master gardener regia di Paul Schrader USA 2022
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locandina del film MASTER GARDENER

Titolo Originale: MASTER GARDENER

RegiaPaul Schrader

InterpretiJoel Edgerton, Sigourney Weaver, Quintessa Swindell

Durata: h 1.47
NazionalitàUSA 2022
Generethriller
Al cinema prossimamente

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Trama del film Master gardener

Narvel Roth è il meticoloso giardiniere che si prende cura dei Gracewood Gardens e #ai dedica tanto alla cura dei giardini di questa bellissima e storica tenuta, quanto ad assecondare il suo datore di lavoro, la ricca signora Haverhill. Quando la signora Haverhill gli chiede di assumere come apprendista la sua bisnipote Maya, ribelle e problematica, il caos entra nella spartana esistenza di Narvel, svelando oscuri segreti di un passato violento e sepolto che li minaccia tutti.

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Voto Visitatori:   7,00 / 10 (7 voti)7,00Grafico
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Voti e commenti su Master gardener, 7 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

TheLegend  @  23/04/2024 13:55:00
   6 / 10
Prima parte così così, si riprende un pò nella seconda.

benzo24  @  21/01/2024 21:53:06
   9 / 10
Terzo film della trilogia di Schrader "Man in a Room", ciascuno dei quali è una riflessione su fede, vendetta e razzismo.

Qui Schrader mostra il suo protagonista non più intrappolato tra il bisogno di distruggere il suo mondo o di esserne distrutto: vediamo il ritratto di una vita diretta da una singolare forza di volontà, ma aperta al cambiamento, un manifesto anti-calvinista che invita lo spettatore a smettere di rassegnarsi al loro presunto inevitabile stato di cose, affinché possa affermare chi è stato e immaginare un futuro radicalmente alterato dalla grazia.

biosman2010  @  19/01/2024 01:05:33
   7 / 10
Non all'altezza di"THE CARD COUNTER" comunque godibile e di buon livello.

Thorondir  @  25/12/2023 18:38:04
   7 / 10
Terzo e ultimo film della "trilogia della redenzione", "Master Gardener" è quello in cui la scrittura di Schrader emerge più stanca ma che compie il suo approdo finale: è un film "stanco" nel senso che inevitabilmente si porta dietro gli altri due, si porta dietro quella struttura narrativa (e le sue ripetizioni) e si porta dietro quei temi che sembrano quasi fagocitare questi personaggi, più sbiaditi, un po' bozzettistici (soprattutto Maya). Ma c'è anche la summa della poetica degli ultimi tre film di Schrader: se "First Reformed" è un po' più a se stante, "Il collezionista di carte" e questo hanno molto in comune: dove Oscar Isaac cercava una redenzione non ancora raggiunta e che non aveva fatto i conti con la violenza, Narvel è ormai completamente separato dal vecchio Narvel, ha voltato pagina per sempre, ed è pronto ad aprire un'altra storia di se stesso (con un finale che non a caso è il più aperto e improntato al futuro rispetto a quelli decisamenti più cupi e definitivi di "First Reformed" e "The Card Counter"). È anche uno Schrader che indugia ancor di più su quello stile che ha definito "trascendente" - dilatazione dei tempi, screentime dedicato a elementi secondari, rarefazione delle atmosfere e delle luci - che segna da un lato la coerenza matura di una messa in scena personale ma anche la voglia di approfondire uno stile compiutamente schraderiano che è specchio di personaggi e stati d'animo.

Filman  @  21/11/2023 08:42:26
   7½ / 10
Con questo film, che segue i precedenti lavori, Paul Schrader sembra aver trovato la sua dimensione, nel suo nuovo rifugio all'interno del cinema contemporaneo, che è il genere neonoir, in cui porta dentro quei temi che uniscono potere, soldi e sesso e che ha sempre usato sin dai suoi primi film.
MASTER GARDENER è quindi un'idea di cinema che, ormai, si può definire classica, nel quale il regista può raccontare con i mezzi moderni le proprie cose e, per quanto parliamo di contenitori narrativi che contengono cose non originali (un antieroe, il passato che ritorna, la salvezza mediante l'amore, eccetera), questo diventa il punto di partenza per ogni nuova idea.

Mauro@Lanari  @  12/07/2023 01:55:59
   5½ / 10
C'era una volta la "Nuova Hollywood" e Schrader n'era uno dei massimi esponenti. Tema quasi obbligatorio per quella genìa di cineasti: l'eventuale possibilità d'una redenzione. Nulla da ridire sull'inossidabile maestria del regista attestata pur'in questo film dalle sagaci metafore legate all'orticultura e ai giardini "formali", "informali", "selvaggi"; il problema è che lui e i suoi coetanei si sono mostrati incapaci d'aggiornarsi proprio sul tema ch'avevano a cuore: la soteriologia. Pensare ancora alla salvezza come seconda chance o, stavolta, come terza, significa essersi concettualmente fermati a qualche decennio fa. Per quella strada non c'è scampo, quella via è senza uscita e l'epilogo è una volta di più un falso lieto fine.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  15/09/2022 19:29:41
   7 / 10
Schrader in fondo si muove sempre su schemi precisi, il suo cinema ed i suoi personaggi sono ben codificati, eppure riescono sempre a trasmettere empatia. Viviamo e condividiamo il loro tormento. Se Card Counter era il post guerra irachena, qui abbiamo di fronte un giardiniere con un passato tormentato da suprematista bianco che ha denunciato i propri compagni per uscire da una spirale di violenza, affidandosi alla protezione testimoni. La sua vita è spartana ed altamente regolamentata, cura il giardino ed è maestro per i suoi aiutanti. Ma l'irruzione della giovane Maya, nipote della tenutaria (a sua volta interpetata da una bravissima Weaver) mostra nuovi stimoli. Non solo la cura del giardino, ma anche di un'anima persa come Maya, fra difficili raporti familiari con la zia e probleimi di tossicodipendenza. Il film si muove su corde intimiste che permettono di fare una panoramica molto efficace sull'evoluzione dei personaggi, in particolare un altrettanto bravo Edgerton. Un viaggio dal finale meno oscuro rispetto ad altri ed anzi una apertura di fronte alla speranza. Una catarsi salvifica. Non mi stancherò mai di vedere i film di Schrader perchè nonostante tutto offrono sempre spunti ed angolazioni mai banali.

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