love streams - scia d'amore (1984)

Il testamento di un grande regista di anime tormentate, di personaggi problematici e sfaccettati dotati di una vitalità straordinaria nella loro effervescenza e anche nella loro apparente apatia. Tra i momenti migliori è sicuramente quando il personaggio dello scrittore impersonato dallo stesso Cassavetes, nell'attimo in cui viene posto di fronte al figlio, ripropone la stessa situazione di Gloria, l'occasione di recuperare una parte perduta di se stesso. Una possibile redenzione.

Il canto del cigno cassavetesiano, già durante le riprese scoprirà di aver contratto la malattia che lo porterà alla morte, il successivo di 2 anni dopo 'Il Grande Imbroglio' non ha niente del suo stile, niente più che una commissione. Molto sottovalutato, benché insignito a suo tempo dell'orso d'oro a Berlino, personalmente l'ho preferito al più osannato Gloria. Inossidabile il tema della famiglia, storia paratattica tra fratello e sorella che convoglieranno nei medesimi destini, entrambi colpiti da un divorzio e accomunati dalla separazione più o meno voluta con il proprio figlio, conviveranno e in entrambi l'appoggio mentale per evitare la psicosi è il sesso, Rowlands sempre alle prese con un personaggio variopinto, capace di votarsi al bene altrui, nel portare sollievo agli anziani trascurando la figlia e se stessa, lui scrittore solitario, fallisce l'ultima possibilità di risarcimento morale che la vita gli pone davanti, perde per l'ultima volta l'occasione di creare un rapporto col figlio. Buffa la sequenza degli animali,in un primo momento restia a portarne a casa qualcuno, alla fine trasforma la casa del fratello in uno zoo. Cassavetes ci saluta così.