nella storia ma nella playlist di questo Natale ci può stare.

Film natalizio che ricorda "Una promessa è una promessa" dove diventa ossessivo l'acquisto di uno specifico gioco, in questo caso una console per videogiochi.
Storia pretesto per lo zuccherosisimo finale che fa venire la nausea.
Per altro pur volendo essere una commedia con ragazzini protagonisti non si ride mai, davvero mai...